I tamburi vibravano, picchiati dalle Kuja, violente anche nella musica.
 
Ma lei è docile, innocente sotto di te, muta vittima delle tue labbra, delle tue mani, del tuo desiderio.
 
I fuochi accesi si innalzavano nel cielo buio e spaventato dai canti delle amazzoni sull’isola delle Donne, tutte in festa per il risveglio di quell’uomo di gomma, intento a strafogarsi e riempire il suo enorme stomaco.
 
Le baci il ventre, le cosce, le gambe.
Scendi ad assaggiare tutto di lei, mentre le sue candide mani ti graffiano il dorso, si aggrappano a te, quasi fossi un’ancora di salvezza.
Ingenua.
Non sa che non bisogna mai fidarsi dei pirati?
Men che meno del Chirurgo della Morte?
Tu non sei un’ancora di salvezza Law: tu sei l’oblio prima dell’inferno.
 
I canti si alzavano acuti e armoniosi per tutta la foresta, innalzandosi fino al cielo, celebrando il ritorno alla vita di Rufy, per la gioia dell’Imperatrice, mentre le guerriere ballavano e ridevano, felici, imperturbabili, leggere come un respiro.
 
-A-ahh…-
Ansima.
Ansima di piacere nel sentirti dentro il suo ventre, intoccato e puro, ma ora sporco di te, Trafalgar.
Freme, sollevando il bacino e seguendo le vibrazioni primordiali che il suo corpo, femminile e passionale, sembra conoscere da sempre.
Si lascia baciare, leccare, mordere, penetrare da te, premendo i seni nudi sul tuo petto, mischiando il latte della sua pelle con il nero del tuo tatuaggio, sperando per un attimo che quel cuore disegnato diventi suo, solo suo.
Solo di Margaret.
E ghigni, ghigni perverso, perché sai che una creatura tanto bella e pura tu non la meriti.
Eppure sei lì, steso su di lei, dentro di lei che pompi, spingendoti con il membro nella sua intimità più segreta, fradicia per la prima volta, e morbida per te.
Perché Law?
Perché ti diverti a stringere tra le tue dita marchiate di Morte la vita nella sua forma più pura e innocente?
 
I tamburi aumentarono la loro velocità, rimbombando nella notte.
Le pelli, tese sui coni di legno, erano tese al massimo e vibravano come anime in festa, venendo picchiate dalle bacchette di ebano delle Kuja, scatenate in quella festa di grida e colori.
Le canzoni, i balli, il cibo.
Tutto era vita, tutto era festa, tutto per festeggiare Cappello di Paglia, ora sveglio e affamato, sghignazzante con quel suo sorriso che faceva arrossire l’Imperatrice Serpente, balbettante in un angolo della radura illuminata a giorno, mentre i festeggiamenti non sembravano avere fine.
 
-Mmm…-
Ti riversi in lei, mettendo fine a tutto.
La senti ansimare e gemere nello stesso respiro, mentre raggiunge l’orgasmo, e ti sembra, per una volta, di provare un po’ di piacere anche tu.
Ti tendi sopra di lei, gli occhi grigi che cercando di tradurre il sorriso felice e incondizionato della bionda Kuja.
Che c’è da essere felici?
È solo sesso, mero e terreno sesso: nulla di più.
Eppure quel sorriso, quegli occhi color caramello, quella frangetta bionda e quella pelle color del mango…
-Law…-
La guardi.
Non la studi, non la scruti, semplicemente ti perdi e la guardi.
Non vuoi uscire da lei, non vuoi rivestirti, vuoi semplicemente restare lì, in lei, i vostri sessi ancora uniti, le pelli sudore ad asciugarsi tra loro.
Vuoi, per una volta, assaporare fin alla sua ultima nota la vita.
Perché lei è vita, innocente e pura vita, e non vuoi rovinarla.
No, lei no.
Le sue grandi iridi sostengono il tuo sguardo, ti sorride, e con naturalezza scioglie l’intreccio delle vostre mani –da quanto erano unite?- accarezzandoti il volto con entrambi i palmi, sollevandosi a baciarti.
Un bacio, niente più.
Ma basta.
Basta a farti capire che non sei tu ad averla sporcata, ad averla presa in giro e stretto nelle tue dita: è stata lei.
Lei che con semplicità ha intaccato il tuo cuore, quello nero disegnato sul petto, colorandolo di una lieve sfumatura bianca.
Lei che si è fidata di te, ancor prima che tu glielo chiedessi.
Lei che ti ha stretto nelle sue dita, insegnandoti che sulle nocche non hai scritto al parola “Morte“ ma l’esatto opposto: Vita.
Perché non c’è morte senza vita, e non c’è piacere senza dolore.
E tu, Law, il dolore lo hai già assaporato, e ora è giunto il momento di assaggiare e perdersi nel suo lato opposto.
E lei, Margaret, è lì proprio per mostrati la via.
 
Posò il capo tra i suoi seni, all’altezza del cuore, addormentandosi con una serenità che aveva dimenticato di aver mai provato.
Le mani di Margaret continuavano ad accarezzarlo, cullandolo e stringendolo con amore, indifferente al frastuono della festa.
Si appisolò anche lei, stretta nella morsa del Chirurgo della Morte, nuda sotto le stelle e nonostante tutto felice e vogliosa di festeggiare, semplicemente dormendo con il suo uomo.
 
Perché non c’è festa, senza un buon motivo per festeggiare.
 







 


ANGOLO DELL’AUTORE:
Ok io c’ho provato ma la vena da rating rosso mi si aziona solo con lo Zonami.
Mettetevela via e rassegnatevi: non c’è maialo rosso che tenga se non c’è Zoro con Nami nella tenda.
Detto ciò, questa breve parentesi LawMargaret è dovuta semplicemente alle minacce di due lestofanti… coff, coff, autrici scippanti tale pairing, ma che in nessun modo mi potrà distogliere dalle vera e unica via dell’OTP: lo ZONAMI!!!
Ok la pianto… ciao