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Autore: AlyTae    15/01/2015    3 recensioni
- Sai, quando sei nata tua madre insisteva col chiamarti Tiffany. Abbiamo litigato molto, sai? Che ricordi...-
Alzò la testa lievementi
- Quindi...- mormorò - Qual è il mio nome papà?-
- Cosa intendi dire?- disse suo padre, in tono quasi severo - Stephanie, ovviamente.-
Stephanie lo guardò intensamente
- Non mentirmi, papà.- disse - Qual è il mio nome?-

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SiFany
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Tiffany, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano quasi le nove e mezza, quando finalmente si udì il rumore stridulo di un cancello che si apre.
- Finalmente!- disse Sunny, alzandosi in piedi e stiracchiandosi gli arti – Non ce la facevo più ad aspettare.-
- Ma tuo zio non poteva nemmeno farci saltare la fila?- disse Sooyoung.
- Insomma, basta! Ne abbiamo già parlato! Mio zio è serissimo nel suo lavoro, e non ha certo intenzione di essere più buono con me che con altri! Figurarsi con i miei amici, poi…-
Sooyoung sbuffò, poi si alzò in piedi anche lei. Tutti quanti si diressero verso l’entrata dell’edificio, spingendo e facendosi strada tra l’enorme massa di gente che tentava di entrare.
- Ma Stephanie e Taeyeon…-
- Andiamo senza di loro. Poi si arrangeranno.-
 
 
Nessuna aveva proferito parola per tutto il tragitto. E anche in quel momento, al bancone del bar, l’unico rumore che si sentiva era lo scroscio della schiuma del latte che si mischia col caffè caldo, appena sceso da una macchinetta.
- Sono 10 dollari.- disse la biondissima barista, sorridente.
- Ecco.- Stephanie porse il denaro alla ragazza, e afferrò alcuni dei cappuccini che avevano ordinato. Taeyeon prese quelli che rimanevano.
- Grazie mille, e arrivederci.- le salutò la barista.
Una volta che la porta del bar si chiuse, ritornò un silenzio glaciale.
- Adesso lo sai proprio bene, l’inglese…- commentò, dopo qualche istante, Taeyeon.
Stephanie s’irrigidì appena la sentì parlare:- Sì.. ormai mi viene naturale…-
Calò di nuovo il silenzio. Stephanie era sempre più a disagio, e dal tono di voce di Tae, e dai suoi movimenti, poteva capire che per lei la situazione era altrettanto imbarazzante.
Doveva fare qualcosa. Doveva dire qualcosa. Ormai sentiva il bisogno di uscire da quella situazione, e trovare una propria identità. Anzi, la sua identità l’aveva già trovata: accanto a Siwon. Che sia Tiffany o Stephanie, lei aveva bisogno di lui. Siwon era la persona più importante che le fosse mai capitato di incontrare, e non voleva perderlo per nulla al mondo. Anche se Taeyeon non fosse stata d’accordo, anche se avesse dovuto litigare con lei. Taeyeon. La sua migliore amica..
- Tae…- iniziò.
Taeyeon si girò verso di lei, in ascolto. Era il momento. Basta. Non doveva avere paura della sua reazione. Non doveva importarle.
La mia migliore amica…
- Tae…- si morse un labbro, come una soffice carezza di incoraggiamento – Volevo parlarti. Di quello… quello che è successo ieri sera.-
I movimenti di Taeyeon divennero sempre più rigidi. Stephanie lo notò. Poteva percepire il disagio della sua amica.
- Ieri sera?- balbettò.
Faceva la finta tonta. Era impossibile non accorgersene.
- Tae, ti prego, non far finta di non capire.- continuò Stephanie, che stava acquisendo poco a poco sempre più coraggio .
Lo sguardo di Taeyeon trasudava di preoccupazione. Stephanie intuì che avesse temuto fino a quel momento quello scontro, che non volesse assolutamente parlarne. Ma perché, si chiedeva. Perché? Era forse così grave?
- Quindi…- sospirò Taeyeon, rassegnata - … te ne sei accorta…-
- Sì. Ti ho sentita.-
Il respiro di Taeyeon diventava sempre più affannoso. Stephanie la scrutò, visibilmente preoccupata. Non credeva che la sua relazione con Siwon potesse angosciare così tanto la sua amica.
- Io..- provò a dire Taeyeon, ma non riuscì a finire la frase. E scoppiò in lacrime.
 
 
 
Shindong cercò di farsi largo tra la folla a furia di gomitate e spintoni, ma neppure uno tipo corpulento come lui riuscì a sovrastare tutto quel caos.
- Ragazzi! RAGAZZI! Aspettatemi!-
Tutto inutile, ormai. I suoi amici erano avanti anni luce.
Begli amici pensò era così difficile aspettarmi per soli due minuti?
Sbuffò, e si rassegnò ad andare avanti da solo. Poco male, tanto si sarebbero persi di vista lo stesso, e comunque si sarebbero ritrovati all’uscita.
Finalmente riuscì ad entrare nell’edificio. Orde e orde di persone vagavano per i corridoi, leggendo i cartelli attaccati alle pareti e chiedevano indicazioni. C’era quasi più caos lì dentro che all’uscita.
Il ragazzo imboccò un corridoio, a passo indeciso. In effetti, non aveva idea del motivo per cui era venuto lì. Il sogno di diventare una celebrità era sempre stato quello di Sooyoung, di Taeyeon o di Leeteuk… ma lui, cosa c’entrava? Non era nemmeno sicuro di avere un talento speciale. Allora, perché aveva fatto quel viaggio così lungo?
Per Stephanie.
I suoi passi divennero sempre più lenti, fino a fermarsi del tutto. Stephanie.
Sì, era lei il motivo di tutto. I mesi senza di lei furono per lui uno strazio totale, ma la lunga attesa non fece che aumentarne il desiderio. L’amava. Sì, l’amava. Era sempre stato convinto di essere innamorato, ma in quel momento ne fu sicuro più che mai.
Strinse i pugni. A cosa serviva? Tanto, con lei non avrebbe mai funzionato. Credeva che lei fosse diversa da tutte le altre ragazze superficiali, che guardano solo all’aspetto fisico. Un tempo era davvero sicuro di avere delle possibilità. Ma si sbagliava. Stephanie era come tutte le altre, se non peggio. Era cambiata. Oppure era sempre stata così? Non lo sapeva. Solo di una cosa era certo: che nonostante tutto, lui era sempre innamorato. Perdutamente innamorato.
Innamorato di una stronza.
- Scusa…- disse una vocina alle sue spalle.
Si voltò. Era una ragazza dai lunghi capelli biondi.
- Scusa, sai dirmi dove si tengono le audizioni per i ballerini?-
Shindong, per tutta risposta, alzò le spalle. Non perché non sapesse la risposta, ma la ragazza parlava inglese, e lui non capiva assolutamente quello che stava dicendo.
- Capito, grazie lo stesso.- rispose lei. Ma mentre stava per andarsene, Shindong la sentì borbottare :- E come se non bastasse, non ho idea di dove siano finiti Yoona e gli altri…-
- A… aspetta…- osò il ragazzo, correndole in contro – Parli coreano? Sei coreana?-
La ragazza rimase confusa per qualche secondo, per poi annuire.
- Grazie al cielo- sospirò lui – Scusami, non volevo disturbarti. È che mi sono perso, e non so parlare inglese.. e in più scusami se non ho risposto alla tua domanda prima, ma proprio non…-
- Ok, ok, ho capito non preoccuparti.- lo interruppe la ragazza, che aveva iniziato a ridere dolcemente. Shindong arrossì, lievemente imbarazzato. Ma in fondo era sollevato di aver trovato qualcuno che lo capiva.
- Allora mi puoi aiutare a cercare dove selezionano i ballerini?-
- Certo. Anche io sto cercando proprio quello.-
Mentiva. Ma non sapeva dove andare, al momento. E poi, se la cavava nel ballo, tutto sommato. Non sarebbe stato male provare.
- Splendido!- esclamò la ragazza, sorridendo. E Shindong non potè fare a meno di pensare che era davvero carina.
Si avviarono insieme per uno dei tanti corridoi affollati.
- Mi chiamo Shindong. Piacere.-
- Piacere, Hyoyeon.-
 
 
Ormai i loro cappuccini era finiti a terra, bagnando di un bianco sporco il marciapiede. Ma Stephanie non gli diede molta importanza. E come avrebbe potuto, con Taeyeon che le stava bagnando la maglietta di lacrime salate?
- Tae…- provò a dire la rossa, ma davvero non aveva idea di come reagire. Tantissime volte aveva visto la sua amica piangere, ed aveva sempre avuto le parole giuste per consolarla. Questa volta era diverso: perché si comportava così? Che cosa l’aveva scossa così tanto? Possibile che la colpa fosse tutta sua e di Siwon? Questa faccenda le lasciava dell’amaro in bocca. Era sicura che almeno lei l’avrebbe capita.
Taeyeon. La sua migliore amica. Perché?
- Scusa… Stephanie, scusami davvero!-
- Ma… cosa stai dicendo? Non ti devi scusare…-
Tutto stava diventando piuttosto strano. Per quale motivo avrebbe dovuto scusarsi? Non era forse lei, nel torto?
- Io… è successo tutto così in fretta?-
In fretta? Ma cosa? Stephanie ormai era totalmente confusa. I discorsi non filavano. C’era qualcosa che non andava.
- In che senso Tae? Spiegati…-
- Io…- Taeyeon prese un respiro – Io.. non riuscivo a dormire. Ero scesa in salotto per prendere un bicchiere d’acqua e… bhe, c’era anche lui. Era seduto sul divano. Mi guarda e mi dice “nemmeno tu riesci a dormire eh?”. Io mi sono seduta vicino a lui e abbiamo parlato. Nulla di strano, abbiamo sempre parlato. Siamo amici da molti anni, no? Ma poi… poi lui ha iniziato a parlarmi di cose strane. E io non sapevo che fare, cosa rispondere… Finché non mi guarda negli occhi e mi bacia. Volevo staccarmi, lo volevo davvero ti giuro! Ma non l’ho fatto, non so perché non l’ho fatto. E non credevo ci avessi visti, io…-
- Taeyeon! – Stephanie la interruppe bruscamente – Taeyeon, calmati adesso! Si può sapere di chi stai parlando?-
Taeyeon si asciugò le lacrime, e guardò l’amica dritta negli occhi.
- Come di chi sto parlando?- domandò. Ora il suo sguardo era confuso tanto quanto quello della rossa.
 
Taeyeon tende le orecchie. Le è sembrato di sentire un rumore strano. Si alza dal letto, cercando di non svegliare Sooyoung che ronfa accanto a lei, apre la porta e fissa il corridoio. È tutto buio e non c’è nessuno. Probabilmente quel rumore se lo è immaginato. Ma non può farci niente. Nonostante fosse già un’adulta, la sua paura del buio e persisteva da anni. Ormai non sarebbe riuscita a dormire bene.
Chiuse la porta delicatamente e scese le scale per andare al piano di sotto. Forse bere qualcosa l’avrebbe aiutata a calmarla. Ma appena raggiunse il salotto, vide una sagoma scura seduta sul divano. Trasalì, e per poco non urlò.
- Nemmeno tu riesci a dormire eh?-
 La ragazza tirò un sospiro di sollievo.
- Leeteuk! Accidenti mi hai fatto prendere un colpo!-
Il ragazzo rise, ma piano, per non svegliare tutti gli altri che dormivano al piano superiore.
- Hai sempre avuto paura del buio, fifona che non sei altro!-
Taeyeon si sedette vicino a lui e gli diede una cuscinata amichevole sulla testa.
- Non prendermi in giro!- sbuffò, fingendosi arrabbiata
- Meno male che ci siamo stati sempre io e Stephanie a salvarti dal mondo delle tenebre..-
- Se per “mondo delle tenebre” intendi “Sunny e i suoi modi decisamente poco simpatici per farmi paura”… allora sì, siete stati due veri cavalieri.-
Si misero a ridere.
- Mi chiedo come mai non me l’abbia mai detto..-
- Chi?-
- Stephanie.-
Taeyeon smise immediatamente di ridere.
- In.. in che senso?-
- Non far finta di non sapere niente. So benissimo che gli piaccio.-
Calò un silenzio piuttosto imbarazzante. Non c’erano mai stati silenzi imbarazzanti tra di loro, e questo fece aumentare il disagio di Taeyeon.
- Come fai a saperlo?-
- E’ palese. Lo si capisce da come mi guarda.-
- Non dirglielo che lo sai.-
- Figurati.-
- E’ sempre stata molto timida con i ragazzi, probabilmente è per questo che non ti ha mai confessato quello che prova. Magari se provi a parlarle tu..-
- Non posso parlarle. Dovrebbe essere lei a parlare con me. Sarebbe molto più facile – fece una pausa – dirle di no.-
Taeyeon rimase spiazzata:- Come… no?-
- No. Non mi piace Stephanie. Non in quel modo.-
Taeyeon abbassò lo sguardo. Le dispiaceva un sacco. Per anni aveva ascoltato Stephanie parlare della sua cotta, aveva fatto il tifo per lei, e ora scoprire che Leeteuk non la ricambiava per nulla. Era triste. Eppure… perché non si sentiva triste? Voleva esserlo, ma non lo era. Improvvisamente pensò a tutti i sentimenti turbati ogni volta che Stephanie le parlava di Leeteuk, di quanto era innamorata, i suoi sogni di costruire un futuro con lui… e tutto ciò che provava, in quel momento, era uno strano, misterioso, dolce sentimento di sollievo.
I suoi pensieri furono interrotti da un contatto caldo sulla sua mano. Trasalì. Leeteuk le aveva preso la mano. Si voltò e trovò il viso del ragazzo paurosamente vicino al suo.
- Leeteuk..- mormorò, impaurita.
- Shh.- rispose secco lui.
Il bacio arrivò inaspettato. La sensazione di qualcosa di viscido avvolgerle la lingua, ancora di più. Ancora meno aspettate furono le mani di lui che prima le cingevano la vita, poi scendevano, sempre più giù. Il tintinnio di una cintura che si scioglie, la sensazione del suo corpo che diventava sempre più orizzontale, il contatto di cuscini del divano sulla sua schiena… Taeyeon non se ne rendeva nemmeno conto. La mente era totalmente annebbiata, buia e silenziosa come quella notte. Tutto ciò che riusciva a provare era quella solita sensazione di puro  sollievo.
   
 
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