Due
mesi e mezzo prima…
Il
problema
è che ho ascoltato una telefonata e non dovevo. Tra Alberto
e una certa Abigail.
Mai sentita prima e il mio caro marito non me ne ha mai parlato.
Naturalmente
sono riuscita a sentire ciò che diceva lui e non quello che
diceva lei
perché stavano parlando al telefonino, ma
mi è bastato per far saltare tutto. Io ero dietro la porta
socchiusa.
Mio marito,
le stava dicendo ‘Abigail, si la lascerò. No,
ormai ho deciso. Non posso più
stare lì. No Camila non lo sa. Dovrò dirglielo.
Sono sicuro che la prenderà
male. Non posso non dirle una cosa del genere. È un
tradimento. È un tradimento
comunque, ma non ho potuto fare a meno di fare così. Abi,
stai tranquilla, sarò
io a dirti quando potrai venire. No, ti ho detto che DEVO lasciarla.
Ormai è
una sofferenza e basta. Sono in un’altra fase della mia
vita.’
Mi sono poi
allontanata. Già cogliere il proprio marito in flagrante non
richiede di un’
immediata conoscenza di tutti i dettagli. Non posso credere che mio
marito
abbia un’amante. Una donna con cui mi tradisce e per la quale
mi lascerà. Non
posso proprio crederci. Eppure ho sentito le parole tradimento e
lasciare nella
stessa frase. Ormai lui è in un’altra fase della
sua vita, io non servo
più. Abbiamo
passato tanti anni felici
insieme, almeno così mi sembra. Non ho creduto che il nostro
matrimonio fosse
in crisi! Invece lui ha un’amante!! Dannazione ha
un’amante!!!
Da
mio
marito non me l’aspettavo affatto! Mio marito! Chi non lo
conosce, per quanto è
bello, quando lo vede, immagina subito che lui abbia una vita
movimentata e
fatta di feste e donne a go go. Invece, finora, almeno per come io
l’ho
conosciuto è totalmente l’opposto. Mio marito,
è alto un metro e ottantacinque,
ha un volto meraviglioso, i capelli ormai brizzolati, e due occhi verdi
che
quando mi hanno guardato per la prima volta mi hanno letteralmente
sciolto le
ginocchia. E adesso è diventato un fedifrago.
Più di
sedici anni fa avrei dovuto sposare Daniele Valencia, ma poi al Club,
ho
incontrato Alberto e ci siamo innamorati alla follia. Non siamo
riusciti a
lasciarci. Lui sapeva dall’inizio che io ero destinata a
sposare Daniele e da
semplice cameriere quale era, non riusciva ad accettare di non potermi
garantire uno stile di vita come quello di cui avevo goduto nelle mia
vita fino
a quel momento. Ha provato a lasciarmi, ma io non ho voluto. Ho
litigato a
morte con i miei genitori, soprattutto con mia madre. Non ci siamo
parlati per
sette anni, nonostante io avessi sposato Alberto e ci avessi fatto tre
figli.
Solo alla nascita di Juan i miei genitori hanno mollato la presa.
Però ahimè,
per lungo tempo Alberto è rimasto ‘il
poveraccio’. Colui che non aveva il
denaro. Solo con il matrimonio tra Armando e Betty, i miei familiari
sono
tornati sulla terra e hanno iniziato a considerare che essere ricchi
non era la
precondizione necessaria affinché i loro figli potessero
essere felici. Ma io
sono sempre stata la pecora nera. Di conseguenza non ho perdonato
immediatamente mia mamma.
I
primi
cinque anni del mio matrimonio sono stati durissimi. I più
duri della mia vita.
Alberto aveva ragione sul mio stile di vita. Mi sono totalmente
staccata dalla
mia famiglia, dalla mia vita come l’avevo conosciuta fino a
quel momento. Siamo
stati esiliati in Svizzera. Io e Alberto ci siamo sposati subito, lui
ha
trovato lavoro e si è scritto
all’università. Era il suo sogno, studiare
marketing. Io lavoravo nella sede dell’Ecomoda ma sono
rimasta incinta quasi
subito. L’unico contatto che avevo era mio fratello Armando,
l’unico che non mi
ha mai abbandonato. Dopo
la nascita del
nostro primo figlio, facevamo i salti mortali. Alberto lavorava di
pomeriggio e
di sera e di giorno studiava. Io lavoravo di giorno e di pomeriggio
stavo col
bambino. Insomma i nostri tempi non coincidevano mai, però
avevamo la
consapevolezza che quei sacrifici erano necessari per la nostra vita
insieme.
Per fortuna, lui aveva chiaro quello che faceva ed è
riuscito a laurearsi in
tempo, in concomitanza della nascita della nostra seconda figlia,
Isabel.
Per
fortuna
in seguito, la nostra condizione economica è migliorata.
Alberto, con alcuni
soci, ha deciso di realizzare il sogno della sua vita, aprire ed
amministrare
una catena internazionale di ristoranti dove si mangiavano solo cose di
ottima
qualità. I suoi genitori erano ristoratori. Lui ha imparato
a cucinare, ma non
ha mai amato farlo. Gli è sempre piaciuto guardare
all’aspetto manageriale
della cosa. Ed infatti hanno avuto subito un successo strepitoso. Sono
riusciti
a ripagare velocemente
i debiti che
avevano fatto per avviare l’attività e col tempo
hanno aperto ristoranti
dovunque. La società che ha aperto all’epoca e che
ancora esiste si chiama CAM2,
C per Camila, A per Alberto, M2 per
Mendoza – Montero.
E adesso
invece, il mio affascinantissimo marito sta mandando tutto a puttane.
Non posso
crederci. Non voglio crederci. Non riesco a crederci.
Il
giorno in cui Mario e Camila vengono
scoperti…
Ora sono
qui, nel mio ufficio. Lo sto aspettando. Non appena mi ha visto con
Mario, l’ha
immediatamente preso a pugni. Dodo mi ha rivolto uno sguardo che non
dimenticherò mai nella vita.
Lui, l’ha
preso di forza e lo ha accompagnato da Armando, ma mio fratello e Betty
non ci
sono. Sono a Seattle.
E’ successo
che io e Mario, un giorno di ritorno da un pranzo di lavoro, eravamo un
pochino
ubriachi. L’azienda era vuota. Scherzando lui ha iniziato a
dirmi che ero
bellissima, affascinante, sexy e invece di fermarlo io l’ho
baciato. Non siamo
stati più in grado di smettere. Ed abbiamo fatto sesso.
Abbiamo iniziato questa
relazione clandestina da venti giorni più o meno…
io non me ne pento. Potrò
buttarla in faccia ad Alberto quando verrà a parlarmi. Gli
dirò che adesso
siamo pari!
So bene che
tutti considerano Mario un donnaiolo, ma è proprio quello di
cui avevo bisogno!
A parte che vorrei vedere quale coppia dopo quasi sedici anni di
matrimonio non
abbia qualche problema sessuale, con Mario ho riscoperto la mia parte
selvaggia. Quella che ho cercato di dominare durante tutti gli anni del
mio
matrimonio, perché pensavo che fosse una cosa che riguardava
la mia prima
gioventù.
L’arrivo
di
Alberto mi distoglie dai miei pensieri. Ha un labbro spaccato.
“Dov’è Dodo?”
gli chiedo.
“Da tuo
fratello. Con i genitori di Betty!”mi risponde freddo.
“Ti rendi conto che l’hai
traumatizzato a vita?”
“Certo!” mi
inalbero io “perché non sono stata prudente come
te nel non farmi beccare
mentre tradisco mia moglie!!” gli dico non riuscendo a
trattenermi. “Magari, se
avesse beccato te con la tua cara Abigail, saresti stato tu a dover
portare
questo peso sulle spalle!”
“Cosaaa?” mi
dice lui.
“Non fare il
finto tonto. So tutto della tua tresca con quella donna.
Perché credi che ti
abbia tradito!?”gli urlo.
“Camila, tu
sei completamente pazza!” mi urla lui di rimando. Non
l’ho mai visto così
alterato. MAI. Mi sembra di non conoscerlo.
“Io? Tu! Sei
stato tu a buttarmi nelle braccia di Mario Calderon e adesso vuoi
negare. So
tutto. So tutto. Hai capito!?” gli grido io.
Urliamo così
forte che ci staranno sentendo tutti ma non importa. È
arrivato il momento di
chiarire!
“E quindi tu
fai sesso col primo che passa, sulla scrivania del tuo ufficio per
vendicarti
di me?” mi chiede. “Da quanto va avanti questa
storia?”
“E la tua
storia da quanto va avanti, con Abi?” controbatto io.
“Non lo neghi? Non hai il
coraggio di negare brutto traditore!” gli dico dandogli uno
schiaffo in pieno
viso.
Lo vedo che
indietreggia. Si siede sul divano e si passa le mani sulla testa con un
gesto
che mi è molto familiare. Lo fa da sempre. Quando era
più giovane, aveva i
capelli lunghi, e accompagnava il gesto fino al collo, adesso invece
porta i
capelli molto corti e tiene le mani ferme sulla nuca. Alza lo sguardo
verso di
me e vedo che sembra avere gli occhi pieni di lacrime.
“Non ho
nessuna relazione extra – coniugale” mi dice.
“Abi, Abigail Bennet è il mio
avvocato. Ha curato per me la mia uscita dalla CAM2.
Ho lasciato la
società perché sebbene io ne fossi uno dei
fondatori principali, gli altri soci
mi hanno chiesto come condizione per la mia permanenza che restassi in
Svizzera. Ma tu volevi tornare qui a Bogotà e tu e la nostra
famiglia siete
sempre stati la mia priorità. Così, ho deciso di
lasciarla. Perché mi sembrava
di aver cambiato vita. Non ti ho detto niente, perché mi
sembrava di farti
rivivere tutto quello che abbiamo passato all’inizio del
nostro matrimonio. E
non volevo. Non so come sei venuta a conoscenza di Abigail, ma la
verità è
questa.”
Sono
completamente sconvolta. Ha usato le stesse parole che ho sentito
mentre era al
telefono. Probabilmente mi sta dicendo la verità.
“Non ti
credo” gli dico invece. “Ti ho sentito mentre
parlavi con questa donna. Hai
detto ‘è un tradimento, ma non posso fare a meno
di fare così!’ Tu mi hai
tradito con lei e adesso stai costruendo questa storia per
giustificarti!”
urlo. Non posso credere di aver mandato a puttane il mi matrimonio per
un
investimento! Perché non gli ho parlato prima di cadere tra
le braccia di
Mario? Perché?
“Io non ti
ho mai tradita, mettitelo bene in testa! Si trattava solo di affari!
Qui la
traditrice sei tu!” mi accusa lui.
“E perché non
me lo hai detto?” gli chiedo.
“All’inizio
non ne avevo il coraggio. Avrei voluto parlartene, ma non volevo che in
alcun
modo tu potessi sentirti in colpa per il fatto di voler vivere a
Bogotà. So già
quello che hai passato per causa mia. Volevo in qualche modo
restituirti quello
che ti avevo tolto, tornando qui. E poi, nel frattempo qui ho fatto
delle buone
conoscenze e potrei fare qualche investimento niente male. Te
l’avrei detto…
stavo solo cercando il momento giusto!” mi dice e aggiunge
“E tu, vieni a sapere
di una cosa del genere e invece di parlarmene, mi tradisci?? Cosa hai
in testa?”
“Avresti
dovuto dirmelo!” ripeto io. “Probabilmente mi sarei
arrabbiata ma niente di
tutto questo sarebbe successo.”
“Non posso
credere che hai una storia con un altro. Non penso che lo
supererò mai. Mi hai
deluso.”
“Anche tu”
gli dico io. “Hai ragione. Anche tu mi hai tradito, non mi
hai detto quello che
ti stava succedendo. E noi ci siamo sempre detti che non ci saremmo
nascosti
mai niente, nemmeno le cose peggiori. E tu invece lo hai
fatto.”
“Ho
sbagliato lo so. Ma IO non ho una relazione con un’altra
donna. Non ti ho
tradita con nessuna.”
Lo vedo
agitarsi. Cammina avanti e indietro e so che sta pensando a quando poco
fa mi
ha trovato sdraiata sulla scrivania con Mario Calderon.
“Da quanto
va avanti questa tresca?” mi chiede “Voglio sapere
la verità. Non mi devi
mentire”
“Da quasi
venti giorni” gli rispondo.
“Non posso
crederci! Non voglio crederci. Mi sembra impossibile che tu abbia fatto
questo!
Le persone reagiscono come te al’età di quindici
anni!”mi dice.
“Non
riuscirai a farmi sentire in colpa” gli dico. “Hai
iniziato tu con le bugie!”
“Non posso
crederci” mi dice “Tu vai a letto con un altro e la
colpa è delle mie bugie? Se
tu mi stessi nascondendo qualcosa io cercherei di scoprire cosa, non
farei
delle supposizioni, né le farei diventare certezze e poi
come comportamento
conseguente andrei a tradirti! Come puoi averlo fatto. È un
comportamento
assurdo. Non so chi potrebbe averlo!”
“Io va bene?!”
dico alzandomi dalla mia sedia.
So che lui
ha ragione. Ma allo stesso tempo io non riesco a chiedergli perdono.
È come se
sentissi che quello che ho fatto è giusto. Giusto per me. Ne
avevo bisogno. E da
dove saltano fuori questi pensieri? Che mi sta succedendo?
“Provi
qualcosa per lui?” mi chiede Alberto.
“Non lo so”
rispondo sinceramente. “Attrazione”
“Va bene,
per me questa discussione può chiudersi qui. Oggi non sono
in grado di
sopportare altro. Dodo non vuole vederti. Ha detto che
resterà a casa di Betty
e Armando. Io non so ancora cosa farò” ed
è uscito senza farmi sapere più
niente.
Due
mesi dopo…
Mio
figlio
non mi parla. Ho ancora litigato furiosamente con
Alberto e adesso anche lui vive da Betty e
Armando. È infuriato perché non ho ancora chiuso
la mia relazione con Mario
Calderon.
In questi
due mesi, è rimasto a casa, sperando che io mettessi fine
alla mia relazione
extraconiugale. Sperando che io gli dicessi che volevo di nuovo la
nostra
famiglia.
Invece, in
questi due mesi di relazione con un altro, ho capito che forse ad
essere finito
è il mio matrimonio. È lo è da molto
tempo.
“Tu non mi
ami più” mi ha detto Alberto nella nostra ultima
lite. “E’ inutile che io
continui a sperare che tu rinsavisca ed è inutile che tu
continui a negare e
sollazzarti in una doppia vita. Vado via di casa. Vado da Dodo. Ci
accorderemo
per quando dirlo ai bambini.”
Mio marito
ha la snervante capacità di andarsene nel mezzo di una
discussione e lasciarti
in tredici, senza poter dire niente di niente. Va bene, anche lui vive
da mio
fratello.
Inutile
dire
che la reazione di mio fratello è stata peggiore di quella
di Alberto.
“Camila, cosa
ti passa per la testa!” ha tuonato di ritorno dal suo
viaggio! “Con Mario poi.”
Mio fratello
improvvisamente sembra indossare i panni di marito perfetto, nonostante
non lo
sia stato affatto, anzi era una delle persone peggiori che conoscessi.
Basta
vedere quello che ha fatto a Betty.
“Mario è un
donnaiolo. Si stancherà anche di te!”
Nessuno
capisce che io non voglio avere con Mario la storia della mia vita.
Voglio solo
divertirmi. Sinceramente, mi sono riappropriata della mia
libertà sessuale e
non voglio di nuovo sacrificarla per un uomo, mio marito o chicchessia.
In
questi due mesi la mia vera preoccupazione è stata per i
miei figli. So bene
che li ho messi nei casini. E Dodo si rifiuta di parlarmi, ma soo che
prima o
poi dovremo farlo. Isabel e Juan sono rimasti con me.
Mia madre,
venuta a conoscenza della situazione si è fiondata a
Bogotà e mi ha detto che
non poteva che aspettarsi questo da me. Che io non sono solo
esuberante, sono
proprio impazzita. Che lo immaginava che la mia fosse solo una recita,
perché non
poteva essere vero che io stessi calma e serena con la mia famiglia.
“Tu hai
bisogno di rovinare le cose” mi ha detto. “Hai
rovinato la vita di Daniele
prima e ora quella di tuo marito e dei tuoi figli. La verità
è che le persone
come te non dovrebbero mai sposarsi!”
Insomma, l’unica
persona che mi è stata vicino in questo periodo è
Betty.
Ovviamente
lei non approva il mio comportamento. Anche perché
c’è di mezzo Sandra. Però mi
è stata vicina lo stesso. Inoltre lei da una settimana circa
vive con Alberto e
da due mesi con mio figlio. So che sta bene attraverso di lei, ma che
è ferito
e non vuole vedermi. Io invece vorrei parlargli, abbracciarlo e
spiegargli.
Spiegargli se trovassi le parole. Dovrei dirgli che tutto è
iniziato come un
sbaglio, ma poi ho capito che ero in una prigione e che la mia voglia
di vita,
di libertà, di aria, mi impedisce di tornare a richiudermi
dentro. Sto
ammettendo a me stessa che percepisco la mia famiglia come una
prigione. Eppure
darei la vita per i miei figli. Sono la cosa più importante
che ho. Quindi la
mia prigione è Alberto. E quando lo è diventato?
Quando ho smesso di essere
felice con lui? Quando ho smesso di desiderarlo?
“Terra
chiama Camila! Terra chiama Camila!” mi dice Betty entrando
nel mio ufficio.
Passiamo la
successiva ora lavorando, abbiamo una serie di riunioni a cui dovranno
partecipare sia Mario che Nicolas. Da quando è venuta a
conoscenza della mia
storia con Mario, Betty ha ripreso ad odiarlo. Gli parla a stento. Per lei tutti i
mali del mondo sono
colpa sua. Aveva da poco superato il fatto che lui fosse
l’artefice di una
delle peggiori cose che gli sono successe nella vita.
Per me
invece Mario è semplicemente l’amante perfetto.
Inutile dire che abbiamo
continuato a vederci. Non riesco a mettere fine alla nostra storia.
Ora sono in
ufficio con Betty e con Mario.
“Devo dirvi
una cosa” esordisce lui.
“Io vado via”
dice Betty “vi lascio parlare da soli”
“No, Betty.
Rimanga. Quello che devo dirvi riguarda pure lei in un certo
senso!”
“Mario”
intervengo io “non la fare tanto lunga e sputa il
rospo!”
“Sandra è
incinta” dice lui.
Betty rimane
sconvolta. “Coosaaa?”
“Si. L’ho
scoperto ieri sera, ma lei non vuole che si sappia, quindi discrezione.
Vi
prego di non dirlo ad Armando. Voglio essere io a farlo.”
“Va bene”
dice Betty.
“E sei tu il
padre?” gli chiedo io. “Di quante settimane
è?”
“E’ indubbiamente
mio figlio” mi dice lui. “E’ di otto
settimane. Credo che sia stato concepito
due settimane prima che noi iniziassimo la nostra relazione”
“Sentite”
interviene Betty “Io non voglio sapere questi dettagli, vi
lascio soli.”
“No vado via
io” dice Mario. Ho un appuntamento con Armando” ed
esce.
“Camila… “inizia
Betty.
“Non dirmi
niente Betty! Non lo lascerò” le dico.
“Ma come
puoi dire una cosa simile? Aspetta un figlio da
un’altra!!”
Mi arrabbio.
No, non può essere vero. Proprio ora che iniziavo a stare
bene con lui devo
rinunciarci? No, non lo farò! Non mi importa quanto posso
sembrare egoista.
“Betty” le
dico “tu non mi capirai mai. Anche se mi sei amica. Tu non mi
capirai mai. Ho
rinunciato a tutto per la mia famiglia. Pensavo di fare la ocsa giusta
e invece
era quella sbagliata! Ero in una prigione!”
“E per te
evadere significa andare a letto con Mario?” mi chiede.
“Non puoi tornare con
tuo marito?... I problemi si risolvono!”
“Betty come
sei ingenua! Non è tutto bianco o nero! Tu dici
così perché non sei nemmeno
riuscita a tradire mio fratello! E lo sai perché?
Perché tu sei profondamente
insicura, ti senti brutta dentro, forse sei morta dentro,pensi che
nessuno ti
voglia a parte mio fratello. Vivi Betty! Tu non ami il brivido. Ti sei
sposata
con Armando e hai deciso di difendere quella formalità anche
a costo di essere
infelice!Ho vissuto anche io come te, ma solo ora invece mi sento
libera. Mi
sento sollevata. Non voglio più nascondere le mie vere
emozioni e non dovresti
farlo neanche tu. Inutile portare avanti un matrimonio che si fonda su una bugia... Sulla paura di restare soli... Betty stai mentendo a te stessa. Per fortuna le donne non sono tutte come te!Molte sono vive. Vive Betty e non mentono!”.
Improvvisamente
uno schiaffo mi arriva sulla guancia. È Betty che me
l’ha tirato.
“Io non
tradisco la mia famiglia per una semplice questione di sesso.
Perché girala
come vuoi, solo di questo si tratta.”