Capitolo 3: Dovrebbe essere traumatico.
Alla
cattedra si trovava una signora dai capelli biondi raccolti in uno scinion, aveva degli strani occhiali rotondi dalla
montatura rossa, indossava un paio di pantaloni di lino neri, e sotto a mantella color rosso porpora una maglietta di un bianco
acceso.
-Salve ragazzi! Io sono la professoressa Darbus, la vostra insegnante di canto.-
disse la professoressa mentre si sistemava la sua mantella-coprispalle.
La donna
si alzò dalla sedia e si avvicinò alla porta. Intanto i due
ragazzi rimasero immobili, uno di fianco all’altro. Erano quasi rimasti
paralizzati. Davanti a loro la classe di studenti che li guardava come se
fossero degli alieni, qualcuno confabulava qualcosa, altri invece continuava a fare
quello che stava facendo.
Gabriella
notò che tutti gli studenti erano molto silenziosi ed
educatamente composti al proprio banco.
*Forse questa professoressa è molto
rispettata oppure gli studenti hanno semplicemente paura!* pensò al ragazza mentre la professoressa le si avvicinava.
Troy
invece non pensava a nulla, stava semplicemente fissando la professoressa.
-Allora,
voi chi siete?- chiese la donna ai due.
-Ehm, io sono Gabriella Montez...- rispose
senza esitare la mora.
-Io Troy Bolton! Signora.- continuò il castano facendo un
cenno con la mano.
-Sapete
che la lezione è iniziata ben dieci minuti fa?- chiese
la signora alquanto scocciata, mentre guardava l’orologio.
-Si,
abbiamo perso tempo in segreteria, scusi!- spiegò
Troy pensando ancora alla sbadataggine della segretaria.
-Comunque
il preside ci ha dato questi.- Gabriella le porse i
permessi.
Dopo
averli presi, la signora Darbus si sistemò gli occhiali e iniziò
a leggerli. Alcuni studenti erano felici di quella pausa, se non ci fosse stata
quell’interruzione si sarebbero assorbiti ben
due ore di prediche da parte della professoressa.
Quando
quest’ultima ebbe finito fece un cenno con la testa.
-Capisco,
beh andatevi a sedere, dove trovate posto!- si
girò e si sedette alla cattedra.
I due ragazzi
camminarono tra i banchi, Gabriella scelse un banco della prima fila accanto a
quello di Taylor Mckessie, che la guardò
con un sorriso. Troy invece preferì un banco sistemato dietro a quello
di Chad Danfort che lo guardò senza fare
niente.
Per il resto
delle ora rimasta, nessuno fiatò compresi i
nuovi arrivati. Al suono della campanella i ragazzi iniziarono ad uscire,
mentre la signora Darbus sistemava qualche carta sulla cattedra.
-Ehi
amico, come hai detto che ti chiami?- chiese il
ricciolo, che era seduto davanti a Troy.
-Mi chiamo
Troy Bolton, tu?-
-Io sono
Chad. Il numero otto dei Wildcats! Non ti ricordi di me?- chiese lui mentre si alzava dalla sedia.
-Veramente
no, ma magari ho solo un vuoto di memoria!- rispose
Troy facendo spallucce.
-Tre
parole... campionato-regionale...ehm due parole- disse
sarcastico Chad.
-No,
proprio non ricordo, aspetta... l’anno scorso?- chiese Troy cercando un
segno affermativo nell’espressione del ragazzo davanti a lui.
-Si!-
-Il
quattro dicembre?- chiese nuovamente il castano.
-Si!-
-Ma tu
sei il capitano dei Wildcats! Si ora ricordo, bella
partita vero?-
-Per colpa
tua, abbiamo perso! Tu e il tuo stupido tiro da tre punti! Ci mancava solo un punto alla vittoria...- disse con un cenno
di gelosia.
-Ah già,
però sei stato bravo, non è facile seguirti, corri come un
fulmine!- lo incoraggiò l’altro capitano.
-Tu dici?-
chiese il ragazzo al quale piaceva ricevere
complimenti.
-Certo!-
-Aspetta
un attimo, come si chiamava la tua squadra?- chiese nuovamente il ricciolo.
-Chicago-blue... pietoso come nome!-
confessò il capitano al compagno di classe.
-Se devo dire la verità... un po’ si! Ma
come facevi ad essere il loro capitano?- chiese Chad incominciando ad
avvicinarsi all’uscita.
-Mio
padre, ma è una lunga storia!- troncò
subito l’argomento il castano, mentre seguiva il compagno.
-Beh, ogni
anno teniamo le selezioni per i nuovi arrivati... se vuoi...mi farebbe piacere avere uno come te in squadra-
continuò Chad con aria supplichevole.
-Ok! Dimmi
quando e dove!-
-Diciamo
oggi, alle cinque?-
-Va bene, allora ci vediamo là-
-Ehm
guarda che c’è un'altra ora, che fai non vieni?- chiese Chad che
si era fermato in mezzo al corridoio.
-Adesso
arrivo, aspetto una persona...- disse Troy fermandosi davanti alla porta della
classe.
-Capisco!
Beh ci vediamo in classe, amico-
*Amico... forte ho
già trovato un amico* pensò
Troy facendo un saluto a Chad.
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-E tu
sei Gabriella...- disse la ragazza accanto alla mora.
-Si piacere,
invece tu sei?- chiese gentilmente lei porgendole la mano.
-Taylor Mckessie, per tutti la “secchiona
della scuola”...- continuò la ragazza facendo un inchino, dopo
aver stretto la mano alla ragazza.
-Ma
dai. E’ meglio di essere “l’emarginata” o “l’antipatica”!-
rispose sarcastica Gabriella.
-Questo
è vero!- continuò Taylor guardando con la coda dell’occhio
la compagna di classe Sharpay Evans che con il suo atteggiamento era sempre stata antipatica alla ragazza.
-Sento
aria di antipatia... vero?- chiese Gabriella mentre
sistemava la sua borsa.
-Si vede così tanto?-
-Conta che
ti conosco neanche da cinque minuti!- continuò
sorridente la ragazza.
-Sai, io
quella li non la sopporto, cioè non la posso
proprio vedere... tu non puoi capire perché non la conosci... ma...-
-Se la
conoscessi starei dalla tua parte?- continuò la frase Gabriella.
-Si! Sai, nessuno riesce a capirmi come te...- la ragazza
pensò qualche secondo. -Ok da questo momento diventerai
la mia psicologa, ti sta bene?- chiese ironica Taylor.
-Preferirei...
amica. Che poi è la stessa cosa.- disse
Gabriella uscendo dall’aula.
-Già!
Sai mi piaci, sei davvero simpatica!- le rispose
Taylor sorridendole.
-Grazie
anche te!- ricambiò la mora.
-Beh, che fai
non vieni?- chiese Taylor alla sua nuova amica.
-Ehm, devo
fare una cosa- ed indicò Troy che si era
spostato dalla porta per far uscire le ragazze.
-Ah, ok!-
e si diresse nella parte opposta del corridoio.
-Allora,
come va? Sopravissuta?- chiese Troy alla ragazza.
-Tutto ok.
Ho già trovato un’amica.- spiegò
Gabriella sorridendo.
-Anch’io. Voglio dire ho trovato un amico!-
-Beh,
allora andiamo? Adesso c’è un ora con la
prof di fisica!- spiegò Gabriella iniziando a camminare.
-Si andiamo.- rispose Troy raggiungendo la ragazza.
Giunti in
classe decisero di sedersi vicini. I compagni di classe li guardarono,
era strano sentirsi tutti quegli sguardi addosso.
Dopo
alcuni minuti di attesa, la professoressa irruppe
nella classe con uno strano saluto. Insomma era entrata in classe urlando
“BENTORNATI RAGAZZI!”. Gli
studenti della classe rimasero immobili, poiché abituati
all’allegria della professoressa, i nostri amici invece sobbalzarono
sulla sedia.
-Tranquilli
ragazzi, la prof. fa sempre così! E’ un po’
schizzata.- commentò Chad a sottovoce ai due compagni di classe.
I due
ragazzi fecero un segno di affermazione per poi essere
richiamati dalla professoressa.
-Oh,
bene... mi avevano detto che avrei avuto due studenti
nuovi, prego i vostri nomi?- chiese la professoressa mentre si stirava con le
mani la sua camicetta azzurra.
-Gabriella
Montez.-
-Troy Bolton.-
-Bene, io sono Dora Weiler... benvenuti... ora
passiamo alla nostra lezione.- disse la signora prendendo in mano un
gessetto bianco.
-Ma
prof è il primo giorno di scuola... non è che potrebbe iniziare
da domani, sa i nuovi arrivati si traumatizzerebbero troppo.- affermò la
voce inconfondibile del ricciolo della classe.
-Signor
Danforth, mi fa piacere che si preoccupi così
tanto dei nuovi arrivati... ma non vorrei che...- si fermò guardò
l’espressione delusa del ragazzo e cedette. –E
va bene, ma fate silenzio.- disse arrendendosi
Chad
guardò il suo nuovo amico sorridendo.
-Cos’è
non dirmi che sei il cocco della prof?- chiese il
castano accigliato.
Il
ricciolo fece un smorfia da colpevole. I compagni
sorrisero.
Quell’ora
passò velocemente e il primo giorno di scuola finì in un attimo.
I ragazzi della East High uscirono felici dalla
scuola, primo perché sarebbe stato l’unico giorno da tre ore e
poi, dopo tutto c’era ancora qualcosa di estate nell’aria, lo
confermava l’abbigliamento leggero che indossavano i ragazzi.
Gabriella uscì a passo veloce, voleva raggiungere l’amica
incontrata due ore prima in classe. Troy senza pensarci la seguì, la
voleva salutare e ringraziare per essere stata così simpatica con lui,
che non la conosceva neanche.
-Taylor?
Scusami se ti disturbo.- disse Gabriella appoggiando
una mano sulla spalla della ragazza.
-Ciao
Gabriella dimmi...-
-Volevo
chiederti se puoi darmi i tuoi appunti di fisica
dell’anno scorso, sai facendo il trasloco ho paura di averli persi...-
chiese la mora alla ragazza.
-Ma
certo! Vieni a casa mia, aspetta ti scrivo la via.- prese dalla tasca dello
zaino un foglietto e una penna e scrisse su di esso la
via, “MAY STREET N°48”.
-Ma guarda
che coincidenza, abiti nella mia stessa via!- affermò Troy, che fino a
quel momento era stato in silenzio.
Taylor si
girò di scatto.
-Ah ciao,
non ti avevo visto.- disse la mora all’amico.
-Scusa non
mi ricordo come ti chiami! -confessò Taylor mettendosi una mano sulla
testa.
-Troy Bolton. Piacere di conoscerti!- disse porgendole la mano.
-Piacere
mio, ma che hai detto prima?- chiese la mora mentre
ancora gli stringeva la mano.
-Ho detto che abiti nella mia stessa via.- ripeté il
castano.
-Davvero?
Io sto al numero 48, tu?-
-50.-
-Scusate
se vi interrompo ma c’è mia madre che mi
sta aspettando. Allora Taylor a che ore posso venire?-
chiese la mora indicando la macchina della madre parcheggiata dietro al solito
albero.
-Alle
cinque, va bene?-
-Si!
Allora ciao. Ehm ciao Troy.- disse la ragazza sorridendo
mentre si avviava alla macchina.
-Ciao!-
salutò la ragazza. –Beh, io vado. Anche
mio padre mi sta aspettando.- disse indicando il coach
che stava entrando in macchina.
-Ok,
ciao.- rispose semplicemente la mora rimasta lì con il ragazzo.
§§§§
-Ciao
Gabriella come è andato il primo giorno di
scuola?- chiese la madre della ragazza mettendo in moto.
-Meraviglioso!-
affermò semplicemente la figlia.
§§§§
-Ehi, Troy
com’è andata?- chiese il signor Bolton mettendosi la cintura.
-Stupendamente.-
disse il ragazzo chiudendo la portiera.
-Strano,
di solito il primo giorno... dovrebbe essere traumatico.- dissero i genitori sorridendo
ai rispettivi figli.
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Ta dàààààà! XD
Ecco il
nuovo Chappy subito dopo il due, per scusarmi del
ritardo! Lo so il titolo è alquanto strano, ma mi sembrava
che fosse il succo del discorso! XD
Che posso
dire siamo solo agli inizi, ah si... posso dire che
spero che questa ficcy diventi stupenda anche
perché ho in testa un milione di idee...^^
Come
sempre vi chiedo di lasciarmi delle recensioni per migliorare...^^
Tanti
Kiss
Ryna91