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Autore: Liz    20/11/2008    9 recensioni
Il solito triangolo: Dalia, Davide, Edo.
E fin qui tutto bene.
Il problema è che Dalia ama Davide, Davide si barcamena tra le Gemelle Bianca e Azzurra, che filano entrambe Edo, il quale prova attrazione per Dalia... o forse per Davide?
Ma c’è anche il fratello strafigo di Dalia, Andrea, tremendamente geloso... forse fin troppo per un semplice amore fraterno.
E poi sua mamma, una psicologa assistente sociale con la fissa di salvare il mondo, che un bel giorno decide di portare in casa Raffaello, il ragazzo più angelico e problematico di questa terra.
Senza contare quello stupido pesce rosso, Martina la Morte con le sue premonizioni e una scommessa tra idioti di prim’ordine.
Tra concerti di band debuttanti, segreti e ricordi d’infanzia, la vita si Dalia non potrà mai essere come vuole lei...
Spero di avervi incuriosito abbastanza! ^_^ recensite pleease!
Shonen-ai leggerissimissimo XD
ULTIMO CAPITOLO!!... Grazie a tutti!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12. Il mondo contro

 

La mattina dopo mi sveglio rannicchiata addosso al suo petto, abbracciata dolcemente dalle sue braccia addormentate.

Non ricordo di aver mai provato una gioia così grande: vederlo dormire accanto a me, il viso disteso e le labbra schiuse…

Arrossisco leggermente ricordando la notte passata e, se possibile, mi avvicino ancora di più a lui affondando il viso nella sua pelle e nel suo profumo caldo.

Non so se sia sveglio o se la stretta che si acuisce attorno a me sia solo un riflesso del sonno, so solo con certezza che in questo momento mi sembra di poter spaccare il mondo: così, stretta al suo corpo, mi sento la ragazza più fortunata dell’universo.

“Essere amati… ecco dunque cosa si prova”.

Forse, mentre mi riappisolo cullata felice da quel tepore, dovrei ricordarmi che, come diceva Montaigne, anche sul trono più alto del mondo si sta seduti sul proprio culo.

 

Il suono della sveglia mi costringe ad aprire gli occhi, impastati per il sonno arretrato.

Edo è già sveglio accanto a me, e mi guarda dolcemente. Gli sorrido di rimando, stiracchiando le braccia e dandogli un leggero bacio sulle labbra morbide.

“Buongiorno” sussurro flebilmente, mentre mi stringe per approfondire il bacio; mi scosto subito e rido.

“Dobbiamo andare a scuola!” strillo, facendo l’indignata.

Lui mi guarda con due occhi da cucciolone e le labbra all’ingiù. “Dai… perché non bigiamo? Ho voglia di restare tutto il giorno così…”

“Nudo nel mio letto?” ironizzo, mascherando perfettamente l’imbarazzo.

“No stupida!” ribatte ridendo “così, con te… lo sai!”

Gli do un altro bacio. “Anche a me piacerebbe… ma avremo tante altre occasioni per… stare assieme! E poi tra poco dovrebbe tornare mio fratello…”

Rabbrividisco al pensiero di Andrea che sorprende me e Edo in atti amorosi, e riesco a immaginare facilmente la sua furia omicida che si scaglia su di noi; anche Edo ha gli stessi pensieri e annuisce serio. Cavolo, Andrea gli fa davvero paura!

Mi alzo veloce e raccolgo i vestiti sparsi per la stanza, dopo di che mi dirigo in cucina per preparare la colazione: non è che debba fare molto oltre al caffè, ci sono ben 18 fette di pane e Nutella già pronte. Mentre metto la caraffa sul fornello sento la porta di casa sbattere.

Oh no. Ti prego, no!

Esco di corsa dalla cucina e mi trovo davanti Edo a petto nudo, che guarda impietrito mio fratello sull’uscio della porta.

Non credo sia umanamente possibile descrivere l’espressione di Andrea: forse un misto di shock, disgusto e terrore; fatto sta che rimaniamo senza parlare per lunghi minuti, immobili come statue a fissarci.

A un certo punto Andrea si mette una mano tra i capelli e ci indica, col volto esangue e la bocca deformata in una strana angolazione.

“Tu… Voi… non dirmi che… voi… Dalia… tu…”

Ecco, ho appena perso la sanità mentale di mio fratello! Non che ne fosse provvisto così largamente, ma almeno non l’avevo mai sentito balbettare convulsamente…

Cerco di avvicinarmi a lui, ma confesso di avere paura. “A-Andrea, calmati. Non è successo nulla di preoccupante…”

Guardo Edo per cercare appoggio, ma il suo viso è ancora peggio di quello di Andrea: se non sbocca adesso, lo farà comunque tra qualche minuto.

“Ti prego Dalia, dimmi che non l’avete fatto…” biascica, riuscendo, dopo molti tentativi, a mettere insieme una frase compiuta. Distolgo lo sguardo arrossendo, e per lui è un “Sì”.

In una frazione di secondo si avvicina e mi strattona, prendendomi un braccio.

“MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO?! PROPRIO CON LUI!!” urla tremando per la rabbia.

Cerco di mantenere il sangue freddo, nonostante sia parecchio terrorizzata. “Non sono di tua proprietà, Andrea! Noi ci amiamo!”

“NOI?! Stai dicendo che questo qui ti ricambia?!” indica con veemenza Edo, sempre più simile a uno zombie.

“Certo che la amo!” urla lui all’improvviso col fuoco negli occhi, facendomi sussultare.

“È impossibile! Ti giuro che ti uccido, l’ hai solo usata!” gli ringhia Andrea, ma ora sono io che mi sto arrabbiando. Perché è così impensabile che anche io possa avere una storia d’amore?

“Non ti permettere di dire certe cose!” urlo offesa. Il volto di mio fratello, se possibile, peggiora. “Dalia, sul serio… non voglio che tu soffra.”

“E perché dovrei? Edo mi ama, l’ha detto lui stesso!”

“Non è possibile! Solo qualche giorno fa l’ho visto baciare quel Davide!” la sua voce risuona nella mia testa a lungo, come l’eco di un esplosione.

Una scarica istantanea percorre tutto il mio corpo, immobilizzandomi; mentre un silenzio innaturale ci circonda, volto il viso verso Edo lentamente, come per paura di quello che avrei visto.

“Tu…”

Non mi guarda. Perché non nega, non dice che è una bugia? Perché quell’espressione distrutta?

Perché… “Edo” singhiozzo con voce rotta “…è vero…?” concludo, ingoiando l’ansia a fatica.

Lui non risponde, si limita ad alzare gli occhi verso i miei. Poi all’improvviso scatta: si scaglia su mio fratello mettendolo a muro, e tenendolo per il collo della giacca.

“Avevi giurato di non dirglielo!” urla adirato, mentre la faccia gli si colora di rosso.

Ma Andrea non è da meno. “Sei tu che hai rotto i patti. Dovevi allontanarti da lei, invece ci sei andato a letto!”

All’improvviso mi sento sporca. Mi appoggio alla parete, mentre un forte senso di nausea mi scolorisce la pelle. Che cosa ho fatto…

“Lascialo.”

“Eh?”

“LASCIALO!!” strillo tremante. Edo ubbidisce, pallido e preoccupato; guardo mio fratello incenerendolo, e lui capisce subito cosa deve fare: andarsene.

Rimaniamo solo io e Edo seminudo all’ingresso di casa mia, ma non parliamo ancora a lungo.

“Quello che ha detto mio fratello… è vero?” chiedo diretta, rabbrividendo.

Annuisce. Sento qualcosa vibrare e rompersi dentro di me.

“Dillo” gli sussurro, mentre mi fissa nervoso.

“DILLO, CAZZO! DILLO CHE MI HAI SOLO USATA!” urlo mentre le lacrime che fino a quel momento ero riuscita a trattenere hanno la meglio.

Mi guarda disperato e sospira. “No Dalia! Non pensare questo, non pentirti di stanotte! Io ti amo davvero, non ti ho mentito!”

“Ma hai baciato Davide, stronzo! Come puoi amarmi e farmi questo?!” Era vero, era tutto vero: le previsioni di Martina, le mie paure… Edo ama Davide. Non me, non me che sono solo un’illusa.

Mi si avvicina e tende una mano verso il mio viso; mi scosto nervosamente e mi asciugo gli occhi. “Dimmelo e facciamola finita…” gemo.

“C’è stato un periodo in cui pensavo di amare Davide” confessa tutto d’un fiato “Ma ho scoperto di amare te, te soltanto!”

“E allora perché vai in giro a baciare ragazzi!” ribatto coprendomi il volto.

“…Non lo so nemmeno io, dannazione! Non volevo, non era previsto! Non lasciare che l’errore di una volta…”

“Vattene” urlo senza lasciarlo finire. Sono stufa delle sue scuse, sono sempre state tutte menzogne. “VATTENE!” ribadisco, vedendolo ancora immobile davanti a me.

Rimango ferma a piangere, mentre Edo torna in camera mia per prendere le sue cose. Mi passa accanto senza osare fermarsi, e fa bene: credo che gli sarei saltata addosso e l’avrei ucciso di pugni, squartato e quindi buttato nel cassonetto se avesse detto ancora qualcosa. Appena la porta si chiude dietro le sue spalle, corro camera e mi butto sul letto ancora disfatto, soffocando le urla nel cuscino e bagnandolo di lacrime.

Andrea si affaccia preoccupato nella stanza e si siede sbuffando sul letto, accanto a me. Posa una mano sulla mia schiena e mi accarezza, ascoltandomi piangere.

“Mi dispiace.” Dice a un certo punto.

“C-come facevi a sapere…? Quando li hai visti…?” riesco a dire, con la voce attutita dal cuscino.

Andrea sospira e continua ad accarezzarmi “Qualche giorno fa. Stavo andando all’università e… no, non è vero.”

Mi giro verso di lui dubbiosa ma non riesce a guardarmi in faccia. “È stato il giorno dopo che sei uscita con Edo e vi ho visti in macchina mentre vi baciavate. Ero… accecato dalla gelosia, furente. Così ho deciso di andare da lui e di fare qualcosa: non avrei saputo bene neanche io che fare, ma dovevo agire per sfogarmi un po’. Sono andato a casa sua di mattina, così non avresti avuto sospetti… ma fuori da casa ho visto lui e Davide… baciarsi” sento un brivido percorrergli la pelle “allora non ci ho più visto: abbiamo litigato e siamo giunti al compromesso che avrei tenuto segreto quello che avevo visto, solo se Edo si fosse allontanato da te.”

Riprende fiato e attende una mia risposta. A dire il vero non so proprio cosa dire: mi fa male la testa, tanto che anche Melinda è stranamente silenziosa; sento gli occhi bruciare e ho il corpo tutto indolenzito. Chissà come, i miei neuroni riescono a collegarsi a dei fatti che avevo catalogato come insignificanti o strani: la sparizione di Andrea, il comportamento freddo di Edo, la sua paura che mio fratello ci scoprisse.

Lo guardo tremante, mentre le lacrime tornano all’assalto e le labbra tremano convulsamente.

“Mi fate schifo, tutti quanti.”

Rimane sorpreso dalla mia reazione: forse si aspettava una medaglia per aver rovinato il momento più bello della mia vita?

“Lasciami sola, Andrea. Non ti voglio più vedere” sentenzio fredda. Lui non ribatte e se ne va , addolorato.

Appoggio di nuovo la testa al cuscino e decido che è meglio che riposi un po’: la scuola ormai è saltata e mi sento davvero stanchissima.

Forse sarebbe meglio non svegliarsi più…

***

Quando mi sveglio è ormai ora di pranzo.

Mi dirigo in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti ma non ho voglia di nulla, così lascio perdere. Sul tavolo trovo un biglietto di Andrea.

Sono all’università, torno stasera. Ricordati che la mamma e Raffaello tornano oggi pomeriggio.

Mi chiedo il perché di questa precisazione. Magari ha paura che mi porti a letto qualcun’ altro e che la mamma ci scopra…

Rimando indietro le lacrime da dove sono venute e decido di chiamare Martina dato che ormai l’orario di lezione è finito, ma mentre sto prendendo in mano il cellulare, questo comincia a vibrare.

Martina sta chiamando… va bene la preveggenza, ma la telepatia non la posso accettare!

“Pronto?”

“Daliaaaaaaaaaaa!! Oh Daliaaa… comeee staii?”

Come al solito lei sa già tutto; da un certo punto di vista è un bene, così mi risparmio di dover raccontare fatti spiacevoli.

“Seeeeenti… vieniii a casata miaaa… non miii piaaaceee parlaaareee peeer teleeefooooooooono di certeee coooooooose…”

***

Sapevo che la famiglia di Martina era benestante, ma mai mi sarei immaginata un tale ostentamento di ricchezza: davanti a me, dietro la cancellata bianca, si estende un viale di ghiaia bianca delimitato da un giardino… no, che dico, parco. Un parco di aiuole, alberi e cespugli; con annesse fontane di marmo grondanti d’acqua.

Premo titubante il bottone del citofono e mi risponde una voce maschile, che credo appartenere al maggiordomo.

Mentre attraverso il viale ancorata sulla mia fedele Panda ventenne, forse dovrei cominciare a sentirmi a disagio; ma comunque, putti di pietra che fanno pipì o no, ho ben altro per la testa.

Salgo le scale che portano all’entrata della villa e mi apre la porta Martina, più pallida e spiritata del solito e avvolta in un vestito incredibilmente rosso. Mi prende per mano e mi trascina di forza in casa, urlando un nome maschile che mi sfugge talmente sono presa dal contemplare il lusso che mi circonda.

“M-Martina ma… sei sicura che questa sia casa tua?” balbetto scrutando le tende bianche di seta e i mobili antichi. Lei mi guarda accigliata, ma poi rivolge la sua attenzione all’uomo appena entrato nella stanza.

“Agiiiiluuuulfoooo… potreeestiii portaaaarciiii deeel tèè e con paaasticciiiiiiiiiiiiiiiiiini in caaaaamera miiiiia…?”

Agilulfo fa un inchino di riverenza e si allontana, mentre Martina mi porta al piano superiore e mi fa entrare in una camera che si discosta non poco dal resto della casa: non mi ci vuole molto per capire che si tratta della camera di Martina.

Pareti nere, letto a baldacchino rosso, mobili neri, altarini e candele sparsi qua e là, libri vetusti e polverosi, qualche coniglio di peluche e uno strano aroma di vaniglia che tuttavia non dà fastidio.

Martina si siede sul materasso morbidissimo e io la imito. Ci guardiamo negli occhi in silenzio: non c’è molto da dire, lei sa già tutto… All’improvviso sento le sue braccia fredde abbracciarmi gentilmente.

“Piangiii puuuure se vuoiii…” sussurra in tono dolce. Per una volta decido di ascoltarla e sento le lacrime bagnare ancora una volta la mia pelle.

“I-Io proprio non capisco…” singhiozzo tremando “p-perché…? Perché mi ha fatto questo… mi odia così tanto?”

Sento Martina scuotere la testa. “No Daliaa… erraree è umaaano…”

“Ma perché deve sempre andare male? Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?”

Non risponde, quindi continuo sicura nel mio monologo. “È stato tutto così bello, così perfetto… non mi ero mai sentita così felice. Eppure… lui ama Davide! Mi ha solo usata e nient’altro, dicendomi una bugia dietro l’altra… chissà, magari voleva solo fare tutte le esperienze possibili!”

Martina continua ad accarezzarmi i capelli silenziosa, come se stesse riflettendo. “Ma tuuuu loo amiiiiii ancoooraa…”

Spalanco gli occhi e mi allontano da lei. Ha toccato il tasto dolente.

“…Sì. È diverso da com’era con Davide… sento per certo che, nonostante tutto, no potrei mai arrivare ad odiarlo…”

“Sei una scema! Lo ami, d’accordo… ma cazzo, ti ha usata! Ha detto di amarti solo per portarti a letto!” urla Melinda, improvvisamente risorta.

Martina scuote la testa contrariata “Melindaa haaa tortoooo…”

Non ci credo, riesce a entrarmi anche nella testa. Ma c’è qualcosa che sappia fare di non inquietante?!

“Edooo nooon tiii haa usaataaa… è seempreee staaatooo sinceeeroo…”

La guardo in preda a seri dubbi. “Ne sei sicura…? Io non ci conterei…”

Mi prende le mani e sgrana gli occhi azzurri. “Sììììììììììììììììììì……….” Mi alzo di scatto, impulsivamente. Chissà, forse per l’istinto di sopravvivenza. “Noon dicooo che deviii perdonaaarlo… queeellooo che haa fattooo è statoo comuuuuuunque daaa stroonzooo… peròòòòòòòòò nooon deeevi seentirtiii maleee o sporcaa peeer cooolpa suaaa, peeeerchè l’aaamoreee c’era ed eraa veeeeeeeeeeeeero…”

Martina si alza e mi abbraccia di nuovo mentre rincomincio a piangere. Ma questa volta le lacrime non sono di tristezza o rimorso: voglio avere fiducia in Martina, voglio credere che quello che ho sentito stanotte non era una bugia…

***

“Sei sicura di star bene?”

Raffaello si siede sul divano accanto a me, studiandomi preoccupato.

Distolgo veloce lo sguardo, so perfettamente che altrimenti mi metterei di nuovo a piangere…

“È colpa di Edo, vero?” chiede con voce dura.

Appunto: gli occhi tornano a bruciare e le labbra a tremare; mi alzo e corro in camera mia: non sopporterei di farmi vedere piangere. Ma prima che riesca a chiudere la porta, Raffaello mi ferma e mi costringe a guardarlo.

Appena nota le lacrime mi lascia. “Perché stai piangendo?”

“Non… non t’interessa!” strillo serrando le labbra. Lui chiude la porta e mi si avvicina, abbassandosi sul mio viso. Mi asciuga le guance e mi guarda in un modo talmente disperato da farmi venire le palpitazioni.

“Non sopporto di vederti così, Dalia! Non posso permettere che tu soffra!”

Mi abbraccia con forza, intrappolandomi nelle sue braccia un po’ troppo forti. Non ce la faccio, è più forte di me: devo piangere, gridare. Sento dentro di me una voglia irrefrenabile di distruggere tutto… ma mi trovo così a singhiozzare appoggiata al petto di Raffaello, che mi accarezza la testa delicatamente.

Non so quanto tempo rimaniamo abbracciati: per me potrebbero essere state benissimo ore, e sarei stata così ancora a lungo. Ma all’improvviso lui allenta la stretta e mi prende il viso tre le mani. “Dimenticalo, Dalia! Devi scordarti di Edo! Da quando lo ami non fai altro che piangere”

Mi sforzo di aprire gli occhi gonfi e rossi, mentre sento i suoi pollici passere sulle mie palpebre per asciugarle.

“Mi sono innamorato di te per il tuo sorriso, per il tuo carattere solare e positivo… rivoglio la mia Dalia”

“Ma come faccio? Come posso riuscire a dimenticarlo?” sospiro arrossendo. Forse conosco la sua risposta.

“Sta con me” risponde pronto e deciso “Sii mia e basta. Dimenticati del resto del mondo… ti renderei felice, ne sono sicuro.”

Scuoto la testa, scostando gli occhi dal suo viso angelico e serio. “No. Sarebbe da egoisti: ti userei per dimenticare Edo, non ti darebbe fastidio?”

“Affatto. Sono io che mi propongo come medicina” mormora sorridendo, riavvicinandosi al mio viso.

Forse ha ragione: se dimenticassi Edo risolverei tutti i miei mali, che sono cominciati proprio da lui e dal suo ritorno. In fondo Raffa non è solo schizofrenico e pazzo omicida!

Sa essere anche dolce, mi è sempre stato vicino e mi ha consolato così tante volte… Comunque è meglio che provveda a far sparire qualsiasi tipo di oggetto contundente da casa mia, per sicurezza.

Socchiude gli occhi azzurro mare, piegandosi su di me.

Non riesco a capire se sto facendo la cosa giusta o la più grossa cazzata della mia vita… ma non posso fare altro che pensare che riuscirò a estirpare Edo dal mio cuore mentre le labbra di Raffaello sfiorano le mie.

 

 

 

 


 

commento poco serio - il ritorno

 

 

Innanzitutto, scusate per il ritardo: immenso, sproporzionato, abnorme, definitelo come volete, avete ragione XD

Ma avete presente quel periodo del mese (non sto parlando dell’essere donna fertile =__=), quando si concentrano tutte le verifiche e  le interrogazioni? Ecco, per me è appena passato: 20  giorni senza avere la forza materiale di scrivere e di respirare, quindi eccoci qui ora. Rallegratevi però XD stavolta è un capitolo davvero lungo!!

 

In questa storia non c’è un attimo di pace! Appena accade qualcosa di bello a Dalia intervengo io con la mia vena sadica *w* Bè chi è pro-Raffa avrà gioito della conclusione di questo capitolo ^O^  voglio accontentarvi tutte *__* anche se, come ho già detto la scorsa volta, può ancora cambiare tutto… ma chissà, chissà! Magari Dalia si innamorerà davvero di Raffa! Booooh ;D

 

Grazie ai 39 preferiti!! E a tutti i lettori silenziosi ;)

Aldo:Ah, mi sa che le battute da far rotolare dalle risate sono mancate anche stavolta… ma dato che sei pro-Raffa la fine del capitolo ti avrà rallegrato lo stesso XD grazie per i complimenti… quella canzone è fantastica <3

Tanny: Ciao *__* La felicità non è durata molto ^^’ scusa… XD

BabyzQueeny: XDD avevi visto bene, Edo nascondeva qualcosa! Sarebbe stato troppo bello e facile se fosse stato tutto rose e fiori… Raffa Raffa Raffa +lol+ scusa per il ritardo ._.

Black Lolita: uh spero tu abbia risolto il problema ad internet çOç Hai ragione perfettamente, anche io sono del parere che si debbano far soffrire i maschietti v_v però, forse proprio per questo ho fatto agire Dalia così impulsivamente… Bè, le tue supposizioni su Edo non sono del tutto sbagliate XD se faceva il freddo con Dalia era per colpa di qualcuno (anche se alla fine si è rivelato Andrea ^^). Grazie per i complimenti, e scusa se non ho ancora recensito a “The dark side” ma non ho avuto tempo ç__ç lo farò al più presto!

SummerBreeze: *_________* Uiiiiiiii!!!! Quanto tempo >__< Nuuu, Sono sicura che greco è andato benissimo *O* non è che non studiano o_ò per esempio Dalia è una pippa in mate e chimica… però non è utile ai fini della storia quindi lo ometto XD Comunque non temere, fan di Edo v_v anche per Raffa vale il “in 3 o 4 capitoli può cambiare tutto”. Confida in me e verrai ricompensata!! X°DDDDDD e non preoccuparti nemmeno di Martina, ho in serbo una sorpresona!!  *___* bwhahaha!! Spero di sentirti comunque presto <3 Ciu!

Kokky: shori, sempre l’ultima……… scherzo XD Grazie per tutti i complimenti (e le pseudo correzioni ;P me scema), non me li merito XD scrivo ciò che provo e basta! Che in effetti, se ci pensi, la mia vita un po’  assomiglia a quella di Dalia °__° i bisex ci sono XD scarseggio di figoni in casa, ma a scuola un po’ ci sono (anche se hanno la voce brutta :D). Amori non corrisposti (serenatee XD)… bah. Lasciamo stare che è meglio XD

 

Orsù commentate XD che mi rendete tanto tanto felice *w* come potete resistere? XD

 

Dalia ha deciso di mettersi con Raffaello per dimenticare Edo.

Ma ancora non ha fatto i conti con Andrea, e come sempre il suo vizio di origliare le porterà solo guai… il grande segreto verrà svelato!! Fidatevi, sarà parecchio contorto :D

Alla prossima!!

 

 

   
 
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