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Autore: Altair13Sirio    13/01/2015    2 recensioni
STORIA IN STATO DI MANUTENZIONE - CAPITOLI CORRETTI AD ORA: 7
"Sono passati tre anni da quando Pitch e Jack Frost hanno avvolto il mondo con la paura e il freddo. Da allora, la Terra è avvolta in un perenne inverno e tutti hanno paura. I Guardiani sono scomparsi. Nessuno crede più in loro. Questo perché bisogna vedere per credere, e nessuno li ha mai visti, a parte me!"
Un ragazzo viaggia attraverso il suo paese. Non sa dove va, né quando ci arriverà. Con lui la sua sorellina che cerca di educare e convincere del fatto che la paura non esiste. Vuole porre fine a tutto ciò. Questo vortice di paura deve finire! Sembrerebbe un'impresa impossibile, se non fosse per il fatto che lui ha un asso nella manica...
Genere: Avventura, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Sophie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jamie guardò la città in lontananza. Ancora pochi minuti e sarebbe arrivato. La Luna era alta nel cielo e vegliava sul suo cammino in silenzio. A ogni passo la spada che aveva messo al fianco tintinnava. Il cappuccio gli parava le orecchie e il viso dal freddo, anche se di poco. Ripensò alla sua partenza, sei giorni prima, e notò che durante il viaggio aveva sentito sempre di più un senso di oppressione che gli impediva di avanzare, di raggiungere il suo obiettivo. Lo aveva sentito gradualmente, a mano a mano che si avvicinava a casa sua.
Casa sua… Chiamava davvero quel cumulo di macerie casa sua? Si guardò intorno, una volta arrivato in città. Non era rimasto niente. Voleva restare lì a ricostruire la città, una volta finito con Pitch e Jack? Era stufo di viaggiare ancora, in fondo; non avrebbe retto a un altro viaggio, per quanto breve sarebbe potuto essere…
Ma in fondo, anche se fosse riuscito a ricostruire quel posto, sarebbe rimasto comunque da solo. E cosa avrebbe fatto, una volta ricostruita la città alla perfezione? Con chi avrebbe condiviso la sua vita? Era rimasto completamente da solo, per scelta, per necessità… Ormai l’unica compagnia in cui poteva sperare era quella della Luna, del silenzio, del gelo…
Era seduto con le gambe incrociate in mezzo alla strada vuota. Continuava a guardare il cofanetto cilindrico che aveva portato via dalla grotta di Pitch. Si chiese ancora una volta se quel suo piano avrebbe funzionato, ma ormai era inutile dubitare. Se l’era quasi dimenticato, in quei giorni passati con Leila, e gli erano tornati in mente i giorni passati con Luna, quando non era completamente accecato dal suo obiettivo di sconfiggere i due Spiriti del Ghiaccio e della Paura.
Ripose il cofanetto nella tasca e si ritrovò nella mano la corona di fiori che Bonnie aveva fatto per lui. Si chiese se meritasse tutta quella fiducia, se quei bambini gli dovessero davvero qualcosa… Lui aveva solo voluto aiutarli. Non era come se fosse stato una necessità, il bisogno di aiutarli, ma vederli in quello stato… Non era stato un dovere. Non era qualcosa per cui dovere riconoscenza. Si trattava di umanità.
A un certo punto alzò gli occhi alla Luna, realizzando qualcosa: lui se ne sarebbe andato lasciando Leila e gli altri da soli, senza aiuto, se non fosse stato per la ragazza. Se non si fosse sentito in debito con lei per la sua gentilezza, allora sarebbe andato via arrabbiandosi, lasciandoli da soli e senza nemmeno la conoscenza di ciò che stava accadendo attorno a loro. Aveva imparato a fidarsi della gente, grazie a Leila. Sussultò. Aveva imparato di più.
Aveva imparato che al mondo c’era ancora gente buona, qualcuno che non lo avrebbe cacciato di casa e guardato con sospetto. Jamie aveva detto che nessuno, nel corso del suo viaggio, si era fidato pienamente di lui sin dall’inizio. L’Uomo della Luna aveva ascoltato queste sue parole e gli aveva voluto dimostrare il contrario; gli aveva fatto vedere che una scintilla di speranza c’era sempre, e lui non doveva perderla proprio ora.
<< Grazie… >> Sussurrò con voce flebile. Le sue labbra si piegarono automaticamente, senza che se ne accorgesse, e Jamie sorrise alla Luna.
Quella notte era l’ultima notte prima della fine. Ormai tutto quello che aveva fatto sarebbe potuto diventare vano in un secondo, oppure rimanere nella storia per sempre. Voleva essere pronto.
Fece apparire una forbice e si tagliò i capelli, che ormai erano diventati troppo lunghi. Doveva avere una buona visibilità, e non poteva lasciare che i capelli gli andassero davanti agli occhi.
I suo vestiti erano pesanti e lo avrebbero protetto bene dal freddo, ma aveva bisogno di più mobilità, quindi ne creò altri più leggeri, tenendo solo il mantello che aveva creato la notte che aveva lasciato Leila.
Tutte le sue armi sarebbero state di impiccio nella battaglia del giorno dopo, quindi tenne solo la spada che aveva creato precedentemente; avrebbe creato armi diverse a seconda della situazione il giorno dopo.
Aveva una leggerissima barbetta sul mento. Era strana al tatto. Non gli piaceva molto. Fece apparire un rasoio e con molta attenzione tagliò quella barbetta che gli era cresciuta sul mento durante il viaggio. Era un po’ strano, ma si sentì sollevato una volta finito.
Si sentiva finalmente pronto ad affrontare Pitch Black e Jack Frost per l’ultima volta. Non aveva più paura di loro. Questa volta sarebbe andato fino in fondo!
   
 
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