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Autore: Sathia    21/11/2008    19 recensioni
-Hem… vogliate scusarmi signori Malfoy, mi duole interrompervi durante la colazione, ma avrei bisogno della vostra attenzione un momento- il volto preoccupato, come non lo era mai stato nemmeno durante la guerra, di Albus Silente brillava tra le fiamme del camino nella loro sala da pranzo. Nel mondo magico avere una brutta sensazione è una cosa da non prendere alla leggera. Lo scoprirà a sue spese Lucius. Un coming-out sconvolgente, che renderà Piton molto felice.
Genere: Generale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lucius Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi una storiellina senza pretese scritta in un momento di follia… forse non diventerò mai una grande scrittrice, ma spero di riuscire a strapparvi un sorriso.

Zephan questa è dedicata a te, mia fantastica Beta e insostituibile supporto (senza di te non saprei cosa fare)… in fondo se hai gli incubi pieni di mostri con migliaia di zampette è colpa mia ^____^ ok, lo so, mi dispiace. (Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini-Zabini) Vistoooo sono diventata brava… niente zampette ^____^

Buona lettura

 

 

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Lo sapevo che 'sta mattina non dovevo alzarmi!

 

Lucius Malfoy si era svegliato di cattivo umore quella mattina e questo, già di per sé, era strano. Il nobile credeva esistessero due tipologie di persone: coloro che erano inutili agglomerati di carne e ossa prima di ingerire un’ingente quantità di caffeina e coloro che, come lui, potevano definirsi creature pensanti dal momento in cui aprivano gli occhi. Generalmente amava svolgere gran parte del lavoro giornaliero prima delle nove, orario in cui si recava al ministero. Quella mattina però si sentiva stanco e uno strano nodo gli stringeva lo stomaco, rendendogli impossibile concentrarsi.

La sua bella moglie lo osservava. Ai suoi occhi appariva sciupato e con delle brutte occhiaie, quasi non avesse dormito bene, anche se chiunque altro non lo avrebbe trovato meno che perfetto, come sempre, non si potevano ingannare gli occhi allenati di Lady Malfoy.

La brutta sensazione di Lucius, si tramutò in un cattivo presagio nel momento stesso in cui la sua tazza preferita gli si ruppe tra le mani, imbrattando la sua vestaglia, anch’essa la preferita, di caffè.

La giornata si preannunciava orribile, per lui e per chiunque si fosse posto sul suo cammino quel giorno.

-Caro, perché non torni a letto?- Narcissa non vedeva accadere niente di simile dal giorno del ritorno dell’Oscuro Signore. Quelli non erano buoni segni.

-H.hai visto anche tu? Sì, credo sia il caso che io me ne torni a letto per oggi- il pallore del suo viso esprimeva a pieno la sua agitazione. ‘Che può accadere? Il Signore Oscuro non c’è più, ormai è morto. Non può tornare… di nuovo’

Continuava a ripetersi queste parole, cercando di suonare convincente a se stesso, quando una voce proveniente dal camino li gelò entrambi.

-Hem… vogliate scusarmi signori Malfoy, mi duole interrompervi durante la colazione, ma avrei bisogno della vostra attenzione un momento- il volto preoccupato, come non lo era mai stato nemmeno durante la guerra, di Albus Silente brillava tra le fiamme del camino nella loro sala da pranzo.

La prima a parlare, alzandosi in piedi ed avvicinandosi al camino, con grazia velata di nervosismo, fu la donna -È successo qualcosa a Draco?- la voce le tremava leggermente.

Suo marito intanto tentava in tutti i modi di reprimere un fastidioso senso di nausea e oppressione che, unito ai brividi che incessantemente gli scorrevano lungo la schiena, gli stavano dando la certezza che il ritorno di Voldemort era nulla in confronto alla sciagura che stava per abbattersi su di lui in quel momento; per giunta ormai non poteva più rintanarsi in camera e fingere che quel giorno non esistesse.

-Stia calma signora Malfoy, suo figlio…- il Preside si fermò un attimo. Come informarli senza spaventarli? Meglio che ci pensassero i ragazzi a dire loro la verità, non voleva incorrere nelle ire della bella dama di fronte a lui: in fondo se era stata una Mangiamorte qualche motivo doveva pur esserci -Suo figlio sta… bene, ma credo che sia comunque opportuno che lei e suo marito veniate ad Hogwarts. Credo che abbia delle cose da comunicarvi- un sorriso teso increspò le labbra del vecchio preside che, prima di essere sommerso da domande alle quali non voleva assolutamente rispondere, proseguì –Bene, allora vi aspetto nel mio ufficio per le 8.00. Grazie della vostra attenzione e a più tardi-

Non finì quasi la frase che era già sparito tra le fiamme del camino, lasciando esterrefatti e sempre più preoccupati i due coniugi. Non sapendo che pensare, né tanto meno cosa dire per tranquillizzare l’altro, finirono il più velocemente possibile la colazione e si diressero in un silenzio teso nella loro camera per prepararsi alla partenza.

Non potevano immaginare che una scena analoga si stesse svolgendo in altre due case.

A casa Weasley Arthur cercava di calmare sua moglie, che non aveva smesso di parlare e torturarsi le mani dal momento che Silente li aveva convocati chiedendo di informare anche gli altri membri della famiglia. Ora stavano aspettando Fred e George, avevano pensato di avvisare anche Charley e Bill, ma il primo era andato a studiare un branco di draghi bianchi in Norvegia, mentre il secondo dopo la fine della guerra era finalmente partito con la sua giovane sposa per la luna di miele. Inutile dire che erano irraggiungibili. Percy non era nemmeno stato preso in considerazione.

A Grimmauld Place un Remus Lupin cui rimaneva molta poca pazienza, stava provando per la millesima volta di rassicurare un imprecante Sirius Black che si aggirava per il salotto come una bestia in gabbia.

-Sir, vedrai che non è successo niente… sarà una delle sue solite bravate-

Un’occhiata di fuoco dell’amante lo fece desistere dal continuare -Remus ma l’hai visto Silente o no? Era preoccupato, quasi spaventato direi! E ci ha chiesto di presentarci entrambi, per non parlare di com’è letteralmente scappato! Eh sì, quella era una fuga in piena regola, quindi non dirmi di calmarmi-

Il licantropo non riuscì a trattenersi dallo sbuffare. Sì, il comportamento del vecchio preside era stato strano, ma lui aveva una mezza idea di quale fosse il problema. Aveva paura che la giornata non sarebbe finita tanto presto e sperò che Silente avesse un piano perché se no, tenendo conto di chi fossero le altre persone che sicuramente erano state convocate oltre a loro, sarebbe finita in un bagno di sangue.

[…]

Un buon quarto d’ora prima dell’orario stabilito, lo strano gruppo si trovò di fronte alla statua del gargoyle dove li raggiunse dopo pochi minuti una Ginny piuttosto agitata.

-Ginny cos’è successo? Tu sai qualcosa?- chiese Molly apprensiva.

La giovane scosse la testa –Mi ha mandata a chiamare la professoressa McGranitt. So solo che questa mattina Harry, Ron e Hermione non erano alla torre e non si sono visti a colazione e…e…-

-Maledizione, vuoi dire che sono scomparsi?- Sirius cominciò a misurare a grandi passi il corridoio, teneva le braccia incrociate e la testa bassa, come aveva fatto a casa per tutta la mattina. Malfoy senior era stato colto da un’irrazonale paura che non gli permise nemmeno di sfoggiare un ghigno derisorio a quel comportamento.

-E Draco? Sai niente di Draco?- Nessuno di loro si sarebbe mai aspettato di vedere e sentire una Narcissa Malfoy tanto preoccupata e umana. Subito dopo aver posto quella domanda riportò lo sguardo sul marito pallido e teso che non risciva più a mascherare perfettamente il nervosismo.

-Se tuo figlio ha fatto qualcosa a Harry…- Sirius sembrava pronto a ingaggiare duello ed il biondo non aspettava altro che una scusa per scaricare un po’ la tensione. Fortunatamente i rispettivi compagni li trattennero ed un secondo dopo la giovane di casa Weasley, che non aveva smesso un secondo di scuotere la testa, aveva ripreso a parlare.

-No- disse leggermente titubante –Non credo che loro gli abbiano fatto niente-

-Loro?- chiesero in coro i gemelli.

-Hem… sta mattina mancavano anche Malfoy, Parkinson e Zabini a colazione. Erano un paio di settimane che si comportavano in modo strano- quell’ultima frase le era uscita mentre rifletteva tra sé e sé, ma alla vista del lampo omicida che era passato negli occhi di Black si affrettò a rettificare –No, non fraintendete, si comportavano diversamente tutti e sei. A dire il vero è dall’inizio dell’anno… solo che nell’ultimo periodo la cosa era sempre più evidente. Harry Ron e ‘Mione confabulavano di continuo e ho perso il conto di quante volte hanno litigato, ma appena qualcuno si avvicinava o si zittivano o cambiavano argomento-

I gemelli lanciarono un fischio d’ammirazione in direzione della porta che li divideva dalla presidenza e alle espressioni sbigottite dei presenti risposero con un ghigno –Ho l’impressione che sia una cosa grossa- iniziò Fred

-Già, non erano così riservati neanche quando si preparavano per affrontare Voldemort- concluse George.

La più piccola annuì –E sta mattina Theo mi ha confermato che la cosa stava succedendo anche ai tre Serpeverde. Era preoccupato, deve essere successo qualcosa d'importante-

Quando ebbe concluso tutti si presero un attimo per assorbire tali informazioni.

Fred con un ghigno gigantesco osservava sua sorella -Theo? Vuoi dire quel Theo? Theodore Nott?-

La sorellina sussultò. Maledetta la sua boccaccia e quella dei fratelli che non si facevano mai gli affari loro.

Imperterrito George continuò, ignorando lo sguardo supplichevole della giovane –E perche mai Theodor Nott, purosangue, Serpeverde fino al midollo dovrebbe confidare certe cose ad una Grifondoro?-

Ginny rossa come un peperone, guardò di sottecchi i suoi genitori come a studiarne la possibile reazione poi, confidando che le loro energie sarebbero state spese a sgridare il fratello, a testa alta confessò -Perché è il mio ragazzo da più di otto mesi-

Di nuovo silenzio, stavolta era un silenzio attonito, nemmeno i gemelli osarono fiatare, tutto si sarebbero aspettati ma non questo…

-Oddio, povero Alexander*- era stato Lucius a parlare. L’ultimo scambio di battute lo aveva riportato almeno apparentemente alla normalità -Suo figlio con una Grifondoro, una Weasley- ed il disgusto trasparì chiaramente dalla sua espressione -Se mio figlio uscisse con una Grifondoro credo che sarebbe dura… ma una Weasley. Cosa c’e’ di peggio? Beh, forse peggio di voi c’è solo Potter-

Piton fermo dietro il gargoyle non riuscì a trattenere un ghigno, forse il più sadico che gli si fosse mai dipinto sul viso. Eh già, lui sapeva, il preside lo aveva mandato a chiamare le famiglie dei ragazzi e scendendo aveva inavvertitamente sentito il monologo del vecchio amico. In quel momento realizzò che non si sarebbe voluto perdere quello che sarebbe successo di lì a poco per nulla al mondo. Certo, forse sarebbe stato meglio far mandare giù a tutti una dose di pozione calmante come aveva suggerito il vecchio… a Malfoy magari due per evitargli l’infarto. Il suo ghigno si allargò ancora un po’ mentre si pregustava la scena. Oh sì, Potter avrebbe ricevuto uno splendido regalo da lui come ringraziamento per tutto questo.

Ancora deliziato aprì il passaggio e si rivolse agli ospiti -Non vorrei disturbare, mi sembra un discorso interessante, ma se volete salire di sopra ci sono i vostri figli che vi aspettano-

Chiunque avesse conosciuto Severus come Mangiamorte avrebbe riconosciuto quell’espressione che prometteva terribili torture ed il biondo si scoprì per l’ennesima volta quel giorno a provare un brivido di gelido terrore. Tutto questo non gli piaceva, non gli piaceva per niente.

Il pozionista li precedette al piano superiore ed appena giunto nello studio scambiò uno sguardo complice col preside, ritirandosi poi in una saletta privata per preparare del a tutti. Silente aveva capito al volo che la situazione era piuttosto precaria e che il professore si sarebbe premurato di correggere la bevanda per evitare inutili spargimenti di sangue. Sospirò guardando i suoi studenti e si preparò ad affrontare il peggio.

[…]

Il gruppetto aveva raggiunto il piano superiore guardandosi in cagnesco ma di nuovo, appena arrivati nell’ufficio ingombro di oggetti assurdi, si trovarono davanti una strana scena: i ragazzi erano in piedi accanto alla cattedra e appena li avevano visti si erano avvicinati l’uno all’altro come per proteggersi dai rispettivi parenti.

Draco vedendo suo padre si era fatto piccolo piccolo e si era rintanato dietro a Potter espirando un flebile e disperato -Oddio-

Harry aveva inconsciamente fatto un passo indietro, pensando che avrebbe molto più volentieri visto Voldemort sull’uscio di quella porta, almeno da lui sapeva già che cosa aspettarsi e per quanto potente era uno solo. Sicuramente morire per mano dell’Oscuro sarebbe stato meno doloroso. Poteva solo immaginare le torture che gli avrebbero riservato i coniugi Malfoy una volta saputa la verità.

Ron e gli altri tre si erano stretti attorno a loro, consci che per averli aiutati in quella follia non l’avrebbero passata liscia, ma il rosso adocchiando l’espressione della madre iniziò a piagnucolare qualcosa che sembrava molto un –Miseriaccia come pensavamo di scamparla? Ci ucciderà… sono sicuro questa volta è la fine-

I nuovi arrivati erano rimasti bloccati sulla porta. Alla fine Sirius non ce la fece più a star zitto -Ma si può sapere che sta succedendo? Eravamo spaventati a morte… pensavamo vi avessero rapiti, uccisi o chissà cos’altro-

In un sussurro la voce di Ron giunse fino a loro –Oh sì, tra poco penserete che sarebbe stato meglio se ci avessero rapiti… e a ucciderci o farci ricoverare d’urgenza nel reparto malattie mentali del San Mungo, ci penserete voi stessi- prima che Pansy gli tirasse uno scappellotto per farlo tacere.

A Lucius ricominciarono a scendere brividi giù per tutta la schiena e senza accorgersene strinse la mano della moglie, che si spaventò a morte per questo, più che per lo strano comportamento del figlio: si aspettava che il marito sibilasse seccato la solita, trita litania, ovvero che dimostrare paura, affetto o qualunque altro sentimento in pubblico era indegno di un vero Malfoy, non certo che desse il cattivo esempio.

Silente abbassò la testa e la scosse leggermente -Forse è meglio se ci sediamo tutti e beviamo una tazza di tè, prima di affrontare il discorso- così dicendo fece apparire tre spaziosi e comodi divani.

I sei ragazzi si strinsero in uno, un altro venne occupato dagli Weasley e l’ultimo fu occupato dai coniugi Malfoy, dai restanti malandrini e da Piton che, dopo aver dato ad ognuno senza possibilità di rifiutare la sua tazza si tè corretto, si accomodò tra Lucius e Sirius. Al preside quasi scappò un sorrisetto divertito, Severus era per i suoi standard all’apice della felicità. Si trovava tra le due persone che avrebbero reagito peggio e non voleva perdersi nemmeno una smorfia di terrore.

Una volta che tutti ebbero finito di bere e gli effetti bella pozione avevano iniziato a farsi sentire, il preside prese la parola.

-Bene, ora che siamo tutti più calmi vorrei spiegarvi che nonostante non approvi il loro comportamento, capisco le circostanze che hanno condotto questi giovani ad una scelta estrema di tale portata- mentre parlava lanciò uno sguardo penetrante ed ammonitore a tutti i presenti -Sono certo che i ragazzi vorranno spiegarvi di persona cosa ci ha portati tutti qui oggi- ed il suo tono non ammetteva repliche -Ma prima vorrei rassicurarvi che nessuno di loro rischia l’espulsione, riceveranno una punizione, ma non mi sento di espellerli appena prima degli esami MAGO-

Dopo un lungo sospiro si rivolse alla sua destra -Signori Weasley, voi siete qui solo perché Harry ha richiesto la vostra presenza. Comunque vi devo informare che Ronald Weasley, Hermione Granger, Pansy Parkinson e Blaise Zabini, sono stati i complici di Harry Potter e Draco Malfoy nel piano che li ha portati ad uscire di nascosto dalla scuola la notte scorsa ed a creare illegalmente una passaporta per Las Vegas-

-COSAAA???-

Il coro si era istantaneamente alzato da tutti i divani. E la bufera era ancora solo all’orizzonte. I ragazzi si strinsero ancora di più l’uno all’altro con espressioni terrorizzate.

-Draco, ma cosa ti è saltato in testa?- sbottò adirato e glaciale il Lord, mentre la moglie osservava ancora stupita il comportamento dei giovani. Qualcosa le diceva che non era questo il nocciolo della questione.

-Harry, è stata una cosa molto avventata- replicò Sirius, ma il suo passato di malandrino non gli permetteva di dire di più… in fondo si sentiva orgoglioso che il suo figlioccio fosse riuscito a fare una bravata del genere, anche se con l’aiuto dei serpeverde. Sicuramente era colpa loro se li avevano scoperti, decise fra sé. Remus era rimasto pietrificato. No, non era questo che si aspettava, ma come gli era saltato in mente di fare una cosa tanto stupida?

Molly stava ribollendo come una teiera: era completamente rossa mentre suo marito cercava di trattenerla in qualche modo ed i gemelli osservavano gli ex compagni con negli occhi un misto di stupore e rispetto per la loro opera. Cavolo, nemmeno loro erano mai arrivati a tanto.

-Ronald Billius Weasley. Spero per te che tu abbia una più che valida spiegazione per questo…- attaccò la donna, ma fu bruscamente interrotta dal figlio.

-Sì, ho un’ottima spiegazione- sbottò il ragazzo scattando in piedi -Harry aveva assolutamente bisogno di andare laggiù ed io l’ho aiutato e accompagnato. L’avrebbe fatto anche senza di me, ma io non potevo non essere al suo fianco in un momento tanto importante…- concluse in un sussurro abbassando il volto in fiamme prima di volgere lo sguardo sul suo migliore amico, che gli regalò un sorriso riconoscente.

-Sì? E doveva andare negli Stati Uniti? A Las Vegas? Cosa poteva esserci di tanto importante laggiù che qui non poteva…-

Fu di nuovo interrotta e questa volta dal preside –Harry, Draco credo sia il momento delle spiegazioni. Non abbiate timore…- e ammiccando lasciò loro la parola.

I due si guardarono dopo essersi alzati in piedi e maledicendo la natura coraggiosa dei Grifondoro, Harry iniziò a spiegare.

-Hem… beh, è che… dopo la sconfitta di Voldemort…- s’interruppe un attimo vedendo l’espressione dei signori Malfoy indurirsi, ma riprese subito –Ecco, noi abbiamo iniziato a diventare amici-

Lucius sbuffò -E di grazia si può sapere come sia potuta accadere una disgrazia del genere? Draco, mi sembrava di averti insegnato a sceglierti meglio le compagnie-

Hermione non riuscì a trattenersi e sbottò acida –Beh, signor Malfoy visto a cosa l’hanno portata le sue compagnie, anche se a quanto pare è rinsavito in tempo, dovrebbe apprezzare il modo che ha Draco di scegliersi gli amici. Comunque, per rispondere alla sua domanda, è successo quando io e Blaise ci siamo fidanzati-

Lo stupore era palese in tutti i presenti ed alla fine fu il biondo a continuare -Sì, così abbiamo iniziato a uscire tutti insieme. Poi quando anche…- si voltò verso il rosso e l’amica in attesa del loro cenno affermativo che giunse immediatamente -Quando anche Pansy e Ron si sono fidanzati…- un verso strozzato arrivò dal gruppo degli Weasley, sicuramente dalla signora anche se tutti sembravano stupiti, tutti tranne Ginny che sapeva più o meno tutto anche se non capiva cosa c’entrasse Las Vegas, o meglio un’idea se la stava facendo, ma non ci voleva credere: non potevano aver fatto una cosa del genere, neanche loro erano tanto folli o almeno ci sperava.

-A quel punto io e Harry avevamo già parlato di un possibile piano ma fino a Natale erano solo parole. Dopo essere stati a casa per le vacanze, entrambi eravamo piuttosto abbattuti per via di alcune cose che ci sono state dette da voi ed abbiamo messo giù un progetto serio calcolato nei minimi dettagli. Due mesi fa abbiamo rivelato tutto agli altri e loro, nonostante non fossero troppo convinti, ci hanno aiutati a realizzarlo…-

-Si può sapere di cosa state blaterando?- chiese Narcissa, piuttosto scocciata da quel discorso senza capo né coda.

Il moro riprese la parola -Ecco, voi non avreste capito io e Draco ci siamo molto avvicinati in quest’ultimo anno… Ora non sbuffare, che c’è?-

-Scelta di parole esemplare, Harry- replicò acido il biondo nervoso per via della situazone.

-Uff, mi vuoi lasciar parlare? Bene… ecco, ci siamo avvicinati ma sapevamo benissimo che voi, le nostre famiglie, non ne sareste stati affatto contenti e plausibilmente avreste fatto di tutto per impedirci di vederci, una volta finita la scuola. Volenti o nolenti ci avreste allontanati- il giovane e coraggioso Grifone sentiva che non c’era possibilità che riuscisse a finire la frase ed il compagno intuendolo gli andò in aiuto.

Ormai si capivano talmente bene che avrebbero potuto far concorrenza ai gemelli nei discorsi a incastro -Così abbiamo giocato d’anticipo e…-

-HAAAAAAAAAA-

Era stata Ginny ad urlare e lo aveva fatto con tanta forza che la sua voce era risuonata in tutta la torre. Mentre gli altri ancora cercavano di capire cosa i ragazzi stessero dicendo loro, forse grazie al siero calmante, lei aveva già tratto le sue conclusioni. Anche se era avvantaggiata: che Harry e Draco stavano assieme da un po’, questo lei lo sapeva, mentre il resto degli studenti e soprattutto i loro famigliari ne erano all’oscuro. Poi mentre il biondino parlava Harry l’aveva fatto… si era portato la mano alla cicatrice in un gesto inconscio e lei l’aveva vista.

-Oddio l’avete fatto davvero… finora pensavo ci fosse un’altra spiegazione- si voltò verso la saletta dove i Malfoy, Sirius, Remus e i suoi genitori la osservavano senza capire assolutamente. I gemelli erano gli unici a non guardarla, ora stavano sondando l’aspetto dei due ragazzi poi i loro occhi come al rallentatore si allargarono e dopo essersi guardati tra loro, saltarono in piedi indicandoli -OH MIO DIO!!!-

E si lanciarono festanti ad abbracciare il loro amico e Draco.

I genitori erano piuttosto innervositi, loro non capivano affatto che cosa stesse succedendo. Severus Piton già assaporava la vittoria e non sapeva bene quale dei due uomini seduti accanto a lui guardare.

Quando tornò il silenzio i due giovani, accettando il loro destino come dei condannati a morte, si risolsero a dare l’ultima vera spiegazione.

-Siano andati a Las Vegas per sposarci in modo che voi non possiate separarci-

-E i nostri amici sono venuti con noi per farci da testimoni-

Così dicendo levarono entrambi la mano sinistra per mostrare ciò che già Ginny ed i gemelli avevano notato, due semplici ed eleganti fedi in oro bianco.

Non una mosca volò per interminabili momenti, poi Sirius Black svenne tra le braccia di un Severus Piton all’apice della gioia che aspettava da anni un momento come questo 'che buon sapore ha la vendetta' mentre il suo compagno licantropo nemmeno se ne accorgeva, troppo impegnato a fissare a bocca aperta la coppia. Che ci fosse qualcosa tra i due lo aveva sospettato, ma questo era troppo anche per lui. Molly e Artur si erano aggrappati l’una all’altro come unica ancora di salvezza. Uno dei gemelli era corso a sostenere Lady Malfoy che aveva tentato di alzarsi, ma le gambe non l’avevano retta e Lucius sembrava una statua tanto era perfettamente immobile e inespressivo.

Solo una frase si levò nell’aria prima che l’ex Mangiamorte, prendendo esempio da Black, si abbandonasse all’incoscienza.

-Lo sapevo che 'sta mattina non dovevo alzarmi-

FINE

 

 

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* È il nome che ho scelto per Nott senior in questa fic.

 

 

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Io mi sono divertita un mondo a scriverla e spero che lo stesso sia accaduto a voi, se è così (ma anche se non lo fosse… come già detto: accetto anche le minacce di morte) fatemi sapere che ne pensate ^____^

-No commento, no party-

Importante: Sto cercando disperatamente una fic… credo sia stata la seconda che ho letto appena approdata in questo fantastico mondo e non mi ricordo assolutamente ne il titolo ne l’autrice (me tapina). So che è una Draco/Harry e che è una AU. Non sarebbe importante se non fosse che non me la riesco a togliere dalla testa, ho passato una intera notte a ricontrollare tutte le fic con Harry e Draco come personaggi inutilmente (a un certo punto credo di non essere più stata molto lucida… verso le 5.00 del mattino, dopo 76 pagine di titoli vorrei anche vedere). Nella storia Draco metteva su di se e sul moro due braccialetti (uno rosso e uno verde) che le coppie sposate nel mondo magico usano come terapia per superare i momenti di crisi, visto che fanno sentire all’altro quello che si prova… naturalmente i due iniziano a conoscersi, si innamorano, ma (il “MA” non poteva mancare ^__^) c’è un problemino Lucius (in libertà, non so per quale motivo) vuole far marchiare il figlio e gli da appuntamento durante un’uscita a Hogesmeade. Draco ha tradito e avvisato Silente. L’Ordine riesce a catturare i Mangiamorte presenti, ma non prima che Lucius lanci l’Avada a Draco e… e quì mi fermo perchè: se qualcuno la conosce, a questo punto ne sa abbastanza e gli altri poi magari se la vorranno leggere ^____^. Magari non è nemmeno bella come la ricordo o è stata cancellata (no, per favor no), ma se qualcuno ha qualche indizio mi farebbe mooooolto felice.

La storia finisce qui, ma aggiungerò un altro capitolo per rispondere ai commenti.

Grazie a tutte.

Baci,

Sathia

 

 

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