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Autore: metaldolphin    16/01/2015    6 recensioni
Era un posto strano quella nave. C'era uno strano pennuto che errava vagabondo, un'aliena che appariva misteriosamente, un computer senziente...
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Ebbene sì, Metaldolphin ha visto finalmente il film in CG e ne ha ricevuto ispirazione!
Naturalmente H&Y!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Miime, Yama, Yattaran, Yuki
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Lo avevi sempre pensato che fosse un posto strano, reso ancora più inquietante da quando, cento anni prima, avevi fatto reale quella follia, liberando la materia oscura sulla terra e intorno a voi.

Adesso che difendi un pianeta che sta rinascendo dalle sue ceneri, un altro interrogativo assilla la tua mente, più grande di qualsiasi altro.
Adesso che hai trovato il modo di espiare le tue colpe ed hai ritrovato la voglia ed un motivo per vivere, titubi.

Perché avevi sempre creduto che Yuki Kei ti amasse; mille volte i vostri sguardi si erano incontrati e avevi creduto di potervi leggere qualcosa che, fino a quel momento, non saresti mai riuscito a ricambiare: non ne avevi la forza.

Era come se dopo il colpo del Jovian Blaster fossi morto e poi rinato, assieme al tuo equipaggio, assieme alla tua nave e alla tua bandiera.
Ma adesso…
Avevi ripercorso le ore che erano precedute a quel momento cruciale e il computer centrale ti aveva mostrato qualcosa che non avresti mai voluto vedere.

Era un video interno, che risaliva a quando l’intera Arcadia era stata immobilizzata e tutti i componenti dell’equipaggio erano stati rinchiusi nelle celle, in attesa dell' umiliante esecuzione che sarebbe stata trasmessa in diretta su tutti i pianeti abitati, nel perfetto spot che avrebbe consentito alla Gaia Sanction di mostrare a tutta l’umanità il trattamento che riservava ai fuorilegge.

Nella stessa cella di Yuki era presente anche uno Yattaran logorato dai nervi e dalla delusione.
Lo capivi e non lo biasimavi: nonostante la ragazza cercasse di ancora di convincerlo a non avercela con te, quello continuava ad inveire sulle scelte che avevi fatto.
Vedendola così appassionata, in quel momento si era rafforzata in te la convinzione che lei ti amasse davvero, al punto da difenderti anche nel torto e te ne eri compiaciuto.
Però, subito dopo, Yattaran aveva pronunciato quelle parole: -Ora potrai morire col tuo amato Capitano!
Lei si era rabbuiata in viso e non gli aveva risparmiato un violento pugno, come se quelle parole l’avessero offesa, senza la minima esitazione.
Poi era giunto Yama ed erano corsi a liberare Meeme e … te.

Ti avevano incatenato in maniera vergognosa, come se fossi stato una bestia feroce e a quel ricordo stringi i pugni, per la rabbia.
Rabbia con te stesso, perché avevi accettato l’idea della morte, perché avevi smesso di lottare.

Yuki aveva tranciato quelle catene ed era stata la sua supplica a darti la forza di rialzarti e riprendere a combattere, insieme a quel fiore bianco, puro testimone di un pianeta che non avevi ucciso come avevi creduto sino a quel momento.
Quando ti aveva detto che avevano bisogno di te, avevi voluto credere che ti stesse dicendo qualcosa di più: ti si era inginocchiata vicino, ti aveva fatto coraggio, ti eri rimesso in piedi, nonostante il dolore.

E adesso non riesci a coniugare quell’immagine dallo sguardo dolce, impressa indelebilmente nella tua mente, con quella del video in cui negava il suo amore per te con un gesto violento.

Credevi di saper leggere dentro le persone, ma con lei, evidentemente, ti eri sempre sbagliato, allo stesso modo in cui hai sbagliato cento anni fa, come stavi per sbagliare nuovamente, cercando di innescare un nuovo Big Bang.

Lasci il timone e Tori-san si alza in volo, andandosi ad appollaiare, come ripiego, su Yama.

Ti volti appena e la guardi, splendidamente eretta nella sua postazione.
Un attimo breve, poi il mantello sottolinea la ripresa dei tuoi passi, mentre esci dalla plancia.

Percorri i corridoi bui col tuo solito passo deciso e Meeme ti si materializza davanti.

Un’altra donna, ma così diversa da lei.

Yuki Kei è carne e sangue, profondamente terrena e passionale, viva di una vita che fa vivere anche chi la circonda.
Meeme, invece, è più come un angelo delle antiche religioni, leggiadra ed incorporea, risplendente di luce ultraterrena e con gli occhi sereni di chi è su un altro livello di coscienza.

La guardi venirti incontro. Darebbe la vita per te: ultima della sua stirpe, vive con l’Arcadia e per l’Arcadia.
Si dirige nella direzione da cui provieni, probabilmente a controllare il motore che solo lei comprende e può manovrare.
Quando si ferma davanti a te, sai che ha capito che qualcosa in te non va.
-Cosa ti succede, Harlock?- chiede con la sua voce musicale.
Cosa dovresti dirle?
Che stai male per una donna che non ti ama?
Cosa potrebbe dirti lei, così poco umana, così estranea alle passioni terrene?

Nonostante la tua muta esitazione, lei insiste: la sua personalissima missione è farti stare bene.
Ma è più facile guarire da un proiettile o da un’ustione laser, che dai tormenti del cuore, lo sai e non puoi spiegarglielo.

Scuotendo il capo, torni a camminare e senti che pronuncia il tuo nome, forse delusa dal fatto che, per una volta, non è stato in suo potere fare qualcosa per te.
   
 
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