Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: jussmyeux    15/01/2015    4 recensioni
'Mancavano 72 giorni e tutto questo sarebbe finito.'
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"Sempre con questa battuta? Cambia ogni tanto" distrattamente afferrai un cuscino e glielo lanciai. Lo fermò prima che il cuscino potesse colpire il suo corpo.
"Non vorrai mica metterti contro di me?" Fece una faccia seria mentre io scoppiai a ridere alzandomi.
"Vai, cosa vorresti fare?" aprii le braccia in segno di sfida mentre lui afferrò un cuscino per gettarlo nella mia direzione. Mi chinai e il cuscino finì sul muro dietro di me.
"Ha!" gridai non vedendo il secondo cuscino colpirmi dritto nello stomaco. Sentii Justin ridere come un bambino mentre disperatamente cercai un cuscino intorno a me da lanciare. Afferrai il più grande e glielo lanciai con tutta la forza che avevo.
"Headshot!" gridai quando il cuscino lo colpì in piena faccia.
**
'Mancavano 2 giorni e l'avrei perso per sempre'
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caitlin, Chaz, Christian Beadles, Justin Bieber, Ryan Butler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10.30 a.m / Day 44 

Justin's point of view 

"Non fare finta di niente, sai benissimo di cosa parlo. Vi ho visti ieri" 
" Va bene, non capisco quale sia il problema" 
"Tra tutte le ragazze del mondo proprio mia cugina dovevi segliere? Senti Justin, il problema è che non voglio che lei sia una delle tante per te ok?"
"No io.."
"Sappiamo tutti e due come sei fatto e cosa pensi riguardo alle relazioni. Ti posso assicurare che lei lo pensa diversamente, la conosco e so com'è fatta. E so come sei fatto tu. Poi tra un mese se ne andrà quindi perchè illuderla di qualcosa che non potrà mai esserci? E' meglio non spingere questa cosa oltre quindi se devi dare fine a qualsiasi cosa ci sia tra voi due è meglio che tu lo faccia adesso prima che la situazione peggiori e prima che lei si faccia un idea sbagliata su quello che provi o meglio.. su quello che non provi" dandomi una pacca sulla spalla se ne andò senza darmi tempo di replicare e sentire ciò che avevo da dirgli. D'altronde se mentre ascoltavo la prima parte del suo discorso avrei potuto benissimo provare a spiegare che Ariel mi piaceva sul serio, sul fatto che se ne sarebbe andata non riuscivo nemmeno a trovare una giustificazione per portare avanti ciò che stava succedendo tra me e lei. Ovviamente non avevo mai pensato di arrivare fino a questo punto, pensavo solo di divertirmi un po', di conseguenza non avevo mai pensato neanche al fatto che stava solo trascorrendo l'estate in quella casa e molto presto se ne sarebbe andata. Per un momento smisi di riflettere e provai ad immaginare quella casa senza Ariel: cavolo già mi mancava.

6.32 pm / Day 46 

Ariel's point of view 

Da quando qualcuno aveva suonato alla porta non avevo smesso neanche un secondo di mangiarmi nervosamente le unghie. Per quanto sdolcinata e immatura potessi sembrare stavo aspettando che Justin venisse a salutarmi o a chiedermi come stavo o semplicemente prendermi in giro. Non si era fatto vivo dal giorno della discoteca e la cosa mi preoccupava. Magari stavo solo diventando paranoica. Sapevo che stava di sotto, avevo sentito la sua voce ma per verificare (anche perchè era passato un bel po di tempo) decisi di andare a salutarlo io stessa. Presi un respiro profondo e cominciai a scendere le scale lentamente sentendo le guance a fuoco. Una volta arrivata al salotto lo vidi mentre giocava alla play insieme a Ryan. Tossii per attirare la sua loro attenzione e funzionò: si girarono entrambi. Justin però si girò subito dopo disinteressato facendo finta di non vedermi, sorpresa non riuscii nemmeno a tirare fuori un 'Ciao'. Rimasi lì immobile per alcuni secondi aspettando non so, forse una spiegazione o magari che si girasse e mi dicesse che non mi aveva visto. Niente di tutto questo successe perciò fui costretta ad andarmene prima che mi uscisse una domanda del tipo: "Che ti prende?"
Troppe domande che si stavano accumulando nel mio cervello senza una risposta precisa
. Perchè avrebbe dovuto fare finta di vedermi? Era forse questo il tipico atteggiamento di Justin dopo aver ottenuto ciò che desiderava? E' stata solo una mia impressione o stava cercando di evitarmi? 

Vieni un attimo in cucina? 

Inviai il messaggio al ragazzo che stava pochi metri lontano da me. Fece ciò che gli avevo chiesto e con un espressione illeggibile si presentò in cucina senza degnarmi di uno sguardo. Aspettai che mi guardasse in faccia prima di parlare ma vedere il suo comportamento e i suoi occhi freddi non fece altro che bloccarmi e sopprimere le parole in gola.  
Decisamente c'era qualcosa che non andava in lui. Per un istante finalmente mi guardò e cercai di trovare risposte senza chiedere ma non riuscii ad ottenere niente dal suo sguardo indifferente e impassibile. Stancato dal mio silenzio parlò per primo: 
"Allora? Cosa vuoi?" spalancò le braccia con un tono infastidito che mi sembrò stesse parlando con la persona che più odiava in questo mondo. 
"Una spiegazione"
"Che tipo di spiegazione?"
"E' solo una mia impressione o mi stai evitando?"
"Tua impressione" buttò lì le parole spostando lo sguardo altrove. Dio cosa avevo fatto? 
"Ti sembro stupida? Ho fatto qualcosa? Prima di arrabbiarti dimmi cosa c'è che non va. A differenza tua una spiegazione te la darei"
"Nessuno ti ha detto che hai fatto qualcosa"
"E allora spiegami il motivo del tuo comportamento, vorrei capire"
"Non c'è niente da capire"
"Perchè ti comporti così?" 
"Così come? Cosa vuoi che ti dica? Vuoi forse che ti salti addosso e ti chieda di sposarmi?" 
"Senza che ci giriamo troppo intorno dimmi cosa ti prende, che razza ti atteggiamento sarebbe questo?" Ci fu un attimo di silenzio. Non rispose, continuava a guardare altrove e giuro che sembrava gli avessi ucciso un parente.
"Lascia perdere" 
"No no non lasciamo perdere un cazzo Justin. Cosa c'è? Adesso che hai ottenuto ciò che volevi te ne esci cos-..?"
"Esattamente" 
"Cosa..?" 
"No dico hai ragione. Adesso ho ottenuto ciò che volevo. Ariel, ovvero "la ragazza difficile", ha ceduto"  fece un sorriso maligno per rafforzare il suo discorso "Sapevo l'avresti fatto prima o poi. D'altronde sei come tutte le altre, nessuna differenza" avrebbe potuto pugnalarmi ma avrebbe fatto meno male delle parole che gli erano appena uscite dalla bocca. Mi sembrava di aver appena fatto una doccia ghiacciata, di avere sbattuto la testa da qualche parte e poi essere stata spinta con forza sul pavimento. Una lacrima scese troppo in fretta senza preavviso e subito dopo la vista si appannò, con fatica riuscii a schivarlo e scappare in camera. Sparire dalla faccia della terra, magari sarebbe stato molto meglio. Senza nemmeno sapere come, mi ritrovai sopra il letto a signghiozzare e a respirare con fatica. 


Alzati cogliona! 
Ma che cazzo stai facendo?
Nemmeno una bambina è riuscita mai a piangere in questo modo, complimenti! 
Ridicola 


Era l'unico modo per descrivermi in quel momento


 

 
  
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