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Autore: RedDisposition    15/01/2015    1 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 14

-posso?- Rachel strinse gli occhi –no aspetta, c’è un ultimo gradino- Santana la guidò mettendole le mani sulle spalle –ma dove mi hai portato sulla statua della libertà?- Santana rise –quasi- le sussurrò, quando erano scese dal taxi Rachel ebbe l’ordine da Santana di chiudere gli occhi fino al nuovo ordine –puoi aprirli adesso- Rachel sorrise e aprì gli occhi lentamente, quando vide dove si trovava le mancò il fiato, sotto di lei si estendeva il mare, e si vedevano le luci offuscate delle strade di New York, si avvicinò ad un pilastro e si mantenne per affacciarsi meglio, quando vide il pilastro di un rossiccio color mattone sorrise e si girò verso Santana che era rimasta dietro di lei con le mani che si massaggiavano –mi hai portato sul ponte di Brooklyn?- Santana annuì leggermente –perché non ti avvicini?- Santana scosse la testa deglutendo leggermente –non mi trovo a mio agio con le altezze- Rachel sorrise e le si avvicinò –perché mi hai portato qui se ti fa paura?- Santana deglutì –perché mi piace sbalordire la gente- Rachel sorrise –mi basta vederti con uno di quei sorrisi con le fossette per sbalordirmi- Santana abbassò lo sguardo imbarazzata, Rachel la guardò e capì in quel momento che era la prima volta che la vedeva senza maschere, che la vedeva per quello che era, una ragazza insicura e dolce che usava la spavalderia e l’arroganza per non mostrarsi al mondo –posso svelarti un segreto?- Santana annuì timidamente –la vertigine non è paura dell’altezza, ma voglia di volare- le sussurrò ad un orecchio, Santana le sorrise –credo che la mia sia più paura di cadere- Rachel scoppiò a ridere –ho un tavolo prenot..- Santana non riuscì a parlare perché Rachel si era messa sulle punte e le aveva rubato un bacio –Berry! Avevamo un accordo!- Rachel scoppiò a ridere avviandosi alle scale  -gli accordi si rompono- le urlò quando ormai stava sulle scale –Ra..Rachel non lasciarmi qui- la ragazza ebrea scoppiò a ridere e corse a prendere Santana, afferrandola per un polso scesero tutte le scale.
Il battito di Santana tornò finalmente regolare quando si ritrovarono a terra, non più sul ponte ma quasi a Manhattan, avevano praticamente corso per tutto il tragitto –non ho voglia di mangiare adesso- Santana alzò un sopracciglio –cosa? Ma io ho fame- Rachel scoppiò a ridere –ho pensato che io e te non abbiamo bisogno di tutto questo, ci viviamo già a New York- Santana la fissò stranita –vuoi dire che non vuoi questo appuntamento?- Rachel scosse la testa –voglio dire che ho bisogno di te e di nient’altro- Santana sorrise –allora cosa vuoi fare?- Rachel fece spallucce –guardare un film rimanendo mano nella mano- Santana annuì –ma prima dobbiamo passare per una parte è di strada- Rachel annuì e prese a camminare al fianco di Santana.
Le loro mani si sfioravano, ma Rachel non aveva la forza ne il coraggio di prenderla e metterla fra le sue, aveva appena distolto lo sguardo dalle loro mani quando Santana gliela sfiorò più forte facendole urtare –scusa- Rachel riuscì a sussurrare imbarazzata, Santana le sorrise e incrociò le sue dita a quelle della ragazza –posso tenerti per mano?- Rachel sorrise e annuì stringendole la mano. Dopo poco arrivarono difronte ad un grattacielo, Santana glielo indicò, ma Rachel non riuscì a capire quale fosse finchè non si accesero improvvisamente delle luci, lo riconobbe subito, era l’Empire State Building, sorrise a Santana che solo in quel momento le parlò –osserva attentamente- Rachel annuì, Santana le si pose dietro e con un braccio la sorpassò all’altezza degli occhi, indicò la punta con un dito e poi il basso –giù sembra un palazzo normale, ma quando alzi lo sguardo quelle luci ti ricordano che è il più grande dei palazzi, da lì sopra puoi sentirti il re del mondo, mentre giù sei solo un semplice newyorkese- Rachel annuì e girò lievemente il viso trovandosi quello di Santana a qualche centimetro dal suo –ti starai chiedendo “e a me che dovrebbe importare?” ebbene si, Rachel Berry, tu sei come l’Empire State Building, se ti guardano da lontano sembri una semplice americana, ma avvicinandosi si capisce che sei una stella, capisco quando Finn ti considerava tale- Rachel sorrise –chi sta con te può considerarsi fortunato, non capita tutti i giorni di avere qualcuno di così speciale accanto- Rachel sorrise forte e si girò verso la ragazza con le lacrime agli occhi, Santana corrugò la fronte credendo di aver detto qualcosa di sbagliato ma quando sentì la ragazza cingerle le spalle con un abbracciò si ricredette e la strinse a sua volta –andiamo a casa adesso- Rachel annuì e prese la mano tesa di Santana.
 
 Rachel si ritrovò fuori lo zerbino di casa, stava per mettere le chiavi nella serratura ma Santana la tirò –non se ne parla che il nostro appuntamento lo passiamo in casa- Rachel la guardò –e dove vuoi andare?- Santana sorrise e la portò con sé in un posto del palazzo che conosceva solo lei, era un capannone scoperto dove potevi osservare le stelle – è bellissimo qui- Rachel si sedette a terra e alzò gli occhi, vide subito la stella di Finn e sorrise, era la più splendente e grande –ti manca?- Rachel guardò Santana che si era seduta di fronte a lei –mi mancherà sempre ma…- la ragazza prese a gesticolare –ma la domanda da fare è lo ami ancora?- Rachel deglutì e guardò Santana negli occhi, per poi distogliere lo sguardo, guardò di nuovo la stella di Finn, non lo amava come prima, ma si sentiva così legata a lui da aver paura di innamorarsi di qualcun altro –forse non avrei dovuto dirlo- Santana distrusse il periodo di silenzio, era durato fin troppo per le due –sarà meglio tornare- Rachel fece per aprire bocca ma quando vide Santana alzarsi e camminare svelta verso l’ascensore sbuffò e la seguì.
 
-Buonanotte- Santana le lasciò un bacio su una guancia e le diede le spalle avviandosi alla sua stanza, Rachel rimase di ghiaccio a quel minimo contatto, si era aspettata qualcosa di più, ma poi vide l’andatura di Santana, era distrutta, non dalla stanchezza, ma dal modo in cui Rachel non aveva risposto, la ragazza ebrea sbuffò e camminò verso la sua stanza, si gettò di peso sul letto e si diete il suo cuscino in testa per un paio di volte, si alzò e si avvicinò allo specchio, vide il riflesso di una ragazza stanca di essere triste, con la voglia di andare avanti e di farlo con Santana, ma poi il suo sguardo si abbassò sulla collana dedicata a Finn e sbuffò ricordandosi che non poteva, ma sapeva che era abbastanza forte da fare un passò alla volta, così, sicura, fece scorrere le sue mani al collo e con uno scatto la collana le cadde fra i piedi, si chinò per raccoglierla e la posò sul comò, si sdraiò sul letto, senza ne struccarsi ne svestirsi.
 
Santana nel frattempo stava sdraiata a pancia all’in su con il cuscino stretto al petto, si era struccata e spogliata a differenza di Rachel e aveva gettato i suoi vestiti ovunque –stupido- sussurrò –si sto parlando con te- indicò il soffitto come per voler parlare con il cielo –non dovevi andartene! Dovevi pensare a lei! Ha bisogno di te! Se tu fossi qui io starei da Quinn e voi due vi sareste sposati, ma no per qualche strano motivo tu te ne sei andato!- Santana aveva la rabbia nella voce, non si era mai sfogata a dovere sulla morte di Finn, e lei ce l’aveva a morte con tutti, con chiunque ne parlasse –anche tu, che cazzo hai combinato? Potevi salvarlo e non l’hai fatto!- Santana crebbe di avere un certo collegamento con Dio –io odio questo mondo! Fa tutto schifo! Potevi prenderti me! Non lui!- Santana ormai piangeva, dal nervoso e dalla rabbia, aveva lanciato il suo cuscino via dal suo petto e aveva fatto cadere tutti i libri e i dvd che stavano sulla sua mensola creando un rumore sordo, sperò di non aver svegliato Rachel e sbuffò girandosi di lato –mi fidavo di te!- guardò la sua foto e quella di Finn e lo accarezzò –mi manchi tanto- sussurrò alla fine stremata dal pianto, poggiò la testa sul cuscino e continuò a guardare la foto, finchè non iniziò a vedere abbagliato e lì si abbandonò al sonno.
 
Rachel si svegliò nel completo silenzio di casa sua quella domenica, si rese conto che il sole era già alto in cielo e che quindi aveva mancato il suo rituale giornaliero, ma non le importò, si alzò e camminò fino alla cucina dove Kurt leggeva il giornale –Buongiorno- il ragazzo sussultò e alzò lo sguardo verso la ragazza e battè un paio di volte le palpebre –con chi ti sei picchiata?- Rachel alzò un sopracciglio e vide Kurt indicarle lo specchio, la ragazza si avvicinò e spalancò gli occhi, si ricordò di non essersi spogliata ne struccata, aveva ancora il vestito ramificato rosa della sera prima che ormai era tutto sgualcito e il trucco sciolto, quasi da sembrare un panda, i capelli erano sparati ovunque e la frangetta era tutta buttata di qua e di la –hai dormito vestita?- Rachel annuì sedendosi scompostamente sulla sedia e prendendo una ciambella al volo dalla mano di Kurt –ieri sono rientrata tardi- Kurt alzò un sopracciglio –con chi sei uscita?- Rachel sbuffò –nessuno, la compagnia ha organizzato la cena- Kurt alzò un sopracciglio –Santana non me l’aveva accennato- Rachel spalancò gli occhi –lei non è venuta, credo, Blaine ha trovato una casa?- Kurt annuì leggermente –a qualche isolato da qui- Rachel diede un morso alla sua ciambella e  rimase in silenzio a vedere la finestra che dava su Manhattan, di giorno era tutto un cumulo di palazzi e palazzoni con finestre enormi e c’era un gran via vai di macchine  e taxi gialli, invece di notte tutto si illuminava tanto che Rachel era rimasta spesso, durante le prime notti della mancanza di Finn, a guardare quelle luci e per un attimo si ricordava di essere viva–Santana dov’è?- Rachel irruppe il silenzio e guardo il ragazzo che chiuse il giornale e la guardò con i suoi occhioni azzurri, cercò le parole giuste, ma sapeva che l’avrebbero distrutta in qualsiasi modo gliel’avrebbe detto, quindi scelse quello più diretto –è uscita con una ragazza, mi pare si chiamasse Dani, non lo so, ha detto che pranzavano insieme- Rachel si morse una guancia e sorrise falsamente cercando di mostrarsi felice –spero per lei che vada bene- Kurt annuì e prima di riabbassare lo sguardo socchiuse gli occhi come per capire cosa nascondesse la ragazza, Rachel si alzò dalla sedia e andò a farsi una doccia -sono così facile da dimenticare? – si disse guardandosi allo specchio.
 
-allora com’è vivere con la grande Rachel Berry?- Santana sorrise a Dani che la guardava dall’altro lato del tavolo, l’aveva incontrata mentre scendeva a prendere la colazione e alla domanda del voler pranzare insieme aveva risposto di si –difficile- si limitò a dire Santana, l’argomento Rachel Berry non era poi così adatto quella mattina –sei di poche parole stamattina?- Santana non rispose e tirò un sorso dalla sua cannuccia –no è che non so neanche perché sto qua- la ragazza la guardò con un sopracciglio alzato –che è successo San?- la latina sospirò e guardò attentamente l’amica, cercò di fidarsi –la ragazza con cui avevo quell’appuntamento era Rachel- Dani spalancò la bocca –e non è andato bene?- Santana scosse la testa –è andato benissimo, finchè non abbiamo parlato di Finn- l’altra ragazza annuì –lei lo ama ancora e non capisce che deve andare avanti- Dani si posizionò meglio gli occhiali –vuoi dire che è ancora innamorata del suo ex che è morto quasi quattro mesi fa?- Santana annuì nonostante le desse fastidio il modo in cui  aveva parlato della morte di Finn –oh, mi dispiace- Santana annuì e abbassò lo sguardo –ti sei innamorata della Berry eh?- Santana sussultò e vide un leggero sorriso sul volto di Dani –è così evidente?- la ragazza scoppiò a ridere –si, molto- la latina sbuffò e si passò una mano sul viso –mi dispiace di essere uscita con te e poi aver parlato solo di problemi personali- Dani fece per scacciare una mosca con la mano e le sorrise –non fa niente, ti aiuterò io, non preoccuparti, da come parla di te anche lei deve tenerci molto- Santana scosse la testa –non diciamo scemenze- Dani rise e le diede una leggera gomitata –non scommettere con Dani, perché Dani vince sempre- Santana la guardò stranita –parli in terza persona per te stessa?- scoppiarono a ridere entrambe terminando il loro pranzo.
 
-si ho capito- Santana aprì la porta di casa –certo, ci sentiamo domani- la chiuse alle sue spalle e posò il suo giubbotto sull’appendiabiti –ciao D.- sospirò e posò il telefono e le chiavi con un tonfo sul tavolo della cucina, si incamminò verso la sua stanza e si tolse i tacchi sospirando, era tardo pomeriggio e li aveva portati per l’intera giornata –il tavolo si graffia- Santana sussultò e si girò piano alle sue spalle impaurita da quella voce fredda, vide una luce accesa e la testa di Rachel spuntare da sopra un libro, stava seduta su una poltrona e vestiva con uno dei suoi semplici vestiti –io.. ero..- Santana si ritrovò senza parole,  Rachel la guardava con freddezza –andato bene?- Santana spalancò la bocca sapendo a cosa si riferiva –si, cioè, no, io..- Rachel scosse la testa e si alzò posando il libro sullo scaffale –sono facile da sostituire Santana- la ragazza ebrea le aveva sussurrato ad un orecchio con rabbia e freddezza e poi era sparita fra le stanze della casa. Santana sbuffò e si lasciò cadere sul divano.


sorry, sorry.
non credevate mica fosse così facile?

*risata diabolica*
vi adoro, grazie per le visy e le recy(?)
  
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