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Autore: TheDevil    14/01/2015    2 recensioni
Cosa successe ai tempi della Prima guerra sacra? Chi erano i cavalieri del mito? Lo scontro tra Atena e Poseidone
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti e bentrovati, ultimo Capitolo del Viaggio di Ganimede e Sargas dopo di questo comincerà la battaglia vera e propria... Buona Lettura
 

...E Polinice

 
Ganimede e Sargas erano fermi sul tetto teatro dello scontro con i due Generali degli Abissi ancora avvolti nelle loro armature d'oro, Il cavaliere dell'Acquario stava riflettendo sul da farsi, interrogandosi su come gestire la notizia che l'uomo che avrebbero dovuto reclutare per le schiere di Atena avrebbe combattuto come nemico.
-Ehi Ganimede- lo chiamò Sargas, il giovane si voltò e vide lo Scorpione impallidire e ansimare, e velocemente lo afferrò prima che potesse stramazzare al suolo.
-Che succede?
-Il fianco- si lamentò Sargas con voce sofferente
La cosa non avrebbe dovuto stupire visto che aveva subito un colpo alla velocità della luce mentre era sprovvisto di armatura, ma all'Acquario la cosa era passata di mente, e rimproverandosi mentalmente per la poca attenzione prestata lo sorresse mentre si calavano dal tetto.
Anche se Tebe era affollata e piena di vita, l'ideale per passare inosservati, i bagliori dorati che le loro armature lanciavano in tutte le direzioni li misero presto al centro dell'attenzione e perciò Ganimede cercò una locanda dove poter prendere una stanza e prestare le prime cure all'amico.
Arrivarono a quella che pareva una locanda, dove una donna grassa li accolse indicando una stanza dove riuscì a far stendere il compagno su un letto trasandato, togliendogli la corazza dell'armatura, notando come in realtà l'armatura dello Scorpione Celeste pareva essersi attaccata alla pelle di Sargas come volesse proteggere il suo possessore.
Il torso di Sargas era segnato dalla vita di mare che lo aveva ferito innumerevoli volte, con una grossa serie di cicatrici tutte vecchie, quello che si notava era il grosso ematoma che si era formato all'altezza della cassa toracica.
Ganimede lo toccò appena e strappò un gemito di dolore a Sargas: - Devi avere qualche costola rotta- detto ciò Ganimede strappò il lenzuolo e lo raffreddò con il suo cosmo, utilizzandolo poi per fare una benda che potesse immobilizzare almeno parzialmente la parte lesa.
Erano da poco arrivati e Sargas stava cominciando a sonnecchiare quando alla porta cominciarono a bussare: una donna grassa e con due seni spioventi stava portando un vassoio di cibo; era stata lei ad accoglierli poco prima, quei due giovani di cui uno ferito e con delle strane corazze d'oro; aveva tutta l'intenzione di aiutarli.
-Ho preparato qualcosa per cena- disse la matrona sporgendosi verso il ragazzo dai capelli verdi - e sono venuta a controllare come si sente il vostro amico-
-Sta bene- disse Ganimede gelido, ringraziandola però per il cibo portatogli.
La donna spiazzata dal tono gelido del ragazzo fece due passi indietro borbottando.
-Non avrei mai pensato potessi essere tanto scortese contro una donna che voleva aiutarti.
-Oh sta zitto Amalteo- ne aveva riconosciuto la voce: vestito nella sua armatura dorata il ragazzo dai capelli arancioni e gli occhi verdi gli sorrideva amabilmente, adesso ricambiato da Ganimede -bel paio di corna- uscivano dall'armatura e scendevano giù.
-Sono felice di vederti, e questo qui è il Cavaliere dello Scorpione, ad Atena è preso un colpo quando ha visto l'armatura scomparire davanti ai suoi occhi.
-Sei venuto solo per vedere che fine aveva fatto lo Scorpione? Comunque lui è Sargas- indicando il compagno che stava dormendo come un ghiro.
-Non solo per quello, sono venuto ad avvertirti, Poseidone sta per attaccare, ha circondato Atene di acque salmastre e paludose, sembrano davvero malsane... solo il Cosmo di Atena fa sì che le acque non si riversino nelle strade della città.
-Non posso abbandonarlo qui- rispose Ganimede -quanti Cavalieri vestono l'armatura?-
-Toro, Cancro, Leone, Bilancia, Sagittario... Quindi con noi tre saremo in otto, mancherebbero ancora Capricorno, Gemelli e Vergine e i Pesci- 
-Il Capricorno sta arrivando, il suo cosmo è vasto e il suo amore per la giustizia è grande... ma non potrà combattere.
-Non hai altra scelta che tornare, la Dea ha bisogno di tutti i suoi guerrieri.
-Con il tuo teletrasporto non sarà di certo un problema...
-No, non posso portare nessuno con me, Atena tiene aperto un passaggio ma non è nelle mie possibilità far breccia con il mio cosmo in quello di Poseidone, sarai costretto a entrare normalmente...
-Tebe non è molto lontana, posso arrivare lì in un paio d'ore.
-Lo spero bene, Atena resisterà 48 ore e non di più, anzi 36, visto che mezza giornata è già passata, abbiamo bisogno di te e anche di lui, adesso devo andare, sento che la battaglia sta per cominciare e ogni Cavaliere è fondamentale per la sopravvivenza della città.
-Vai e non preoccuparti Amalteo... Vi raggiungeremo insieme.
 
******
 
Erano passate un paio d'ore e Sargas si era svegliato ma era proprio sofferente al fianco, tanto che Ganimede si stava domandando se avesse fatto la scelta giusta a rinunciare all'offerta della padrona della locanda ma questo non lo dissolse dal raccontargli l'avvento di Amalteo.
Il casino che si sentiva dalla sala comune lo stava spazientendo, perciò fece segno a Sargas che sarebbe sceso a controllare, imponendogli di rimanere disteso.
La sala comune era piena di donne che si strusciavano sugli avventori lanciando languide promesse; Ganimede non aveva pensato molto a che tipo di locanda gli si era presentata davanti, ma non pensava che potesse trovarsi all'interno di un bordello, e per questo, rosso come un gambero decise di ritirarsi strategicamente nella stanza di Sargas, ma anche questo proposito non gli fu concesso perché in un attimo si trovò circondato da un paio di ragazze che lo vezzeggiavano con toni languidi, peggiorando ulteriormente l'imbarazzo dell'acquario che solo con decisione e imbarazzo riuscì a svicolare, rientrando nella stanza di Sargas, ancora rosso in volto.
-Che diavolo succede?- chiese Sargas preoccupato.
-Siamo in un bordello, le ragazze mi si strusciavano...-
Sargas cominciò a ridere finché non fu costretto a smettere per il dolore al fianco -Cioè fammi capire, affronti nemici che possono ucciderci in un attimo e hai paura di un paio di donne?- Ricominciò a ridere per l'assurdità della faccenda.
-Smettila idiota o ti trasformo in un cubetto di ghiaccio.
Dalla sala comune continuavano a sentire rumore, quando all'improvviso il vociare fu interrotto da delle grida di donne, tanto che Ganimede e Sargas si voltarono immediatamente verso la porta, ma mentre l'Acquario si fiondò velocissimo, lo Scorpione si alzò lentamente.
Nella sala comune intanto degli uomini avevano dato il via ad una rissa, presumibilmente per spartirsi i favori di una delle avvenenti ragazze e a niente servivano le urla delle donne che cercavano di farli smettere, una di esse venne colpita e scagliata a terra da uno degli uomini che si stavano azzuffando giusto ai piedi di Ganimede che istintivamente si chinò porgendo la mano alla ragazza che la strinse e si sollevò, dopodiché si gettò anche lui nella rissa, colpendo tutti gli uomini e mandandoli al tappeto in pochi secondi, anche senza usare il cosmo, le sue capacità fisiche gli assicuravano un grosso vantaggio.
Da terra li prese uno per uno e li scagliò in strada, intimandogli di non farsi vedere in zona finché lui fosse presente.
Tornando nella sala comune la ragazza che aveva aiutato e la padrona si profusero in grossi ringraziamenti, soprattutto la ragazza che aveva la guancia gonfia per il colpo subito, cercò di alleviarne la sofferenza con un pizzico del suo freddo Cosmo in modo che il gonfiore passasse.
Intanto era giunto nella sala comune anche Sargas che si teneva alla parete, giusto in tempo per vedere la scena.
-Che diavolo ci fai in piedi? Devi guarire in fretta o sarò costretto a lasciarti qui.
-Alle amorevoli cure di queste Signorine? Non potresti farmi più bel regalo- disse Sargas facendo l'occhiolino a una delle donne che passava lì vicino.
-Torna subito in camera- lo prese ganimede sotto la spalla e lo portò indietro a forza facendolo stendere sul letto, ma si accorse di essere stato seguito dalla ragazza che lo guardò fisso negli occhi dicendo :-Il suo amico ha bisogno di cure, c'è una persona che ci aiuta spesso quando abbiamo malattie o qualcosa del genere, potrebbe aiutarlo lei... Andrò a chiamarla, lei abita qui vicino- e dicendo questo si voltò e uscì dalla porta.
-A questo punto non ho altra scelta, speriamo che sappia quello che fa- disse Ganimede.
Dopo poco però insieme alla ragazza, c'era un'altra persona, un'altra ragazza davvero molto bella, dai capelli rosso scuro e con gli occhi del verde più profondo che si potesse vedere, vestiva di un peblo grigio corto che lasciava scoperte le gambe, superò in un attimo Ganimede e cominciò a sciogliere le bende sul corpo di Sargas, tastando con tocco esperto la parte lesa.
-Sei fortunato, le costole sono rotte ma nessun danno agli organi interni, posso sistemartela in dodici ore- erano le prime parole che diceva, e la sua voce era melodiosa anche se un po' fredda, ma Sargas acconsentì allo sguardo della donna.
-Mi chiamo Antigone- disse sedendosi, e poggiando la mano sulla ferita, i due Cavalieri sentirono qualcosa che li lasciò entrambi stupefatti -E' Cosmo- constatò Sargas colpito.
 
*****
 
Dodici ore dopo.
-Finito- disse Antigone tirando un sospiro di sollievo e anche Sargas scattò come una molla mettendosi prima seduto e poi in piedi, assaporando la sua guarigione.
-Non so davvero come ringraziarti Antigone.
-Un modo c'è: Sono capace di sentire quello che voi chiamate Cosmo, vi prego, venite con me...
Sargas e Ganimede si guardarono per un attimo indecisi sul da farsi, per poi acconsentire a seguire la ragazza che li fece prima uscire dal bordello per poi condurli attraverso le vie della città in una modesta casa lì vicino, dove presumibilmente la ragazza viveva da sola, ma poi li condusse in basso, dove una botola nascosta portava ad un piano inferiore, attrezzato come una piccola infermeria con un solo letto dove sdraiato stava un ragazzo sui vent'anni dai capelli rossi esattamente come quelli della ragazza.
-Questo è Polinice, mio fratello.
Ganimede non poté nascondere la sorpresa, poiché quello era il fratello gemello di Eteocle, l'unico problema era che doveva esser morto nello scontro, eppure vedeva il petto del paziente alzarsi e abbassarsi, anche se non sentiva traccie di Cosmo proveniente dal Corpo.
-E' in questo Stato da quando è stato trafitto da Eteocle, avrebbe dovuto morire, ma riesco a tenerlo in vita con quello che voi chiamate Cosmo, vi prego fate qualcosa per lui- disse Antigone con le lacrime agli occhi.
-Non possiamo fare nulla...- cominciò a spiegarle Ganimede
-Ma ne parleremo con Atena, lei saprà riportarlo da te- completò Sargas.
Sempre se riusciamo a sopravvivere alla battaglia pensò Ganimede
 
     
 
 
Allora piaciuto il Capitolo? E' un po' più lungo del solito ma avevo tante cose da dire...
Una doverosa precisazione... Eteocle, Polinice e Antigone sono i personaggi di una tragedia di Sofocle molto bella (L'Antigone)... Volevo usare per i Gemelli Castore e Polluce, ma il rapporto tra questi due era troppo idilliaco e non adatto alla universo Saint Seiya...
  
  
  
   
 
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