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Autore: cenere41    15/01/2015    2 recensioni
Granducato di Toscana, XVIII secolo. Un amore inatteso, forte, passionale tra due mondi contrapposti, seppur uniti dal potere economico. Una passione che sfida le regole e le convenzioni dell'epoca creando intrighi, gelosie prima dell'atteso finale tra il marchese Alessandro e Lucilla, figlia di un ricco commerciante di seta.
Genere: Avventura, Fluff, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Storico
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CAPITOLO 6

-Mi sembra davvero incredibile...!- Esordì Lucilla, dopo che la cugina ebbe finito di raccontarle di come la sua unione con il conte si fosse trasformata in una grande storia d'amore ed in breve tempo perdipiù.
- Sì...Sembra impossibile anche per me! Ma non sono mai stata così felice! Oh Lucilla, Rodrigo è un uomo meraviglioso. Mi ama tanto ed io...lo adoro! Mi sembra di vivere un sogno.- Mentre Candida parlava, dal suo viso traspariva tutta la gioia che asseriva di provare, solo che Lucilla nutriva delle riserve sui reali sentimenti del conte nei confronti della moglie. Sì, sicuramente era molto preso da lei: almeno da quanto aveva potuto vedere durante il loro breve incontro, ma non era sicura che l'amore verso sua cugina fosse tanto forte come quello di lei per lui. Bhè...pensò la ragazza, l'avrebbe osservato con maggiore attenzione per accertarsene di persona.
-Ma dimmi di te piuttosto:lo zio sarà furioso in questo momento. Non dovevi disubbidirgli e soprattutto esporti al pericolo, mettendoti in viaggio senza una scorta adeguata.!- La rimproverò Candida con tono preoccupato.
- Stai tranquilla, cuginetta. Non mi è accaduto nulla ed inoltre ero in ansia per te...dovevo assolutamente vederti, accertarmi che stessi bene.- Aggiunse sorridendo la giovane.- E per mio padre...non temere! Sicuramente a quest'ora sarà arrabbiatissimo...ma gli passerà quando mi vedrà pronta per partecipare al ricevimento di sabato prossimo.-
-Povera cara. Mi dispiace non essere più con te in queste occasioni, per farti compagnia. Però, quando Rodrigo ed io torneremo a Pistoia, di sicuro riceveremo degli inviti e così non sarai da sola...almeno non sempre.-
- Tu pensa a goderti la tua felicità, d'accordo?- Rispose Lucilla- Se, come dici, il conte ti ama tanto sono contenta che almeno tu possa realizzare i tuoi desideri. Non è facile trovare un uomo che ami ed apprezzi la propria consorte, soprattutto nell'ambiente nobiliare e se costei possiede anche un cervello e non solo avvenenza, può creare fastidio, anzicchè orgoglio nel proprio sposo.- Terminò la giovane con tono mesto.
-Sì hai ragione. Per mia fortuna Rodrigo mi ama per ciò che sono...anzi proprio perchè ho un cervello funzionante. Almeno questo è ciò che sostiene il marchese Bentivoglio. Dice che si è innamorato di me perchè differente dalle altre nobildonne, che non pensano ad altro se non ad agghidarsi per attirare le attenzioni degli uomini, assecondandoli in tutto.- Spiegò la giovane contessa.
-Ti ha detto questo? E come fa a saperlo?- Chiese la cugina.
-Glielo ha detto Rodrigo. Sono molto amici, sai...gli ha confidato anche che, nonostante il mio modo di essere a volte lo fa ammattire, non vorrebbe cambiarmi per nulla al mondo.-Concluse con un sorrise felice.
-E tu ti fidi delle parole di un uomo del genere?!- Nella voce di Lucilla c'era sconcerto e diffidenza.- Di un libertino di quel calibro? Abituato a blandire con belle parole ogni gentildonna gli capiti a tiro?! Hai dimenticato di tutte le volte che amoreggiava sfacciatamente ai balli, senza curarsi se la dama in questione fosse sposata o meno?-
-Ti assicuro che il marchese è molto differente da come lo conoscevamo noi. E'un amico leale e sincero. Forse parli così perchè ancora non hai avuto occasione di approfondire la sua conoscenza, ma sono certa che potresti cambiare idea sul suo conto, se solo ne avessi l'opportunità.- Lo difese Candida.
-Sinceramente cugina, non so perchè lo difendi tanto. Da quel poco che ho potuto costatare quando mi ha ricevuta poc'anzi, E'esattamente come me lo ricordavo, se non addirittura peggiore...ragion percui, non ci tengo affatto ad approfondire la sua conoscenza!- Ribadì Lucilla con una veemenza per lei inusuale. Difatti ciò suscitò curiosità e sospetto nella cugina, che le chiese:-Perchè dici questo Lucilla? Che cosa è accaduto tra voi, prima che mio marito ed io vi raggiungessimo?-
Quella domanda fece sì che il pensiero della ragazza tornasse al bacio che le aveva dato il marchese, a quelle braccia che l'aveva stretta forte, togliendole il respiro...era come se tutto stesse accadendo nuovamente, poteva quasi risentire il calore dell'abbraccio, il sapore di quella bocca...arrossendo si riscosse:-Niente. Assolutamente niente d'importante. Solo che...- cercò di spiegare.
-Solo che cosa?- La esortò Candida, che pensava le stesse mentendo. Conosceva bene la cugina e poteva giurare di non averla mai vista tanto agitata prima d'ora.
-Senti Candida, non dubito della tua parola, ma io non riesco a fidarmi di lui come fai tu. Per me è solamente un nobile vizioso che ama usare il proprio fascino per raggiungere i propri scopi, qualunque essi siano!- Terminò poi,con minor acredine.
Più tardi le due cugine raggiunsero il conte ed il marchese in sala da pranzo per la prima colazione,ma nonostante la gentilezza e la cordialità dei padroni di casa, tra Alessandro e Lucilla si avvertiva una strana elettricità, soprattutto nella giovane donna era palpabile un notevole disagio, che Candida attribuiva alla presenza dell'amico del marito. Inoltre quest'ultimo sembrava osservare la cugina con evidente interesse, ma ancora non era in grado di capire di che natura esso fosse.
-Spero vogliate onorarci della vostra presenza per qualche giorno.-Disse il conte rivolgendosi alla sua ospite.
- Vi ringranzio per l'invito, conte...ma temo di essere costretta a declinare l'offerta. Mio padre si aspetta di vedermi tornare a casa prima di sera.- Spiegò la ragazza.
-Ma il viaggio è lungo e credo che sia meglio che almeno per un giorno vi riposiate. Inoltre...perdonate se ve lo dico, ma non mi sembra prudente per una ragazza mettersi in viaggio solamente con un cocchiere ed una balia come scorta. Davvero non comprendo come vostro padre abbia permesso che ciò potesse accadere.- Affermò Rodrigo con sincerità, disprezzando dentro di sè il noncurante genitore.
-Avete viaggiato da sola e di notte?- Chiese Alessandro con tono tra il sorpreso e l'allarmato, girandosi di scatto verso di lei.
A quel punto Lucilla sentì il dovere di difendere l'ignaro genitore, che pur non essendo un padre modello, mai avrebbe permesso che partisse di notte.
-Mio padre non era al corrente delle mie intenzioni, altrimenti mi avrebbe sicuramente dissuasa.- Poi rivolgendosi al marchese, con espressione decisa, affermò:Inoltre non ho viaggiato sola, come avete potuto sentire dal conte.-
-Oh...è vero. Un cocchiere che a malapena riesce a gestire due cavalli ed una balia anziana e stanca. Una scorta attenta e capacissima di spaventare un'orda di banditi armati!- Ribattè Alessandro in tono ironico.
-Non mi è accaduto nulla, come avete potuto vedere!- Asserì la ragazza, cercando di contenere l'ira che cominciava a provare.
- Consideratevi fortunata, allora signorina. Ma vi invito a non sfidare ulteriormente la sorte. Potrebbe non essere così benevola la prossima volta!- Puntualizzò Alessandro,il quale non riusciva a spiegarsi il motivo di tanta apprensione per la sorte di una ragazza che evidentemente lo disprezzava.
Il conte e la contessa che avevano assistito a quel breve e strano battibecco, si scambiarono uno sguardo d'intesa e Rodrigo, per mettere fine a quella che aveva tutta l'aria di essere una discussione, esclamò:-Dobbiamo dedurre che vostro padre non sa che siete qui?!--No, signore...almeno non fino a stamattina.- Poi vedendo che la guardavano tutti senza capire, chiarì:-Vedete...gli avevo chiesto di lasciarmi venire qui. Volevo vedere mia cugina.Tutte le lettere da me spedite, non avevano avuto risposta e...confesso che ero in ansia per lei- Concluse poi con tutto il coraggio che aveva.- Lui non mi ha dato il permesso, allora io ho deciso di disubbidirgli. Ma a quest'ora si sarà accorto della mia assenza e se non torno al più presto, si preoccuperà di sicuro.-
-Capisco- Disse il conte, ammirando il coraggio di quella ragazza piccola e rotondetta e felice che qualcuno tenesse tanto al benessere della sua amata moglie.
- Appena sarete pronta vi farò riaccompagnare a Pistoia. Potrete tornare quando volete, s'intende. Vi fornirò una scorta adeguata per il vostro rientro...e su questo non transigo!- Affermò infine con tono deciso
-Se non ti dispiace, Rodrigo, sarò io ad accompagnare la signorina Sereni- S'intromise Alessandro prima di rendersi conto di ciò che stava facendo.
-Credevo che fossi venuto per restare un pò di tempo.- Disse l'amico con un moto di sorpresa.
-Sì...ma mi sono ricordato di un affare urgente che ho lasciato in sospeso a Pistoia.- Rispose inventandosi quella spiegazione di sana pianta. Poi rivolgendosi a Lucilla, continuò-Non appena sarete pronta, potremo metterci in viaggio.-
La giovane donna cominciò a sentire una certa agitazione dentro di sè:-Non occorre che vi disturbiate per me. Non intendo influenzare in alcun modo i vostri piani.- Provò ad obbiettare.
-Nessun disturbo, credetemi. Per me sarà un vero piacere la vostra compagnia, signorina.- Disse con un sorriso seducente.
- Grazie...ma non voglio darvi noie e...- provò ancora lei.
- Se c'è una cosa di cui sono certo è che la vostra presenza non mi annoierà di sicuro.- continuò sempre sorridendo-
-Ma io non...- Insistette Lucilla-
- E mi auguro che affinchè possiamo andare d'accordo in futuro, accettiate le mie decisioni senza protestare- Quell'affermazione, che implicava un qualche legame esteso nel tempo tra loro due, sorprese tutti, ma il più sorpreso era proprio l'uomo che l'aveva fatta.
  
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