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Autore: Violetta_    14/01/2015    8 recensioni
Temari detestava Matsuri.
O meglio non detestava la ragazza, ma l'idea che la suddetta ragazza potesse interferire nella vita del suo adorato fratellino.
I fratelli Sabaku detestavano Shikamaru Nara.
Lo odiavano proprio, dal ciuffo da ananas fino al suo camminare ciondolante neanche il suo essersi svegliato facesse un favore all'umanità!
Nè Temari nè Gaara invece si facevano problemi su Kankuro.
Temari aveva provato un po' di fastidio quando il fratello si era messo con Ino, ma era più per l'antipatia che provava nei confronti della civetta bionda che per gelosia verso il fratello, poi lei aveva conosciuto Sai e il loro rapporto era andato a farsi benedire.
Questa one-shot è il prequel della long-fic Gelosia fraterna -Entropia-
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Sabaku no Gaara, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Gelosia fraterna

-Equilibrio-

 

 

 

Temari detestava Matsuri.
O meglio non detestava la ragazza, ma l'idea che la suddetta ragazza potesse interferire nella vita del suo adorato fratellino.
Insomma Gaara era il quinto Kazekage, figlio del quarto Kazekage, non poteva certo perder tempo con una semplice chunin.

In effetti si era posta più volte il problema su chi potesse star accanto al fratello, chi era abbastanza degna di tale onore.
Aveva pensato a Sari, la figlia di uno dei più influenti consiglieri di Suna, ma era così dannatamente viziata, debole ed insopportabile, e poi talmente falsa da tentare di arruffianarsi Kankuro, il suo sensei, con minigonne e maglie strizzatette per poi sbrodolare dietro al belloccio di turno e in contemporanea sproloquiare su Gaara, appunto.
L'interesse c'era, ma era fin troppo palese che non fosse disinteressato.
E se Sari almeno aveva un cognome di tutto rispetto, lo stesso non si poteva dire delle altre ragazze del suo villaggio, che pertanto erano state scartate in un lampo.

Allora aveva pensato ad altre sue conoscenze.
Le era venuta in mente Hinata, in fondo era di buona famiglia, ma era fin troppo timida, e fin troppo interessata a ciuffi decisamente più cherubini.

Sakura: troppo violenta, e ripensando al suo atteggiamenti nei confronti dell'uchiha, troppo infantile.
Ino: ma nemmeno a pensarlo!

Che poi perché doveva essere di Konoha?

Esistevano molte altre ragazze al di fuori dei due villaggi.

Il problema era trovare quella giusta.

*

I fratelli Sabaku detestavano Shikamaru Nara.
Lo odiavano proprio, dal ciuffo da ananas fino al suo camminare ciondolante neanche il suo essersi svegliato facesse un favore all'umanità!

E se durante la guerra il Kazekage gli aveva riconosciuto qualche piccolo pregio, lo stesso non si poteva dire del Master of puppets.

Nessuno poteva toccare la sua adorata sorellona. NESSUNO.

Sarà che l'aveva sempre vista come una figura materna, un porto sicuro su cui rifugiarsi, per quanto duro, incostante e pericoloso, ma lui non si era mai minimamente posto il problema che la sua sorellona potesse trovare un uomo, bradipo, essere o qualunque altra cosa.... e andarsene via.
Non era minimamente pensabile per lui.

E se mai avesse trovato qualcuno, sarebbe stato di Suna, possibilmente dirimpettaio.

*

Nè Temari nè Gaara invece si facevano problemi su Kankuro.
Temari aveva provato un po' di fastidio quando il fratello si era messo con Ino, ma era più per l'antipatia che provava nei confronti della civetta bionda che per gelosia verso il fratello, poi lei aveva conosciuto Sai e il loro rapporto era andato a farsi benedire.

A dirla tutta Temari non si era mai posta il problema: Kankuro era un grosso, rude, e francamente, strano ragazzo. Non sarebbe riuscito a tenersi una donna nemmeno con l'aiuto dei Kami, quindi non c'era niente di cui preoccuparsi.

Gaara la pensava in modo molto simile alla sorella, e poi lui era il tipo che non si poneva problemi finché essi non entravano nella sua privatissima idea di zona rossa, difatti non aveva ancora agito nei confronti del Nara perché lui si crogiolava da anni nella zona arancione, vicino alla sorella quel tanto che basta per concludere le missioni.
E nella "zona Kankuro" non avvertiva alcuna minaccia, era sicuro sarebbe invecchiato circondato dalle sue marionette e i veleni.

*

Solidi delle loro idee i tre fratelli avevano trovato da qualche anno il loro equilibrio, e le persone intorno a loro si erano adeguate: Temari frequentava il Nara solo quando andava a Konoha e il Nara fingeva distacco quando andava a Suna.

Matsuri si inchinava impietrita dinnanzi alla maggiore dei Sabaku quando questa la inceneriva con lo sguardo e poi si offriva volontaria per aiutare Gaara-sensei con i documenti nella speranza di trovare il coraggio per dichiararsi, sensei che imperterrito non si era ancora accorto di niente, ma che tendeva a distrarsi molto facilmente quando, per esempio, la sua sottoposta si chinava per prendere un foglio di carta caduto per terra.

E in tutto questo Kankuro passava la maggior parte del tempo a riparare le sue marionette e ad sperimentare nuovi veleni.

Si, il loro era un equilibro perfetto.

 

 

 

***
Angolo dell'autrice.
Spero che questa piccola one-shot vi sia piaciuta. Se vi interessa ho scritto il seguito, la long-fic Entropia.
Grazie a tutti i lettori.
Ciao, ciao.

Violetta_

   
 
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