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Autore: ___Page    14/01/2015    5 recensioni
Non era nemmeno arrabbiata. Non riusciva a esserlo tanta era la delusione che le scorreva nelle vene. Non poteva credere che lo avesse fatto, che avesse spiegato quello stupido trucco a Robin quando a lei si era sempre rifiutato.
Non lo sopportava.
Era lei il sui braccio destro.
Era di lei che si sarebbe dovuto fidare ciecamente.
Ma non era a lei che aveva spiegato quello stupido trucco con le carte.
*Panda day*
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey, D., Dragon, Nico, Robin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un'unica parola nascono fanfiction di ogni genere!

Perché Panda?!
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché 'Panda Day' suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.

Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fanfiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell'intro alla storia e il prompt della settimana in piccolo sotto al titolo sempre tra i due asterischi.
E non dimenticate la foto dei Pandaman in basso a destra!

Grazie a tutti e buona lettura!

La parola per mercoledì prossimo è: Rosmarino


 

TRUCCHI SVELATI
*trucco*





 
Si appoggiò alla parete, incrociando le braccia sotto al seno, mentre già scuoteva la testa sorridente.
Sabo aveva finto di non avere voglia di fare quel gioco di prestigio quando Tadashi glielo aveva chiesto, ma lei si era accorta subito del guizzo nei suoi occhi.
Ora, tutto intento a togliersi il cappello a cilindro e rimboccarsi le maniche, consapevole di avere come spettatori tutti i rivoluzionari presenti in sala, il biondo gongolava sotto lo sguardo affettuoso di Koala.
Adorava quel gioco di prestigio, glielo si leggeva negli occhi.
Riusciva a stupire sempre tutti, sebbene non fosse una novità per nessuno se non per i nuovi acquisti dell'Armata, che comunque si contavano sulle dita di una mano.
Lo guardò muovere le mani rapido ed esperto e sorridere a 32 denti, ghignando a sua volta.
Una cristallina risata giunse alle sue orecchie facendola voltare e facendole allargare ancora di più il sorriso.
A pochi metri da lei, Dragon si era accomodato su una delle morbide poltroncine in pelle e Robin si era seduta sul bracciolo accanto a lui.
Raramente aveva visto il comandante lasciarsi andare ad un ghigno e quello era uno di quei momenti.
Anche senza aver sentito il loro scambio di battute, Koala sapeva che riguardava Sabo e leggeva negli occhi di Dragon tanto orgoglio per il proprio figlio adottivo.
Stava già per tornare a cercare l'amico con gli occhi quando la mora si sporse verso il comandante e, incuriosita da tanta confidenza, la rivoluzionaria non poté impedirsi di tendere le orecchie.
-Quando mi ha spiegato come funzionava ho immaginato che glielo avessi insegnato tu. Comunque è davvero bravo non si capisce proprio il trucco-
Il sorriso scivolò via dal volto di Koala mentre un cocente senso di delusione la invadeva.
Senza farsi notare, muovendosi rasente al muro, raggiunse veloce la porta e uscì dalla sala comune diretta al dormitorio.
Non era nemmeno arrabbiata. Non riusciva a esserlo tanta era la delusione che le scorreva nelle vene. Non poteva credere che lo avesse fatto, che avesse spiegato quello stupido trucco a Robin quando a lei si era sempre rifiutato.
Sapeva che non sarebbe dovuta scendere nella sala comune dopo cena, se lo era sentito ma si era fatta convincere da Iva e aveva ignorato l'istinto.
Non che le cose sarebbero cambiate ma almeno lei non avrebbe saputo.
Perché avrebbe preferito non sapere. Avrebbe voluto essere capace di non vedere, gli sguardi complici, i sorrisi tra loro, quel vizio che avevano di terminare l'uno le frasi dell'altra.
Non lo sopportava.
Era lei il sui braccio destro.
Era di lei che si sarebbe dovuto fidare ciecamente.
Ma non era a lei che aveva spiegato quello stupido trucco con le carte.
'Un vero mago non rivela mai i propri trucchi, Koala! A nessuno!'.
Certo come no!
A nessuno tranne alle more alte e prosperose, recuperate a Baltigo, criminali mondiali e dagli occhi azzurri!
Sbatté con violenza la porta di camera sua, in un inutile tentativo di sfogare la rabbia.
Non lo accettava.
Non accettava che Sabo le facesse quell'effetto. Era solo uno stupido gioco di prestigio, che lo spiegasse a chi voleva a lei di certo non importava.
Ed era innegabile, non le importava del trucco in sé.
Ma le importava e parecchio che tra Sabo e Robin potesse esserci qualcosa.
E se prima era solo un sospetto, ora ne aveva la certezza e faceva male.
Faceva male immaginarli insieme, vederli ridere e scherzare prima di passare a fare altro.
Ed era stupido farlo, immaginarli, ma non riusciva a impedirselo.
Doveva tenersi impegnata.
Asciugandosi le lacrime, uscì dalla sua camera, ancora indecisa se dirigersi in cucina o in palestra.


 
§


Si avvicinò con cautela, le sopracciglia corrugate.
Allora non era stata solo una sua impressione.
Di ritorno dalla cucina, dove era andato a bere dell'acqua, dei rumori ovattati provenienti all'apparenza dalla palestra avevano attirato la sua attenzione.
Gemiti soffocati che denotavano un certo sforzo fisico e tonfi ripetuti non avevano più lasciato spazio a dubbi. Qualcuno si stava allenando.
Ma chi diavolo aveva mai voglia di allenarsi alle tre del mattino?!
Provò a bussare ma, chiunque fosse, dentro di certo avrebbe faticato a sentire e, dopo qualche secondo di attesa, decise di aprire la porta e dare una sbirciata.
Una sbirciata e via, quella la sua intenzione.
Se solo in palestra non ci fosse stata Koala, i pantaloni della tuta arrotolati fino alle cosce, un top sportivo a coprirle e schiacciarle solo il seno, i piedi nudi e i molti centimetri di pelle spoglia imperlata e traslucida di sudore.
Sabo deglutí a vuoto perché se c'era una cosa che lo mandava in tilt era guardare Koala allenarsi. Ai suoi occhi era infinitamente più bella così, così vera e così lei, che non quando era tutta agghindata.
Si rese conto di essere ancora fermo immobile sulla porta solo quando lei si voltò, chiaramente infastidita dall'intrusione, il fiatone che le affannava il petto.
Portò le mano sui fianchi nel metterlo a fuoco e i suoi occhi presero a lanciare saette.
-Che vuoi?- domandò asciutta e distaccata, facendolo sobbalzare appena.
-Scusa io... Sono andato a bere e ho sentito dei rumori...- sorrise, portando una mano ad accarezzarsi la nuca in un gesto imbarazzato.
-Bene ora puoi andare- mormorò con freddezza la ragazza, distogliendo lo sguardo da lui e riprendendo a fendere l'aria con i calci.
Sabo si accigliò per quello strano comportamento.
Di solito lo prendeva in giro o gli proponeva una sfida, consapevole di uscirne vincitrice. Dopotutto era l'unica umana in grado di usare il karate degli uomini pesce e per questo la migliore dopo Hack.
Sabo accettava sempre, pur sapendo che avrebbe perso, nella speranza di scoprire il suo trucco osservandola.
Ma quella sera Koala non era intenzionata a proporgli un amichevole scontro. Anzi, sembrava non volerlo proprio lì e quella considerazione gli fece stringere lo stomaco.
-Sei ancora qui?!-
La sua voce spazientita lo riportò alla realtà.
-Koala ma che ti prende?!- chiese in un sussurro, quasi sconvolto da quel comportamento.
Un lampo attraversò le iridi indaco della ragazza.
-Niente mi prende! Perché devo per forza avere qualcosa per voler stare da sola?! Ho solo voglia di allenarmi in santa pace e sicuramente non ho voglia di parlare con te anche perché tanto dubito che la cosa ti turbi!- scoppiò senza ritegno la rivoluzionaria facendolo indietreggiare di un passo, mentre si riprendeva dalla sorpresa provocata dall'esplosione della compagna.
Poi, determinato, entrò in palestra richiudendosi la porta alle spalle.
-Koala cosa diavolo ti ho fatto?!- domandò senza troppi preamboli, determinato a scoprire l'origine del problema e risolverlo.
La guardò aprire bocca e seppe senza dubbi che stava per negare.
-E non provare a dire 'Niente'! È evidente che ce l'hai con me, non sono scemo!- la interruppe facendola ammutolire.
Testarda, puntò lo sguardo a terra, stringendo le carnose labbra in un rifiuto a parlare.
-È un ordine-
Koala sollevò uno sguardo sgranato e incredulo sul vicecomandante.
Cosa?! Cosa aveva detto?
-Usi la autorità per queste cose adesso?!-
Sabo si passò pollice e indice sugli occhi, sospirando stancamente.
-Ho bisogno di dormire, seriamente ne ho bisogno ma so già che mi sarà impossibile se non mi dici cosa ti ho fatto perché passerò la notte a chiedermi dove ho sbagliato, come e perché e non me lo posso permettere. Per favore...-
La castana rimase a fissarlo interdetta da quelle parole, senza sapere cosa pensare.
Sabo perdeva il sonno quando discutevano?!? Sul serio?!
Deglutí a vuoto per poi scuotere la testa e riprendersi del tutto.
-Il trucco di magia. Lo hai spiegato a Robin- mormorò senza osare guardarlo, sentendosi una bambina.
Sabo la fissò incredulo, le braccia incrociate al petto.
Il trucco di magia.
Quel trucco di magia?!
Quello che sempre lei lo implorava di spiegarle e che aveva fatto quella sera nella sala comune?
Okay era comprensibile la sua delusione ma come poteva credere che lo avesse spiegato a Robin e non a lei?!
Pensava di essere meno importante di Robin per lui?!?!
-Lo ha capito da sola- la informò cauto, facendole sollevare gli occhi -Io gliel'ho fatto vedere per confermare la sua teoria. Lo sa com'è Robin quando deve confermare una teoria- aggiunse nella speranza che fosse tutto risolto.
Speranza che prese forma quando le labbra di Koala si incresparono in un sorriso, subito ricambiato dal biondo.
Aprì la bocca per invitarla a tornare a dormire, voglioso di accompagnarla fino alla sua camera, un improvviso desiderio di augurarle la buonanotte in modo che di amichevole aveva poco e che gli fece andare il cuore a mille.
Ma non riuscì ad emettere mezza sillaba che la voce della compagna lo interruppe.
-Allora puoi spiegarlo anche a me!-
Sabo la guardò interdetto.
Come?!?
-Certo che no!- esclamò, facendola accigliare -Ti ho detto che Robin lo ha capito da sola o non glielo avrei mai rivelato!- disse fermo nella sua posizione per poi voltarsi e avviarsi per uscire dalla palestra -Lo sai, Koala! Un vero mago non riv...- ma non riuscì a finire la frase quando quel calcio lo raggiunse, facendolo rovinare a terra con forza inaudita.


 
§


Mortificata finì di fermare la benda intorno alla mano sbucciata, dopo avere applicato un consistente strato di crema cicatrizzante sul palmo, osando lanciargli un'occhiata solo per accertarsi che l'emorragia nasale non fosse ricominciata.
Non era stata sua intenzione colpirlo così forte.
Voleva più che altro fargli perdere l'equilibrio ma aveva perso il controllo e non aveva dosato la forza.
-Fatto- gli comunicò flebile, per poi riporre garze e pomate nell'apposito armadietto.
Si diresse a passi lenti verso la porta.
Ormai le possibilità di dormire erano sfumate, sapeva che avrebbe pianto tutta la notte e si sarebbe svegliata con gli occhi gonfi come quelli di una rana.
Posò una mano sulla maniglia e prese un profondo respiro.
-Non volevo farti male... Scusa...- sussurrò con il groppo in gola, pronta a fare leva per aprire.
-Mi piace troppo come guardi-
Si bloccò sollevando la testa di scatto, la mano ferma dov'era, trattenendo il fiato.
-Quando faccio quel gioco ti mi guardi... Non so spiegarlo ma so che mi fa bene... Non cerchi di capire il trucco, ti lasci stupire ogni volta... E ogni volta sembri fiera di me e se io ti spiegassi il trucco tu... Non mi guarderesti più così- ammise misurando per bene le parole.
Koala si girò senza fiato, guardandolo incredula.
Era la cosa più dolce che avesse mai sentito in vita sua e a dirlo era stato proprio Sabo.
A lei.
Sabo lo aveva detto a lei, non a Robin.
Con il cuore che pompava a mille tornò verso il lettino, come guidata da una forza superiore e si fermò di fronte a lui.
Sollevò una mano per affondarla tra le sue ciocche bionde e lo guardò chiudere gli occhi e rilassarsi a quel gesto, reclinando appena la testa all'indietro.
Fu un impulso troppo forte chinarsi e sfiorargli le labbra con le proprie, ma mai avrebbe immaginato di non riuscire a staccarsi e mai avrebbe osato sperare che Sabo reagisse afferrandola per la vita e trascinandosela contro.
Si spinse per aderire completamente a lui, annullando qualsiasi distanza e sgusciando con la lingua tra le sue labbra.
Non seppe nemmeno lei per quanto erano andati avanti quando si staccarono alla ricerca di ossigeno.
Senza allontanarsi, Koala posò la fronte sulla sua sorridendo.
-Non ho sonno- ammise con una strana luce negli occhi, facendo guizzare le iridi blu del ragazzo.
-Conosco un trucco infallibile per questo- le soffiò sulle labbra prima di trascinarla sul lettino -E non ho problemi a mostrartelo- aggiunse, facendola ridere, prima di riabbassarsi su di lei, con l'intenzione di baciarla e non solo fino al sorgere del sole.









 
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