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Autore: PersephoneAm    13/01/2015    1 recensioni
La luce dell'astro notturno illuminava il cortile del palazzo, mentre Nitocris vi passeggiava. Un rumore sinistro catturò la sua attenzione, ma non riuscì a chiamare le guardie ché una mano le si posò sulla bocca, impedendole di urlare. Il ladro la fece voltare e ciò che Nitocris vide le riempì il cuore di gioia: quegli occhi neri, così scuri e misteriosi appartenevano a una sola persona nel regno.
La mano abbandonò le sue labbra e con l'oscurità che la nascondeva sorrise. Era finalmente tornato. Ora poteva finalmente deliziarsi nel vederlo cavalcare con sicurezza il suo stallone nero dalla terrazza del palazzo, poteva vederlo allenarsi nel cortile insieme ai soldati, mentre le goccioline di sudore scivolavano sulla sua schiena scoperta e abbronzata dall'astro di Ra.
-Ramses?-chiese lei, per cercare conferma dei suoi sospetti.
-Si, sono io Nitocris!-rispose lui.
Il cuore prese a batterle furiosamente nel petto: il principe era finalmente tornato!
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Durante la notte Nitocris si svegliò, dopo aver sognato il nubiano di quella sera che la portava via, vendendola come schiava. Si sollevò a sedere e, vestita ancora con gli abiti usato durante il pasto, non concluso tra l'altro, prese un tizzone ardente e uscì dalle sue stanze, fuori dalle quali c'era una guardia del re.

-Nobile Nitocris!-esclamò lui, rendendosi poi conto di aver alzato troppo la voce,-Necessita di qualcosa?-.

-No!-rispose subito lei,-No, io... Volevo prendere una boccata d'aria! Il caldo mi sta soffocando!-.

-Vuole che la accompagni?-si offrì lui, avvicinandosi alla ragazza.

-No, non preoccuparti!-declinò l'offerta lei,-Voglio stare un po' da sola!-.

-Non credo sia una buona idea, nobile Nitocris...-iniziò lui, seguendola.

-Ho detto che voglio state da sola!-ribadì lei, ferma e decisa, guardando la guardia reale dritta negli occhi,-Ora, per favore, lasciami andare!-.

-Permettetemi di accomoagnarvi fino all'androne almeno!-disse lui.

-Va bene!-sospirò Nitocris, spazientita dal comportamento di quell'uomo.

Camminarono tra i bui corridoi, con le mura raffiguranti scene di vita quotidiane come la mietitura, uno scriba che scriveva su un papiro, una donna che filava e infine il faraone, che dal suo scranno dorato impartiva ordini a tutti gli egizi, dagli amministratori ai soldati, fino ai contadini e agli schiavi. Sul muro dell'entrata vi era invece la storia di Osiride, che venne ucciso dal malefico Seth e resuscitato dalle sorelle Iside e Nefti, dalle quali ebbe due figli: Horus e Anubis rispettivamente.

-Ora la lascio, nobile Nitocris!-disse la guardia, inchinandosi,-Vi attenderò qui! Quando vorrete tornare alle vostre stanze sapete dove trovarmi!-.

-Grazie mille, soldato!-lo salutò lei, uscendo nella notte afosa e calda.

Scese le scalinate e arrivò alla grande vasca, dove le donne si bagnavano per refrigerarsi. I versi dei grilli e delle rane creavano una dolce melodia, che Nitocris amava particolarmente. Toccò il tronco di una palma e, tenendosi ad essa, allungò la punta di un piede verso l'acqua nella vasca. Anche quella sembrava essere calda e la ragazza non poté far altro che passare oltre. La luce dell'astro notturno illuminava il cortile del palazzo, mentre Nitocris vi passeggiava, ma un rumore sinistro catturò la sua attenzione. Si voltò verso l'entrata del palazzo per chiamare aiuto, però non riuscì a farlo, poiché una mano le si posò sulla bocca, impedendole di urlare. 

L'intruso la fece voltare, l'astro notturno era ora alle sue spalle, ma fu ciò che Nitocris vide a riempirle il cuore di gioia: lo sguardo dello sconosciuto era familiare, molto familiare! Quegli occhi neri, così scuri e misteriosi appartenevano a una sola persona nel regno.

La mano abbandonò le sue labbra e con l'oscurità che la nascondeva sorrise. Era finalmente tornato. Ora poteva finalmente deliziarsi nel vederlo cavalcare con sicurezza il suo stallone nero dalla terrazza del palazzo, poteva vederlo allenarsi nel cortile insieme ai soldati, mentre le goccioline di sudore scivolavano sulla sua schiena scoperta e abbronzata dall'astro di Ra.

-Ramses?-chiese lei, per cercare conferma dei suoi sospetti.

-Si, sono io Nitocris!-rispose lui.

Il cuore prese a batterle furiosamente nel petto: il principe era finalmente tornato!

-Sei veramente tu?-chiese di nuovo, così felice dell'arrivo del principe da non crederci nemmeno.

-Si, dolce Nitocris!-rispose lui,-Sono qui!-.

All'appellativo "dolce" il cuore di Nitocris perse un altro battito, ma a lei non interessava. Il principe l'aveva chiamata "dolce Nitocris" e questo le sarebbe bastato forse per l'eternità.

-Sono così stanco...-sospirò lui, accasciandosi su un gradino.

La ragazza gli si sedette di fianco e il principe le posò la testa sul grembo, stringendola con le forti braccia muscolose. Nitocris smise di respirare, alzando poi il braccio per accarezzare le larghe spalle di Ramses e la sua testa rasata. La sua carne era calda e indurita dalle continue battaglie per la salvaguardia del regno dai nemici, guidati dal perfido Apophis.

-Mi sono mancate così tanto le tue cure, Nitocris!-mormorò il principe,-Sei una ragazza straordinaria! E sarà fortunato chi ti avrà in sposa!-.

A quelle parole il cuore della ragazza si incrinò leggermente: cosa voleva dire "chi ti sposerà"? Forse Ramses era troppo stanco per capire davvero cosa stesse dicendo, oppure semplicemente lo sapeva e quindi immaginava che non l'avrebbe mai sposata. Per non cadere in lacrime davanti a lui si alzò in piedi e corse via, lasciando il principe in piedi sulla grande scalinata del palazzo.

Solo in un secondo momento il principe Ramses si mise a correre, seguendola a fatica per la stanchezza. Una guardia reale le stava chiedendo cosa fosse accaduto e lei rispose solamente che il principe era tornato prima e che era fuori da palazzo. 

-Nitocris!-la chiamò Ramses,-Cosa è accaduto?-.

-Lasciami in pace, principe!-disse lei, senza guardarlo negli occhi,-Ho bisogno di riposare! Ti auguro una buona notte!-.

La guardia reale, alla vista del principe, si dimenticò completamente dei gesti cortesi verso la ragazza e si preoccupò più di Ramses, che guardava preoccupato in direzione dove Nitocris era sparita.

-Mio principe!-disse la guardia,-Siete tornato, finalmente! Devo avvisare la servitù di preparare le vostre stanze?-.

-No, sta tranquillo!-rispose Ramses,-Sai piuttosto cosa è successo alla nobile Nitocris?-.

La guardia si avvicinò al suo principe e parlò a bassa voce, come se ciò che stesse dicendo fosse incomprensibile anche per le sue orecchie.-La bella figlia del Primo Ministro del gran faraone è stata quasi rapita, questa sera!-.

-Cosa?!-esclamò il principe, adirato che qualcuno avesse osato toccarla,-Come hanno fatto ad avvicinarsi a lei?-.

-Alcuni nubiani si sono intrufolati a palazzo e uno di loro stava per portarla via!-spiegò l'uomo,-Ma suo fratello lo ha ucciso prima e la nobile ragazza è stata salvata!-.

-Mio fratello?-fece Ramses,-Akhenator?-.

-Si, mio signore! Il principe Akhenator ha trafitto il nubiano con una freccia e lo ha ucciso, fortunatamente!-.

-Già, fortunatamente! Ti congedo, va pure! Io andrò nelle mie stanze a dormire!-finse Ramses, seguendo la giovane Nitocris verso le sue stanze.
   
 
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