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Autore: tata_angel    13/01/2015    1 recensioni
Ma non c' era tempo da perdere, infondo doveva fare le valigie e sistemare tutto, era così felice di andare in Argentina, ed era sicura che sarebbe andato tutto bene.
Blue moon! Spero vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vediamo come va a finire
Everything that don’t make sense about me, it makes sense when I’m
with you

 
-Voglio parlare con tuo padre-.
Dopo essere tornati dal parco, i due ragazzi si chiusero nella camera di Shade.
Restarono in silenzio, ognuno a pensare all’intera situazione, e Shade  decise di parlare con Toulouse.
In tutta verità, poco c’entrava la situazione che aveva con Rein.
Sapeva che avrebbe duvuto affrontare questo argomento, ma aveva bisogno di parlare con Toulouse e dirgli che voleva costruire un rapporto con lui.
 -Hai deciso di dargli una passibilità?- chiese incerta Rein, mentre Shade annuì.
Rein gli sorrise e gli lasciò un bacio delicato sulla mascella -lo  renderai davvero felice, sai?-
-Io sono più felice di lui- replicò Shade abbassando lo sguardo per incontrare quello di Rein.
Restarono abbracciati ancora un po’, godendosi il silenzio della casa perché sapevano che, appena Jhon avrebbe messo piede dentro casa, sarebbe regnato il caos.
 
 
Toulouse era appena tornato dal lavoro, si era cambiato in vestiti più comodi e si era seduto sul divano facendo un po’ di zapping tra i canali televisione quando Shade colse l’occasione per parlargli.
Si avvicinò piano al divano con l’agitazione che lo assaliva e si sedette affianco all’uomo.
-Ehi, come stai?- chiese Shade
-Non c’è male. Tu come stai?- rispose Toulouse, aveva le mani congiunte lasciate cadere tra le ginocchia leggermente allargate.  Sentiva che Shade gli voleva parlare della loro situazione e si sentiva nervoso: da quella conversazione dipendeva il futuro rapporto con Shade.
-Bene, grazie. Volevo parlare con te..sai, di tutto.-
Adesso o mai più, pensò Shade.
-Ti ascolto- lo invogliò a parlare Toulouse, aveva davvero bisogno di sapere ciò che aveva da dirgli,  nonostante la paura.
-Nonostante ce l’avessi con te, in questi anni volevo ricucire un rapporto con te. Crescendo, però, ho capito che un rapporto ricucito è davvero l’ultima cosa di cui ho bisogno- iniziò Shade e Toulouse già capì che quella conversazione  non avrebbe portato a nulla di positivo.
Si sentì mancare la terra sotto i piedi, in tutti quegli anni si era immaginato i modi in cui sarebbe potuto avvenire il loro incontro e, per quanto sapeva di un possibile (o quasi certo) scenario negativo, viverlo era decisamente diverso. Nel viverlo sentiva il cuore spezzarsi. E forse la parte peggiore era che quella volta non poteva aprire gli occhi, respirare affondo e stringere la mano di Elsa per cacciare quell’orribile sensazione. Se avesse aperto gli occhi si sarebbe ritrovato solo davanti alla realtà, dalla quale avrebbe vuluto scappare.
-Non mi piacciono i rapporti ricuciti. Ciò che è stata è stato, non può più tornare indietro- e Toulose usò tutta la sua forza per ricacciare indietro le lacrime.
Non solo era stato lui a porre fine al loro rapporto moltissimi anni prima, ma si era reso conto di quanta sofferenza avesse provocato in Shade.
Lo vedeva.
Lo vedeva dagli occhi lucidi e dal labbro tremante.
Lo vedeva dalla mano di Shade, chiusa a pugno ad afferrare i jeans quasi a sbiancare le nocche.
-I rapporti ricuciti non fanno bene, lasciano solo delusioni quando si scopre che niente può tornare come prima e allontana ancora di più.-
Shade si grattò la nuca, stava abbattendo tutte le speranze di Toulouse, ma prima di tutto voleva essere chiaro sotto ogni punto di vista. Toulouse lasciò andare un sbuffo d’aria, non si era neanche accorto che stesse trattenendo il fiato, si passò le mani tra i capelli quasi con la voglia di tirarseli per il nervoso.
-Quindi ciò che voglio chiederti è di ricominciare-
Toulouse alzò di scatto il capo. Gli stava dicendo che lo aveva perdonato. Shade lo aveva perdonato?
-Mi hai perdonato?- chiese incerto
-Non c’è niente da perdonare, Toulouse. Credo in ciò che dici, quindi non c’è nulla da perdonare. Te ne sei andato certo, ma tu stesso hai detto che volevi darmi una vita migliore. Con te.-
Nella stanza calò un silenzio in cui Toulouse non smise di sorridere. Per anni aveva aspettato di potersi trovare davanti a Shade per chiedergli perdono e di ritornare a ciò che erano prima, ed ora, non solo Shade lo rivoleva nella sua vita, ma gli credeva e apprezzava il pensiero che aveva avuto anni prima.
-Non potrei essere più felice Shade, non vedevo l’ora di poterti riabbracciare- sorrise Toulouse.
-Adesso puoi farlo- rispose Shade allargando le braccia, affinché Toulose lo abbracciasse
I due si abbracciarono al centro della sala, mentre Elza li guardò con un sorriso sulle labbra, da quel momento la vita di suo marito poteva essere definita completa.
 
 ***
La cena passò in un lampo, e si ritrovarono tutti seduti a tavola scherzando. La tensione si era alleggerita, anche se Shade e Rein sentivano un nodo in gola. Avevano deciso di parlare alla famiglia di Rein subito dopo mangiato.
Anche se a entrambi sembrava troppo presto, non potevano fare altro: gli era rimasto troppo poco tempo da godersi insieme. Volevano poter stare insieme davanti a tutti, così da non sprecare del tempo.
Era stata Rein per prima ad avere l’idea di parlare alla loro famiglia, adesso che Shade e Toulouse avevano chiarito era sicura che nessuno sarebba contrario alla loro relazione. Tutti lo adoravano, tutti sapevano che era un bravo ragazzo.
Shade dal canto suo sentiva l’agitazione salirgli, per quanto Rein lo avesse tranquillizzato dicendogli che tutti lo adorano, sapeva che per Christian non era così.  Il fratello di Rein continuava a non vederlo di buon occhio. Nonostante il giorno prima, al parco, Christian si era rivelato un ragazzo carino e gentile continua a temerlo.
Shade era seduto affianco a Rein e istintivamente allungò la mano per stringere quella di lei che gli sorrise dolcemente.
Shade si schiarì la voce e Rein rafforzò la presa sulla mano, consapevole che Shade stesse cercando di attirare l’attenzione di tutti.
-Dovrei.. dovremmo dirvi una cosa- iniziò Shade grattandosi la nuca.
In quel momento sapeva cosa aveva provato Daiki quando doveva parlare alla famiglia di Maria.
Daiki era solito raccontargli il giorno in cui si era presentato al padre di Maria per dirgli che avrebbe sposato sua figlia, magari non subito, ma era certamente nei suoi progetti.
Per Daiki non era stato semplice, il padre di Maria non aveva una buona considerazione nei suoi confronti. Nonostante avesse accettato che sua figlia uscisse con lui, era sempre rimasto sul piede di guerra. Cercava sempre di calcolare ogni sua mossa, un qualcosa che gli permettesse di metterlo in cattiva luce con Maria .
 
“Certo, vai avanti tesoro” lo spronò Elsa come se sapesse cosa avesse da dire Shade, si voltò verso Rein che si grattò la nuca colpevole, Shade le sorrise.
E a Rein quel sorriso aveva parlato, le aveva detto che non doveva preoccuparsi perché non era arrabbiato, le aveva detto di tranquillizzarsi perché lui era con lei.
-Ecco ultimamente sono successe delle cose-  e prima che Shade potesse continuare, ingoiò il groppo in gola che gli si era formato guardando Christian incrociare le braccia al petto, mentre fece viaggiare il suo sguardo da Shade a Rein in modo consapevole.
Shade sentì l’agitazione prendere il sopravvento, ma sapeva di doverlo fare, voleva farlo.
Toulouse con un sorriso sulle labbra esortò Shade a continuare
-Bene, sono successe delle cose tra me e Rein e beh.. staremmo insieme- farfugliò Shade
-Potresti spiegarmi cosa intendi con ‘staremmo insieme’?- chiese Chris mimando le virgolette e Shade capì di aver sbagliato
-Beh sì, stiamo insieme e volevamo dirvelo, sperando che siate d’accordo- spiegò Shade
-E se non lo fossi?- replicò Chris
-Sarebbe un problema- rispose Shade.
Shade, dalla coda dell’occhio, riuscì a vedere lo sguardo agitato di Rein che vagò tra lui e suo fratello e le strinse la mano ancora nascoste sotto al tavolo.
-Cosa faresti?- chiese Chris con petto gonfio di orgoglio, sapeva perfettamente che Shade aveva paura di lui.
-Cercherei di farti cambiare idea-
-Importa così tanto ciò che penso io?- chiese Chris, voleva mettere alla prova Shade.
 -Decisamente, conosco Rein e so quanto sia importante il tuo giudizio- replicò Shade
-E quanto durerebbe la vostra relazione?- attaccò di nuovo Christian
-Chris!- gridò Rein alzandosi dalla sedia, amava sua fratello ma alle volte era davvero esagerato.
-E’ una domanda intelligente. Lui deve partire tra qualche giorno e allora che farete? O vuoi restare qui Shade? Cosa volete fare? E prima che tu dica qualcosa, Rein, lo so che sono stato via per molto tempo, okay? Ma adesso sono qui, e non permetto che qualcuno possa ferirti. In tutto questo tempo non mi sono dimenticato qual è il mio posto, e non sai quanto io mi sia pentito a nel averti lasciato qui da sola- replicò Chris -il mio posto è qui a difenderti, ed è ciò che farò-.
Rein si alzò dalla sedia e si avvicinò a Chris abbracciandolo
-Non sai quanto io ti abbia odiato in questi anni, non sai quanto io abbia continuato ad odiarti anche dopo che sei tornato, nonostante davanti a te sorridevo. Mi ci è voluto un po’, ma ho capito le tue scelte, ho capito le tue motivazioni.  Sei stato lontano da me per troppo tempo perché io possa prendermi il lusso di allontanarti da me di nuovo- sussurrò Rein nell’incavo del suo collo. Dal tono di voce del fratello, aveva capito che Chris aveva paura di perderla di nuovo o che Rein lo allontanasse.
-Grazie” rispose Chris abbracciando sua sorella
-Chris, io ho rispettato te, ma adesso tu rispetta me. Ne abbiamo parlato e voglio provare. So che è un grande rischio, ma voglio affrontarla. Non voglio limitarmi per la paura di cadere-
-Ne sei sicura?- chiese Chris osservando gli occhi di Rein in cerca di qualche segno di incertezza, ma non c’era. Sua sorella era determinata, era davvero ciò che voleva.
-Sì, ne sono sicura. E sarò sicurissima se mi dici che, nel caso cadessi, ci sarai tu a prendermi” disse Rein
-Potrei fare altro? Non riuscirei a lasciarti cadere- replicò lui.
Si staccò dall’abbraccio per avvicinarsi a Shade che cercò di sorridere, mise la mano sulla spalla del ragazzo con il viso serio.
-Non pensare che io non ti controlli- disse solamente, prima di uscire dalla cucina per andare in camera sua.
 
***
 
 
Dopo quello scontro con Chris, i genitori di Rein si erano scusati per il comportamento del figlio e Shade gli aveva sorriso dicendogli che aveva tutto il diritto di difendere sua sorella.
In cuor suo sapeva che lui stesse avrebbe reagito allo stesso modo se al posto di Rein ci fosse stata sua sorella Milky.
Rein e Shade si trovarono in camera.
Dopo essersi scambiati gli abbracci con i genitori di Rein si ritirarono per parlare un po’
-Non è cattivo come sembra. Quel suo atteggiamento è solo la rabbia che ha per se stesso per essere stato via tutto questo tempo- ruppe il silenzio Rein
-Beh, non che non sia così rude in generale, ma lo è un po’ meno- continuò poi soffocando una risata
-Mi fa piacere- borbottò Shade continuando a fissare il soffitto.
Tutta la storia di Chris lo aveva lasciato con l’angoscia addosso.
-Vedrai che ti apprezzerà, prima o poi- sghignazzò Rein, posandosi con le ginocchia sul materasso al fianco di Shade.
Lui le sorrise, poggiando una mano sul fianco di Rein.Lei si abbassò per posargli un bacio sulle labbra.
-Sdraiati, così ti viene il dolore alla schiena- sorrise Shade, accompagnando i movimenti di Rein tendendo la sua mano sul fianco.
-Meglio così?- chiese Rein, lui sorrise dandole un bacio sulla guancia.
-Sì, ma avvicinati- gli sussurrò Shade, tirandola più vicina a sé.
Rein nascose il viso nell’incavo del collo di Shade. Il suo respiro solleticò la pelle del ragazzo facendogli sentire i brividi sulla schiena
-Sarebbe bello rimanere così per giorni e giorni- disse Shade
-Sì sarebbe figo” risposee Rein
-Figo? Davvero? Stai rovinando il romanticismo del momento- mugugnò Shade
-Beh, potresti farmi stare zitta- ghignò Rein, avvolgendo le sue braccia attorno alla vita di Shade
-Proviamo- rispose lui prima di poggiare le sue labbra su quelle di Rein.
Shade inclinò la testa per approfondire il bacio, mentre sentì Rein tirare le labbra in un sorriso.
Strise le braccia attorno a Rein tirandosela ancora di più verso di sé per cancellare qualsiasi tipo di spazio tra i loro corpi.
 
***
 
-Credi che abbiamo fatto bene?- chiese Toulouse
-Non lo so- rispose Elsa
-Voglio dire, conosco Shade fin da piccolo, è vero, ma loro due si conoscono da così poco tempo- specificò Toulouse.
Elsa sorrise, aggiustandosi tra le braccia del marito per posare l’orecchio sul battito del cuore, non prima di stampargli un bacio sul petto.
E’ una cosa che amava fare da sempre.
 
 
  
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