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Autore: Altair13Sirio    16/01/2015    2 recensioni
STORIA IN STATO DI MANUTENZIONE - CAPITOLI CORRETTI AD ORA: 7
"Sono passati tre anni da quando Pitch e Jack Frost hanno avvolto il mondo con la paura e il freddo. Da allora, la Terra è avvolta in un perenne inverno e tutti hanno paura. I Guardiani sono scomparsi. Nessuno crede più in loro. Questo perché bisogna vedere per credere, e nessuno li ha mai visti, a parte me!"
Un ragazzo viaggia attraverso il suo paese. Non sa dove va, né quando ci arriverà. Con lui la sua sorellina che cerca di educare e convincere del fatto che la paura non esiste. Vuole porre fine a tutto ciò. Questo vortice di paura deve finire! Sembrerebbe un'impresa impossibile, se non fosse per il fatto che lui ha un asso nella manica...
Genere: Avventura, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch, Sophie
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jamie fissava il buco nel terreno che lo avrebbe portato nel covo di Pitch Black e Jack Frost. Si guardò intorno, cercando qualcosa che non lo facesse scendere lì sotto. Era da solo, questa volta, e nessuno gli avrebbe impedito di voltarsi e andarsene. Ma sarebbe stata tutta una enorme perdita di tempo. Il suo destino era quello di andare in quel buco e di affrontare gli Spiriti che avevano rovinato il mondo, salvando l’umanità dalla paura e dal gelo.
I suo occhi erano delle fiamme. Fece un passo ed entrò nello scivolo che lo portò nella enorme caverna.
Prima che potesse schiantarsi a terra, Jamie sguainò la spada con un ampio gesto e piegandosi indietro aprì un varco che lo fece arrivare a terra senza danni. Aveva la mano sinistra poggiata a terra, il ginocchio destro toccava il terreno leggermente, mentre l’altro era puntato in alto. La mano destra impugnava la spada, puntata verso l’esterno. La schiena era inarcata verso avanti e la testa era abbassata. Alzò lo sguardo lentamente, scoprendo che la caverna era tornata esattamente come prima.
Sembrava non essere successo nulla… Il soffitto della grotta era stato riparato e non presentava più nessun segno dell’ultimo cedimento; le gabbie pendevano ancora da esso, e sembravano essere state lucidate e aggiustate con cura; dentro ad esse c’erano le piccole Fatine dei Denti. Il mappamondo di roccia c’era di nuovo, era uguale a prima, e la luce su di esso splendeva con forza. Le scie di sabbia e ghiaccio formavano disegni astratti e andavano a congiungersi ai rispettivi troni di Pitch Black e Jack Frost.
Pitch era composto e inquietante, seduto sul suo trono e nascosto da un’ombra misteriosa. Il suo viso era illuminato solo per metà dalla fioca luce che penetrava dal soffitto. I suo occhi brillavano di una rabbia nascosta e antica. Le sue labbra erano immobili, non esprimeva emozioni, se non con lo sguardo, e il resto del suo viso assumeva un’espressione neutrale, quasi annoiata. Fissava Nightmare con attenzione.
Jack era sul suo trono, ma diversamente da Pitch, non aveva il suo carisma che gli permetteva di sembrare perfetto anche semplicemente sedendosi; Jack era più disordinato del suo compagno, era ribelle e annoiato. La gamba sinistra penzolava fuori dal trono, appoggiata al bracciolo congelato, mentre la destra si allungava nella stessa direzione, andando però da terra. I gomiti erano poggiati sui fianchi, e nelle mani si rigirava il suo bastone, che fissava con noia. Non aveva neanche alzato lo sguardo quando Jamie era entrato nella caverna; non sembrava interessargli niente, in quella situazione.
Jamie fissò con rabbia i due Spiriti; Pitch ricambiò il suo sguardo con durezza, Jack non lo notò. Lentamente, il ragazzino si alzò in piedi e prese un profondo respiro. Era lì, la fine. Non restava niente; solo loro tre e alla fine di quella battaglia non sarebbero rimasti più tutti e tre nello stesso mondo. Di questo Jamie era sicuro.
<< Nightmare, sei arrivato. >> Disse Pitch, attirando così l’attenzione di Jack, che alzò lo sguardo distrattamente. Jamie fece due passi verso i due Spiriti e puntò la spada contro di loro. Jack tornò ad abbassare lo sguardo perdendo interesse nel ragazzo.
<< Sono venuto per porre fine a tutto questo! >> Esclamò con voce potente che rimbombò nella grotta.
<< E come vorresti fare, esattamente? >> Chiese Jack in una risata. Jamie fissò l’uomo con occhi arcigni. Gli puntò contro la spada, posando la lama esattamente sulla traiettoria del cuore dello Spirito. Jack rise beffardo, incredulo della stupidità del ragazzo. << Vuoi ucciderci? >> Chiese scendendo dal suo trono. Jamie rimase immobile, mostrando la sua stabilità.
Pitch rimaneva ad assistere al dialogo; ora che Jack aveva preso la parola, la situazione sembrava diventare interessante.
Jack fece roteare il suo bastone e se lo poggiò su una spalla, mentre passeggiava lì vicino a passi ampi e lenti. << Forse non sai con chi hai a che fare… >> Mormorò divertito. << Non sai che noi siamo Spiriti… >> Si girò verso Jamie e assunse un tono minaccioso, che fece vacillare la fermezza di Jamie. Scandì bene le parole, per dar loro più forza e espressione. << Noi non siamo semplici umani! >> Jamie poté vedere le rughe sulla fronte contrarsi a ogni movimento; lo Spirito si faceva sempre più vicino, a poco a poco. << Come uccidi un uomo non uccidi me. >> Disse con calma fermandosi a una decina di metri da Nightmare. Il ragazzo si sentì scoperto in quella situazione, anche se i due non fossero molto vicini.
Rimasero a fissarsi per alcuni istanti: Jamie voleva dimostrare a Jack tutta la sua forza e il suo coraggio; voleva dimostrargli che non lo temeva. Jack voleva vedere quanto a lungo il ragazzo avrebbe continuato a fissarlo in quel modo così insolente.
Jack scosse la testa esasperato, alla fine, voltandosi e tornando a sedersi in modo scomposto sul suo trono. << Non voglio avere niente a che fare con questo ignorante. >> Disse col tono di chi si arrende. << Occupatene tu. Io non voglio sporcarmi. >> Non rivolse nemmeno lo sguardo al suo compagno; si stravaccò sul suo trono di ghiaccio e puntò gli occhi sul ragazzo che stava di fronte a lui, guardandolo con noia.
Pitch girò lo sguardo verso il suo compagno e lo fissò indignato. Tornò a guardare davanti a sé e si alzò con fare solenne dal suo trono di roccia. La sabbia nera cominciò a ricongiungersi verso il trono, provenendo dalle ombre della caverna. Jamie lo fissò con uno sguardo sarcastico.
<< Dimmelo tu, Pitch. >> Disse il ragazzo abbassando la spada. << C’è qualcosa che non so? >> Chiese in tono calmo.
Pitch Black sospirò. << Non cambierebbe nulla, anche se te lo dicessi… >> Fissò lo sguardo a terra e aspettò qualche secondo prima di riprendere a parlare. << Non puoi uccidere uno Spirito. >> Disse scendendo dal gradino del suo trono e facendo qualche passo in direzione di Jamie. << Non puoi uccidere uno Spirito se questo è forte. >>
<< Cosa significa? >> Chiese Jamie alzando di nuovo la spada per fare segno a Pitch di non avvicinarsi. L’Uomo Nero non badò alla lama del ragazzo.
<< Ti ricordi Sandman, l’Omino dei Sogni? >> Chiese con un mezzo sorriso. Jamie non si mosse e continuò a fissare Pitch con sguardo duro. << Lo sai che è morto? >> Jamie lo fissò adirato.
<< Io credo ancora in lui! >> Urlò facendo tremare la grotta. Pitch si fermò; piegò la testa e alzò lo sguardo con un’espressione di disappunto in viso. Tornò a fissare Jamie.
<< Non importa più a niente ciò in cui credi. >> Tuonò con voce calma ma potente. Fissò Jamie con occhi socchiusi e minacciosi. << E’ morto! Non esiste più nessun Omino dei Sogni! >>
Jamie si guardò intorno. << E quindi? Se è morto lui potete morire anche voi! >> Ribatté cominciando a temere di non poter vincere quel dibattito.
Pitch annuì con calma. << Posso morire come è morto Sandy, ma non sai come è morto… >>
<< Parla chiaro! >> Strillò Jamie infuriato.
<< Ebbene, lo farò! >> Urlò con forza Pitch inarcando la schiena in avanti. << Uno Spirito può morire solo quando nessuno più crede in lui, quando la sua forza viene meno e la sua luce si affievolisce! >> Jamie rimase spiazzato. << Capisci perché i Guardiani avevano così tanta paura di essere scoperti? Capisci perché noi siamo così forti? Non puoi vincere, Nightmare! Il mondo intero crede in noi, e non c’è modo di farci sparire dalle loro menti! >>
Jamie si guardò le mani. Era incredibile. Pitch e Jack sarebbero stati imbattibili, finché il mondo avrebbe continuato a temerli. Alzò lo sguardo adirato, deciso.
<< Il mondo potrà anche temervi… >> Disse stringendo i pugni. << Ma io non ho più paura di voi. Il tuo potere su di me è nullo, Pitch! >> Alzò un dito contro di lui. << Io sono il vostro incubo! >> Esclamò con forza.
Pitch alzò il mento e sorrise beffardo. << Allora vediamo quanto resisterai. >> Allargò le braccia e la sabbia arrivò dall’oscurità, cominciando a roteare attorno a lui, mentre il suo corpo si sollevava in aria dalla sua stessa sabbia. Jamie si preparò a parare l’attacco che stava per arrivare, e Pitch allungò una mano con delicatezza verso di lui.
Un getto di sabbia nera scaturì da essa e colpì il pavimento accanto a Jamie, per intimidirlo. Il ragazzo girò lo sguardo frenetico, guardando per un istante l’impronta scura che aveva lasciato quel colpo sulla roccia; sembrava che si fosse bruciata. Jamie indietreggiò tenendo la spada tesa di fronte a sé, mentre Pitch alzava l’altro braccio. Questa volta il getto fu diretto ai piedi di Nightmare, e il ragazzo si gettò di lato per evitarlo. Sentì il calore sotto ai suoi piedi mentre saltava e rotolava di lato. Si rialzò e decise di scattare contro l’Uomo Nero, che però sparò un altro colpo che lo fece frenare. Pitch era sospeso in aria, sotto ai suoi piedi c’era una massa di sabbia nera che vorticava e lo teneva sollevato da terra. Attorno alle sue braccia roteavano piccoli granelli di sabbia che aumentavano quando si apprestava a lanciare un attacco. Glielo vide fare in quel momento; stava per sparare, e puntava le dita contro il suo petto. Lasciò che il getto partisse, ma proprio prima che lo colpisse, aprì un varco e Jamie si ritrovò sopra di Pitch, davanti a lui pronto a colpirlo. Pitch fu sorpreso da quella mossa, ma non abbastanza da trovarsi impreparato. Jamie abbassò la spada intento a colpire la testa di Pitch con l’elsa, ma l’Uomo Nero alzò il braccio che non aveva utilizzato per attaccare e fermò la spada del ragazzo. Per tentare tutto, Jamie lasciò andare la presa alla spada, e la vide scendere verso Pitch. Una volta che la lama fu entrata in contatto con lui, il suo corpo si dissolse in innumerevoli granelli di sabbia e si trasferì più in alto, alle spalle di Jamie.
Quando il ragazzo capì che era impossibilitato a muoversi, capì che anche se si era reso incorporeo, Pitch poteva ancora tenerlo bloccato con la sua sabbia, che scoprì essere attorno al suo polso. Lo sentì alle sue spalle, mentre riacquistava forma umana; la stretta attorno al suo polso scomparve e si sentì cadere. Dietro di lui Pitch teneva le braccia sollevate dietro la schiena e la falce stretta tra le dita, pronta a colpire il ragazzo. Jamie non poté fare niente, e probabilmente sarebbe stata la scelta migliore in quel momento. Si lasciò attrarre dalla terra, e sentì l’enorme lama di Pitch Black sibilare accanto al suo orecchio.
Sbatté a terra e si spinse indietro, sapendo che sarebbe arrivato un altro colpo; infatti, vide poco dopo la lama della falce conficcarsi nel terreno, frantumando la roccia. Si spinse con le braccia e si rialzò in piedi. Alzò lo sguardo al cielo e vide Pitch che cadeva verso di lui e dargli un pugno in viso, facendolo cadere a terra dolorante.
Jamie tremò quando si schianto a terra e cercò di rialzarsi. Pitch era di fronte a lui, lo guardava con sguardo neutro, ma c’era una nota di disappunto in lui. Era davvero così debole?
<< Mi hai deluso, Nightmare… >> Mormorò Pitch guardandolo con sguardo di rimprovero. Jamie ringhiò minaccioso, ma era tutto inutile. Era un insetto di fronte a un gigante. Pitch staccò la falce dal terreno e la strinse con tutte e due le mani. La alzò e si preparò ad abbassarla.
Perché? Si chiese Jamie. Abbassò lo sguardo sentendosi uno stupido, sentendosi inutile.
Pitch prese un profondo respiro, levando la falce dietro la schiena e fissando Jamie con occhi severi.
Perché non sono in grado di affrontarli? Era finita. Jamie aveva perso. Si immaginò Pitch mentre abbassava la falce e lo uccideva, ponendo così la parola fine a quella guerra. Ripensò a tutte le persone che aveva incontrato, tutti quelli che avevano riposto la loro fiducia in lui. Mi dispiace…
<< E’ perché non hai paura di loro, ecco perché, idiota! >> Gridò una voce acuta che rimbombò nella grotta. Jamie alzò lo sguardo all’improvviso; anche Pitch si voltò, e insieme videro una ragazza entrare nella grotta dallo stesso cunicolo che aveva portato lì Jamie e tendere un arco che teneva tra le mani mentre lanciava un urlo di battaglia. Lanciò una freccia infuocata che si conficcò nella roccia accanto ai piedi di Pitch, facendolo indietreggiare. La ragazza lanciò un’altra freccia diretta al cuore di Pitch, ma quello si dissolse in sabbia e si allontanò da Jamie.
Ora la ragazza stava cadendo nel vuoto, si sarebbe ferita se si fosse schiantata a terra; Jamie sentì l’impulso di fare qualcosa, ma si fermò non appena vide la ragazza aprire un varco uguale a quelli che apriva lui e sparire dentro di esso, per poi ricomparire alle spalle di Pitch e colpirlo con l’arco dietro al collo, facendolo crollare a terra. Pitch si dissolse in sabbia di nuovo, e questa volta la ragazza si fermò. Lo fissò mentre riprendeva posto lontano da lei e poi si girò verso Jamie.
Era una ragazza magra, dai lineamenti del viso dolci, ma resi duri da qualcosa di esterno; aveva i capelli lunghi biondi davanti all’occhio sinistro, mentre il destro era ben aperto: brillava di una luce strana, che Jamie riconobbe. Stringeva l’arco in una mano, ma quello si dissolse in pochi istanti mentre lei si dirigeva verso di lui. Aveva una spada simile a quella di Jamie appesa al fianco, e diversi coltellini alla cintura; i suoi abiti stranamente leggeri erano bruciacchiati.
<< Stai bene, Nightmare? >> Chiese abbassandosi su di lui una volta arrivata.
Jamie rimase a bocca spalancata. << Luna! >> Esclamò cercando di alzarsi. Lei scosse la testa e lo spinse a terra.
<< Lascia stare. >> Disse. Si alzò e guardò Pitch con sguardo minaccioso.
<< Non sei un miraggio… >> Mormorava Jamie dietro di lei, ma la ragazza non lo ascoltava. Alzò una mano e si sentì come una spinta d’aria che schiacciò Jamie a terra. Aveva già provato quella sensazione.
Luna aprì poi un altro varco e comparve alle spalle di Pitch, che si voltò ringhiando. La ragazza aveva due spade nelle mani: una era quella che portava al fianco, e l’altra era più lunga e curva. Scivolò con i piedi e si voltò spingendosi verso l’Uomo Nero, tendendo le lame di fronte a sé, infrangendosi contro Pitch, che si dissolse in sabbia e cercò di scappare verso Jamie, ma trovò una barriera che non lo fece passare, e Pitch si riformò in quel punto, schiacciato contro quel muro invisibile. Era la barriera contro gli Incubi di Jamie.
Luna rotolò in avanti e saltò addosso a Pitch colpendolo con l’elsa della spada destra e ferendolo orizzontalmente al ventre con l’altra spada. Pitch cercò di contrattaccare evocando la falce, ma Luna lo disarmò con un colpo di tutte e due le spade e gliene puntò una alla gola, immobilizzandolo.
Pitch la guardò spiazzato, mentre lo sguardo fisso e duro di lei non si muoveva da lui. L’Uomo Nero però vedeva che lei era affaticata; la sentiva respirare con irregolarità, il suo petto si alzava e si abbassava rapidamente, e le sue mani tremavano mentre impugnava quelle armi. Non era una guerriera; sapeva combattere per necessità, ma non era la sua attività preferita, di sicuro.
Pitch la fissò intensamente, cercando di farle abbassare lo sguardo, dimostrandole di non essere più forte di lui. Ma la ragazza era tenace; non si voleva arrendere. Arrivò un Incubo alle spalle di Luna che lei non vide. La spinse verso Pitch infrangendosi contro la sua schiena e facendola gridare dal dolore. L’Uomo Nero ne approfittò per dissolversi e allontanarsi da lì.
Luna rotolò a terra e si fermò accanto a Jamie. << Luna! >> Esclamò allarmato lui mettendosi in ginocchio e cercando di aiutarla ad alzarsi. Lei rifiutò il suo aiuto e si rialzò da sola. Barcollando, Luna si mise in piedi e rivolse uno sguardo infuriato a Pitch Black. Jamie la fissava confuso. Quella non era la Luna che conosceva; era diversa.
Stava per creare un’arma, ma Jamie le afferrò il polso e la fermò. Lei lo guardò con la coda dell’occhio infuriata.
<< Luna. >> Disse Jamie di nuovo. Questa volta il suo tono era serio. << Che cos’hai? >>
La ragazza strattonò il braccio, cercando di liberarsi dalla stretta del ragazzo, ma non ci riusci. Jamie si alzò e la costrinse a voltarsi verso di lui.
<< Cosa c’è? >> Chiese in tono allarmato, questa volta. Luna teneva lo sguardo basso, sembrava non voler incrociare lo sguardo di Jamie. Si sentì spezzare il cuore, vedendola così, a rifiutare il suo aiuto. Alzò lentamente una mano e gliela posò sulla guancia sinistra, accarezzandola delicatamente e facendole alzare gentilmente la testa, in modo che lo guardasse negli occhi. Il suo sguardo lo stava pregando di lasciarla andare, sembrava che stesse per mettersi a piangere.
Jamie alzò la mano per spostare i capelli dal suo occhio sinistro, ma la ragazza alzò istantaneamente la mano per fermarlo. Gli afferrò le dita e sussurrò ad un fiato:<< Ti prego… >> Jamie non capì. << Non voglio… Che tu mi veda… >>
Il ragazzo la fissò serio, confuso. Cosa non voleva che vedesse? Jamie decise di spostare la ciocca di capelli che copriva l’occhio sinistro, e quello che vide lo lasciò a bocca aperta, sconvolto.
Una cicatrice andava da sopra all’occhio sinistro alla rispettiva guancia; l’iride dell’occhio non era più verde cristallino come l’altro occhio della ragazza, ma aveva perso lucentezza ed era diventato opaco e azzurro, mentre la pupilla era diventata bianca, vuota. Luna fissò Jamie con entrambi gli occhi, ma solo uno le permetteva di vedere; l’occhio sinistro era ormai morto.
<< Luna… Che ti è successo…? >> Mormorò terrorizzato Jamie esaminando il suo occhio e la sua cicatrice. Luna deglutì e abbassò lo sguardo.
<< Immagino che ora ti sentirai disgustato, vorrai allontanarmi da te… >> Mormorò abbattuta. Jamie la guardò incredulo.
<< Cosa? >>
<< Dirai che avevi ragione, e che non me ne sarei mai dovuta andare… >> Continuò guardando da un’altra parte. Jamie continuava a fissarla. << Ma continuerò a credere di aver fatto la scelta giusta, nonostante tutto. >> Il suo sguardo era puntato nell’ombra della caverna, lontano da Jamie, ma non era abbattuto o triste; era speranzoso.
<< Luna, che stai dicendo? >> Mormorò incredulo Jamie. << Che cosa ti è successo? >> Chiese cercando di farla guardare nei suoi occhi. La ragazza continuava ad evitare il contatto visivo con lui, come se fosse offesa. << Io non ti allontanerei mai da me! >>
<< Dimmi la verità, Nightmare. >> Disse con le lacrime agli occhi, voltandosi verso di lui all’improvviso. << Dimmi la verità. >>
Jamie non riusciva a credere che Luna gli stesse facendo quella richiesta. Le mise le mani sulle spalle e la guardò negli occhi. << Devi credermi. >> Disse con calma. << Da quando te ne sei andata, il pensiero che ha occupato la mia mente per tutto questo tempo è stato il ricordo di te. La speranza di ritrovarti mi ha spinto fino a qui, ma quando ho visto che non tornavi… Ho creduto che non fossi mai esistita. E credimi, era un’idea meno dolorosa, del pensiero che tu mi avessi abbandonato… >>
Luna abbassò lo sguardo sul suo petto, allungò una mano e sentì il suo respiro; era rilassato, perché diceva la verità, ma il suo cuore batteva violentemente, perché era eccitato all’idea di rivederla, dopo tanto tempo.
Rimase ferma a fissare la sua mano sul suo petto per un periodo che sembrò interminabile, durante la quale la sua espressione sembrò diventare sempre più triste.
<< Me ne sono andata quando ho capito che invece di avvicinarci, questo viaggio ci stava dividendo. >> Disse arrendendosi. Jamie non capì e aspettò che continuasse a parlare, ma Luna sembrava riluttante a parlare di ciò che le era successo. << Ho pensato che una volta finito tutto questo sarei potuta tornare allo scoperto, ma prima di ciò avrei dovuto tenermi lontana da te… Perché qualcosa non funzionava bene… Ed eravamo noi due. >> Lo guardò negli occhi, Jamie era confuso. << Tu eri ossessionato da questo viaggio, dalla tua missione, e sembrava che non ti importasse più niente di me o… >> Si fermò, ripensando alla Squadra. << Degli altri… >> Mormorò malinconica. Jamie si ricordò di come si era comportato quando quel cofanetto metallico era caduto nelle sue mani, e come aveva trattato Luna dal momento che aveva capito di cosa si trattava. << Era meglio restare lontani allora… Io ho continuato a viaggiare da sola, restando sempre vicino a te, in un certo senso… >> Jamie stava per chiederle cosa intendesse, ma Luna lo precedette. << Mentre tu evitavi le città, io mi ci nascondevo dentro; cercavo del cibo ovunque potesse essercene, mentre tu andavi a caccia. Se tu ti accampavi sulla cima di un colle, io mi nascondevo nella foresta vicina, per poter controllare i tuoi movimenti senza essere vista… >>
<< E quella volta che sei venuta da me… >> Mormorò Jamie confuso, chiedendosi se quella fosse stata la vera Luna, o solo un’illusione, per l’ennesima volta.
Luna sospirò. << Quando ho visto Pitch parlarti, ho pensato che avessi bisogno di aiuto… Credevo che volesse provare a traviare la tua mente, farti cadere nelle tue convinzioni… Ma quando mi hai detto che pensavi che fossi stata tutta un’invenzione della tua mente… >> Scosse la testa e alzò lo sguardo triste. << Mi hai fatto male… >>
Jamie si sentì davvero male in quel momento; avrebbe voluto sprofondare sotto terra dalla vergogna. Si sentì così male per come aveva trattato Luna, pensando di essere autorizzato a farlo solo perché lei lo aveva lasciato solo – con un valido motivo, inoltre. L’aveva ferita, più di quanto avrebbe potuto ferirla qualunque altra cosa.
Luna vide l’espressione di dispiacere sul viso di Jamie e sorrise imbarazzata. << Tuttavia ti perdono. >> Disse sorprendendo Jamie. << So di essere stata davvero insostenibile con il mio comportamento… Se non fossi stato tu, probabilmente sarei stata abbandonata io… E forse è anche per questo che me ne sono andata per prima… >> Lo guardò con un’espressione di incertezza sul volto. << Per non restare da sola… >>
Jamie scosse la testa ansimando. << Non ti avrei mai lasciata da sola, Luna, perché non ce n’era motivo come con me… >> Luna sorrise, mostrandosi grata a Jamie per le sue parole rassicuranti.
<< Quando si arrivato a quella città… Eri davvero stremato… >> Mormorò rimandandolo alla notte in cui Jamie aveva deciso di andare a cercare cibo in città. << Io ero nelle tue stesse condizioni, e persi di vista l’obiettivo di non farmi notare… >> Lo guardò negli occhi. << Ero io la ragazza che hai inseguito nei vicoli, quella notte. >> Ammise con tono pieno di vergogna, come se avesse commesso un crimine. << Non sono riuscita a confrontarmi con te… Non ho proprio voluto farlo… >> Disse con voce bassa. << E sono scappata, riuscendo a seminarti per puro caso, quando ti sei schiantato in quella casupola… >> Si fermò e prese un sospiro di sollievo. << Dove hai conosciuto quelle persone… >> Nella mente di Jamie si formarono le immagini dei visi di Leila, Walter, Bonnie e Billy. La notte che era finito nella loro casa si era sentito perso, spaventato… Poi si era riuscito ad aprirsi, e aveva conosciuto meglio quelle persone ed era diventato parte della loro vita, come loro della sua. << E’ stato davvero un sollievo per me, sapere che non eri del tutto perso. C’era ancora qualcosa da salvare, dentro di te, e ci hanno pensato loro, a quanto pare… >> Sorrise e gli spinse il pugno sulla guancia in modo affettuoso. Jamie non si sentì allo stesso modo della ragazza, però.
<< Ma… I tuoi poteri? >> Chiese Jamie. Aveva capito ormai che i poteri di Luna erano gli stessi che aveva lui. << E il tuo occhio…? Quando è successo? >> Chiese abbattuto.
Luna trattenne il respiro, assumendo un’espressione simile a quella di chi viene colto in flagrante di qualche reato. Doveva essere difficile ricordare… << E’ successo qualche giorno dopo che me ne sono andata… >> Disse abbassando lo sguardo. << Ero in una città, stavo cercando del cibo e non mi ero ancora abituata a quel ritmo di vita. Giravo da sola per i vicoli bui, una di quelle situazioni che capitavano anche a casa, quando tornando a casa da sola ogni suono, ogni movimento nell’aria mi inquietava e mi faceva sussultare. A un certo punto capì che non ero sola, e notai la presenza di un uomo che mi seguiva, nascondendosi nell’ombra. Cercai di non farci caso e mi mossi più velocemente possibile. A un certo punto, girato l’angolo venni afferrata per un braccio da un altro uomo con lo sguardo perso nel vuoto. Quello che mi inseguiva mi raggiunse affaticato e dall’ombra uscì un terzo uomo. >> Luna cominciava a tremare. La sua voce si faceva spezzata a mano a mano che andava avanti nel racconto. << Mi immobilizzarono… Le loro intenzioni… Tirarono fuori un coltello e mi dissero che non mi avrebbero fatto niente se non mi fossi ribellata… Volevano… >> Si fermò e si coprì la bocca. Chiuse gli occhi pieni di lacrime. Cambiò argomento. << Non volevo stare ferma. Cercavo in ogni modo di scappare, e allora avvicinarono la lama al mio viso. >> Singhiozzò. << Io mi ero dimenticata della spada che mi avevi dato, dei coltelli che porto sempre con me… La paura mi aveva fatta prigioniera… Era un incubo… Quegli uomini erano folli… Avevano perso la ragione a causa di tutto questo e… Non si sarebbero fatti scrupoli… >> Alzò lo sguardo in lacrime e balbettò:<< Mossi la testa di scatto e all’improvviso sentì un dolore lancinante all’occhio. Tutto divenne rosso e non vidi più niente. Quegli uomini… Loro nemmeno se ne accorsero… Erano solo contenti di vedere che non mi dimenavo più. >> Jamie era orripilato da ciò che Luna gli stava raccontando. Si chiese dove fosse lui in quel momento. << Con l’occhio destro ancora sano, li vidi abbassare il coltello e sentì la stretta allentarsi per qualche secondo. La rabbia mi assalì. Sentì qualcosa scorrere nelle mie vene dandomi  e la paura divenne parte di me… >> Jamie capì cosa stava dicendo Luna. Era la stessa sensazione che aveva provato lui la prima volta. << Ci fu un’esplosione… Quegli uomini furono sbalzati via e io entrai in un varco luminoso… Attraversai un tunnel lunghissimo a una velocità pazzesca e uscì da un altro varco, poco più avanti di quello che avevo aperto, con gli abiti che andavano a fuoco. La ferita bruciava in modo insopportabile… >> Luna respirò profondamente mentre ripercorreva il passato. << Ero sopra uno degli uomini, stavo per cadergli addosso. Non riuscivo a ragionare, e nella mia mano si formò automaticamente una spada… >> Si coprì di nuovo la bocca e pianse.
Jamie la fissò incredulo. Luna aveva sopportato tutto quello da sola e tuttavia aveva continuato a seguire Jamie nel suo viaggio, anche se da lontano. La vide in quel momento, in lacrime, indifesa, e gli venne il desiderio di piangere insieme a lei. Ma invece allungò le braccia e la strinse a sé. << Va tutto bene… >> Disse in tono rassicurante, cercando di calmarla. << Stai calma ora… >> Cercò di farla smettere di piangere e la strinse con più forza. << Va tutto bene… Ora ci sono io… >>
Si sentiva la persona meno adatta a quella situazione, ma sorprendentemente riuscì a calmare Luna, che smise di piangere e si abbandono al suo abbraccio. Rimasero a stringersi per alcuni minuti, senza che nulla accadesse. Solo un suono rapido e piatto interruppe quel silenzio. Il suono delle mani di Jack Frost che battevano ritmicamente. L’Uomo di Ghiaccio aveva un’espressione annoiata in viso, e la sua voce era sarcastica.
<< E’ tutto molto commovente. >> Sentenziò con voce piatta. Gli occhi glaciali fissavano il vuoto. Jamie lo ignorò e si concentrò su Luna. Si erano scordati di Jack e Pitch fino a quel momento, e a quanto pare anche i due Spiriti erano curiosi di conoscere la storia della ragazza. Pitch sembrava sentirsi a disagio in quella situazione, e lanciò a Jack uno sguardo assassino. Per il suo comportamento? Jamie non pensava che gli importasse qualcosa di Luna…
<< Ascolta, Luna… >> Disse Jamie allentando la stretta. Luna si strinse a lui con più forza, così da costringerlo a farle alzare lo sguardo. << Ora devo occuparmi di Jack e Pitch. Una volta finito questo ce ne andremo e non saremo più forzati a combattere. >> Le rivolse uno sguardo rassicurante. << Devo andare solo quest’ultima volta. Va bene? >>
Gli occhi di Luna non si erano ancora asciugati delle lacrime di prima, il suo viso era ancora contratto, ma Luna annuì senza protestare, e lasciò andare Jamie. Si sforzò di sorridergli, e lui le baciò la fronte. La ragazza si mise accanto a lui e il ragazzo fissò Pitch con sguardo severo. Anche se Jack si era comportato da idiota nei confronti di Luna, ci avrebbe pensato dopo a lui; doveva rimanere concentrato ed eliminare gli avversari uno alla volta.
Jamie fece apparire una balestra e scoccò una freccia contro Pitch. L’Uomo Nero evocò la sua enorme falce e la colpì deviandone la traiettoria. Jamie scoccò un’altra freccia muovendosi lateralmente, Luna era sempre dietro di lui. Pitch respinse anche quella. Sembravano essere decisi ad andare avanti così per sempre, ma Pitch, spazientito dall’ennesima freccia, esclamò:<< Che cosa dovrebbe essere cambiato da poco fa?! >>
Jamie ricaricò la balestra e la puntò contro lo Spirito, ma non sparò. Lo fissò con sguardo serio, facendo bramare quella risposta a Pitch, che aspettò inspirando ed espirando profondamente, per evitare di perdere la calma. << Prima non avevo paura, e quindi il tuo potere era nullo su di me. >> Disse il ragazzo con calma. Pitch annuì infastidito, sperando che Jamie si sbrigasse a parlare. << Ma non ho pensato a una cosa: senza paura io non sono più in grado di fare niente. >> L’Uomo Nero girò lo sguardo verso Jack, cercando forse un aiuto per comprendere meglio quelle parole, ma lo Spirito del Ghiaccio era indifferente a tutto quello. << Quindi il tuo potere era comunque più grande del mio. >> Concluse Jamie alzando le spalle. Pitch lo guardò confuso; non poteva essere tutto qui. Infatti Jamie continuò con un sorrisetto. << Prima non avevo paura di niente perché non avevo niente da perdere. >> Si voltò a guardare Luna, alla quale sorrise, e disse:<< Ma ora ho Luna. >> Si voltò con sguardo minaccioso. << E farei di tutto per non perderla! >>
Jamie alzò la balestra e scoccò il dardo che esplose in una fiamma quando fu arrivato di fronte a Pitch, cogliendolo di sorpresa. Pitch fu momentaneamente accecato dalla fiamma, e indietreggiò per non bruciarsi. Proprio in quel momento Jamie venne fuori da un varco accanto a lui e lo colpì in viso con il pugno, facendolo cadere a terra. Jamie creò una falce e roteò su sé stesso per colpire Pitch, che scontrò la sua lama con quella di Jamie.
Pitch era in ginocchio, la falce levata e il viso contratto in una smorfia dallo sforzo, mentre Jamie era dritto in piedi, la falce puntata in basso e incrociata con quella di Pitch, un’espressione sicura stampata in volto; nonostante la fatica e la paura, Jamie era sicuro di poter vincere questa volta.
Tirò indietro la falce per far perdere l’equilibrio a Pitch e poi la spinse in alto, disarmando l’Uomo Nero con un colpo netto. Pitch sembrava stremato, mentre Jamie non si toglieva dal viso un sorrisetto di sfida. Non lo stava canzonando, non si prendeva gioco di lui. Lo stava sfidando.
Di colpo Jamie tentò di colpire il ventre di Pitch con la falce, ma quello si dissolse in sabbia e scappò via. A quel punto Jamie non lo fece scappare, e alzò un braccio per creare un muro contro gli Incubi. Pitch andò a sbatterci contro e cadde a terra, riacquistando la sua forma umana. Ora Jack era stato finalmente interessato dalla situazione e seguiva la lotta con interesse; finalmente aveva assunto una posa consona sul suo trono e si era messo una mano al mento, mentre seguiva con attenzione ogni secondo dello scontro. Jamie lo aveva visto, e sapeva di essere riuscito nel suo intento: sorprendere Jack Frost.
Nightmare fece sparire la falce. Ora che l’attenzione era tutta su di lui, era arrivato il momento di concludere. Si abbassò su Pitch e mise una mano nella tasca. Ne estrasse il cofanetto cilindrico contenente i denti di Pitch Black. << Questo lo riconosci? >> Chiese con tono amichevole. Gli afferrò una mano e gliela avvicinò al cofanetto. Pitch sembrò lasciarlo fare. << Ora scopriremo il tuo passato, Pitch Black, e vedremo se alla fine sarai lo stesso… >> Sibilò eccitato. Aveva aspettato fino a quel momento per conoscere quella storia, e ora non stava più nella pelle.
Pensò che Pitch lo avrebbe lasciato fare, che si sarebbe arreso, ma invece urlò un lungo e potente:<< NO! >> Che partì dal profondo del petto dello Spirito e continuò liberandosi nella caverna e rimbombando nelle sue cavità. L’Uomo Nero si dissolse in sabbia nera e sollevò Jamie con forza, portandolo con sé in alto.
In quel momento Jamie si sentì leggero come una foglia, e mentre veniva sollevato vedeva la sagoma di Pitch Black formata da tanti minuscoli e lucenti granelli di sabbia nera che si contorceva. Era scheletrico, aveva l’aspetto di un ombra, e i suoi movimenti erano imprevedibili e scattanti. La sabbia era ovunque. Si scontrava con il suo corpo e tornava indietro, lo sollevava come spinta da una leva e lo bloccava.
Tutto a un tratto, quasi raggiunto il tetto della grotta, Pitch assunse di nuovo una forma umana, anche se per metà fatta di sabbia e per l’altra metà di carne. La sabbia che spingeva Jamie verso l’alto si aggregò attorno a Pitch, e i due cominciarono a cadere. Il suo viso sembrava sul punto di spezzarsi, la sabbia andava e veniva dal suo corpo; era sul punto di impazzire.
Pitch aveva un braccio allungato verso Jamie e la sua espressione trasmetteva una sensazione di odio puro. Sembrava voler raggiungere il suo collo per strangolarlo. Jamie continuava a cadere, entrambi urlavano, ma lui era terrorizzato in quel momento. Non sapeva cosa provasse Pitch, a parte la rabbia, ma sapeva che non poteva lasciare che l’Uomo Nero vincesse. Poté vedere l’espressione terrorizzata di Luna, impotente in quella situazione, che poteva limitarsi a guardare Jamie cadere, andando incontro alla morte. Si immaginò il viso di Jack Frost sorpreso dalla reazione del compagno in quella circostanza.
Gli occhi di Pitch brillavano di una luce potente e profonda, che lo rendeva come i suoi Incubi, la sua bocca spalancata emetteva un lungo urlo disperato e il viso era contratto in una smorfia di odio. Jamie adocchiò il suo braccio teso verso di lui, si ricordò di avere ancora in mano il cofanetto e allora seppe cosa fare.
Afferrò il polso di Pitch, confondendolo, gli bloccò le dita e allungò il cofanetto verso la mano di Pitch. Una forte luce scaturì dalle fessure del cofanetto di metallo, accecando Jamie e coprendo ogni cosa.
   
 
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