Biondo,oro,ambrato.
Nero,azzurro,bianco.
D e l i c a t
o
D a a c c a r e z z a r
e
C o n d e l i c a t e z z a
{Lui
è?}
Senti un leggero tepore
sulle palpebre,la vista ti si scalda di morbida luce rosata. E’ leggermente
fastidioso,ma ti rincuora sentire tale sensazione. Tale calore è accompagnato da
un ritrovato possesso della vista.
Rabbrividisci quando ti
trovi davanti nient’altro che uno specchio.
-…Me.-
-Complimenti! Ci sei
arrivato da solo,non me lo sarei mai aspettata!-
Il tepore si tramuta in
gelo. Ed ogni sensazione torna ad essere nient’altro che un formicolio diffuso.
E’ come se ti si mozzasse il respiro,come se il cuore volesse uscire dalla cassa
toracica. Fa male,il tutto diventa un dolore sordo.
Tutte queste sensazioni si
possono condensare in una sola parola,un singolo stato
d’animo:
-Panico?-
-…-
-Ansia?-
-…-
-D’accordo,vada per
l’ansia! Sei ansioso.-
Le fasciature sulle mani
vanno a scontrarsi contro la superficie riflettente,quattro dita si imprimono
sul loro rispettivo riflesso,indice,medio,anulare e mignolo. Accarezzi deliziato
la mano del te stesso al di la dello specchio,dopo qualche secondo ritrai il
braccio. Lo stesso fa l’altro.
{Mi sembra ovvio che ripeta
i tuoi gesti,del resto è obbligato a farlo. E’ solo una copia,è finto.
Lui.}
Vi guardate negli occhi,tu
e lui. Il suo sguardo tradisce una certa inquietudine,gli iridi sono lucidi
[istintivamente mi viene da pensare all’ambra…sono di un giallo caldo,e la
pupilla sembra un insetto intrappolato al suo interno]. Respira lentamente tiene
la bocca leggermente socchiusa,attraverso le cuciture si intravede una dentatura
regolare.
Una macchia opaca si forma
all’altezza della sua bocca.
-Ah,ansimando a quel modo
sporcherai lo specchio!-
Questo grido infantile ti
ridesta,ti allontani dallo specchio indietreggiando di qualche passo. Continui a
guardare il tuo riflesso. Un ghigno si dipinge sulle vostre
bocche.
Non sai perché,ma in questo
momento ti senti stranamente euforico.
{L’euforia è una di quelle
sensazioni ingannevoli. E’ un innalzamento dell’adrenalina dovuto a stress,a
stanchezza…e a volte a felicità. Più spesso l’euforia va a sostituire quello che
dovrebbe essere uno stato di infelicità o insoddisfazione.
In sostanza è una
percezione ambigua,non puoi dire con certezza il perché di uno stato di euforia
senza aver prima analizzato la situazione che ti ha portato a
trovartici.
C’è anche chi è euforico
per noia…ma questo non centra poi molto…ah,lo sai? Mi sento euforica anche io! E
anche se so che sarà solo una sensazione duratura,ne sono soddisfatta. Sono
soddisfatta di questa nostra apparente felicità!}
-Ti
piaci?-
Due mani ti cingono la vita
da dietro. Senti le falangi premere dolcemente contro lo sterno,è una carezza
tiepida. E’ un gesto più delicato rispetto a quello compiuto precedentemente da
“qualcosa” (che poi saresti tu [?]) Ti fa sentire bene.
Torni ad alzare lo
sguardo,in modo da individuare il proprietario di quelle mani attraverso il
riflesso dello specchio di fronte.
Ti accorgi,però,che non c’è
proprio nessuno dietro di te. In questo spazio infinito composto da luce e
tonalità di bianco ci sei solo tu. Beh,tu e la sua voce.
{Non è consolante pensare
che un tale gesto affettuoso,comprensivo,sia solo il frutto di un tuo desiderio
inespresso,come se non bastasse è ancora più squallido pensare che a compiere
tale gesto non ci sia stato nessuno se non te stesso.}
Ti mordi un labbro,una
delle cuciture viene strofinata contro le gengive. Ignori il prurito che ne
deriva.
Nuovamente ti senti
accarezzare,stavolta i palmi delle sue mani si spingono fin sul petto,le dita
raggiungono il tuo collo,il tessuto ruvido che le fascia struscia sulla tua
giugulare. Rabbrividisci socchiudendo gli occhi. E’ una sensazione piacevole,ma
al tempo stesso vorresti che finisse.
Il calore di un respiro
leggero si insinua nelle tue orecchie. Ti aspetti nuovamente di sentire quella
voce liquida,quel gocciolare di vocali e consonanti che dovrebbero andare a
formulare una qualche domanda probabilmente poco chiara.
L’idea che “qualcosa”
ovvero “tu” stia giocando con il tuo corpo [come se muovesse i fili di una
marionetta] non ti piace,ti fa sentire vuoto. Insoddisfatto è la parola
giusta.
E’ come se questo insieme
di gesti,di sensazioni,non ti portasse da nessuna parte. E’ solo un continuo
passaggio da un gesto meccanico ad un altro,è come una catena di montaggio
terminante con la costruzione di un oggetto inutile.
Un
fallimento.
E ti senti di nuovo
attanagliare dall’ansia,come se ti avessero conficcato una pietra rovente tra un
polmone e l’altro.
Vorresti piangere,ma la
paura di sentirti ancora peggio,ancora più svuotato,ti fa
desistere.
Torni a crogiolarti nella
consolazione donatati da te stesso.
-Tu
esisti.-
Ed una voce docile e
accomodante invade lo spazio circostante. Sussulti senza però voltarti,rimani in
ascolto.
{Desideri comprensione come
non mai. Oh,se le persone potessero comprendersi almeno un altro po’…il mondo
sarebbe migliore,non pensi?}
Le carezze cessano,e di
nuovo le sue braccia ti cingono la vita. Senti il cuore battere. In questo
momento ti senti realmente un individuo senziente e vivente. Provi
emozioni,amplificate ulteriormente dal piacevole torpore in cui sei
avvolto.
Ti senti amato,e non da te
stesso,ma da un identità esterna. Ed è strano rendersi conto solo ora di quanto
possa essere piacevole.
Perché in tutta la tua vita
non hai mai sentito un moto di affetto sincero,voluto e disinteressato. Hai
sempre avuto la sensazione che tutto non fosse altro che un continuo ricatto. Io
ti comprendo cosicché tu possa in seguito ricompensarmi.
Stavolta non è così. Perché
non è solo una questione di amarsi da soli o di narcisismo. Qui c’è anche
l’individualità di mezzo. La tua esistenza pura e reale non sarebbe mai dovuta
essere messa in discussione.
Perché non è solo la
ragione,il pensiero e lo spirito a fare una persona. Anche il corpo conta,e il
sentirsi accettati per prima cosa da se stessi è importante. Ma trovare appoggio
in qualcun altro non può che essere di aiuto.
E tu hai persone che
possano appoggiarti. Solo che non le hai mai cercate…e una volta trovate ti
ritrovavi nel tuo pessimismo a cacciarle indietro. Ti sei crogiolato in questa
tua autocommiserazione…come un qualsiasi altro essere
umano.
{Essere Noah non significa
solo essere i seguaci di un Dio reale. Vuol dire anche essere in grado
di accettare la natura umana che comunque siamo costretti a portarci dietro. E
si sa,l’uomo è debole.}
Sospiri stancamente. E ti
rendi conto che non è di certo Lui quello dietro di te. Sei tu e solo
tu.
Sorridi.
La sensazione di essere
nuovamente venuto al mondo,conquistando una tua identità,ti intimorisce. Al
tempo stesso ti senti meglio,come risollevato,pronto a rientrare nel mondo
reale…è come se fino a questo momento tu non abbia fatto altro che girovagare
per un limbo. Una sorta di placenta materna in cui rimanere intrappolati.
-Com’è arrivare a
constatare che la propria esistenza non è solo un
illusione?-
-Soddisfacente.-
Lo dici con voce
piatta,troppo preso ad incantarti nel tuo riflesso per poter esprimere giubilo.
Mangi con gli occhi ogni
singolo centimetro di quel corpo fasciato in abiti maliziosamente quanto
sensualmente succinti. E’ come se il tessuto stesso richiamasse la mente al
pensiero del sesso. Sesso insano,sesso tra consanguinei {oserei dire
masturbazione…in quanto siete una persona sola.}
Riabbassi lo sguardo quando
questi pensieri ti attraversano la mente,sospiri sentendo il sangue fluire verso
le guance infiammandole violentemente.
[E questo vostro desiderio
animale,l’uno nei confronti dell’altro,altro non è che l’ennesima dimostrazione
della vostra individualità…in parte incompleta,in quanto siete innamorati a
vostra volta del vostro stesso corpo (non dico “mente” perché non è di certo
l’intelletto che vi spinge ad accoppiarvi a quel modo…ah,se ripenso alle volte
che vi ho sentiti…e visti!).}
Deglutisci sentendo che non
sono solo le guance ad essersi infiammate…il cavallo dei pantaloni sta premendo
dolorosamente sui tuoi attributi.
Stringi i pugni tentando di
non pensare a tutto ciò. L’essere schiavi di queste sensazioni corporee è
imbarazzante,a dir poco. Ed è forse più imbarazzante sapere che qualcun
altro vi ha visti [ti ha visto] ansimare,sudare e soffrire mentre davate
libero spazio alla bestialità dell’atto…ignorando del tutto qualunque forma di
riflessione.
E sai anche da solo che non
era solo con te che Lui si abbandonava a tali percezioni…allo stesso modo sai
come tu fossi,però,il suo prediletto. L’unico che potesse compiacerlo
{compatirlo!} così bene…in modo così sentito. Solo tu eri in grado di concepire
i suoi pensieri,i suoi dispiaceri. Rincuorarlo non è mai stato un problema per
te.
{Allo stesso tempo in
lui eri Lui,una Madre,un Padre e un
Fratello…}
-E adesso dimmi…cosa provi
realmente per Lui?-
-…Amore,credo.-
-Semplice affetto fraterno
{sopportazione della propria persona} o amore passionale?-
-Entrambe le
cose.-
-Te la senti di
ritrovarlo?-
-Sì!-
-Sondare il proprio animo è
un lavoro tanto complicato quanto doloroso…solo adesso,nei venticinque secondi
necessari al tuo cervello per formulare un sogno,hai riscoperto pensieri e
desideri assopiti. Come pensi di ritrovarlo in quella che voi definireste la
mente dell’entità
“Jasdebi”?-
-…-
-Lascia che sia Devit a
fare questo lavoro.-
-E’ solo per divertirti che
fai questo?-
-In parte…e anche perché
vorrei testare la resistenza del “legame”.-
-E’ strano notare da parte
tua un interesse tanto spiccato!-
-Sono proprio una persona
imprevedibile…vero?-
Rabbrividisci nel vedere
come ora siano le sue mani ad accarezzarti. Riflesso nello specchio vedi il suo
viso di bambina sfigurarsi in un espressione di maliziosa
soddisfazione.
Ti prende per mano
obbligandoti a chinarti,e prendendoti per una ciocca di capelli accosta le
labbra al tuo orecchio:
-Forse è il caso di
svegliarsi…-
La sua voce diventa una
distorsione evanescente,le vibrazioni prodotte dalle sue parole si trasformano
in fumo tiepido. E’ come se tutto attorno a te divenisse liquido e impalpabile.
Di colpo di chiedi se
quella voce fumosa non fosse che un inflessione di una tonalità
liquida…
___
Tlin
Tlin
Tlin
…
Sollevi lo sguardo
accorgendoti solo ora di essere nel ristorante dove stavate cenando. Il lembo di
stoffa da te tanto ostinatamente fissato acquista un senso quando ai tuoi occhi
prende la forma di una semplice tovaglia.
E’ come se lo spazio attorno a te si fosse appena riformato dopo essere
stato scomposto improvvisamente.
Guardandoti attorno la
vedi. Sta mangiando un dolce.
Si toglie il cucchiaino
dalla bocca,si lecca le labbra per poi affondare nuovamente la posata nella
morbida consistenza del dolce. Ti guarda come se niente fosse. [Anche se negli
occhi sembra avere ancora un residuo di quell’espressione
compiaciuta].
Distogli lo sguardo da
lei,ti giri nuovamente.
Lui tiene la testa
mollemente appoggiata al gomito,perpendicolare alla superficie del tavolo.
Sembra un ubriaco alle prese con lo smaltimento di una sbornia. Profondamente
addormentato.
-E’
delizioso…-
Non capisci se si stia
riferendo al dolce o a qualcos’altro.
Die
Nacht öffnet ihren Schoß
Das
Kind heißt Einsamkeit
Es
ist kalt und regungslos
Ich
weine leise in die Zeit
Ich
weiß nicht wie du heißt
Doch ich weiß daß es dich
gibt
Ich weiß daß
irgendwann
Irgendwer
He
comes to me every night
No
words are left to say
With
his hands around my neck
I
close my eyes and pass away
La notte apre il proprio
grembo
Il bambino significa
solitudine
Lui é freddo ed
immobile
Io piango piano nel
tempo
Non so come ti
chiami
Ma so che ci
sei
Io so che da qualche
parte
Qualcuno mi
ama
Lui viene da me ogni
notte
Non restano parole da
dire
Con le sue mani intorno al
mio collo
Chiudo gli occhi e passo
via
“Stirb nicht von mir”
Rammstein
Tobichan
dice:
Ebbene questo è il
penultimo capitolo.
…Voi ci avete capito
qualcosa? Io poco e nulla!
Ero partita con il
presupposto di scrivere una cosa…e ne è uscita un’altra completamente
differente. Comunque non mi dispiace questo risultato.
Jasdero esiste,è un
individuo.
Il Jasdero d questa fanfic
è uno psicolabile…per molte cose mi ci rispecchio…
(°o°’)
Comunque…qui non si sta
neanche più parlando del Jasdebi di Katsura Hoshino (a mio parere così poco
approfondito). Qui si parla di un analisi puramente
personale.
E’ probabile che ognuno li
possa vedere diversamente,è normale,il mondo delle fanfic si basa su questo.
Costruire una storia su personaggi di anime/manga,film,libri ecc. basandosi su
propri canoni di riflessione e
scrittura.
Comunque mi auguro che
questa fic possa essere apprezzabile come minimo.
Ho ricevuto parecchie
opinioni:
C’è chi la trova raffinata,dicendomi che è un lavoro che
mostra come io sia maturata come scrittrice (è uno dei giudizi più piacevoli che
io abbia mai ricevuto!)
C’è chi la trova caotica,mi dicono che è confusa,senza un
filo conduttore…eppure interessante.
C’è chi la ritiene impersonale,mi hanno detto che è diversa
dalle fic che ho scritto in precedenza. Non trasmette molto…eppure a me sembra
così personale
invece!
E infine…c’è chi dice che
tergiverso troppo,che non vado dritta al punto e che è una visione un po’
distorta quella che do qui.
Comunque sembra che
piaccia! Ne sono lieta…
Grazie lettori! Siete
strepitosi,sia quando commentate che quando leggete
soltanto!
Ah…dimenticavo la cosa più
importante…mi è morto il pc! Quindi devo pubblicare da computer esterni! Mi
dispiace per gli autori che mi contattano anche su msn,ma purtroppo non c’è
niente da fare…devo aspettare il tecnico!
Oh beh,comunque ritornerò!
Alla prossima! By
tobichan
P.S
Deeeeeeeeeeeeeeeeviiiiiiiiiiiiit?!
Finalmente ci siamo visti
Devittuccio mioo!!
Mi scuso ancora per lo
svenimento…però in compenso ti ho spupazzato come avevo promesso!
>w<
E comunque…questi messaggi
di fine capitolo stanno per giungere a termine…scommetto che ti dispiace
TANTISSIMO! *w*
CIACCIAO!