Era rincasata con ancora addosso la divisa di cheerleader. Prima la scuola, poi gli allenamenti e, infine, era andata con la mamma in ospedale a far visita a Pamela poiché i suoi gemellini erano venuti al mondo in fretta e in maniera rocambolesca.
Aveva tante novità da raccontare ad Amanda.
Emmalin lasciò cadere lo zaino all'entrata e corse di sopra, in camera della sorella.
"I bambini di Pamela sono adorabili. Che triste pensare che non li crescerà lei. Ah forse verranno a stare per un po' da noi, lei e i piccoli. Sai com'è la mamma: dove c'è bisogno lei non si tira mai indietro. Chissà se dovrò cedergli la mia camera..."
Emmalin, eccitata e un po' in ansia per gli imminenti seppur temporanei cambiamenti, aveva parlato senza sosta, come un fiume in piena.
Amanda non si era scomposta: era rimasta sdraiata sul suo lettino, stringendo al petto un cuscino a forma di cuore.
Aveva uno strano sorriso stampato in faccia e un'espressione ebete, trasognante.
"Stai bene?"
Aveva chiesto Emmalin un po' preoccupata. Allora, inaspettatamente, Amanda si era tirata su e aveva stretto le braccia attorno al collo della sorella in un abbraccio pieno.
"Oh Emmalin...Sono innamorata!"