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Autore: softkitty    13/01/2015    2 recensioni
La protagonista di questa storia è Nicky, neolaureata in lettere e barista per necessità.
Accanto a lei vedremo Noah, il suo fidanzato dalla famiglia ingombrante, Diane, la sua amica di una vita e Oneweek, metodico giovane incontrato in metro.
Attorno a loro ruoteranno vari personaggi, dalla ex fidanzata decisamente poco "ex" alla suocera molto "suocera", passando per genitori amorevoli e amici privi di tatto.
SOSPESA.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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In metro con amore

 

Capitolo 13

 

Nicky prese il cellulare che aveva appena smesso di vibrare e lo guardò con un sorriso, certa di trovarvi un messaggio di Daniel.

Mi manchi,

Noah

La giovane sbatté le palpebre più volte, cercando di mettere a fuoco meglio il display. Perché, sicuramente stava leggendo male. Non poteva essere Noah. Spense e riaccese il cellulare nella speranza che quel messaggio scomparisse, ma lo trovò nuovamente lì a fissarla.

Non aveva motivo di rispondergli: non aveva nulla da dirgli. Posò il cellulare sul comodino, ma quello vibrò di nuovo.

Buonanotte, Dom

Quello, fortunatamente, era Daniel.

Notte, Dan :*

***

Daniel si gettò di peso sul letto, troppo su di giri per riuscire a dormire. Ancora stentava a credere che Dom finalmente si era aperta a ciò che provava. Se solo ripensava alle sue labbra...

Scosse il capo con decisione, cercando di non focalizzare la sua attenzione su particolari che avrebbero reso vana la doccia fredda di poco prima.

Ancora non gli era chiaro come avesse fatto a separarsi da lei e tornare a casa anziché rimanere contro quella parete con lei e continuare a baciarla e...

Si mise il cuscino in faccia e fece un paio di respiri molto profondi per evitare di schizzare in piedi, prende l'auto e tornare da lei.

Sapeva che erano solo all'inizio, sapeva di dover andare piano per evitare di farla scappare a gambe levate, ma moriva dalla voglia di assaporare tutto di lei, di stare sempre con lei, di averla sempre attorno, di condividere tutto con lei, di...

Un fastidioso peso gli si posò sullo stomaco. Non era stato del tutto sincero con lei e doveva rimediare il prima possibile. Assolutamente. Non poteva rischiare di perderla. Non ora che l'aveva trovata.

***

Quando Nicky quella mattina aprì il portone del condominio di casa sua, alle 07.30 in punto, come suo solito, non si aspettava di certo di trovarsi di fronte...

«Dan, cosa ci fai qui?»

«Secondo te?». Le si avvicinò e la baciò delicatamente, facendo sfiorare i loro nasi. «Buongiorno Dom».

La ragazza si aprì in un sorriso soddisfatto. «Buongiorno Dan»

«Vieni – la prese per mano – la metro non aspetta»

«E io che pensavo fossi venuto in auto!»

«Assolutamente no! Mi piace prendere la metro con te». Le sorrise, malizioso. «Così posso baciarti tutto il tempo»

«Non se ne parla. Non mi piace dare spettacolo». Lo riprese per mano e lo trascinò per strada mentre continuava a protestare come un bambino. «Basta capricci, su!».

Raggiunsero la metro e attesero che arrivasse. Mentre Dan la abbracciava, Nicky si guardò attorno e vide gli altri habituès osservarli. Tacchettina dedicò loro solo un breve sguardo, prima di tornare al suo blackberry, Mrs Mondo sembrava volerla incenerire, probabilmente perché aveva puntato il sexy avvocato già da un pezzo, il Nonnino invece le strizzò l'occhio, regalandole un sorriso soddisfatto.

«Vieni, c'è posto per entrambi». Ma Dan, anziché trascinarla, la sospinse approfittandone per lasciare una lunga carezza al suo sedere senza essere notato.

La ragazza scosse il capo, rassegnata. «Danny, ti sembra il caso?»

«Non potevo non farlo – le si avvicinò per poi sussurrarle all'orecchio – hai un culo tentatore»

«Avvocato, non ti distrarre!» lo riprese bonariamente. «Devi essere concentrato per la seduta di oggi».

I due scesero alla solita fermata e raggiunsero Missy's. «Ti chiamo appena ho finito»

«Se non ti rispondo, vuol dire che non ti voglio sentire». Nicky scoppiò a ridere per la faccia di Dan. «Scherzavo! Vuol dire che c'è gente al locale e non riesco a fare una pausa»

«Sei perfida! Ti prendi gioco di un povero inn...». Si bloccò, allarmato per ciò che stava per dire. «...ocente».

Nicky emise un sospiro mentale di sollievo e gli diede un bacio. «In bocca al lupo, avvocato»

«Buon lavoro, Dom».

***

«Qui qualcuno mi deve raccontare di ieri». Quella fu la frase di benvenuto di Missy.

«Buongiorno capa!». Nicky si preparò mentalmente a doverle raccontare tutto. Sapeva perfettamente che tacere sarebbe stato inutile. Benny, che avrebbe fatto il turno al pomeriggio le avrebbe comunque spifferato ogni cosa.

Santa pazienza!

***

Daniel afferrò il cellulare che squillava, sicuro che la voce che avrebbe sentito sarebbe stata quella di Dom.

«Dom, ti mancavo già?»

«Buongiorno anche a te, tesoro della mamma».

Merda, era sua madre! «Ciao mamma! Come stai?»

«Io bene e tu? Papà mi ha detto che oggi eri in tribunale»

«Sì, abbiamo vinto la causa! Nessun centro commerciale nel centro storico»

«Oh, tesoro, bravissimo!». La voce della donna era carica di orgoglio materno. «Sei proprio bravo come tuo padre!»

«Grazie mamma, senti...». Si bloccò. Voleva approfittare dell'orario favorevole per chiamare Dom, ma non voleva essere maleducato.

La donna ridacchiò per l'impazienza del figlio. «Aspetta prima di riattaccarmi in faccia, ti devo chiedere una cosa!».

Beccato! «Non lo farei mai, lo sai!»

«La ragazza che stai frequentando...».

Dan la interruppe. «Si chiama Nicky».

La donna si aprì in un sorriso. «Non sapevo quale nome usare, tu la chiami Dom!»

«Sì, è una cosa tra... noi». Deglutì, pensando che un noi, finalmente, esisteva. «Dicevi?»

«Si è laureata da poco in Lettere, vero?»

«Certo, perché?»

«La docente che tiene il corso pomeridiano estivo di lingua con i bimbi del 4 anno non può occuparsene e Bettie mi ha chiesto se conosco qualcuno che abbia disponibilità immediata»

«Chiamo subito Dom! Grazie mamma! Ti adoro!»

«Giovanotto, frena! Non sai nulla, dammi il suo numero di telefono e la chiamerò io»

«Ma...»

«Tranquillo, non farò nessun commento su di voi. La chiamo perché mi interessa sapere se è disposta ad accettare il lavoro. Quando me la vorrai presentare, la conoscerò come tua ragazza. Per ora è Nicky, la candidata numero 1 a gestire il corso pomeridiano»

«Grazie mamma!». Sospirò, sollevato. «Solo... Lascia che la chiami io, prima, così la avviso»

«D'accordo, fifone!».

Daniel si passò una mano sui capelli e poi avviò la chiamata. Calma e sangue freddo.

«Pronto?». La voce di Dom lo fece sorridere immediatamente.

«Ciao Dom! Come stai?».

La ragazza si accigliò per il tono formale che aveva usato. «Bene, grazie. Tu?»

«Bene, senti...». Inspirò ed espirò. «Ti interesserebbe un lavoro alla scuola pubblica Saint Pancras?».

Nicky rispose incredula. «Stai scherzando?»

«No, mia madre conosce la preside e...»

«Frena! Le hai chiesto...?»

«No! Solo che le ho detto che ti sei laureata da poco e la docente che doveva tenere il corso ha dato forfait e serve qualcuno...». Si fermò e prese fiato per l'ennesima volta, prima di sganciare la bomba. «Ti scoccia se ti chiama mia madre? Così ti spiega tutto»

«Tua – deglutì rumorosamente – madre?»

«Eh, sì. Ma non preoccuparti! Non ha mai mangiato nessuno. Inoltre mi ha assicurato che ti tratterà come una candidata al lavoro, non come la mia...».

Nicky inspirò bruscamente. «La tua...?».

Daniel si fece coraggio. «...ragazza»

«E così – rispose la giovane, sorridendo – sarei la tua ragazza»

«A quanto pare!»

«Non si usano più i bigliettini con scritto “Vuoi essere la mia ragazza?” e i quadratini con “sì” e “no”?».

Daniel ridacchiò. «Non fare molta ironia, piccola! Appena riattacco io, ti chiamerà mia madre».

Nicky si mordicchiò le unghie. «Stronzo!»

«Mi adori! Ora però devo tornare al mio lavoro. Ci sentiamo dopo». Fece una breve pausa. «Se sopravvivi»

«Ah ah ah, ma quanto sei simpatico! Ci sentiamo dopo». Lo imitò nel fare la pausa. «Se avrò ancora voglia di sentirti dopo aver sentito tua madre».

***

Nicky riattaccò e, con mani tremanti, posò il cellulare sul bancone, mentre cercava di tornare in sé. Sua suocera la stava per chiamare.

Un momento! Suocera? No! Era la madre del ragazzo che stava frequentando, non sua... suocera!

«Nicky, tutto a posto?». La voce di Missy la raggiunse facendo breccia tra panico ed agitazione.

«Sì, sì! Ti dispiace se faccio 10 minuti di pausa? Mi dovrebbe chiamare una persona»

«Certo che puoi, ma è tutto a posto? Sei pallida»

«Certo! Non ti preocc...». Ma si bloccò, quando il cellulare riprese a squillare. «Vado». Prese il cellulare e uscì per sedersi su di una delle panchine appena fuori dal locale. Forza e coraggio. È solo la mamma di Daniel. «Pronto?»

«Nicky? Sono Miranda, la mamma di Daniel»

«Buongiorno signora. Daniel mi ha appena detto che mi avrebbe chiamata»

«Quel ragazzo è impossibile! Aveva paura che ti mangiassi viva».

Nicky si chiese se quello fosse un rischio reale, ma preferì non esternare i suoi dubbi. «Dan però non è stato chiarissimo sul motivo della chiamata»

«Vedi, conosco la preside del Saint Pancras e mi ha appena contattata. La docente del corso estivo pomeridiano di lingua purtroppo non può occuparsene, perciò alla preside servirebbe qualcuno qualificato e con disponibilità praticamente immediata»

«Non...». Quello che le uscì dalle labbra fu un roco gorgoglio, così Nicky si schiarì la voce e riprovò a parlare. «Mi piacerebbe tantissimo, signora, ma... non credo di essere qualificata. Mi sono laureata da poco, non ho esperienza e...»

«Sciocchezze!». La interruppe. «L'esperienza si fa sul campo! E quale modo migliore che passare un'estate circondata da studenti di 10 anni? Naturalmente avrai uno stipendio regolare, l'assicurazione sanitaria e tutto il resto. È un'ottima occasione. Devi solo dire di sì e darò il tuo nominativo alla preside per un colloquio preliminare».

Come poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere? «Non so come ringraziarla!»

«Non ce n'è bisogno, cara. Spero solo di poterti conoscere di persona presto!»

«Oh, ehm...».

Miranda ridacchiò, sentendola in difficoltà. «Non ti preoccupare! Prendetevi il vostro tempo! Non ho fretta»

«Grazie mille signora. Per tutto»

«Di niente, Nicky, ti farò contattare dalla preside Bettie Fowler entro sera!». Nicky riattaccò e si afflosciò sulla panchina. Era uscita incolume dalla prima telefonata con la madre di Daniel. E aveva un lavoro. Quasi.

«Missy, dovrei parlarti un istante!». Lo sguardo che la donna le dedicò le fece capire che il tono che aveva usato non era tranquillo e rilassato come avrebbe voluto. «Ahm...»

«Zucchero, respira. Sembra tu stia per svenire»

«No, è solo che...». Le spiegò per filo e per segno ciò che era successo poco prima. «Quindi, se io colloquio va bene, io potrei avere questo lavoro per l'estate, se non ti...»

«Non dire fesserie, zucchero! Hai studiato tanto per laurearti! Devi cogliere al volo l'occasione! Esporrò immediatamente un cartello per trovare un'altra ragazza per l'estate. E se alla fine dell'estate non dovessi trovare altro, avrai il tuo posto qui».

Nicky si sporse ad abbracciare la sua datrice di lavoro. «Grazie Missy, grazie!». La abbracciò di nuovo e poi corse a servire un cliente, con un sorriso degno di Julia Roberts.

***

Daniel varcò la soglia del locale con un po' d'ansia. Sua madre era stata molto criptica circa la telefonata a Dom, perciò non sapeva cosa aspettarsi.

«Eccolo qui il giovanotto che mi vuole portare via la mia bambina!».

Daniel sorrise, vendendo che Missy era di buon umore. «Mi dichiaro colpevole!». Si guardò attorno. «Dov'è la Cenerentola?»

«Si sta già cambiando, un attimo e sarà dal suo principe».

Pochi secondi dopo, infatti, Nicky fece la sua comparsa. «Dan!». Contro tutte le previsioni che l'avvocato aveva fatto nella sua testa, Dom lo raggiunse e lo abbracciò. «Grazie!».

Il giovane la strinse e poi ridacchiò. «Grazie? E ancora non hai visto nulla!»

«Dai, dongiovanni, usciamo!». Lo prese per mano. «Ciao Missy! Grazie di tutto». I due uscirono dal locale e si diressero alla metro, come al solito. «Grazie davvero, Dan. Questo corso è molto di più di quello che speravo. La Preside mi ha detto che, se a fine corso sarà soddisfatta, mi terrà come prima scelta per le supplenze!»

«Te lo meriti! Hai studiato per questo, non è giusto che ti spacchi la schiena in un pub. Tutti hanno diritto ad un'occasione»

«Se non ci fossi stato tu, probabilmente io non l'avrei avuta»

«Che ne dici se andiamo a cena per festeggiare?»

«Fish and chips?».

Daniel scosse il capo, fingendosi inorridito. «Assolutamente no! Ti porto in un ristorante a mangiare del cibo decente».

Nicky lo fulminò con lo sguardo. «Che hai contro fish and chips?»

«Niente, ma ogni tanto si può cambiare»

«L'importante è che non mi porti a mangiare pesce crudo! Proprio non mi piace».

Dan le sorrise, accarezzandole il viso. «D'accordo, Cenerella. Ti passo a prendere in auto per le 19, va bene?»

«In auto?». Si finse delusa. «Ma se sono Cenerentola, pretendo una carrozza a forma di zucca!».

Il giovane ridacchiò. «Temo dovrai accontentarti della mia auto»

«Ma che razza di principe sei?». Sbuffò teatralmente. «Non esistono più i principi di una volta!»

 

 

Il mio angolo.

Bonsoir!

Anche per questo capitolo, non ho note con cui assillarvi XD

Ringrazio tantissimo tutti coloro che stoicamente resistono e leggono la storia, la inseriscono tra le preferite/ricordate/seguite e tutte le anime pie che hanno o vorranno lasciare un commento ai capitoli!

Bisous,

Softkitty

  
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