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Autore: Hollister    14/01/2015    3 recensioni
Lexis, soprannominata anche Lex, è una ragazzina di sedici anni, capricciosa e avventurosa, sfacciata e amante del pericolo.
E’ sempre appartenuta alla Fazione degli Intrepidi, che ha già deciso di non lasciare.
Ma tra gli Intrepidi, sa che torreggia Eric, il freddo e calcolatore Capofazione: la colpirà nel profondo, come mai era successo; ma anche il giovane si sentirà terribilmente unito al cuore di quella mocciosa.
Un cuore di ghiaccio potrà mai essere sciolto da una ragazzina coraggiosa e piena di vita?
Lo scoprirete leggendo…
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Jeanine Matthews, Matthew, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Peso.
Capitolo tredici.




Mi svegliai, leggermente intontita.
Due braccia tatuate mi tenevano stretta in un abbraccio attorno alla vita, non potevo liberarmi.
Le sue labbra erano ancora sulla mia spalla e i suoi capelli mi solleticavano la schiena.
Ero nel letto di Eric, avvolta tra le sue lenzuola, dopo una notte passata ad amarci.
Le sue parole mi rimbombavano nella testa.
 
“Grazie”, mormorò, contro la mia pelle.
“Grazie di cosa?”, risposi, senza voltarmi.
“Di essere parte della mia vita”.
 
Tolsi piano il suo braccio dalla mia vita, e lui mugugnò qualcosa di incomprensibile.
Mi alzai dal letto, e filai verso il bagno, leggermente imbarazzata.
Avevo perso la mia verginità con un Capofazione!
Mi fece una doccia veloce e mi rivestii, per poi trovare un Eric assonnato, e leggermente arrabbiato tra le lenzuola.
Mi guardò, sorpreso di vedermi vestita di tutto punto. Mi avvicinai e gli diedi un leggero bacio sulle labbra.
 
“Buondì”, sussurrai, mentre mi accarezzava la guancia destra.
“Pensavo te ne fossi andata via”, rispose, leggermente deluso.
“E invece sono ancora qui. Sarò sempre qui”.
 
Due braccia mi costrinsero a mettermi stesa di nuovo sul letto, accanto a lui.
Mi baciò, con foga, mentre il suo profumo da uomo mi entrò nelle narici.
Mi staccai, con una mezza risata.
 
“Eric, devo andare!”, esclamai, sfuggendo alle sue braccia.
“No”, si lamentò, mentre mi dirigevo verso la porta.
 
L’aprii, ma davanti, mi trovai un pericoloso imprevisto.
 
Max aveva ancora il pugno alzato per bussare alla porta, e appena incontrò i miei occhi, corrugò la fronte, sorpreso.
Arrossii.
Eravamo stati sorpresi. Eric si alzò di scatto dal letto, portandosi dietro il lenzuolo.
Scivolai sotto al braccio di Max, sfuggendo al suo sguardo.
 
Che imbarazzo.
 
Mi allontanai furtiva, raggiungendo la mensa. Al tavolo, mancava solamente Sophie.
 
Sophie.
 
Quentin mi sorrise, lo stesso fece Edward ed Amelie.
 
“Dov’eri finita? A letto non c’eri!”, disse il mio migliore amico, assottigliando gli occhi.
“Poligono. Non riuscivo a dormire”, risposi impassibile.
“Eppure sei perfettamente riposata”, commentò Edward.
“Non fate i sospettosi con me”, borbottai, mordendo la mia mela.
 
La mensa era piena di Intrepidi confusionari, non riuscivo a concentrarmi su niente, se non sugli occhi del mio Capofazione preferito…
Amelie posò una mano sulla mia. Aveva la pelle fredda, e appena la guardai meglio in viso, era parecchio pallida e due occhiaie violacee la facevano sembrare uno zombie.
Era provata.
Fin troppo.
Il ricordo dei sorrisi di Sophie stava pian piano scomparendo, e lei era sempre più ferita nel profondo.
Mi sorrise, facendomi i complimenti per il nuovo tatuaggio.
Avrei tanto voluto consolarla, ma non me la sentivo di vederla piangere ancora. Perché sapevo, che era colpa mia.
Stava per finire anche la seconda fase di Iniziazione. Tutti erano incredibilmente emozionati, il mio punteggio era salito al secondo posto.
Dovevo battere soltanto un Interno particolarmente agguerrito, ma con la manomissione dei miei dati, era tutto parecchio difficile.
 
“E diventeremo degli Intrepidi, allora!”, esordì uno dei Trasfazione, dando energia a tutta la sala.
Cominciarono ad urlare, a scalpitare, a giocare. Perché il mondo degli Intrepidi era pieno di libertà e di gioia.
Quentin sorrise, trasportato da tutta quella vitalità. Eravamo sempre stati parte di questo mondo, ma ora lo eravamo di più.
Più guerrieri, forti, consapevoli.
 
“Oggi ci sono le visite da parte dei nostri genitori, lo sapevate?”, fece Amelie, con un gran sorriso.
Strabuzzai gli occhi. “Beh, io non aspetto nessuno”, risposi, posando la mia mela sul vassoio e cominciando a mangiare uno dei toast.
“Eppure quel tipo sembra cercare proprio te”, e indicò dietro la mia schiena.
Mi voltai, leggermente confusa.
Vidi un uomo, alto e muscoloso, coi capelli ramati e gli occhi scuri, la pelle chiara e le labbra sottili.
Mi alzai, incredula di ciò che vedevo davanti ai miei occhi.
Sembrava proprio il mio fratellastro, figlio dei miei nonni. Doveva avere una trentina d’anni, e il suo aspetto era decisamente cambiato.
 
“Lexis?”, domandò, guardandomi attentamente.
Francis”, feci, sconvolta.
 
Mi abbracciò e mi strinse forte contro di lui, mentre ancora dovevo ben assimilare ciò che stava accadendo.
Mi baciò la fronte, mentre mi staccai dall’abbraccio, leggermente confusa.
 
“Ti vedo bene”, disse.
Aveva l’abito da Erudito, blu – azzurro ovviamente, ma il suo look era decisamente da Intrepido: la sua giacca era di pelle, sempre blu, con delle borchie sulle spalle.
Era davvero diventato un bel pezzo d’uomo, ed era sempre stato una specie di eroe per me.
Fin da piccoli mi accudiva come una figlia, non negavo di averlo amato, ma era pur sempre il mio fratellastro.
 
“Anch’io ti vedo apposto”, feci, leggermente imbarazzata.
Mi scompigliò i capelli bianchi, con una mezza risata. “Sei cresciuta. Con la divisa da Intrepida stai davvero un incanto”, aggiunse.
Sentii una mano sulla spalla. Mi voltai, Eric aveva gli occhi ricoperti da una coltre di furia e gelosia.
“E’ il tuo fidanzato?”, mi chiese Francis, leggermente deluso.
“Già, quindi levati di torno”, rispose il Capofazione, con tono acido e violento.
“Sono il suo fratellastro, posso parlare con lei quando voglio e soprattutto quando mi pare”, gli disse lui, a tono.
Eric assottigliò lo sguardo, ma non lasciò la presa ferrea sulla mia spalla.
“Allora parlerete in mia presenza”.
 
“Lexis”, fece Francis, esasperato.
“Lex”, lo corresse Eric.
La situazione stava prendendo una piega comica.
“Ok, ora basta”, mi voltai verso il Capofazione, scrutandolo con decisione. “Ci vediamo più tardi”.
Eric mi guardò con fare accusatorio, ma dopodiché uscì dalla mensa, con passo pesante e veloce.
“Devi scusarlo”, sospirai. “E’ molto… protettivo”.
Francis alzò le spalle, e sorrise. “Tranquilla”.
 
Uscimmo dalla mensa, parlando del più e del meno.
Il mio fratellastro era cresciuto, ma era sempre rimasto lo stesso eroe di tanto tempo fa.
Era cordiale, il suo gergo era educato e i suoi modi gentili. Forse era più un Abnegante che un Erudito, ma la cosa non mi interessava.
 
“Jeanine ha intenzione di eliminare tutti i Divergenti”, disse, ad un certo punto. “Stimo molto la sua campagna, quei soggetti sono pericolosi”.
Tasto dolente.
La rabbia prese possesso della mia bocca. “Tu lo pensi davvero? Sono persone normali, solo più creative. Cosa c’è di sbagliato?”.
Francis cominciò a ridere. “Sei rimasta ingenua, Lexis. I Divergente sono troppo pericolosi. Non possono essere lasciati in vita. Sarebbero solo un peso”.
Le sue parole mi ferirono nel profondo.
Io non pensavo di essere un peso. Ma mi accorsi di essermi sbagliata: Eric consumava molto del suo tempo a proteggermi, quando avrei dovuto farlo da sola, da vera Intrepida.
E invece, restavo nella bambagia, troppo vigliacca per buttarmi nella mischia.
“Hai ragione”, dissi, la voce affievolita dalla colpa.
Francis mi guardò storto, ma poi sorrise. “Mi ha fatto piacere rivederti. Ma sono sicuro che ci incontreremo di nuovo”.
Mi abbracciò baciandomi la fronte, poi corse giù al Pozzo, sparendo tra la folla.
In fondo, anche lui aveva conservato i modi di fare da Intrepido.
 
-
 
Entrai nella camera di Eric che erano le nove e mezza di sera.
Era vuota, non c’era nessun rumore.
La stanza era silenziosa, così mi tolsi la giacca e gli stivali. Doveva essere a qualche noiosa riunione.
Mi sarei messa ad aspettarlo. Mi sdraiai sul letto, ma la stanchezza mi avvolse in un sonno a cui non potei sottrarmi.
 
-
 
Eric pov.
 
Non trovavo Lexis da nessuna parte.
Che le fosse successo qualcosa?
Improbabile. Dopotutto quell’uomo era il suo fratellastro. Entrai nella mia stanza, e mi tolsi subito gli stivali.
Alzai lo sguardo, e sorpreso, vidi una figura dormire nel mio letto. Lex era raggomitolata su se stessa, con le ginocchia al petto e le mani chiuse in pugni, vicino al viso.
Anche quando dormiva, la sua difesa non era mai abbassata.
I suoi capelli erano sparsi sul cuscino, la bocca semiaperta. Era una scena terribilmente dolce.
Mi avvicinai, non volevo svegliarla, e le diedi un leggero bacio sulla guancia. Era davvero bellissima.
Avevo paura di non poterla proteggere abbastanza. Anche se ero un Capofazione, avevo sempre le spalle scoperte, non potevo permettermi nessun errore.
Lexis era troppo importante.
Senza di lei, niente avrebbe avuto più senso.
Era la prima a cui dedicavo tutte le mie premure; le altre erano solo degli stupidi manichini che soddisfavano le mie voglie, invece lei era diversa.
Era fragile, ma allo stesso tempo forte; e nonostante tutti gli ostacoli, sorrideva alla vita.
E io sorridevo con lei, come non lo facevo da tempo.
Era come una lucciola in una notte senza luna, una via di salvezza in una guerra infinita.
 
La guardai ancora per un po’, stringersi al cuscino, mentre la sua espressione diventava più truce.
Probabilmente, un brutto sogno annebbiava la sua mente.
Mi tolsi i vestiti, mi infilai sotto le coperte con lei, addormentandomi vicino al suo corpo.



**

Ho voluto aggiornare di nuovo, poiché vorrei cominciare con il sequel.
Ho già pronto il prologo e il primo capitolo, quindi non vorrei tenervi ancora sulle spine, visto che volete un continuo.
Come potete vedere, le cose stanno radicalmente cambiando tra Eric e Lex, ma durerà? Oppure ci saranno degli imprevisti?
Mh, sono pronta a distruggere i vostri feels! Benissimo, che devo dire ancora? Beh, di non essere silenziose, e di recensire il più possibile.
Comunque, spero non siate rimaste deluse dal capitolo, e mi scuso se non sono poi così interessanti, ma i colpi di scena non mancheranno...
Ci manca solo un capitolo (o forse due) alla fine della storia, poi comincerà il sequel, intitolato "The sky breaks", sempre se non cambierò idea sul titolo.
Vi saluto care, a stasera con l'ultimo capitolo!

-Lexis.

 
   
 
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