Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: JeyCholties    16/01/2015    1 recensioni
Vi siete mai chiesti come fosse il rapporto fra Sirius e suo padre, Orion?
Io sì, mi sono ritrovata a scrivere questa storia e a chiedermi se dietro la figura di Orion ci fosse molto più.
Mi sono ritrovata a piangere, perché nella mia testa, finalmente, la famiglia Black acquistava un' umanità e una fragilità, che nei libri non viene approfondita.
Questa storia è per quelli che vedono Walburga come una madre isterica e sprezzante nei confronti di Sirius.
Questa storia è per quelli che non sanno inquadrare Orion e la sua mancanza di paternità.
Questa storia è per quelli che pensano che Orion non facesse preferenze come Walburga.
Questa storia è per quelli che pensano che Orion si fosse perso, e non si fosse più ritrovato.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Orion Black, Regulus Black, Sirius Black, Walburga Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grimmauld Place, n. 12

 

La porta si chiude e restiamo io e lui.

« Io stanotte me ne vado, lo sai vero? » sussurro, allentandomi il nodo di quella stupida cravatta.

Lui mi guarda, le sue labbra fremono per un secondo, e sembra sul punto di dire qualcosa... ma poi resta zitto.

Lo guardo.

« Puoi andartene, Orion... Non serve che resti qui » dico, togliendomi la camicia e infilandomi una felpa.

Lui mi osserva e per un secondo sembra sul punto di piangere.

« Come mai chiami il tuo vecchio per nome? »

Lo guardo, visibilmente incredulo.

E poi rispondo.

« Io ti chiamo Orion da quando...»

« Da quando Regulus ha cominciato a parlare... Sì, me ne sono accorto, quello che ti sto chiedendo è … perché?» chiede mio padre, la voce tranquilla di chi sembra non temere.

« Perché io non sono tuo figlio » scoppio a ridere senza allegria, e sembra crudele da parte mia.

E mi rendo conto che lo è.

« E di chi saresti figlio, Sirius? » chiede, le sue gambe tremano, ed è costretto a sedersi su una sedia accanto alla porta.

Esito guardandolo, ma il dolore visibile nei suoi occhi non è niente in confronto al mio.

« Di Charlus Potter » rispondo con un certo orgoglio, afferro il baule e lo avvicino al letto, comincio a riempirlo di vestiti a caso e di cianfrusaglie.

« Ma tu non sei un Potter, sei un Black... Tu sei mio figlio » dice Orion, e io sono costretto a voltarmi per guardarlo perché penso di non averlo mai sentito parlare tanto con me, da quando avevo sette anni.

« Tu non ti sei mai comportato come un padre con me, perché dovrei essere tuo figlio? » chiedo, mentre una morsa dolorosa avvolge il mio petto.

« Sirius... Ti prego non te ne andare » sussurra Orion, una lacrima scende sul suo volto.

« … E CONTINUARE A VIVERE CON VOI? CON LEI? » urlo riferendomi a mia madre e alzando la voce,

Scaravento il baule per terra.

« Avete Regulus, non avete bisogno di me » sussurro, chinandomi subito per raccogliere il baule.

« Io ho bisogno di te »

Scoppio a ridere e lo guardo, rendendomi conto di quanto sembrasse ridicola quella situazione.

Mi siedo sul letto, di fronte a lui.

« Io » mi indico il petto « Io giocavo per le strade con i cani randagi, tornavo a casa e rimanevo senza cena; Regulus... » deglutisco « Lui rimaneva in casa, non giocava con me, aveva capito che era meglio mettersi a imparare i nomi di ogni prozio per avere la vostra approvazione piuttosto che appoggiare suo fratello... »

La mia voce trema e Orion si porta una mano sugli occhi.

« Walburga ti ha trattato così solo perché... »

« LEI MI TRATTA ANCORA COSI' E ANCHE TU MI TRATTI ANCORA COSI' » grido, scattando in piedi.

« E a te non te ne potrebbe fregare di meno quindi perché diavolo sei qui a piangere? » aggiungo, rendendomi conto di piangere a mia volta.

Lui non risponde, abbassa lo sguardo.

« Ecco vedi... Vattene! » ringhio, indicando la porta.

« Sirius, prima che tu te ne vada... Io devo... » inizia lui, schiarendosi la gola e asciugandosi gli occhi.

« Non mi interessa cosa devi fare, vattene! » lo interrompo prima che lui possa dirmi qualsiasi altra cosa.

« Questa è casa mia, io non me ne vado » la sua voce è all'improvviso più seria, sferza l'aria con decisione.

Lo guardo confuso.

« Diavolo papà » pronuncio l'ultima parola con disgusto « hai ritrovato le tue palle! » esclamo, spalancando le braccia.

La sua espressione diventa imperscrutabile, e per un momento mi pare di riconoscere il volto dell'assenza paterna che mi ha caratterizzato per più di dieci anni.

« Sirius, se te ne vai... Walburga ti toglierà l'eredità e darà tutto a Regulus... »

Rido: « Chissenefrega! Non voglio niente da voi... »

« C'è una cosa che però non può toglierti, anche se vorrei che lo facesse... » continua lui, ignorando ogni mia provocazione.

« Accidenti! Sono colpito... Vuoi uccidermi?! » esclamo, fingendomi sorpreso e offeso allo stesso tempo.

Continuai a riempire il mio baule di libri e vestiti, e quando finii lo chiusi, sapendo di non aver solo chiuso un coperchio, ma di aver chiuso una porta che non si sarebbe più riaperta.

« Quello che sto dicendo è che tu erediterai... » mio padre si affretta a concludere la frase, ma a me non interessa.

Lo interrompo con una spallata, chiedendomi da quanto tempo fosse in piedi.

Afferro il cappotto e trascino il baule, verso la finestra.

« A mai più rivederci! » alzo la mano, il mio viso si apre in un sorriso falso e apro la finestra.

« Sirius, ti prego... aspetta! » lui corre verso di me, ma io non ho più paura.

Lancio il baule dalla finestra, lo sento atterrare con un tonfo sul cespuglio di rose preferito di Walburga.

' Bel colpo, Felpato! ' penso, contento di poter far l'ultimo dispetto a quella megera di mia madre.

« Sirius, figliolo... » sento dire a mio padre, e mi chiedo se non abbia perso la testa.

Lo guardo per l'ultima volta: i suoi capelli grigi, la sua bocca sottile come la mia, la sua voce quando diceva ' Ehi piccolo birbone, dove corri?', le sue mani forti nel sollevarmi in alto, le sue lacrime di gioia alla nascita di Regulus, il suo sguardo fisso solo su di lui, il suo improvviso silenzio permanente, i suoi passi strascicati, le sue dita sempre tremanti, il suo tono di voce quando 'Sirius, è l'ennesima lettera che riceviamo dalla scuola per il tuo comportamento', il suo assenso quando mia madre urlava ' Dovresti assomigliare di più a tuo fratello!'...

Lo guardo come non l'ho mai guardato prima e salto.

Salto e sparisco nella notte.

Atterro sull'erba soffice del prato e non lo vedo più.

Apro il cancello e non lo sento più.

Cammino per le strade e non soffro più.

Busso alla porta dei Potter e smetto di piangere.

Abbraccio James e finalmente sorrido.

 

Ministero della magia, Ufficio Misteri

 

E mentre cado oltre il velo mi ritorna in mente mio padre.

E a quando avrei dovuto aspettare e ascoltarlo.

Perché avrei voluto scoprirlo da lui, avrei voluto sentirlo dire:

« Sirius, io sono malato... Ho una dannata malattia al cervello che avrai anche tu quando diventerai vecchio, quindi preparati, … preparati a dimenticare il tuo stesso nome, a non riconoscere più i tuoi figli, preparati a perderti nella tua stessa casa... Preparati a perdere te stesso ».

E mentre cado guardando Harry, sono felice di morire.

Perché mi rendo conto che non avrei sopportato di dimenticarmi di lui, o di James, o di Remus o di Lily.

Perché non avrei sopportato di diventare come mio padre.

Anche se lui non aveva nessuna colpa.

 

Avrei dovuto aspettare.

 

Avrei dovuto aspettare invece di saltare dalla finestra.

Avrei dovuto aspettare invece di andare a vendicare la morte di James, su Peter.

Avrei dovuto aspettare a ridere e a provocare Bellatrix.

 

Ho aspettato dodici anni ad Azkaban!

 

Eppure non avevo aspettato abbastanza.


Note dell'autrice: ho scritto parecchie storie su Sirius e Regulus, ma non mi ero mai spinta sulla figura di Orion.
Spero che la mia idea alquanto malsana e bizzarra vi sia piaciuta. 
Se avete commenti, anche negativi, lasciatemi una recensione.

Da brava sadica quale sono spero di avervi fatto piangere. AHAHAHAH 
Un bacio, 
-JC. 

ps. perdonate eventuali errori. 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JeyCholties