Film > High School Musical
Segui la storia  |       
Autore: Invisible    21/11/2008    5 recensioni
La storia di Gabriella Montez e Troy Bolton è una storia piena di emozioni, litigi, passioni e amore.[...]
Quell’anno le loro vite sarebbero cambiate sicuramente. Iniziò tutto nella città di Albuquerque. I due ragazzi non sapevano che di li a poco il destino li avrebbe fatti incontrare.
Genere: Generale, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3: Dovrebbe essere traumatico

 

 

Capitolo 3: Dovrebbe essere traumatico.

 

 

 

Alla cattedra si trovava una signora dai capelli biondi raccolti in uno scinion, aveva degli strani occhiali rotondi dalla montatura rossa, indossava un paio di pantaloni di lino neri, e sotto a mantella color rosso porpora una maglietta di un bianco acceso.

 

-Salve ragazzi! Io sono la professoressa Darbus, la vostra insegnante di canto.- disse la professoressa mentre si sistemava la sua mantella-coprispalle.

 

La donna si alzò dalla sedia e si avvicinò alla porta. Intanto i due ragazzi rimasero immobili, uno di fianco all’altro. Erano quasi rimasti paralizzati. Davanti a loro la classe di studenti che li guardava come se fossero degli alieni, qualcuno confabulava qualcosa, altri invece continuava a fare quello che stava facendo.

 

Gabriella notò che tutti gli studenti erano molto silenziosi ed educatamente composti al proprio banco.

*Forse questa professoressa è molto rispettata oppure gli studenti hanno semplicemente paura!* pensò al ragazza mentre la professoressa le si avvicinava.

Troy invece non pensava a nulla, stava semplicemente fissando la professoressa.

 

-Allora, voi chi siete?- chiese la donna ai due.

 

-Ehm, io sono Gabriella Montez...- rispose senza esitare la mora.

 

-Io Troy Bolton! Signora.- continuò il castano facendo un cenno con la mano.

 

-Sapete che la lezione è iniziata ben dieci minuti fa?- chiese la signora alquanto scocciata, mentre guardava l’orologio.

 

-Si, abbiamo perso tempo in segreteria, scusi!- spiegò Troy pensando ancora alla sbadataggine della segretaria.

 

-Comunque il preside ci ha dato questi.- Gabriella le porse i permessi.

 

Dopo averli presi, la signora Darbus si sistemò gli occhiali e iniziò a leggerli. Alcuni studenti erano felici di quella pausa, se non ci fosse stata quell’interruzione si sarebbero assorbiti ben due ore di prediche da parte della professoressa.

Quando quest’ultima ebbe finito fece un cenno con la testa.

 

-Capisco, beh andatevi a sedere, dove trovate posto!- si girò e si sedette alla cattedra.

 

I due ragazzi camminarono tra i banchi, Gabriella scelse un banco della prima fila accanto a quello di Taylor Mckessie, che la guardò con un sorriso. Troy invece preferì un banco sistemato dietro a quello di Chad Danfort che lo guardò senza fare niente.

 

Per il resto delle ora rimasta, nessuno fiatò compresi i nuovi arrivati. Al suono della campanella i ragazzi iniziarono ad uscire, mentre la signora Darbus sistemava qualche carta sulla cattedra.

 

-Ehi amico, come hai detto che ti chiami?- chiese il ricciolo, che era seduto davanti a Troy.

 

-Mi chiamo Troy Bolton, tu?-

 

-Io sono Chad. Il numero otto dei Wildcats! Non ti ricordi di me?- chiese lui mentre si alzava dalla sedia.

 

-Veramente no, ma magari ho solo un vuoto di memoria!- rispose Troy facendo spallucce.

 

-Tre parole... campionato-regionale...ehm due parole- disse sarcastico Chad.

 

-No, proprio non ricordo, aspetta... l’anno scorso?- chiese Troy cercando un segno affermativo nell’espressione del ragazzo davanti a lui.

 

-Si!-

 

-Il quattro dicembre?- chiese nuovamente il castano.

 

-Si!-

 

-Ma tu sei il capitano dei Wildcats! Si ora ricordo, bella partita vero?-

 

-Per colpa tua, abbiamo perso! Tu e il tuo stupido tiro da tre punti! Ci mancava solo un punto alla vittoria...- disse con un cenno di gelosia.

 

-Ah già, però sei stato bravo, non è facile seguirti, corri come un fulmine!- lo incoraggiò l’altro capitano.

 

-Tu dici?- chiese il ragazzo al quale piaceva ricevere complimenti.

 

-Certo!-

 

-Aspetta un attimo, come si chiamava la tua squadra?- chiese nuovamente il ricciolo.

 

-Chicago-blue... pietoso come nome!- confessò il capitano al compagno di classe.

 

-Se devo dire la verità... un po’ si! Ma come facevi ad essere il loro capitano?- chiese Chad incominciando ad avvicinarsi all’uscita.

 

-Mio padre, ma è una lunga storia!- troncò subito l’argomento il castano, mentre seguiva il compagno.

 

-Beh, ogni anno teniamo le selezioni per i nuovi arrivati... se vuoi...mi farebbe piacere avere uno come te in squadra- continuò Chad con aria supplichevole.

 

-Ok! Dimmi quando e dove!-

 

-Diciamo oggi, alle cinque?-

 

-Va bene, allora ci vediamo là-

 

-Ehm guarda che c’è un'altra ora, che fai non vieni?- chiese Chad che si era fermato in mezzo al corridoio.

 

-Adesso arrivo, aspetto una persona...- disse Troy fermandosi davanti alla porta della classe.

 

-Capisco! Beh ci vediamo in classe, amico-

 

*Amico... forte ho già trovato un amico* pensò Troy facendo un saluto a Chad.

 

§§§§§§§§§§§§

 

-E tu sei Gabriella...- disse la ragazza accanto alla mora.

 

-Si piacere, invece tu sei?- chiese gentilmente lei porgendole la mano.

 

-Taylor Mckessie, per tutti la “secchiona della scuola”...- continuò la ragazza facendo un inchino, dopo aver stretto la mano alla ragazza.

 

-Ma dai. E’ meglio di essere “l’emarginata” o “l’antipatica”!- rispose sarcastica Gabriella.

 

-Questo è vero!- continuò Taylor guardando con la coda dell’occhio la compagna di classe Sharpay Evans che con il suo atteggiamento era sempre stata antipatica alla ragazza.

 

-Sento aria di antipatia... vero?- chiese Gabriella mentre sistemava la sua borsa.

 

-Si vede così tanto?-

 

-Conta che ti conosco neanche da cinque minuti!- continuò sorridente la ragazza.

 

-Sai, io quella li non la sopporto, cioè non la posso proprio vedere... tu non puoi capire perché non la conosci... ma...-

 

-Se la conoscessi starei dalla tua parte?- continuò la frase Gabriella.

 

-Si! Sai, nessuno riesce a capirmi come te...- la ragazza pensò qualche secondo. -Ok da questo momento diventerai la mia psicologa, ti sta bene?- chiese ironica Taylor.

 

-Preferirei... amica. Che poi è la stessa cosa.- disse Gabriella uscendo dall’aula.

 

-Già! Sai mi piaci, sei davvero simpatica!- le rispose Taylor sorridendole.

 

-Grazie anche te!- ricambiò la mora.

 

-Beh, che fai non vieni?- chiese Taylor alla sua nuova amica.

 

-Ehm, devo fare una cosa- ed indicò Troy che si era spostato dalla porta per far uscire le ragazze.

 

-Ah, ok!- e si diresse nella parte opposta del corridoio.

 

-Allora, come va? Sopravissuta?- chiese Troy alla ragazza.

 

-Tutto ok. Ho già trovato un’amica.- spiegò Gabriella sorridendo.

 

-Anch’io. Voglio dire ho trovato un amico!-

 

-Beh, allora andiamo? Adesso c’è un ora con la prof di fisica!- spiegò Gabriella iniziando a camminare.

 

-Si andiamo.- rispose Troy raggiungendo la ragazza.

 

Giunti in classe decisero di sedersi vicini. I compagni di classe li guardarono, era strano sentirsi tutti quegli sguardi addosso.

Dopo alcuni minuti di attesa, la professoressa irruppe nella classe con uno strano saluto. Insomma era entrata in classe urlando “BENTORNATI RAGAZZI!”. Gli studenti della classe rimasero immobili, poiché abituati all’allegria della professoressa, i nostri amici invece sobbalzarono sulla sedia.

 

-Tranquilli ragazzi, la prof. fa sempre così! E’ un po’ schizzata.- commentò Chad a sottovoce ai due compagni di classe.

 

I due ragazzi fecero un segno di affermazione per poi essere richiamati dalla professoressa.

 

-Oh, bene... mi avevano detto che avrei avuto due studenti nuovi, prego i vostri nomi?- chiese la professoressa mentre si stirava con le mani la sua camicetta azzurra.

 

-Gabriella Montez.-

 

-Troy Bolton.-

 

-Bene, io sono Dora Weiler... benvenuti... ora passiamo alla nostra lezione.- disse la signora prendendo in mano un gessetto bianco.

 

-Ma prof è il primo giorno di scuola... non è che potrebbe iniziare da domani, sa i nuovi arrivati si traumatizzerebbero troppo.- affermò la voce inconfondibile del ricciolo della classe.

 

-Signor Danforth, mi fa piacere che si preoccupi così tanto dei nuovi arrivati... ma non vorrei che...- si fermò guardò l’espressione delusa del ragazzo e cedette. –E va bene, ma fate silenzio.- disse arrendendosi la Weiler.

 

Chad guardò il suo nuovo amico sorridendo.

 

-Cos’è non dirmi che sei il cocco della prof?- chiese il castano accigliato.

 

Il ricciolo fece un smorfia da colpevole. I compagni sorrisero.

 

Quell’ora passò velocemente e il primo giorno di scuola finì in un attimo. I ragazzi della East High uscirono felici dalla scuola, primo perché sarebbe stato l’unico giorno da tre ore e poi, dopo tutto c’era ancora qualcosa di estate nell’aria, lo confermava l’abbigliamento leggero che indossavano i ragazzi.

 

Gabriella uscì a passo veloce, voleva raggiungere l’amica incontrata due ore prima in classe. Troy senza pensarci la seguì, la voleva salutare e ringraziare per essere stata così simpatica con lui, che non la conosceva neanche.

 

-Taylor? Scusami se ti disturbo.- disse Gabriella appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.

 

-Ciao Gabriella dimmi...-  

 

-Volevo chiederti se puoi darmi i tuoi appunti di fisica dell’anno scorso, sai facendo il trasloco ho paura di averli persi...- chiese la mora alla ragazza.

 

-Ma certo! Vieni a casa mia, aspetta ti scrivo la via.- prese dalla tasca dello zaino un foglietto e una penna e scrisse su di esso la via, “MAY STREET N°48”.

 

-Ma guarda che coincidenza, abiti nella mia stessa via!- affermò Troy, che fino a quel momento era stato in silenzio.

 

Taylor si girò di scatto.

 

-Ah ciao, non ti avevo visto.- disse la mora all’amico.

 

-Scusa non mi ricordo come ti chiami! -confessò Taylor mettendosi una mano sulla testa.

 

-Troy Bolton. Piacere di conoscerti!- disse porgendole la mano.

 

-Piacere mio, ma che hai detto prima?- chiese la mora mentre ancora gli stringeva la mano.

 

-Ho detto che abiti nella mia stessa via.- ripeté il castano.

 

-Davvero? Io sto al numero 48, tu?-

 

-50.-

 

-Scusate se vi interrompo ma c’è mia madre che mi sta aspettando. Allora Taylor a che ore posso venire?- chiese la mora indicando la macchina della madre parcheggiata dietro al solito albero.

 

-Alle cinque, va bene?-

 

-Si! Allora ciao. Ehm ciao Troy.- disse la ragazza sorridendo mentre si avviava alla macchina.

 

-Ciao!- salutò la ragazza. –Beh, io vado. Anche mio padre mi sta aspettando.- disse indicando il coach che stava entrando in macchina.

 

-Ok, ciao.- rispose semplicemente la mora rimasta lì con il ragazzo.

 

§§§§

 

-Ciao Gabriella come è andato il primo giorno di scuola?- chiese la madre della ragazza mettendo in moto.

 

-Meraviglioso!- affermò semplicemente la figlia.

 

§§§§

 

-Ehi, Troy com’è andata?- chiese il signor Bolton mettendosi la cintura.

 

-Stupendamente.- disse il ragazzo chiudendo la portiera.

 

-Strano, di solito il primo giorno... dovrebbe essere traumatico.- dissero i genitori sorridendo ai rispettivi figli.

 

 

*************

 

Ta dàààààà! XD

Ecco il nuovo Chappy subito dopo il due, per scusarmi del ritardo! Lo so il titolo è alquanto strano, ma mi sembrava che fosse il succo del discorso! XD

Che posso dire siamo solo agli inizi, ah si... posso dire che spero che questa ficcy diventi stupenda anche perché ho in testa un milione di idee...^^

 

Come sempre vi chiedo di lasciarmi delle recensioni per migliorare...^^

 

Tanti Kiss

 

Ryna91

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > High School Musical / Vai alla pagina dell'autore: Invisible