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Autore: _Fanvergent_    16/01/2015    1 recensioni
E se le cose dopo lo scontro finale avessero preso una piega diversa? Storia narrata dal punto di vista di Annabeth.
NO fatti e personaggi degli Eroi dell'Olimpo.
***
Dal primo capitolo:
-Anche lui era cambiato, rimaneva ben poco di quel ragazzo impacciato che baciai sul Monte Sant'Elena.
Non mi sentivo più una figlia di Atena, ero solo una ragazza confusa, non avevo più certezze, ero insicura su tutto: sul mondo in cui vivevo, sui miei sentimenti. Non è che fingessi quando ero assieme a Percy ma eravamo rallentati da qualcosa, o meglio da qualcuno e il suo ricordo. Gli amici persi in battaglia erano tanti, troppi.-
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Annabeth Chase, Ethan Nakamura, Percy Jackson, Silena Beauregard, Talia Grace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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### CAPITOLO 3 ###

 

<< Tu sei morto! Com'è possibile che tu sia qui? E in ogni caso eri nostro alleato e ora, ora cosa sei? >> urlai in preda al panico.
<< Sai Annabeth, le cose cambiano: i morti un momento prima sono confinati nell'ade e poi non lo sono più; stessa cosa per gli amici, pensi siano tuoi alleati e poi ti voltano le spalle.
Potrei sembrarti doppiogiochista, ma sono solo guidato dalla vendetta.
Credevo veramente in Crono quando ho scelto il suo schieramento ma poi ho trovato sempre più i suoi metodi sbagliati e distruttivi; per questo vi ho aiutati nella sala dei troni. Invano, oserei aggiungere, visto che sono stato spedito nei campi della pena. Certo non mi aspettavo l'Elisio ma almeno una giusta condanna, così sono tornato e ho continuato la mia iniziale causa contro gli Dei. Stavolta non ho neanche più mia madre dalla mia, è tornata come un cagnolino da Zeus chiedendo perdono. >>
Ero sbigottita, stavo ascoltando il monologo di un mio nemico, che avevo visto morire. Certo anche io ero stata negli inferi ed ero tornata, con la differenza però, che non avevo mai avuto lo status di morta. Tutto ciò era assolutamente impossibile.
<< Oh non disturbarti a pensare a come. Sono l'unico che lo sa e non ho intenzione di svelarti i miei trucchetti ma con le giuste conoscenze e facendo leva su ideali di sottomissione degli dei, posso questo e altro. Sono anche venuto a conoscenza di certe cose, un certo figlio di Poseidone che se la fa con una semidea di Afrodite alle tue spalle, imperdonabile. >> disse guardandomi con un ghigno stampato sul volto.
<< Lasciami fuori dai tuoi piani, sei solo un lurido manipolatore, un- >>
<< Non sprecare fiato fingendoti innocente, so cos'hai pensato dopo la morte di Luke, so che hai dato la colpa agli dei, in fondo i miei ideali non ti fanno così tanto ribrezzo, anzi li condividi. Non hai mica sofferto così tanto per colpa loro? >>
<< … >>
<< Oh, mi sa tanto di averci preso. Ho un esercito che guiderò contro l'Olimpo, non voglio distruggere il campo, tutti noi siamo solo burattini, non abbiamo colpe se siamo sotto l'influenza dei nostri genitori. Voglio solo distruggere gli dei, possiamo farcela anche senza i titani. Dopotutto mi sono reso conto che anche con il loro avvento saremmo stati sottoposti, se non in condizioni peggiori di ora e non è quello che voglio >>
<< Non possiamo sconfiggere gli dei e governare noi semidei >> mentre dicevo questo una vocina nella mia testa mi ripeteva: “Sicura Annabeth? Sicura che non possiamo?”
<< Non mi interessa se per gli dei posso o no, tanto ci proverò comunque e se non sei ancora stata uccisa da uno dei miei mostri è solo perché mi serve una stratega e sei la migliore...Sai cosa farò ora? Io me ne torno nel mio covo, ti lascerò libera di andare a casa e pensare alla mia proposta, stai certa che quando avrai deciso mi farò vivo io >>
<< Non c'è niente a cui pensare. Io non accetto. >>
Parole al vento, ecco cos'erano le mie: solo parole al vento. Perché ormai ero sola nella stanza. Ethan era scomparso nell'ombra.

 

Ancora scossa dall'incontro con Ethan, decisi di tornarmene al più presto a casa.
Ero molto pensierosa quando qualcosa mi venne addosso, o meglio qualcuno mi si lanciò contro in modo decisamente poco amichevole.
<< Ehi ma che Ade? >> dissi sconcertata estraendo il pugnale, ero più che convinta che Ethan non bluffasse dicendo che mi avrebbe lasciato tornare a casa.
Infatti "la cosa" non era né un mostro né Ethan ma una ragazza vistosamente inesperta con le armi ma determinata a ferirmi.
<< Chi cavolo sei? E che vuoi da me? >> le chiesi menando un fendente
<< Tu chi diamine sei, io sono una figlia di Afrodite, sono qui per il campo; evidentemente tu e gli altri traditori vi state dando da fare per distruggerci >>
Ero molto avvantaggiata in uno scontro del genere e solitamente non esageravo con i colpi, ma quella ragazza mi dava sui nervi veramente tanto, "chi era per permettersi di darmi della traditrice?"
<< Metti giù il pugnale! >> urlò e per un momento rimasi interdetta, la mia mano stava per muoversi da sola a lasciare andare la mia arma, ma la mia mente era più forte. << Pensi davvero di incantarmi con le parole? Allora non sai chi sono! >> risposi passando ad un contrattacco feroce ma venni interrotta.

<< RAGAZZE FERMATEVI! >> "Oh dei no!" pensai, non quella voce.
<< Cos- >> disse la ragazza, lasciando andare la sua spada.
<< Ebe, siamo tutti dalla stessa parte. Lei è... >>
<< Oh ora sei dalla mia? Pensavo preferissi quella di Silena. >> risposi stizzita, fortuna che avevo esplicitamente scritto di non seguirmi.
<< Sospettavo fossi scappata per questo. Ma devi capire che la amo, non avrei mai potuto prevedere quello che c'è tra noi. Io però ti voglio bene Annabeth, rimani una delle persone più importanti della mia vita. Torna al campo con noi. Sono convinto che Chirone non farà troppe storie. >>
Oh quello superava i limiti, lui la amava e me lo diceva come se dovessi darlo per scontato. << Non puoi dire sul serio. Non ho intenzione di tornare al campo finché la tua stupida faccia sarà presente. Mi hai fatto credere di amarmi, mi hai illusa, hai rovinato la nostra amicizia e intanto stavi con un'altra. Mi hai umiliata! Chissà in quanti mi ridevano dietro sapendo quello che stavi facendo. >>
<< Te l'avrei detto, davvero, ma stavi già soffrendo così tanto e non volevo peggiorare la situazione. >> commentò a mo' di scuse.
<< Be' invece l'hai fatto. Quella tua stupida testa piena d'alghe non è riuscita a pensarne una giusta. >>
<< Annabeth io- >>
<< Non voglio nemmeno starti a sentire. Riusciresti soltanto a trovare scuse, come il grande codardo che sei! >>
<< Codardo? Questo è troppo! Ho salvato il culo a tutta l'umanità non puoi darmi del codardo! Se non fosse stato per me sareste tutti morti! >> disse lui arrabbiandosi e alzando la voce.
<< Vorrei farti notare che abbiamo fatto tutti la nostra parte! >> "Ma chi pensava di essere,l'unico che valesse qualcosa?" << E Luke si è dovuto sacrificare per salvarci. Sei un grandissimo codardo perché non hai avuto le palle per dirmi la verità! >>
<< Certo, perché avresti reagito diversamente da come stai facendo ora? Andiamo Annabeth non fare l'ipocrita! >>
<< Adesso l'ipocrita sarei io? Sei riuscito a farmi credere che ci tenessi a me, ma nel frattempo ti sbattevi quella. Ah tra l'altro era la fidanzata di un tuo amico. Non ti fai schifo nemmeno un po'? >>
<< Beckendorf ormai è morto! Non mi importa quello che avrebbe pensato! >>
"..." Ci guardammo negli occhi entrambi furenti, aspettando chissà cosa.
<< Non ti riconosco più. Non sei più il mio Percy >>. Dissi abbassando il tono, ero più ferita che arrabbiata. << Dopo Luke anche tu sei riuscito a deludermi. >>
<< Be' sì, sempre e solo Luke, vero?! Tu non sei mai stata veramente con me perché pensavi a quel traditore. Hai rischiato di farci uccidere tutti perché: “ci deve essere ancora qualcosa di buono in lui, ne sono sicura”. Pff e io che te l'ho pure permesso. Se lui non fosse stato così debole da cedere alle tue moine tutti i miei sforzi per salvare il mondo sarebbero andati nel cesso. Sì, complimenti Annabeth, ora sai che non sono poi il ragazzo che credevi, ma tu lo sei? Sei davvero come credi di essere? >>
Ok, ora ero più arrabbiata che ferita. << Pensi che io- >>
<< No. Non ho ancora finito con te. Sei convinta di essere una grande eroina che non si lascia distrarre dai sentimenti, che rimane lucida, ma la verità è che questo è proprio il tuo difetto fatale. Credere di non essere condizionabile e poi rovinare tutto. Nel mare dei mostri hai rischiato di mandare tutto a puttane per andare a un picnic, qui su questo stesso monte hai liberato Atlante per salvare Luke e anche sull'Olimpo, quando in gioco non c'erano solo le nostre vite ma quelle di chiunque sulla Terra, hai rischiato tutto solo per lui. >>
<< Non hai il diritto di rinfacciarmi tutto ciò, so di aver fatto degli errori come chiunque, ma avrei dato la mia vita per te, per Luke e per gli altri. Tu pensi che abbiamo vinto solo grazie a te ma ammettilo, negli anni senza l'aiuto dei tuoi amici, non avresti mai fatto molto. Devo ricordarti le volte che ti ho salvato la vita? E dove cazzo è finita la tua lealtà verso gli amici?! Sei diventato un grandissimo stronzo. >>
<< E' sparita insieme a tutte le mie debolezze, e se il mio difetto fatale non c'è più, il tuo sta diventando ciò che è: fatale. Dei Annabeth te ne sei andata dal campo per orgoglio e cazzo pensi sempre e comunque di essere la migliore. >>
<< Percy stai esagerando. Hai veramente il coraggio di parlare del perché me ne sono andata dal campo?! Pff, sei un' idiota. La nostra conversazione finisce qui. Non ho altro tempo da sprecare con te. >>
La verità è che stavo per crollare, erano giorni che tenevo tutto dentro. Le mie emozioni erano come un fiume costretto da una diga, rotti gli argini, era deciso a far crollare tutto. Quel tutto, la mia maschera di freddezza misto a superbia, stava per lasciarmi indifesa e a qualunque costo non dovevo farmi vedere debole da lui.
<< Stai scappando ancora, ultimamente lo fai spesso no?! >> mi urlò dietro con voce di derisione.
Quelle parole facevano male, dannatamente male, più di una lama passata sulla pelle. E lui non poteva farmi anche questo. Mi avvicinai a lui, guardandolo minacciosa negli occhi.
-sclaff-. La sua guancia era calda e la mia mano fredda.

<< Lasciami in pace Jackson >> sibilai nel suo orecchio. << Lasciami. In. Pace. >> E me ne andai. Ethan

                                                                Ethan


                                                                   Ebe


                                                              Annabeth


                                                                          Percy

*NA: Buon pomeriggio a tutti ^^. Spero che il capitolo vi piaccia sul serio perchè io lo adoro (mi piacciono le litigate *.*)
Come sempre vi chiedo se (gentilmente) potreste lasciarmi una piccola recensionina. Passate anche a leggere la stessa storia raccontata dal punto di vista di Percy (così magari non sarete così tanto in collera con lui.) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2968853
-Lisa
 

 
   
 
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