Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Alysia Moon    13/01/2015    3 recensioni
[One shot su un'ipotetica morte di Mikasa/Alcune frasi fanno riferimento al capitolo 50]
I miei singhiozzi si fanno profondi, avendo ora capito che non lo rivedrò. Porto una mano sulla sciarpa avvolta, malamente, intorno al mio collo. Il tessuto è bagnato fradicio. La stringo forte, trovandola come appiglio, essendo la cosa più vicina ad Eren. Sussurro il suo nome e aspetto iperterrita la mia sorte, chiudendo poi, gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eren Jaeger, Mikasa Ackerman
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Premetto subito che so che è un tema che è stato trattato molte volte, ma ci tenevo troppo a scrivere questa One shot. Ho messo "Spoiler!" perchè qui si fa riferimento ad alcune frasi dette nel capitolo 50.

Buona lettura!

Alysia Moon



 



Non dimenticarmi






Pov Mikasa Ackerman



Non sento più nulla. Il mio corpo è fermo, immobile, e solo ora realizzo che rimarrà così. Non riesco nemmeno a scostare un po' il capo per vedere, intorno a me, quanti compagni sono già morti. La pioggia scende fitta e a grandi gocce, mentre cerco con tutta me stessa di tenere gli occhi aperti. L'acqua entra nelle mie vie respiratorie e instantaneamente, tossisco. Con la coda dell'occhio vedo il sangue aprirsi a macchia d'olio, accanto a me. Faccio cadere il viso di lato, e capisco che ne sto perdendo troppo, perchè riesca a sopravvivere. Almeno la pioggia allevia l'immenso bruciore che sto provando, sul fianco destro. Non so bene in che condizioni sia la ferita, perchè non ho avuto il tempo di controllarla, mentre scappavo via dalla situazione in cui mi trovavo non molto tempo fa.

Ancora mi chiedo come ho fatto, proprio io, a finire così. Volevo aiutare un mio compagno e cercare di tirarlo via dalle grinfie di un titano di tre metri, ma non avevo notato che dietro di me ce n'erano altri. E' bastato poco: uno di quegli orribili mostri mi ha afferrato, stritolandomi nella sua morsa ferrea, e con i denti è andato a strapparmi la carne sul fianco. Non credo di avere mai sentito un dolore tanto atroce, ed è stata a malapena la seconda volta che ho sentito l'orribile sensazione di essere stretta tra le mani di un gigante. 

In quel momento, avevo sentito il bisogno di arrendermi, perchè la voglia di combattere, aveva fugacemente lasciato il mio corpo.

Poi, quando un soldato della legione è arrivato in mio soccorso, sono riuscita a scappare con il poco gas che avevo, ed ora eccomi qui, a terra, in mezzo ad innumerevoli carcasse di giganti e umani.

Sento le palpebre pesanti. Vogliono chiudersi, ma io non glielo permetto, perchè devo aspettare.

Voglio vedere Eren un'ultima volta, prima di morire.

Smetto di ansimare, per stringere i denti. Sento freddo, e il mio corpo inizia a tremare convulsamente. Eren non accenna ad arrivare, ed ora, iniziano a rieccheggiarmi nella testa, le parole che tempo fa gli avevo detto.

Grazie... Per essere con me.

Sento dei passi, che pesanti e rumorosi si stanno avvicinando.

Grazie... Per avermi insegnato... A vivere.

Lacrime calde traboccano dagli occhi, mentre i passi si fanno vicini, sempre più.

Grazie... Per avermi avvolto... In questa sciarpa.

I miei singhiozzi si fanno profondi, avendo ora capito che non lo rivedrò. Porto una mano sulla sciarpa avvolta, malamente, intorno al mio collo. Il tessuto è bagnato fradicio. La stringo forte, trovandola come appiglio, essendo la cosa più vicina ad Eren. Sussurro il suo nome, e aspetto iperterrita la mia sorte, chiudendo poi, gli occhi.

-"Grazie... Eren"- dico con un filo di voce quasi inudibile.

Quando sento un tonfo smuovere il terreno, spalanco le palpebre di scatto.

-"Mikas..."-

Eren!

-"Mikasa!"-

Io inizio a piangere più di prima, mentre le mie labbra si incurvano in un sorriso. Lui si butta a terra in ginocchio, accanto a me. Il suo volto scatta da destra a sinistra, per studiare il mio corpo. Non c'è nessuno con lui?

-"D-dov... Sono gli"- cerco di parlare.

-"Non sforzarti"- mi interrompe lui, togliendosi la mantella verde con il logo della legione esplorativa, per piegarla e, in seguito, posarla sulla mia ferita. Con le mani, spinge forte, provocandomi più dolore.

Io sospiro, cercando di alleviarlo, ma è stato uno sbaglio. Gemo forte e tossisco. Sento il sapore del sangue in bocca, quindi ora capisco che lo squarcio si estende anche sullo stomaco.

-"Sc-scusami, ma devo impedire altra fuoriuscita di sangue..."- la sua voce è più flebile di prima e trema appena.

Con gli occhi socchiusi, lo studio in volto, mentre lo vedo piegato sulla ferita. Vari tagli e botte gli decorano il viso. Le orbite spalancate, gli angoli della bocca leggermente piegati verso il basso. Non so cosa dirgli, come ultime parole, perchè credo di averlo ringraziato abbastanza. I suoi occhi stanno iniziando a diventare lucidi, e io non voglio che stia male per me. Desidero sopravviva e che, con il tempo, mi dimentichi.

La minaccia che ha sempre accompagnato l'umanità per anni, sta via via svanendo, quindi, deve sopravvivere fino all'ultimo e cercare di farsi una vita... con un'altra persona.

-"Sc...usa"- mormoro singhiozzando senza sosta.

Lui mi guarda con la bocca aperta. Sicuramente non mi dice di stare zitta perchè ha capito che non c'è più nulla da fare.

-"Per che cosa ti stai scusando?"- si limita a domandarmi.

Ingoio il sangue che si è raccolto all'interno della mia bocca per parlare meglio. Nel farlo, il sapore ferroso mi inonda la bocca come una valanga. -"P-perdonami per... l-la mia enor...me... invadenza"-

Rimane in silenzio, mentre gli occhi diventano rossi, per via di lacrime che si stanno raggruppando sul bordo degli occhi.

-"Io...non...ti ho mai... l-lasciato solo"- continuo a fatica. -"D-dovrò ess...erti sembrata u-una palla al piede"- finisco di dire in un colpo solo, finendo così il fiato, e cercando di recuperarlo dopo.

Sorrido, mentre i ricordi di quando eravamo poco più che reclute, si raggruppano tutti nella mia testa.

-"Dimenticami...e...fatti un-una vita bella"- sussurro balbettando. -"Mi r-raccomando"-

Fino alla fine lo tratterò così, sono proprio un disastro.

-"Mikasa..."-

Ora, grosse lacrime traboccano dai suoi occhi, poi mi afferra la mano e la stringe con forza.

-"N-non... piangere"- dico tra un singhiozzo e l'altro. -"Io... t-ti ho sempre detto che... ti consideravo come la m-mia famiglia... ma per me..."- faccio una pausa. -"Sei sempre stato... qualcosa di diverso"-

Rilassa il viso. -"Eh?"-

Sento le poche forze che avevo, abbandonarmi completamente. Devo dirglielo, una volta per tutte. Stringo la sua mano a mia volta.

-"Ti amo... ti... ho semp..re"-

Ancora una parola.

-"A...mato"-
Ora sento che posso lasciarmi andare, e le mie palpebre si socchiudono, per poi serrarsi completamente.

Hey, Mikasa... Mikasa!

Mentre un buio sconvolgente inizia ad inghiottirmi, la voce di Eren diventa sempre più lontana.

No, non mi lasciare!

L'ultima sua frase che sento, colma di disperazione. Rieccheggia nella mia testa.



 
Eren, anche se ti ho detto il contrario, spero non ti dimenticherai di me del tutto. Continuerai a volermi bene, anche se io non ci sarò più?









Angolo autrice:

Heilà gente!
Eccomi qui con un'altra One shot, (senza alcune pretese, perchè è un tema che è stato trattato migliaia di volte) precisamente su un'ipotetica morte di Mikasa. Spero l'abbiate gradita, nonostante Eren e Mikasa insieme non piacciano molto; ma più che come coppia, qui ho voluto semplicemente descrivere quello che secondo me sarebbe potuto succedere se fosse accaduto un fatto simile.
Con la speranza che non vi abbia fatto schifo, vi saluto!
Ringrazio chiunque abbia voluto leggere.



Alysia Moon
   
 
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