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Autore: Kyuri_Zaoldyeck    16/01/2015    1 recensioni
Kiri andava sempre più fiera di quella squadra, era consapevole però, che 2 mesi dopo si sarebbero separati mettendo fine al mito della Generazione dei Miracoli, e il pensiero la rendeva triste.
Tuttavia, i fatti del suo passato alla Teikou legati alla sua squadra del cuore racchiudevano gioie e dolori, che mai pensava si sarebbero riproposti anche nel suo presente, quando rincontrerà quegli occhi rosso fuoco che avrebbero capovolto la sua vita
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dalla palestra provenivano più ulra del solito, la finale della Winter Cup non poteva certo attirare un pubblico ristretto.

Kiri se ne stava in disparte, era di umore piuttosto allegro, aveva fissato con i suoi amici per vedere la partita, una specie di rimpatriata come ai vecchi tempi.

Una volta entrati, presero posto nella prima fila degli spalti, dove si aveva una visuale sopraffina del campo, e dove erano attaccati dei cartelli “RISERVATO”. Era stato Kise a riservare per loro quei posti, pagando una cifra certamente esorbitante.

Kiri si era seduta tranquillamente al centro, pensando alla partita fenomenale che avrebbe visto, si stava parlando dell’asso e il capitano della vecchia Teikou, uno spettacolo unico per colei che li aveva allenati. L’ansia la stava logorando, e il suo unico movimento divenne l’infilare la mano nel sacchetto di patatine di Murasakibara per mangiarsele.

In ritardo, arrivò anche Kuroko, assieme ad un ragazzo dai capelli rossi e neri.
-Kurokocchi! Ora capisco perchè mi hai chiesto due posti, c’è anche Kagamicchi- disse entusiasta Kise, mentre al loro arrivo, Midorima rispose con qualche sussulto nervoso e rabbioso.
-Kiri-chan, vorrei presentarti Kagami Taiga, la mia nuova luce- fu un orgoglio per lei trovare il rimpiazza mento di Aomine che potesse accompagnare Kuroko nella squadra. I due si presentarono, e infine presero i loro posti, non appena le squadre apparirono sull’angolo opposto della palestra.

Kiri ricordò i dati che Satsuki le aveva dato, fondamentalmente i giocatori del Rakuzan non erano dei giganti come quelli del Yosen, e non erano aggressivi come quelli del Too. Sembravano tranquilli, con un’espressione pacifica stampata in faccia. Avvertì in loro la sicurezza immensa di vittoria. Non avevano mai perso una partita, e non avevano mai contemplato l’idea di perdere, del resto come la vecchia Teikou, e sotto questo aspetto, il Rakuzan aveva il miglior insegnamento.

Dall’altro lato i giocatori in nero del Too, capeggiati da Aomine, che li aveva visti e li aveva salutati, facendo sussultare Kiri e distraendola dalle sue congetture, in fondo era compito suo studiare l’avversario peggiore, anche se un po’ prematuro.

A distrarla giunsero poi le piccole scommesse:
-Io sto col Too! Aomine è nostro amico e nostro vecchio compagno di squadra- esclamò Kise.

-Sarebbe meglio se il Too si prendesse almeno una vittoria, tanto il Rakuzan le ha vinte tutte- constatò Kuroko.

-Io sto con la squadra più forte, e non so proprio dire quale sia stasera- disse Midorima stringendo un orsetto di Peluche tra le dita fasciate.

-Kiri-chan, tu che dici?- chiese Kuroko, ma lei non li stava ascoltando più di tanto, e non colse neppure la domanda.

-Se la conosco bene dirà di non stare dalla parte di nessuno, guarderà e attenderà che Aominecchi e Akashicchi si scatenino- lei non rispose, tanto era bastato Kise a rispondere per lei.

-Ma sotto sotto sta per il Rakuzan- ridacchiò subito dopo.

-Non sto per nessuno, non mi conosci così bene!- sbottò lei senza voltarsi. Non sapeva davvero chi favorire … quella partita si svolgeva, in modo più violento, anche nella sua mente e nel suo cuore. Era anche vero che bramava vedere il risveglio dell’imperatore.
 
La partita ebbe inizio e il Too si assicurò il maggior possesso palla, mentre quelli del Rakuzan continuarono sulla linea calma e pacifica, a giocare superficialmente.

-Questo non piacerà ad Aomine, lui vuole avversari degni di sé, ma che stanno facendo?-sbuffò Kise.

-Se il Rakuzan si scatenasse subito come il Too, perderebbero energia gradualmente. Inoltre cercano uno svantaggio … di almeno 20 punti- spiegò Kiri.

-Come fai a capirlo?- chiese il biondo curioso.

-Cercano la vittoria trionfale, fisseranno un numero e fermeranno il Too una volta raggiunto quel numero, cercano la vittoria assoluta- spiegò Kiri intenta ad assistere ai magnifici e sciolti canestri di Aomine.

-Certo che li conosci bene, ti vedi con qualcuno di loro? Dovresti dirlo alla squadra- disse Midorima in tono molto seccato.

-Non dire assurdità, mi sono bastati i rapporti … e poi, conosco bene Akashi … nessuno può pensare ad una macchinazione così se non lui, ma lo sai anche tu- disse lei.

Il primo quarto terminò con un vantaggio netto del Too. Mentre il loro allenatore continuava a incoraggiarli, il coach del Rakuzan se ne stava zitto in disparte, mentre il rosso carminio dava degli ordini alla squadra
“Hai realizzato la tua volontà di separarci e di sfidarci tutti, e di gestire una squadra … sei grande” pensò Kiri, guardando anche lei il rosso sedersi sulla panchina in tutta calma e tranquillità.

Improvvisamente, come se il pensiero di lei fosse rimbalzato fuori dalla sua gola, il rosso alzò i suoi occhi etero cromatici e incontrò i suoi, pochi attimi, per poi reindirizzare lo sguardo ai suoi 4 compagni.
 
Nel secondo quarto il Rakuzan sembrò svegliarsi solo in parte, tradendo le aspettative di Kiri, mentre Aomine pareva profondamente irritando. Adesso il Rakuzan cercava di tenere bloccato il Too, per non alterare troppo il punteggio. “Un quarto di partita buttato al vento” pensò Kiri, anche lei delusa e irritata, tanto che non riusciva a stare ferma e seduta, doveva sporgersi dagli spalti.

-Calmati, Tokiwa, non credo stiano facendo arrabbiare Aomine a caso- le disse Midorima.

-Stanno sbagliando! Non servirà a farlo entrare nella zona, lui deve solo trovare il degno avversario per entrarci!- gridò lei nervosa.

-Io credo che Aomine quando si arrabbia, diventa indomabile e anche distratto, sarà questa la tattica del Rakuzan- constatò Kuroko giustamente.

In ogni caso, Kiri voleva vederci chiaro, il loro comportamento insensato non corrispondeva agli appunti di Satsuki, e tantomeno alle sue stesse aspettative.

Durante la pausa del secondo quarto schizzò via. Si era messa accanto allo spogliatoio del Rakuzan. I titolari camminavano ordinatamente dietro ad Akashi, benché fossero più alti di lui, proprio come gli schiavi strisciano dietro al loro imperatore.

Gli altri 4 entrarono nello spogliatoio fissando la ragazza. Fu lei a chiudere la porta prima che anche il rosso entrasse. Si armò di coraggio e gli parlò, come se fossero ancora alle medie.
-Cos’hai in mente? State giocando in modo pessimo!- sbottò subito lei.

-Mi deludi, pensavo avessi capito il mio stile di gioco. Tuttavia … non sono io a decidere di entrare nella zona, lo sai bene- rispose lui, leggendole ancora nella mente, ma era davvero così prevedibile?

-Tu puoi cambiare le sorti della partita in modo da farti entrare nella zona, so che puoi!- disse seguendo il ragazzo che si era incamminato verso gli armadietti per il deposito delle borse.

-Perché lo vuoi con tanta insistenza?- chiese lui.

-Sono venuta per vedervi entrare entrambi nella zona, per vedere una partita epica-

-Puoi andare a casa allora, non ho bisogno di te, né degli altri- detto questo, Kiri si irritò sempre di più.

-Tutti hanno bisogno di sostegno!!- sbottò lei.

-Non ne ho bisogno, vincerò anche senza averti attorno, io vinco sempre- disse mantenendo il suo tono tranquillo.

-Questo è sicuro … - disse lei ridacchiando, scatenando una reazione negativa da parte di lui, lo vide alzare una mano per poi fermarla e farla ricadere lungo il corpo.

-Vuoi picchiarmi ancora? Proprio qui?- chiese lei con un mezzo sorriso e un’espressione di sfida, quanto lo conosceva bene.

-Non ho ragioni per farlo- disse lui calmandosi regolarmente.

-Non hai mai avuto ragioni-

-Avevo le mie ragioni- cadde il silenzio per qualche secondo, poi lei riprese.

-Ti sto solo provocando. Hai davvero smesso di alzare le mani?-disse lei avvicinandosi a lui.

-Non voglio colpirti- gridò lui, colpendo il solido muro. Poi la guardò, ormai spazientito, negli occhi, macchiati da una punta di paura per il suo gesto fulmineo.

-Se sei qui per me, non ne ho bisogno, quindi vattene-

- … perchè?- chiese lei quasi lamentandosi come una bambina.

-Te lo dico per l’ultima volta, Non ho bisogno di te, vattene, e portati via i tuoi amici- ripetè lui.

Lei decise di rinunciare, e lasciò che i suoi pensieri prendessero vita in parole tutte d’un fiato:
-Sarebbe bello se qualche volta avessi bisogno di me … - disse con un mezzo sorriso, lui intuì subito che si trattava di un sorriso finto, per nasconderle un profondo malessere dentro.

Lei si voltò e se ne tornò sugli spalti. Non aveva alcuna intenzione di andarsene. Era libera di fare ciò che voleva. Lui rimase a fissarla per poi portarsi una mano alla fronte, come per scacciare via un pensiero, e si preparò a rientrare.

Nel terzo quarto, il Rakuzan si svegliò pareggiando i punti persi con facilità, e Kiri vide finalmente Aomine entrare nella zona, e schizzare in mezzo a tutti alla velocità della luce, e nessuno poté fermarlo in quel lasso di tempo.

Gli occhi di Kiri brillarono alla vista di una tale potenza, mentre dietro di lei erano già convinti della vittoria del Too.
Anche Kiri stava accettando l’idea che Akashi pur di non rimangiarsi le parole dette, avrebbe perso una partita.

Nell’ultimo quarto le cose cambiarono. Aomine era piuttosto esausto, mentre il Rakuzan era solo all’inizio della sua potenza.
Fu in quel quarto che l’imperatore si risvegliò completamente, determinato a finire quella partita in bellezza.
Rosso sangue e giallo oro brillavano nelle sue iridi, e nessun altro giocatore contava più, lui aveva sostituito tutti, con una velocità superiore a quella di Aomine. Con la coda dell’occhio riuscì a vedere Kiri sporgersi dagli spalti, con un sorriso pieno di orgoglio.
Per un attimo, le scintille rosso e giallo oro colpirono le iridi scure di Kiri, prima che lui si lanciasse di nuovo a canestro.

Il match terminò con un risvolto inaspettato, il Rakuzan aveva vinto ancora, una vittoria gloriosa come volevano e come anche Kiri si aspettava.
   
 
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