Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: 20maggio2013    14/01/2015    2 recensioni
Counted all my mistakes and there’s only one
Standing up on a list of the things I’ve done
All the rest of my crimes don’t come close
To the look on your face when I let you go
Yeah, it took me some time but I figured out
How to fix up a heart that I let down
Now I’m searching every lonely place
Every corner calling out your name
Trying to find you but I just don’t know
Where do broken hearts go?
***
You don’t have to be a modern-day Shakespeare
You don’t have to be anything you are not
You don’t have to give me a diamonds to impress me
Just give me your heart
Make me feel loved
Make me feel beautiful
Make me belive I’m all that you’ll ever need
Hold me colse and make me feel a million kinds of wonderful
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Jamie Campbell Bower, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella mattina del ventiquattro dicembre, Alice la passò chiusa in camera ad ascoltare musica e disegnare. Era talmente presa da quello che stava facendo che non rispose alle varie chiamate e ai vari messaggi che aveva ricevuto pur di finire quel disegno.
Interruppe la sua attività soltanto quando suonarono il campanello. Posò matite e colori sulla scrivania e andò ad aprire la porta.
“Ciao ragazzi.” sorrise trovandosi davanti i due fratelli Bower.
“Ciao Alice.” Sam abbracciò la ragazza scompigliandole i capelli con un gesto della mano.
Jamie le sorrise per poi lasciarle un semplice bacio a stampo.
“Come mai siete già qui? Sono le quattro.”
“Siamo venuti a darti una mano.”
le sorrise gentilmente Sam.
“Lui è venuto per darti una mano, io per assicurarmi che non mettiate del veleno nel mio piatto.”
Sam alzò gli occhi al cielo facendo ridere Alice.
“Non c’era bisogno.”
“Lo facciamo volentieri, vero Jam?”
“Eh? Cosa?”
domandò distogliendo lo sguardo dalla sua ragazza.
“Lascia perdere.”
“Ok, allora abbiamo tre ore per cucinare tutto.”
annunciò Alice.
“Da dove cominciamo?” domandò Sam sfregandosi le mani e andando in cucina seguito da uno sbuffo di Jamie.
Alice andò in camera sua, prese lo stereo e un cd di canzoni natalizie e tornò in cucina.
“Ora possiamo iniziare.” sorrise facendo partire il cd.
Passarono le successive tre ore a cucinare tra battute maliziose dei due fratelli che mettevano in imbarazzo la ragazza e a cantare le canzoni natalizie.
“Abbiamo portato dei ricambi. Dove possiamo cambiarci?”
“Venite.”
Alice fece andare in camera di sua madre i ragazzi e poi lei andò nella sua per vestirsi anche lei.
 
 
"Avanti." Urlò Alice quando bussarono alla porta di camera sua.
Si stava spostando i lunghi capelli di lato per riuscire a chiudere il vestito.
"Aspetta ti aiuto." Disse Jamie vedendola in difficoltà.
Alice rabbrividì sentendo le dita fredde del ragazzo a contatto con la sua schiena calda.
"Fatto."
Annunciò spostando i capelli della ragazza dietro le spalle.
"Grazie." Sorrise imbarazzata quando si girò verso di lui.
Aveva indossato una camicia nera lasciando i primi bottoni aperti. Sopra una giacca nera e un paio di pantaloni neri.
"Sei bellissima." Disse incantato Jamie fissando la sua ragazza.
Alice aveva indossato un abito rosso senza maniche. Era stretto sul petto mettendo in evidenza il suo seno e scendeva largo dalla vita fino a poco sopra il ginocchio.
Ai piedi aveva degli anfibi neri e stava indossando una giacca dello stesso colore.
"Grazie.."
Jamie sorrise avvicinandosi alla scrivania dove c'era ancora il disegno di Alice lasciato in sospeso.
La ragazza si avvicinò alla scrivania e prendendo i disegni per non farli vedere al ragazzo.
"Volevo vederli." Esclamò Jamie fingendosi offeso.
"Niente da fare Bower."
Disse conservandoli in un cassetto. Jamie le si avvicinò e quando Alice si voltò per allontanarsi, lui la incastrò tra il suo corpo e la scrivania.
Alice arrossì per la situazione e distolse lo sguardo.
Jamie sorrise dolcemente e le fece voltare la testa con la mano.
Incastrò il suo sguardo con quello di Alice e si avvicinò a baciarla. Lei ricambiò il dolce bacio allacciando le braccia al collo di Jamie. Si lasciarono trasportare un po' troppo da quel bacio.
"Dovremmo andare di là. A momenti arriverà mia madre e poi c'è tuo fratello." Sussurrò sulle labbra del ragazzo. Jamie annuì prima di lasciare un veloce bacio sulle labbra della ragazza.
 
I due ragazzi uscirono dalla camera e si diressero verso il salotto da dove proveniva una delle canoni natalizie. Alice le riconobbe subito, I’m dreaming of a white Christmas.
Non sentiva quella canzone da ben dieci anni. Era l’ultimo ricordo che Alice aveva con suo padre.
Ricordava che era la vigilia di Natale ed era a casa a festeggiare solo con i suoi genitori. Avevano appena finito di mangiare e erano andati in salotto a sentire qualche canzone e il padre aveva invitato Alice a ballare con lui. Era salta sui suoi piedi e avevano ballato tra le risate. Qualche giorno dopo il padre aveva avuto un incidente ed era morto sul colpo.
Alice ricordava quel giorno cose se fosse ieri, ricordava di indossare un vestito rosso simile a quello che indossava ora, si ricordava come il padre cantava quella canzone mentre ballava con lei.
Se avesse chiuso gli occhi, Alice avrebbe immaginato suo padre qui con lei rivivendo quel momento. Sarebbe durato poco quel ricordò, finché non si sarebbe disperso tra gli altri ricordi che conservava nella sua mente. Così Alice chiuse gli occhi, perché l’unica cosa che temeva  era svegliarsi e dimenticarsi che lui era stato qui.
“Alice?” Jamie la risvegliò da quel suo stato di trans quando vide che si era bloccata sulla porta.
Alice aprì i suoi grandi occhioni e Jamie si allarmò quando li vide lucidi.
“Tutto bene?” le si avvicinò preoccupato.
Alice annuì abbracciando il ragazzo.
“Stavo solo pensando a mio padre.” sussurrò stringendo a sé il ragazzo.
“Ti manca molto?” le domandò asciugando una lacrima sfuggita ai suoi occhi con il pollice.
“Ogni giorno di più.”
 
Quel Natale fu diverso dal solito, per la prima volta dopo dieci anni, Alice e sua madre non passarono la vigilia da sole. Jamie e Samuel erano stati subito ben accettati dalla madre di Alice che li tratto come due figli, soprattutto dopo che aveva saputo cosa fosse successo il giorno prima ai due ragazzi. La signora Mason si era affezionata subito ai due fratelli e non riusciva a concepire come i loro genitori non riuscissero ad accettarli per come erano.
Quando finirono di cenare rimasero a parlare di tutto ciò li passava per la mente fino a mezzanotte inoltrata.
“Cosa fate domani ragazzi?” domandò la madre di Alice.
Samuel alzò le spalle.
“Quello che abbiamo fatto ogni anno, rimarremo a casa o andremo in qualche ristorante.” rispose Jamie con un sorriso spento.
“Perché non venite qui? Non è un problema se vengono anche loro vero?” chiese Alice rivolge dosi prima ai ragazzi e poi a sua madre.
“Non vorremmo disturbare.” si intromise Sam.
“Nessun disturbo, ormai siete di famiglia. Ora vado a dormire che sono stanca. Vi aspetto domani per pranzo.” sorrise la donna prima di andare in camera sua.
“Andiamo anche noi.” Jamie si alzò dal divano e suo fratello lo imitò.
“Sicura che per domani non ci siano problemi?” domandò Jamie.
“Se ci fossero stati problemi non vi avrei invitai.”
“Grazie Alice, stai facendo molto per noi.”
Samuel abbracciò la ragazza prima di uscire fuori di casa.
“Non ho fatto niente di che.” sussurrò imbarazzata la ragazza.
“Invece ci hai impedito di passare l’ennesimo Natale da soli.” le sorrise dolcemente Jamie prima di posare le sue labbra su quelle delle ragazza.
“Ci vediamo domani.” sorrise Alice.
“A domani.” dissero i due fratelli chiudendosi la porta alle spalle.
 
 
"Tesoro vai ad aprire la porta. Deve essere la zia."
Alice si sistemò meglio il vestito appena indossato e andò ad aprire la porta trovando un cucciolo di cane con un fiocco in testa.
Si chinò per accarezzarlo mentre il cucciolo abbaiava.
"Vedo che ti piace." Alice alzò la testa trovando il suo ragazzo.
"Cosa?"
"È il nostro regalo per Natale."
Sam si abbassò accarezzando anche lui il cucciolo. "Io non so se posso tenerlo."
Sussurrò Alice.
"L'abbiamo già detto a tua madre. Non ci sono problemi."
Spiegò Sam alzandosi. Alice lo imitò prendendo il cucciolo in braccio.
"Grazie." Disse togliendo il fiocco dal collare del cane e abbracciando i due ragazzi.
"Entrate." Alice si spostò per far entrare i due ragazzi. Lasciò il cucciolo il soggiorno e si rivolse ai ragazzi.
"Torno subito."
Alice andò in camera sua e tornò poco dopo con un pacchetto in mano e dei fogli.
Porse il pacchetto a Samuel che la ringraziò.
"Non sono riuscita a farti un vero regalo, spero che ti piaccia." Jamie sorrise prendendo il foglio che le stava porgendo tra le mani.
Jamie osservò il disegno. Raffigurava lui insieme a lei. I due ragazzi erano seduti sul letto di lui e lui la stava aiutando a suonare la chitarra. Jamie ricordava bene quel giorno, era la prima volta che si era accorto di quanto Alice fosse effettivamente bella.
"È stupendo Alice." Proferì abbracciando la ragazza e lasciandole un bacio sulla guancia.
"È questo che stavi nascondendo ieri?"
Le domandò tornando ad osservare il foglio stupito. Era un disegno stupendo, sembrava una fotografia.
Alice annui imbarazzata.
Jamie non fece in tempo a parlare che suonò il campanello.
"Deve essere mia zia."
Alice andò ad aprire la porta dopo aver sorriso ai due ragazzi. Jamie fissava ancora il foglio che le aveva dato e Sam giocava con il cucciolo.
"Ciao cuginetta."
"Ciao Samara, zia."
Alice salutò cordialmente le uniche parenti rimaste in vita. I suoi nonni erano morti quando lei non era ancora nata e suo padre era figlio unico. Sua madre aveva una sorella e si vedevano solo due volte l'anno, a Natale e Capodanno.
Samara era l'esatto opposto della cugina. Bionda, occhi chiari, altra e magra. Non erano mai andate d'accordo, anzi anche Samara l'aveva sempre presa in giro.
"Sempre nel paese delle meraviglie?" Le chiese la bionda superandola e andando in salotto.
"Scusala." Sua zia l'abbracciò.
"Ti sei fatta proprio bella sai?"
Alice arrossì ringraziando la zia.
Poi andò in salotto quando sua madre scese.
"Cuginetta e chi sono questi due bei ragazzi?"
Chiese senza staccare lo sguardo dai due ragazzi.
"Sono.."
"Piacere Samuel il suo migliore amico e lui è mio fratello Jamie."

La interruppe Sam.
"Il suo ragazzo." Aggiunse orgoglioso Jamie.
"Facciamo progressi Alice, non sei più nel mondo delle meraviglie a quanto pare." La ragazza alzò gli occhi al cielo. Jamie l'attirò a se facendola sedere accanto a lui. Samara si avvicinò a Samuel iniziando a flirtare con lui provocando le risate di Jamie.
Samuel era divertito dall'atteggiamento di Samara e Alice era annoiata.
"Perché non lo lasci stare? Non sei il suo tipo." Disse Alice stanca del comportamento di sua cugina.
Samara però fece finta di non sentire quello che le aveva appena detto e tornò a provarsi con il ragazzo.
"Sai Samara, forse è il caso che lasci perdere. Non avrai mai niente da lui."
Si intromise Jamie divertito.
"Perché sei fidanzato?"
"No.. Sono gay."
Ammise Samuel prima di scoppiare a ridere, trascinando con se gli altri ragazzi, per l'espressione della ragazza.
  
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