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Autore: Rihanna_Love    12/01/2015    3 recensioni
Draco scrive una lettera ad Hermione per sfogare i sentimenti repressi che prova ma un gufo dispettoso recapita l'epistola e tutto si scombussola.
[...]
"Cara Hermione,
Tutto potresti aspettarti tranne che questa mia lettera.. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto e forse sono finalmente pronto ad ammettere che fosse soprattutto colpa mia."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Altro contesto
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Le parole che non ti ho detto mai






 
 
Egregia Hermione Granger,

Decisamente no.

Cara Hermione,
Tutto potresti aspettarti tranne che questa mia lettera.. Non abbiamo mai avuto un bel rapporto e forse sono finalmente pronto ad ammettere che fosse soprattutto colpa mia.
Non che le nostre Case di appartenenza aiutassero, diciamocelo chiaramente.
Ai tempi della scuola, e forse un po' meno ora, ero insopportabile: un bambinetto viziato e carente in materia d'affetto. Forse anche scorretto e insolente, odioso sicuramente. Non che ora sia migliorato tanto, non sperarci.
Probabilemente ti stai chiedendo perchè io stia scrivendo questa lettera e, fidati, non ne sono sicuro nemmeno io.
So solo che da quando tu non ci sei più, da quando abbiamo passato quei M.A.G.O con il massimo dei voti, qualcosa in me è cambiato.
Spero tu sia rimasta la solita So-Tutto-Io che odiavo perchè quando cercavi di zittirmi, non so nè il perchè nè il come, mi sentivo bene.
Non so se fossero i tuoi atteggiamenti o fossi tu, fatto sta che se ci fossi tu qui accanto a me, al posto di Astoria, forse la mia vita sarebbe migliore.
Non fraintendere, adoro mia moglie ma credo che sarei stato più felice se tu non avessi sposato Lenticchia e ora non facessi parte della famiglia dei Weasel.
E' duro dirti che, forse, le mie convinzioni da Purosangue erano tutte una grandissima cazzata per evitare a te di rompere quel guscio che mi proteggeva.
Chiariamoci, all'inizio ci credevo veramente, poi ho visto troppe cose che mi hanno fatto aprire gli occhi.
Santo Salazar, sto sparando troppe cavolate!
Tornando a noi, probabilmente non la leggerai mai questa lettera, non avrei il coraggio di inviartela.
Volevo solo dirti che eri  sei importante per me: sei tutto ciò che volevo  voglio ma che non ho mai avuto il fegato di prendere, non ho mai lottato per una ragazza, lo sai bene. Tutte mi giravano intorno e poi, stranamente, c'eri tu.
L'unica.
L'unica di cui mi importasse veramente ma che non ho mai osato sfiorare.
Perchè hai voluto lui?
Perchè io ho lei?
Perchè non ci siamo mai appartenuti?
Troppi quesiti senza risposta..
Mi ostino a parlare al passato quando, invece, il mio cuore è qui aperto e io la provo anche ora questa passione bruciante che mi ossessiona da tre lunghi anni, togliendo quelli della scuola.
Mi odierai ma io ti amo, ti amo come non ti ho mai detto e più di quanto Weasel potrà mai fare.
Lui non è adatto a te, lo sai benissimo.
Perchè?
Vorrei essere lì vicino a te, baciarti, toccarti, vivere il nostro amore alla luce del sole.
Ma non posso, oramai.
Tu non saprai mai di tutto ciò e vivrai la tua vita con Lenticchia, felice e ignorante.
Un solo bacio.
Uno solo e il mio cuore sarebbe finalmente colmo.
Ho scoperto che non era fatto di pietra al terzo anno e, da quel momento, ha battuto solo per te.
Ti amo, ti amo, ti amo.
Non smetterò mai di pensarti e dirtelo: davanti allo specchio al mattino, la sera prima di raggiungere le braccia di Morfeo, durante la giornata lavorativa, sempre.
Mia madre mi aveva sempre detto di star lontano dalle streghe con gli occhi dorati perchè tentatrici, ma io, stupidamente, non le ho mai dato ascolto.
Questa sono le parole che non ti ho detto mai e che mai ti dirò.
Spero solo che tu mi sogni come io sogno te ogni notte da ormai sette anni..
Ti amo, ti amo, ti amo.

 

 
Sempre e comunque tuo,
Draco.


 
Malfoy posò la piuma e ripiegò su se stessa la pergamena su cui aveva riversato i suoi sentimenti più profondi, poggiandola sul davanzale per pochi minuti.
Uscì dalla stanza, chiudendola a chiave.
Non voleva che Astoria leggesse il tutto, avrebbe solo sofferto inutilmente.
Quando tornò nella stanza che fungeva da suo ufficio casalingo, spostò lo sguardo dallo scrittoio alla finestra in modo frenetico.
Dove diamine si trovava quella lettera?
Va bene che era sempre intrisa di magia ma non poteva essere scomparsa!
D'un tratto, osservando il profilo di un albero, notò il gufo burlone che viveva a loro spese nel giardino di Malfoy Manor.
-Uccellaccio spannacchiato, porta qui subito quella pergamena!- urlò, cercando di far mollare la presa al volatile.
Da un lato, il biondo tirava verso di sè il foglio mentre il gufo marroncino si ostinava a tenergli testa, pizzicandolo con le zampette e non dando la possibilità al giovane di riprendersi la sua lettera.
Mentre Draco afferrava la bacchetta per attaccare l'animale con un Incarceramus ma esso fu più veloce, riuscendo a scappare dalla sua presa con l'epistola rinchiusa nel becco.
Volò via, senza mai girarsi.
Ora sì che sono fregato! si ritrovò a pensare il biondo, massaggiandosi la fronte.
Avrebbe fatto arrosto quell'uccellaccio del malaugurio appena fosse tornato!


Hermione Granger sedeva sul divano di casa Weasley con la Gazzetta del Profeta tra le mani, sfogliandola in modo passivo.
Si alzò, raggiungendo il marito, e si posizionò davanti al televisore che, stranamente, trasmetteva una partita di Quiddich del torneo Mondiale.
-Ron, caro, ti dispiacerebbe starmi a sentire una buona volta?-

La giovane, sentendosi nuovamente snobbata, spense l'apparecchio mentre l'uomo di fronte a lei continuava a borbottare un 'megera'
-Cosa vuoi, Herm?- chiese, aggrottando le sopracciglia.
-Cosa voglio? Mi stai chiedendo davvero cosa voglio? Ronald, diamine, litighiamo sempre! Non siamo più felici insieme, ci stiamo distruggendo a vicenda. Io non voglio continuare a vivere così, non con te che torni sempre ubriaco a tarda sera.. Sto iniziando a dubitare che tu mi abbia mai amata.- 
Hermione era davvero al limite della situazione. Da circa sei mesi, il loro rapporto era mutato in peggio: non facevano altro che urlarsi contro parole che mai avrebbero voluto dire, litigavano continuamente, senza sosta.
Una volta, circa due mesi prima, erano arrivati quasi al punto di lottare con le bacchette.
-Certo che ti amo, Herm! E non pensare nemmeno che ti abbia tradita, non l'avrei mai fatto. E' un brutto periodo, lo sappiamo bene..- mormorò il rosso, trattenendo l'ira.
-Bugiardo! La conosco quella tonalità di voce che hai appena usato: ti senti in colpa per qualcosa, Ronald.. Mi hai tradita? Confessa!-
Esclamò, rivolgendogli uno sguardo dorato carico di risentimento. 
-Sì, Hermione.. Ti ho tradito, sì! E sono contento, voglio il divorzio!- blaterò, coprendosi la bocca con la mano per evitare di sporcare il tappeto con un conato di vomito.
Era ubriaco, sempre, e quindi più sincero.
In quel momento, il cuore di Hermione Granger venne spezzato. Potè ben distinguere il frastuono che i pezzi facevano cadendo, lo avvertiva nel petto.
-Io.. Io me ne vado.
Ron non oppose alcuna resistenza. Aspettò che la moglie avesse preso qualcosa di suo e, quando ebbe sentito lo sbattere della porta, riaccese il televisore, gustandosi la partita di Quiddich.


Nel frattempo, la riccia camminava svelta per le strade, la valigia tra le mani e il cappotto ben stretto addosso.
Quell'impostore! E pensare che gli aveva donato gli anni migliori della sua vita! Se pensava che, appena fosse tornato sobrio lei sarebbe andata da lui e l'avrebbe perdonato, si sbagliava di grosso.
Poi, d'un tratto, ricordò una cosa.
Afferrò il cellulare, componendo il numero del rosso. Voleva infliggersi altro male, era masochista.
-Dimmi solo con chi.- si limitò a dire, fredda.
-Astoria Greengrass, la Serpeverde ci sa davvero fare!
-Sei un porco, Ronald! Da domani, io e te saremo divorziati, parola mia.- asserì, convinta.
-Perfetto.- e poi chiuse la telefonata, non volendo più avere a che fare con quel rosso pazzo.
Continuò a camminare, le vie erano illuminata dalla fioca luce dei lampioni ed Hermione vedeva gufi volare ovunque, quanta posta riceveva la gente!
Uno di essi, marroncino e spennacchiato, si fermò davanti a lei, attendendo che prendesse la lettera che era nel becco. Gli diede il suo stipendio e l'animale volò via, tranquillo.
Cercò una panchina dove accomodarsi e, quando l'ebbe trovata, si sedette curiosa.
Aprì la busta e riconobbe la calligrafia elegante ed estremamente da Purosangue di Draco Malferret.
Quando arrivò al termine della lettera, le lacrime le avevano ricoperto il volto completamente. Non poteva crederci! Draco Malfoy l'amava e suo marito no, semplice.
Ron l'aveva tradita con la moglie di Malferret, erano stati traditi.
Hermione, asciugandosi le calde lacrime, si teletrasportò davanti alla Malfoy Manor.

 

Draco aveva appena preso sonno quando qualcuno -qualche idiota, pensò- bussò alla porta di casa sua.
-Chi cazzo è a quest'ora?- sbraitò contro la porta, aprendola senza guardare.
- H-Hermione Granger? Che ci fai qua, Mezzosangue?- chiese, allibito. Non ci credeva..
-Oh, Draco..- mugolò lei, gettandosi tra le braccia dell'ex Serpeverde.
La donna che amava era tra le sue braccia, finalmente.
-Ronald mi ha tradita con..- non se la sentiva di rovinare la felicità di Malfoy ma doveva farlo, - Astoria.
Il biondo l'allontanò di colpo, mantanendo le mani sulle sue spalle. -Che cosa stai dicendo?
-Ci hanno traditi e io ho letto la tua bellissima lettera, Malfoy. 
Hermione gli raccontò tutto nei minimi particolari, facendolo arrabbiare.
Il gufo.. pensò il ragazzo, attonito.
-Aspetta qui.
Salì in camera da letto e svegliò la moglie di botto, iniziando a farle la valigia con la magia. 
-Amore ma che cosa fai?- chiese Astoria, ingenuamente.
-Tu te ne vai di qua, ora.- e fu duro, tanto.
-Come?
-Vattene, so tutto.- bastò questo e Astoria svanì.


Hermione si era seduta sul divano, le gambe strette al petto.
Quei doppi giochisti.. li odiava dal profondo del cuore.
Quando Malfoy scese, era più bianco del solito. 
-Stai bene?- chiese stupidamente la Granger.
-No, Mezzosangue. Sto come stai tu.- rispose Draco, fissandola negli occhi dorati. Le fiamme che divampavano del camino e nei loro corpi rendevano i loro occhi più lucenti, pieni di passione repressa.
Nessun rumore.
-Era bellissima.-
Silenzio completo.
-Cosa?
-La lettera: non sapevo che tu, Purosangue di scelta e di fatto, potessi innamorarti di una come me..- sussurrò, imbarazzata.
Malfoy prese il suo mento con due dita, sollevandolo. Si avvicinò al suo viso, lentamente, e mormorò parole dolci che solo Hermione potè sentire e apprezzare. Poi, inaspettatamente, poggiò le labbra sulle sue, prima dolcemente poi con più passione.
Lo desiderava da tantissimo.
Si scambiarono effusioni per lunghi minuti, iniziando a far surriscaldare l'atmosfera.
La riccia, impaziente, poggiò le mani sui primi bottoni della camicia bianca di Draco, liberandoli velocemente dalle asole. Uno dopo l'altro, con attenzione.
Il biondo la fissava incantato, mordendosi il labbro.
Quando la camicia fu a terra, toccò alla maglia aderente di lei che, velocemente, raggiunse l'altro indumento.
Si baciarono per tutto il tempo, togliendosi i pantaloni a vicenda e sorridendo sulle labbra dell'altro.
Quando rimasero in intimo, Draco fece stendere Hermione sul tappetto, godendosi la vista di quel corpo mozzafiato seminudo.
Le gambe magre e muscolose, il ventre piatto e il petto rigoglioso, il collo esile e il viso semplice ma attraente.
I baci, voraci e all'insegna del romanticismo, e le dolci carezze che si elargivano regalarono a quella notte d'amore una nota più amorevole.
Quando fu il tempo di entrare dentro di lei, Draco sussultò.
Non riusciva a credere di averla davanti agli occhi, bella come non mai con i capelli lunghi sparsi sul tappetto e la bocca rossa e gonfia per i suoi baci.
Affondò in lei e gemettero, gettando la testa all'indietro. Hermione si aggrappò alle sue spalle e raggiunsero insieme l'orgasmo mentre Draco si svuotava in lei, finalmente appagato.
-Ti amo, cazzo.
-Anch'io, Draco.



Nove mesi dopo...


-Hermione, spingi! Respira, su. Tira fuori la Grifondoro che c'è in te!- Malfoy cercava di darle forza mentre la sua promessa sposa urlava di dolore.
-E' tutta colpa tua, Malfoy! Dovevi per forza mettermi incinta?!- sbraitò, nervosa.
-E' normale, signor Malfoy.. Non se la prenda troppo! Spingi, Hermione!- disse l'ostetrica, stringendo la mano della donna.
Dopo altre tre spinte, un urlo più acuto degli altri annunciò l'uscita della piccola erede dei Malfoy.
La piccola pianse, dando sfogo a tutta la sua rabbia per aver rinunciato alla pancia della madre.
-Herm.. è meravigliosa come te.- 

Draco prese la piccola tra le braccia, temendo di farla cadere. Era così piccola e delicata.
-Amore, potrei tenerla dopo averla partorita?- chiese antipatica, Hermione.
Il biondo la baciò e le diede la bambina, chiedendole come volesse chiamarla.
-Diantha Malfoy, mi piace. Significa fiore divino in greco
Si baciarono dolcemente a stampo e carezzarono il viso della loro piccola creatura: da un tradimento era nato l'amore.



 
Salve gente!
E' la prima volta che scrivo qualcosa su Harry Potter..
Le scene sono poco approfondite ma spero vi piacciano lo stesso :D
Un bacione e recensite.

Vostra,
Rihanna_Love

P.s: Se volete, passate a leggere le altre mie storie.. Presto scriverò una originale Romantica!



 

 
  
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