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Autore: _swagcanadian_    16/01/2015    0 recensioni
Ora, mentre ti guardo, sono quasi tentato di dare fuoco a questa foto, ma come faccio? Come faccio a spegnere il tuo bellissimo sorriso? Dovrei vendicarmi, sai? dovrei anche io spegnere il tuo sorriso, dovrei incenerirlo per quello che mi stai facendo passare, ma non posso.
Una cosa ancora non torna, perché non riesco a ricordare il tuo nome? Me lo hai mai detto?
Cometichiami, torna indietro e riempi gli spazi vuoti nella mia memoria, ti prego dimmi il tuo nome, torna, solo per ricordarmi che te ne sei andata.
Whatsername -Green Day
Genere: Dark, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Whatsername
Il letto è vuoto, ma le lenzuola sono disordinate, arricciate, impregnate del suo profumo.
Mi siedo lì, dove ero sicuro che lei avesse dormito, ma non sembra cosi. Ora, mi chiedo, sarà davvero vissuta? Lì, perché non c’è nessuno? Eppure.. eppure io ero convito giacesse qualcuno.
Tra le risate ieri l’avevo stesa nel letto; ricordo la sua faccia sorridente mentre mi baciava e mi lasciava andare, me le ricordo bene le sue braccia intorno al mio collo, le sue mani tra i miei capelli, le sue labbra sulla mie labbra, ma ora, lei dov’è?
Ero sicuro fosse lì, tra le lenzuola arruffate, quelle lenzuola fatte del suo stesso odore.
Scosto le coperte, si sarà nascosta; le strappo dal letto, ma niente. Il suo odore è nella stanza me lei non c’è, eppure.. non mi sembra di aver sognato.
Mi ricordo il suo viso, quella pelle bianca, fragile, mi ricordo quegli occhi dipinti sul suo volto, mi ricordo le sue labbra, morbide e rosee, quelle labbra piene d’amore.
Eppure.. non ricordo il suo nome, non me lo ricordo.
Dove sei ragazza dei capelli corvini, dalla pelle di porcellana? Dove sei tela di emozioni?
Non dirmi che mi hai abbandonato, non può essere possibile; bambola di porcellana sei così fragile, non andrai molto lontano. Nel tuo cammino, inciamperai e un pezzo di te resterà a terra, non puoi camminare per molto perderai tutta te stessa per la strada.
Non ricordo il tuo nome, maledizione, non lo ricordo, ma come ti chiamavi mio piccolo fiore?
Non capisco, non capisco perché te ne sei andata, mi hai portato sulla buona strada, mi hai tolto dalla droga e dall’alcool e ora che mi hai salvato mi abbandoni? Non puoi, perché hai preso un’altra strada? non capisco, questa era la strada giusta, la strada della luce, della salvezza.
Non dirmi che hai preso una strada differente dalla mia, non me lo perdonerei. Non puoi essere tornata indietro, non puoi tornare sul bordo tra il ‘ci sei’ e il ‘non ci sei più’, tu devi restare sulla terra, mio piccolo demone dalle ali d’angelo, non puoi spiegare le tue ali e poi lasciarti cadere.
E intanto che penso a te, seduto sul tuo letto, su questo maledetto letto impregnato di te, del tuo odore, sono lacrime quelle che mi scavano il viso. Tutto intorno a me è sfocato, appannato, non  mi sembra neanche reale. Risvegliatemi da questo incubo, voglio smettere di sognare, voglio tornare alla vita dove ci sei tu. Ditemi che è solo un sogno anche se sembra tutto così vero.
Guardo per terra in parte al mio piede, è una tua foto? Perché è qui? Per ricordarmi che forse te ne sei andata per sempre? No grazie, non la voglio.
Ora, mentre ti guardo, sono quasi tentato di dare fuoco a questa foto, ma come faccio? Come faccio a spegnere il tuo bellissimo sorriso? Dovrei vendicarmi, sai? dovrei anche io spegnere il tuo sorriso, dovrei incenerirlo per quello che mi stai facendo passare, ma non posso.
Una cosa ancora non torna, perché non riesco a ricordare il tuo nome? Me lo hai mai detto?
Cometichiami, torna indietro e riempi gli spazi vuoti nella mia memoria, ti prego dimmi il tuo nome, torna, solo per ricordarmi che te ne sei andata.
Appoggio la tua foto sul comodino di legno, quello dove tenevi i tuoi gioielli, anche lui tintinna come il metallo che appoggiavi su questa superficie di legno e corro, magari sono ancora in tempo per fermarti ora che ho capito cosa vuoi fare.
Corro, ma intorno a me c’è solo silenzio, corro e l’unico rumore sono i miei passi, ma non mi sembra di correre, il mio cuore rimbomba in questa pianura arida che mi circonda, scandisce il tempo che ti è rimasto da vivere se non arriverò in tempo, batte e mi ricorda che io sono in vita, salvato per grazia, ma tu? Sari ancora in vita quando arriverò?
Il tempo passa, veloce scorre e non aspetta nessuno.
Ti sono venuto a cercare proprio dove tu vuoi perderti, ti ho cercato in questo deserto e ora ti ho trovato, alla fine del labirinto. Sei li, nel tuo vestitino nero, con le ali chiuse ancora ferme, sei li, quasi indugi su quello che vuoi fare.
Cometichiami, gridami il tuo nome prima di andartene, non puoi lasciarmi così, con il sapore delle tue labbra, con il letto impregnato del tuo profumo, con questo mistero che ronza, infastidendomi, nella testa.
Ti vedo, ma non ricordo il tuo nome.
Gridamelo, ora!
Un minuto ci sei, ma l’altro? È ormai troppo tardi per afferrarti, per salvarti.
Il nero ti ha inghiottita, le tue ali sono incatenate.
Hai smesso la parola ‘fine’ alla tua sofferenza, ma hai messo la parola ‘inizio’ alla mia.
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