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Autore: _Marty01_    15/01/2015    3 recensioni
Mi chiamo Nihal, Nihal della torre di Salazar e una domanda da porvi. Vi é mai capitato di alzarvi la mattina, guardare la vostra stanza, e sentire come se un nodo vi si fosse attorcigliato nello stomaco? Un senso di inadeguatezza, essere sempre nel posto sbagliato e mai del tutto a vostro agio?
I personaggi del Mondo Emerso nella società di Divergent.
Dal 2 capitolo:
-Come ti chiami?- una voce morbida, quasi vellutata.
-Niha...-
-Scegli bene, non potrai più cambiare.- mi interrompe.
-Sono sicura, Nihal.-
Il ragazzo sorride, gli occhi azzurri, profondi come il cielo, i capelli rossi a zazzera, la pelle bianca.
-Prima a saltare: Nihal la Rigida!- esclama.
Gli sorrido, aggrappandomi alla sua mano mentre un urlo si alza dalla folla alle sue spalle.
{Tutti possono leggere questa crossover, anche chi non ha letto la trilogia, poiché l'intera società di Divergent verrà spiegata all'interno della storia.}
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nihal, Sennar
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sono accovacciata sul lato della parete del vagone del treno. La testa affondata tra le gambe e le braccia a penzoloni nel vuote. Chiudo a pugno le mani, stringendo il più possibile. Sono arrabbiata. E come potrei avere torto. Lo odio. Ne sono certa. E io che mi ero fidata di lui. Lui e le sue menzogne. Ma allora perché il cuore non smette di sobbalzare nel petto?
Theana mi si avvicina con passo felpato, ignorando i miei sguardi d’odio lanciati al vuoto. -Nihal?-
Mi volto verso di lei, osservandola negli occhi. Quanto vorrei dirle tutto, quanto vorrei essere sincera almeno con lei. Ma non posso. Non capirebbe. Nessuno potrebbe capirmi. Non mi capisco nemmeno io. Io... Ma chi sono io? Da dove vengo? Perché sono così diversa?
-Va tutto bene?- domanda preoccupata. Strano che non sia felice. Abbiamo appena vinto. Abbiamo appena sconfitto Kryss e Yeshol, quei due citrulli senza cervello. Perché nemmeno io sono felice? Perché non riesco a smettere di pensare a lui? Stupide emozioni. Stupido cuore!
-Nihal?- ripete con più decisione. E' così vicina a me eppure così lontana. Se solo qualcuno potesse capire... Soana! Lei capirebbe. Forse.
-Va tutto... bene.- rispondo balbettando lievemente. -Abbiamo vinto. No?- Inclino lateralmente la testa, sospirando silenziosamente.
-Ma che è successo con Quattro? L'avevo visto parlare con te e Kryss nel bosco e poi... insomma, il mio cane è conciato meglio!- esclama, gesticolando con le mani per rendere il concetto.
Ho capito male o ha detto di avere un cane? Non ho mai visto un cane in tutta la mia vita.
-Nihal ma almeno mi stai ascoltando?- Theana solleva la testa al cielo, allargando le braccia, per poi prendermi per una spalla e scuotermi violentemente. E’ buffa.
Le sorrido, annuendo con il capo. Sollevo lo sguardo oltre le sue spalle. Quattro si è sistemato in disparte, insieme a Kryss. Sicuramente intento a parlottare di me e di... cosa aveva detto Kryss? “Non avrei mai creduto che fossi così brava in guerra”.... Guerra? Cosa cavolo c'entra la guerra? Le Fazione sono state create per uno scopo ben preciso: evitarla.
E se... Un groppo mi sale in gola. E se fossi io la Sheireen?! Se fossi quell'essere di cui parlava Reis? Quell'essere che deve covare solo odio nel suo cuore? E quel... Quel “mostro”? 
-NIHAL!- Theana mi riscuote dai miei pensieri, facendomi sobbalzare in aria. Vedo Quattro girarsi preoccupato.
-Dobbiamo scendere. Giù, dal treno? Ricordi? Intrepidi, treno, Quartier Generale?- le faccio cenno di tacere con la mano e mi sollevo a fatica in piedi, trascinandomi verso “l'uscita”. Salto giù dal vagone e mi incammino in silenzio verso il dormitorio. Theana mi segue a qualche passo di distanza. Lonerin la affianca mogio come un cane. È bello perdere? Vero?  Sorrido beffarda.
-Dovremmo andare in mensa...- tenta di conversare Theana. Ricevendone in cambio uno sguardo d'odio da me e Lonerin.
-Non ho fame,- esclamo- andate pure voi.- Mi sento come un animale in gabbia. Come se fossero loro a decidere il mio destino. A decidere cosa devi fare e quando la devi fare. Non ho fame? Non verrò in mensa? Non voglio percorrere il mio destino? Pazienza, se ne faranno una ragione.
-Nihal. I tabelloni per chi passa o meno.- sbuffa lei.
Ah... Già... Me ne ero totalmente scordata. Da domani inizia una nuova fase di addestramento. Questa era l'ultima prova. L'ultimo tentativo di accumulare punti per non finire insieme agli ultimi tre che se ne andranno. Sicuramente non quegli interni. Almeno, non Dubhe.
Borbotto a filo di voce, alzando gli occhi al cielo. Quanto vorrei andarmene...
Rido, scuotendo la testa. No. Io voglio restare. E gli dimostrerò quanto si sbagliano a volermi comandare. E poi... Non voglio diventare un'Esclusa. -Andiamo.- dico in fine. Theana mi sorride., evidentemente compiaciuta per aver domato la mia “testa dura”. Lonerin non si può dire del tutto soddisfatto. Ma la segue lo stesso, osservandola nei suoi movimenti.
-Credi che io me ne andrò?- domanda  il ragazzo.
 Theana si volta per guardarlo, sbalordita -Tu? Potrei andarmene io caso mai. Non tu. E nemmeno tu.- ci indica entrambi con la mano.
 Lonerin le si avvicina, accarezzandole la schiena con una mano e portandola più avanti.  Tu non te ne puoi andare, vorrei dirle. Ed è vero. È stata lei a trovare la bandiera secondo loro. E poi... io ho bisogno di lei. Anche se non riesco ad ammetterlo.
La mensa è un via vai continuo di gente. Tutti gli Iniziati sono seduti composti sugli sgabelli di legno. Beh, se scomposti vuol dire lanciarsi il cibo a vicenda e saltare sul tavolo, credo di aver trovato proprio la parola giusta.
-Seduti!- urla Quattro, entrando a ampi passi nella sala. Kryss lo segue poco dopo, il suo solito ghigno dipinto in viso. Dietro di loro, da uno schermo gigante,partendo da chi a totalizzato più punti, compaiono i nome degli Iniziati. Lo osservo da lontano, senza riuscire a coglierne i nomi. Sposto lo sguardo su Quattro e lo osservo da lontano. Quattro... Sempre che quello sia il suo vero nome. Sento una ragazza singhiozzare alle mie spalle. Non credo di conoscerla eppure provo una tristezza immensa mentre la vedo andare via, in lacrime. La vedo andare via e penso che avrei potuto esserci io al suo posto.  Altre due persona si alzano in piedi. Un ragazzo e una ragazza. Ragazzi che non conosco e che, a meno che non diventi anch’io un’Esclusa, non conoscerò mai.
-E ora, - esclama Kryss pretendendo le braccia aperte al cielo e ghignando i denti –una grande notizia per tutti voi.-
Incrocio le braccia al petto e sovrappongo le gambe tra loro. Le sue notizie non sono mai buone. Punto lo sguardo su di lui e Quattro che, noto, giocherella nervosamente con le dita e sposto ripetutamente lo sguardo da Kryss a noi, scrutandoci uno per uno. Si sofferma su di me, incrociando il suo sguardo con il mio. Sembra arrossire appena e accenna un sorriso. Sembra sincero. Troppo sinceri. Ed è questo che mi preoccupa. Fin dove posso fidarmi delle parole che dice? Fino a che punto si punto gli posso credere?
-Da domani inizieremo una nuova fase di addestramento. Non posso anticiparvi nulla di quello che vi aspetta, ma posso solo avvertivi che se prima avevamo voluto testare le vostre capacità fisiche, in questa seconda prova testeremo le vostre capacità psichiche. Quindi... Dormitici sopra, domani saprete tutto.- prosegue. Abbasso lo sguardo sconsolata. Manca così poco per diventare un’Intrepida. Così poco e sarà finito tutto.
Il resto della cena la trascorro in silenzio, persa tra i miei pensieri. I ragazzi che fino a un attimo fa sentivo gridare è come se non esistessero più. Ora tutto tace, sovrastato dal ronzio sordo dei miei pensieri. Penso a cose belle. A cosa sarebbe accaduto se quel giorno, il giorno della scelta, non avessi scelto gli Intrepidi. Se avessi scelto di rimanere un’Abnegata. Forse sarebbe stata la scelta migliore.
Punto lo sguardo sulla punta dei miei stivali neri. Sono più comodi e leggeri di quelli che avevo prima. Non mi accorgo che il tempo passa e dei ragazzi che se ne vanno via, lasciandomi definitivamente sola e al silenzio più profondo. Silenzio... Io odio il silenzio. Eppure, in questi ultimi tempi, non vorrei altro. Quelle voci, quelle strane e maledette voci che mi tormentano di notte. Ma quali voci? Sono solo dannatissimi incubi infondo. E solo che...
-Tutto bene?- mi riscuote Quattro avvicinandosi a me. Lo ignoro. Non ho voglia di parlare con lui. O forse sì.
 –So a cosa stai pensando...-continua imperterrito. –Ma credimi quando dico che non è vero. Credimi quando ti dico che Kryss è solo un bugiardo.- prende fiato e si siede lentamente accanto a me. Il mio corpo freme e una vocina nella mia testa mi urla di scappare via. Ma il cuore e il corpo non sono dello stesso parere. Sento il contatto della sua mano con la mia e il suo respiro che muove l’aria. Non è mai stato così vicino a me.
-E perché dovrei crede...crederti? – domando, o meglio, balbetto. Il suo odore mi penetra nei polmoni facendomi mozzare il fiato e annebbiandomi il cervello. Lui sorride con gli occhi i quali noto che brillano di un azzurro più denso.
 –Perché io...- risponde incerto. Lo vedo giocherellale con le dita e spostare lo sguardo su qualunque oggetto gli capita a tiro. Poi butta fuori il fiato. E io sorrido.
-Tu cosa?- domando a un filo di voce, più che bisognosa di sapere la sua risposta. Le sue guancia pallide si tingono di un’accentuata sfumatura bordò. E non riesco a non pensare quanto sia adorabile quando arrossisce in quel modo.
-Io..-
-Quattro!- urla una donna alle nostre spalle. Sobbalzo dalla sedia. Poi mi volto e mi ritrovo davanti Soana, il fiato corto e la fronte sudata. Deve avere corso molto. –Abbiamo un problema.-
Quattro le si avvicina, scrutandola freddo e distaccato, ma senza riuscire a nascondere una punta d’affetto, quasi quello che ha un figlio con la propria madre. La donna lo esamina sollevata. Chissà chi era prima lei per lui. -Che genere di problema? – domando, prima che possa farlo Quattro.
Soana sposta i suoi occhi carboni su di me. Sembra preoccupata... Preoccupata per me. E, da come ha guardato Quattro, credo anche per lui.
–Divergenti. - risponde, lasciando quella parola ad aleggiare nel vuoto.

 
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Ma salve gente!
Lo so, sono in estremo ritardo. Ma il computer, dove era salvato il capitolo, ha avuto delle complicazioni ( cioè l’avevo perso).
Ho scritto il capitolo tra un compito e l’altro quindi non mi sorprenderei se ricco di errori, quindi non preoccupatevi a farmeli notare.
Spero di non avervi deluso.
Besos
Marty
   
 
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