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Autore: keepcalmandwrite    13/01/2015    3 recensioni
One shot ambientata dopo Breaking Dawn. Racconto del primo compleanno di Renesmee dal punto di vista di Bella. Mi scuso se qualche riferimento non è esatto ma l'ho scritta dopo aver rivisto il film, dove alcuni particolari del libro vengono tralasciati. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Immagini veloci ma intense dei ricordi dell’ultimo anno passato mi attraversano la mente. Un veloce ed interrotto susseguirsi di forme, colori e suoni, e di conseguenza un miliardo di emozioni sembra stiano cercando di riprendersi il mio cuore ormai congelato. La luna di miele dopo il nostro matrimonio, quella notte sull’isola, la mia immagine riflessa nello specchio mentre scoprimmo del concepimento, lo sguardo pieno d’amore di mio marito quando mi confessò che riusciva a sentire nostra figlia durante la gravidanza. Anche i ricordi dei momenti più difficili non tardano ad arrivare: l’arrivo dei Volturi, i loro sguardi curiosi su mia figlia, la tensione nell’aria che si era creata tra i due gruppi di vampiri, i ringhi trattenuti a stento dai licantropi al nostro fianco, la piccola Renesmee che allunga innocentemente la mano verso la guancia di Aro per mostrargli la sua breve ma particolare storia…

E’ lo sguardo rassicurante di mio marito Edward a riportarmi alla realtà, in quell’ampia casa che era oramai diventata anche casa mia. I suoi occhi sembrano dirmi “non pensarci, non ora, è tutto finito”. Scuoto la testa in un piccolo e quasi impercettibile movimento come per scacciare via ogni pensiero. E’ il giorno del compleanno di mia figlia Renesmee, il suo primo compleanno, e stiamo festeggiando insieme a tutta la nostra famiglia. Al centro del tavolo emerge una torta di compleanno con panna e fragole. Nonostante non sia proprio cibo da vampiri, Alice ha voluto realizzarla in grande stile, e ci è riuscita senz’altro.

E di fronte a quella torta, eccola lì, la mia bambina, la nostra bambina –eh sì, in quella casa la piccola Renesmee era un po’ figlia di tutti- che incitata dai presenti, con un timido sorriso avvicina il viso alla fiammeggiante candelina rosa, spostandosi una ciocca di capelli dal viso. Una piccola risata divertita la tradisce e in un attimo la fiamma si spegne. Tutta la stanza esplode in altrettante risate.
“Renesmee tesoro, non ridere, o si spegne troppo presto!” esclama divertito Carlisle che, leggendo un leggero disappunto negli occhi della bambina, le accarezza amorevolmente una guancia.
“Non importa, puoi riprovare!” la consola Jacob avvicinandosi con un accendino alla candelina e riaccendendo la fiamma.
“E stavolta ricordati di esprimere un desiderio prima di soffiare!” le suggerisce Alice con un sorriso.

Nutrivo ancora dei dubbi sulla presenza di quell’unica candelina sulla torta. Ormai era chiaro a chiunque, probabilmente anche a mio padre Charlie, che cercava di rimanere fuori dalla questione con tutto se stesso, che Renesmee avesse qualcosa come tre età: gli anni che passano dalla sua nascita, l’età che si può desumere dal suo corpo, e l’età della sua mente. Quella candelina indica soltanto che è passato un anno dal giorno in cui è nata, ma Renesmee possiede la statura e le caratteristiche fisiche di una bambina di otto anni, mentre la sua intelligenza, decisamente più sviluppata, era come quella di una undicenne. La mia piccola era ogni giorno una sorpresa nuova. Edward, probabilmente leggendo i miei pensieri, mi rivolge uno sguardo eloquente come per dire che sì, in effetti avremmo dovuto aggiungere qualche candelina in più, ma Alice ci teneva davvero molto ad organizzare “il primo compleanno di Renesmee”, e così sarebbe stato.

Ora la candelina è riaccesa e tutti gli occhi sono di nuovo puntati su mia figlia.
“Ehy ehy aspetta, il desiderio! Cosa desideri per il tuo primo compleanno?” esclama  Emmett sorridendole divertito.
La piccola Renesmee fà per rispondergli: “Ehm.. io vorrei..” quando nella stanza si leva uno “ssht!” collettivo per indicare alla bambina di tacere. Lei alza lo sguardo disorientato su Jacob, che svelto tenta di rasserenarla. “Tranquilla, non hai sbagliato! Devi solo pensarlo, senza dirlo ad alta voce!” le si avvicina e le accarezza dolcemente una spalla “Dai, ora riprova!”, e detto ciò getta uno sguardo irritato su Emmett, che nel frattempo continua a ridersela sotto i baffi.
La bambina stavolta porta un dito alle labbra come per concentrarsi su un desiderio. Aggrotta la fronte e si perde nei suoi pensieri. Mi viene spontaneo spostare lo sguardo su mio marito Edward. In questo momento starà sicuramente leggendo nella mente di sua figlia. Lo vedo sorridere leggermente. Sì, sta decisamente leggendole la mente. Sto per dargli un piccolo colpo sul braccio, credo sia scorretto da parte sua, ma poi mi fermo per assaporare ancora un po’ la perfezione di quella scena famigliare. Sembra tutto così umano e normale, se non fosse per il fatto che nessuno di noi –a parte la festeggiata e il suo amico licantropo- mangerà quella torta, ma soprattutto perché la mia Renesmee dimostra almeno cinque anni in più dell’età che quella candelina indica. In fondo, penso, questa è la vita che mi sono scelta, e nonostante mi sembra fosse ieri che varcai per la prima volta la porta di questa casa, ormai non posso più fare a meno di amare questa vita e questa famiglia.

Renesmee, dopo aver sospirato soddisfatta per il desiderio che aveva scelto, si avvicina alla torta e, stavolta più sicura della prima, fà un soffio e in un attimo spegne la fiamma. Forse un po’ troppo forte, e la candelina cade e rotola sul tavolo. La mia piccola deve ancora imparare a dosare bene la sua forza crescente, penso guardandola con tutto l’affetto di cui ero capace.
Nella stanza scoppia un applauso collettivo. “Brava!” esclama divertito Emmett.
Renesmee sorride emozionata. “Possiamo fare che sarà il mio compleanno tutti i giorni?” esclama, poi scoppia in un’acuta risata, seguita dalla zia Alice.
“Per come cresci, tesoro, non sarebbe del tutto sbagliato!” le risponde, avvicinandosi alla bambina e abbassandosi per darle un fragoroso bacio su una guancia.
Nel frattempo, Jacob si avvicina con un coltello da cucina ed inizia ad affettare la torta, chiedendoci scherzosamente chi volesse favorire.
Renesmee affonda svelta un dito nella panna montata e lo porta in bocca per assaggiarla. Jacob ridacchia. “E’ buonissima, grazie zia Alice!”, poi alza lo sguardo su tutti i presenti “E grazie a tutti per i fantastici regali, sono felicissima!”. Si alza e, svelta come un vero vampiro, viene ad abbracciarci uno ad uno.

Nel frattempo, io, Edward e tutti gli altri vampiri ci siamo spostati nell’ampio salone di casa per brindare con la nostra bevanda rossa preferita, lasciando i due quasi umani a gustarsi il loro dolce.
“A me la fetta più grande!”, risuona la voce di Renesmee dall’altra parte. Mi affaccio leggermente nella stanza, e noto che Jacob la stava accontentando porgendole un piattino strabordante di pan di spagna, panna e fragole. Gli occhi della bambina brillavano felici. Probabilmente aveva ereditato l’appetito dal nonno Charlie, anzi non avevo dubbi che fosse così.
“Ehy Nessie, sei proprio affamata!” esclama Jacob osservandola mangiare, poi esplode in una piccola risata “Nessuno ti porterà via il piatto, di questo puoi starne certa!”.
Renesmee ride di rimando, poi lo guarda furba e in una frazione di secondo vedo il piatto di Jacob che d’improvviso viene trasportato dal lato del licantropo a quello della bambina. La mossa fu così veloce che, se fossi stata umana, mi sarei persa tutta la scena in un batter d’occhio.
Jacob, dopo aver impiegato un paio di secondi per capire ciò che era appena successo sotto il suo naso, esclama con fare teatrale: “Ehy, non è giusto! Ti sei presa il mio pezzo!”, causando delle fragorose risate della bambina. Sorrisi anch’io nel vedere come Jacob sapeva sempre stare al gioco pur di vederla ridere in quel modo che io adoravo, così come molto probabilmente anche lui e tutti gli altri adoravano.
“Se non stai attento qualcuno lo porta via a te, il piatto!” risponde lei poi, dopo aver inforcato una porzione piuttosto abbondante, allarga la bocca per farla entrare e gustarsela. Jacob ridacchia e le pulisce un lato della bocca sporco di panna con un dito.

Renesmee finisce di mangiare la sua porzione con entusiasmo, e per tutto il tempo Jacob sembra più interessato ad osservarla che a mangiare la sua, di porzione. Io sono alla porta della stanza e lui mi dà le spalle, ma sono abbastanza sicura che ora nei suoi occhi c’è quella scintilla che brilla sempre quando si trova nei pressi della piccola Renesmee. La totale devozione e l’amore incondizionato che emana devono esser conseguenza del suo imprinting. Come una volta lui stesso mi spiegò, quella bambina sembra davvero essere il centro del suo universo.
“Voglio farti sentire una cosa!” esclama improvvisamente la bambina, alzandosi entusiasta dalla sedia e prendendo Jacob per una mano. Jacob la guarda curioso e si alza per farsi accompagnare dalla bambina dove aveva intenzione di portarlo. Mentre si avvicinano per raggiungere la stanza dove noi tutti stavamo continuando i festeggiamenti, noto la considerevole differenza d’altezza tra i due. Eppure tra di loro s’intendono come avessero la stessa età.

Renesmee, seguita dal licantropo che sta tenendo per mano, attraversa la stanza attirando lo sguardo dei presenti, poi va a sedersi al pianoforte, e Jacob le si sistema vicino.
“Questa canzone è nuova, l’ho imparata proprio ieri e voglio fartela sentire.” dichiara la bambina, abbassando lo sguardo sui tasti.
“Sono sicuro sarai bravissima!” la incoraggia Jacob, poi le dita della piccola iniziano a suonare e una dolce melodia riempie la stanza. Ormai conoscevo bene quella canzone, il giorno prima Renesmee non aveva fatto altro che provarla per poterla suonare il giorno del suo compleanno.
Tutti gli altri interrompono i loro discorsi per avvicinarsi al pianoforte ed ascoltare la piccola suonare, mentre le sue esili dita si muovono abili sui tasti bianchi e neri. Il momento è quasi soave, Renesmee ha davvero un talento e ci dimostra di essere tanto brava quanto suo padre, il suo maestro di piano.
Sul viso di tutti leggo emozione e fierezza, specie su quello di Rosalie che si stringe ad Emmett, probabilmente sognando di avere una figlia tutta sua e provando lo stesso orgoglio che proverebbe un vero genitore.
Mi avvicino silenziosamente ad Edward, e gli sussurro in maniera quasi impercettibile: “Hai visto il suo desiderio.”
Lui sorride, e mi sussurra un “Sì”. Poi, dopo aver osservato la scena per un altro po’, aggiunge: “E sono certo si avvererà”.
   
 
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