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Autore: FrancyCece9    13/01/2015    2 recensioni
Benedetta, 19 anni, neo-diplomanda, con un sogno nel cassetto e un grande segreto da nascondere
Michele, 22 anni, la passione per il canto, un animo gentile sotto una scorza da duro
Lei perfettina, lui casinista, due caratteri all'opposto che assieme fanno scintille
Sullo sfondo un'accademia e quattro amici
Scoccherà la scintilla tra la piccola Benedetta e l'imprevedibile Michele?
(La precedente fanfiction "Vivimi" era scritta da me, orala pubblicherò nuovamente)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Scelsero una pizzeria non molto distante dall’Accademia, Benedetta si era scambiata il numero di cellulare con Mia e Cristina, mentre i ragazzi parlavano di calcio. Il cameriere gli assegnò un tavolo da sei, loro si sedettero e cominciarono a scegliere cosa ordinare
-Allora? Cosa vi porto?- domandò il cameriere ai sei ragazzi
-Allora, per me una capricciosa- scelse Mia, chiudendo con un botto il suo menù
-Per me invece una vegetariana- optò Cristina, dopo aver osservato attentamente tutti gli ingredienti
-Io prendo una salsiccia e funghi- disse Michele, che condivideva il menù con Giulio
-Io tonno e cipolla, tanto non devo baciare nessuno- rise Federico seguito a ruota dagli altri
-Per me una margherita- annunciò Benedetta
-Io invece prendo una marinara- affermò Giulio convinto
-E da bere?- chiese ancora il cameriere, dopo aver segnato le pizze
-Io direi birra per tutti- disse Federico, Benedetta alzò lo sguardo dal menù
-Io prendo una bottiglia di acqua naturale- dichiarò poi davanti agli sguardi basiti degli altri commensali
-Per gli altri birra?- chiese ancora Federico, tutti gli altri risposero affermativamente
-Allora?- chiese Michele –Io sono di Tarquinia e voi?- domandò poi agli altri
-Io vengo da Bolzano- spiegò Giulio posando il bicchiere di birra sul tavolo
-Io sono di Trabia, in provincia di Palermo- disse Federico, dopo aver ascoltato Giulio
-Io sono di Catania- affermò Cristina sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio
-Io sono di Pomezia, romana doc- disse Benedetta guardando Michele che le sorrideva
-Io sono di Fiumicino- concluse Mia proprio mentre arrivarono le pizze ordinate dai ragazzi.

Il giorno successivo, la mattina tutti i ragazzi ammessi avrebbero avuto un incontro con il preside dell’Accademia e successivamente, sarebbero state assegnate le stanze. Michele aspettava appoggiato alla colonna fuori dall’Accademia, una gamba piegata all’indietro che premeva sulla colonna di marmo, le cuffie nelle orecchie e gli occhi puntati sulla scalinata in attesa di Benedetta, quella ragazza lo affascinava, i suoi occhi color nocciola nascondevano qualcosa, voleva farsela amica, la trovava simpatica. Ancora assorto nei suoi pensieri, la vide girare l’angolo e cominciare a salire la scalinata, il vento le gonfiava la camicetta arricciata sul seno che scendeva più larga, i capelli biondi le svolazzavano sulla schiena, un manico della borsa continuava a cadere dalla spalla, lei prontamente lo rimetteva al suo posto, Michele spense l’MP3 e si tolse le cuffie, si posizionò alla fine delle scale sorridente ad aspettarla.
Benedetta alzò la testa e si ritrovò davanti Michele che le sorrideva, le mani sui fianchi e le gambe leggermente divaricate
-Ciao!- lo salutò trafelata per la corsa, temendo di arrivare in ritardo
-Certo che ti fai attendere Principessa- commentò lui
-Mi stavi aspettando?- domandò lei riprendendo a camminare verso l’entrata
-Si, ti stavo aspettando- puntualizzò lui seguendola all’interno dell’Accademia, lei si fermò di scatto e lui le andò addosso
-Anche se non ti fermi così all’improvviso- commentò quasi acido lui staccandosi da lei
-Anche se non mi stai sempre attaccato al culo- rispose per le rime Benedetta, girandosi verso di lui –Comunque potevi anche non aspettarmi se poi ti devi lamentare- puntualizzò ancora prima di entrare nell’aula magna dell’Accademia, lui continuò a seguirla
-Posso sedermi vicino a te, oppure ti do fastidio, puffa?- le chiese poi, indicando la poltroncina rossa vicino a quella su cui si era seduta Benedetta
-Puffa?- domandò lei con una smorfia –Prima principessa, adesso puffa. Se non ti ricordi il mio nome te lo dico un’altra volta-disse lei ironica, lui si sedette e si avvicinò al viso di lei che lo guardava con un sorrisetto irritante
-Guarda che il tuo nome me lo ricordo benissimo. Ti chiami Benedetta e sei romana, vabbè che ti conosco da ieri, ma non sono così smemorato- le rispose lui acido
-Allora, visto che te lo ricordi, smettila con questi soprannomi- concluse la bionda romana, poi si girò dall’altra parte incrociando le braccia, lui rimase appoggiato al bracciolo che avevano in comune le due sedie a fissarla, poi le si avvicinò all’orecchio
-Facciamo pace?- le sussurrò poco dopo
-No- dichiarò lei decisa, poi alzò un braccio e cominciò a muoverlo per salutare qualcuno, lui seguì lo sguardo della ragazza appoggiandosi sulla sua spalla, vide Giulio e Cristina che indicavano Benedetta
-Ciao Benedetta, ciao Michi- salutò Cristina sedendosi vicino ad Benedetta
-Ciao Fede, ciao Giulio- salutò Michele sorridente ,Cristina lo guardò arricciando il naso
-Ma come sei messo?- gli domandò poco dopo, Michele non accennava a  togliersi da dove era
-Volevo fare pace, ma lei non me lo permette- il rapper accusò la cantante, Benedetta sospirò continuando a fare finta di niente
-Ciao ragazzi- salutò Federico, seguito da Mia, alle spalle di Michele, che si girò di scattò per salutare i due ragazzi
-Pronti per l’inizio di questa avventura?- domandò Mia prima di sedersi
-Prontissimo- esultò Giulio
-Prova, prova….- una voce proveniente dal microfono attirò e azzittì tutti i ragazzi presenti nella sala - Bene, il microfono va, mi sentite bene?- domandò il signore con in mano il microfono, in molti annuirono –Perfetto, allora, innanzitutto benvenuti nella nostra Accademia, io sono il preside Lorenzo Zorzi- si fermò pochi secondi e un applauso riempi il silenzio –Alle audizioni eravate veramente in tanti, ma noi abbiamo ammesso solo voi, perché crediamo che abbiate del talento e che possiate sfruttarlo al meglio solo studiando costantemente- altro applauso da parte dei ragazzi che affollavano l’aula magna –Domani iniziano i corsi, ora verrete smistati nelle varie classi, che saranno formate da ballerini e cantanti, successivamente vi verranno assegnate le stanze, se avete richieste precise potete parlarne con il professore incaricato del vostro corso- detto questo, cominciò a chiamare uno alla volta tutti i ragazzi e li divise nelle varie classi, Michele, Benedetta, Cristina, Giulio, Federico e Mia erano nella stessa classe. Vennero condotti in un aula dove presero posto assieme agli altri ragazzi della loro classe
-Buongiorno a tutti!- salutò una signora bionda sulla cinquantina che si era seduta sulla cattedra, davanti ai ragazzi –Io sarò la vostra professoressa incaricata del vostro corso, mi chiamo Margherita Di Famio- si presentò, dopo aver letto il regolamento dell’Accademia informò i ragazzi che le lezioni iniziavano tutti i giorni tranne la domenica, che era libera, alle ore nove e trenta, poi espose gli orari dei pasti della mensa interna all’Accademia –Per quanto riguarda il sabato, alla mattina proveremo i pezzi che vi assegneranno i vari professori durante il corso della settimana, mentre il pomeriggio ci esibiremo, non sempre tutti, davanti alle altre classi. Ora, qualcuno ha delle preferenze per la scelta dei compagni di stanza, altrimenti pescherò con i bigliettini, ovviamente, maschi e femmine rimarranno divisi, vi lascio alcuni minuti per pensare- concluse ancora la professoressa, Benedetta si girò verso Cristina e Mia
-Che ne dite se ci facciamo mettere in camera assieme?- propose la bionda tutta sorridente
-Si, sarebbe una bella idea, in fondo, conosco solo voi e i ragazzi- constatò Cristina guardando i tre ragazzi che parlavano tra di loro
-Io ci sto- affermò convinta Mia –Vi giuro che non russo di notte- puntualizzò facendo ridere le altre due ragazze
-Va bene, ci sto anche io- accettò anche Cristina dopo alcuni attimi di silenzio, si girò verso la professoressa, ma prima lanciò uno sguardo a Federico che rideva, dopo una battuta di Giulio
-Allora? Qualcuno vuole essere messo in camera con qualcun altro?- domandò la professoressa richiamando all’ordine i ragazzi e le ragazze presenti nella piccola aula, Benedetta e Michele alzarono la mano, la prof li vide e fece un cenno di assenso –Prima di parlare mi dite anche il vostro nome, così li imparo bene in poco tempo- annunciò prima di dare la parola a Benedetta con un cenno della mano verso di lei
-Mi chiamo Benedetta Ferrari, volevo, di comune accordo con le altre due ragazze, essere messa in camera con Cristina Contini e Mia Dantei- disse indicando le due ragazze tra cui era seduta
-Perfetto, a voi do la camera 35, terzo piano, la terza a sinistra- disse prendendo tre mazzi di chiavi, che consegnò alle ragazze –Dopo aver deciso le altre camere vi accompagnerò nella residenza- disse prima di girarsi verso Michele che aspettava di parlare
-Io sono Michele Corsi, e vorrei, se possibile, condividere la camera con Giulio Boni e Federico Milani- chiese indicando il cantante e il ballerino seduti alla sua sinistra
-D’accordo, vi assegno la camera 36, proprio di fronte a quella delle ragazze- esordì la prof, Benedetta si girò di scatto verso Michele, che la stava guardando e le sorrise, Benedetta si girò dall’altra parte arrossendo. Dopo aver assegnato le altre stanze la professoressa li accompagnò alla residenza, attraversarono un parco, poi entrarono in uno stabile, a destra c’era una palestra con microfoni e stereo, a sinistra la sala da pranzo con annessa la cucina, al centro un ascensore e una scala che conduceva ai vari piani e alle varie stanze, arrivarono al terzo piano, quello assegnato alla loro classe e ogni gruppo cercò la loro stanza
-Bene, le lezioni cominciano domani, per ora è tutto, potete tranquillamente portare i bagagli che avete qui, siete liberi- li congedò la professoressa prima che ognuno entrasse nella propria camera –Ah, per qualsiasi problema non esitate a chiamarmi, sono a vostra completa disposizione- aggiunse prima di chiamare l’ascensore.


Angolo dell'autrice:
Ciao a tutti! Eccomi con un nuovo/vecchio capitolo della storia tra Michele e Benedetta, lo so che vi eravate affezionati a Alessio e Giada, ma purtroppo mi hanno imposto di cambiare i nomi. Mi lasciate una recensione?
Un bacio
Francesca
 

  
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