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Autore: Serenity11    22/11/2008    1 recensioni
Io mi chiedo. Cosa fareste se un giorno tutto ciò che avete fatto fino adesso,ciò per cui avete sacrificato voi stessi ed altri per raggiungere il vostro scopo non fosse vero. Mi spiego meglio, come reagireste se ciò per cui avete combattuto duramente per ottenerlo con forza e coraggio fosse soltanto un'orrida menzogna.Un semplice castello di sabbia. Ecco io inizio da questa metafora. E dalla persona cui ne fu profondamtente traumatizata. Da una ragazza di nome Isabelle. Ossia una presunta sacerdotessa di un mondo mistico al di là dei confini dei cieli e dei mari piu’ estesi.In un turbinio di amori e violente, sanguinose guerre il destino di questo mondo nelle mani di una mera sconosciuta terrestre.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1.Le lacrime di una fenice

|Note della scrittrice|:

Carissimi lettori e lettrici, o semplici viandanti del web!.. mi presento sono Core(alias Cristina).
Sono una ragazza 19enne molto determinata e appassionata di classici della letteratura (soprattutto quella europea).
I miei interessi sono piuttosto vaghi, mi piace leggere dal fantasy alle novelle, dal romantico al bestseller.
I miei scrittori/scrittrici preferiti/e sono: Italo Calvino, Luigi Pirandello, Dan Brown,Dacia Maraini, J.K.Rowling,
Stephenie Meyer e come dimenticare il meraviglioso e squisito romanzo dello scrittore Evans…?L’uomo che sussurrava ai cavalli?..
Sono una di quelle persone che adora la vita e la filosofia del cosiddetto“Carpe diem” (
lett. "Cogli il giorno",
normalmente tradotta in "Cogli l'attimo", anche se la traduzione più appropriata sarebbe "Vivi il presente")
(non pensando al futuro).
Mi piacerebbe diventare traduttrice, perciò studio al fin di prepararmi per tale mestiere presso l’università di Palermo.
Comunque oltre la lettura e la scrittura, naturalmente, ho molti altri hobby: la cucina orientale, il disegno,la pittura…
Onde evitare monologhi inutili mi accingo ad introdurvi la mia prima fan fiction di avventura con alcune tendenze verso l’horror.
Tendo a precisare che questa fanfiction può essere letta da persone che possiedono la maggiore età (18+)!!!

Dunque...bisogna rammentare ed esplicitare dei importanti dettgali prima della lettura.

1.Ogni capitolo sarà introdotto da una frase all’apice(che interessa varie tematiche che potrebbero coinvolgere il capitolo in esame).
2.I dialoghi sono introdotti da un trattino - ed alcuni puntini ….[la funzione dei puntini è di rilevante importanza, in quanto stanno ad indicare le pause tra i vari turni dei parlanti..migliorando la veridicità dell'azione]
3.I pensieri sono espressi in corsivo(per la maggior parte sono esplicitati tramite i verfi finali

esempio

Odore di guerra...pensai

=riflessione, giustamente in corsivo(Odore di guerra)+pausa indica dalla sospensione dei puntini(...) + verbo che dichiara l'azione(pensai)

Inoltre, vari corpi del capitolo sono specificati dal luogo d’azione e personaggio prospettico(cioè colui che osserva dalla sua prospettiva il tutto).Spero non vi siano fraintendimenti. Quando non viene specificato il luogo allora significa che l'azione o il personaggio agente rientra dello stesso campo d'azione dell'evento precedente.In altre parole, il luogo non è cambiato dall'ultima esplicitazione.

E' tutto!
Sono aperta a qualsiasi forma di critica, anzi le pretendo al fin di migliorare e forse convertirme en traductora.
Questa è la mia prima fan fiction,
spero sia stata di vostro gradimento!
Mi raccomando lasciate dei commentini,cosicché possa migliorarmi sempre piu’.
Baci e grazie ;)

Core

Capitolo 1.Le lacrime di una fenice

La chiave del nostro futuro è la piena conoscenza del nostro passato…accettandolo, avremo accettato il nostro destino […..]
[ salmo 2-3 La Creazione, biblioteca Menesis]


La luce lunare stava rischiarando le mura dei sotterranei e con essa stava donando un raggio di speranza a coloro che vi regnavano silenziosamente(non per loro volontà).
E a coloro che vi erano martoriati, dimenticati dal resto del mondo.
Questa era la Terra dell’ Ombra, per molti noto come il Regno del Crepuscolo.
Una terra dimenticata, ma, per chi non lo era, rappresentava un luogo o, per meglio dire, una fonte di disperazione.
Il fiume Arcas, (dall’ elfo antico «nero,portatore di morte» ), attraversava tutto quel continente.
Saliva.
Scendeva per le montagne.
Si rituffava nei laghi e in quel mare di desolazione, tingendosi non soltanto dei vari detriti che portava con se ma anche di profonda solitudine.
Si poteva udire raramente il sibilo del vento, che cullava con sé non soltanto frammenti di quella terra ma anche i ricordi.
I ricordi di essa e delle persone che in un passato, molto ..molto lontano vi risiedeva spensierata.
Era l’anno 1208 e la terra del Crepuscolo era gremita di villaggi, celeberrimi per la loro produzione di metalli.
Le risate dei bambini, il viavai delle donne nei mercati quotidiani, le piazze sempre affollate erano soltanto dei bellissimi ricordi,ormai pochi ma essenziali.
Successe tutto nell’ombra del Crepuscolo, in una giornata d’autunno.
Sembrava quasi che Madre Natura si fosse ribellata al genere umano, quasi come quest’ultimo l’avesse «offesa», conservando quel grigiore e quella fitta ma spessa massa di nuvole e di tristezza.
La ricca vegetazione,presto, si sostituì a massicce rocce calcaree ed arbusti snelli e secchi.
In quella lande desolate si stagliava un bastione.
Alto un centinaio di metri e lucente a quel raggio lunare che lo tagliava trasversalmente in tutta la sua maestosità.
Regnava silente, fiero e incontrastato.
Diviso in varie sezioni e costantemente sorvegliato, dall’alto e dal basso.
Dall’alto vi erano gli uccelli di fuoco rannicchiati fra le torri più alte con i loro occhi e il loro stridio che lacerava quel silenzio “mortale”.
Creature nate dal vulcano che si ergeva in lontananza.
FERAM (dall’elfo antico “ventre di fuoco”).
Dal basso il bastione era sorvegliato dai goraht, feroci cerberi dal pelo rossiccio, vigilavano con i loro occhirosso sangue e con le loro zanne colme di quel liquido vischioso e rossastro.
Il bastione era gremito di sale, corridoi, sotterranei, armerie, tutte illuminate da un bagliore argenteo.
La maggior parte erano arredate con qualche quadro che ricordava delle battaglie e qualche armamento appeso al muro
con la rispettiva etichetta che ne designava il possessore.
Alla sala del trono si accedeva dalla terza torre, dopo i laboratori laddove delle statue di cristallo la attorniavano.
Esse risplendevano al chiarore lunare.
Una in particolare emanava una certa luce. Cristallina. Dall’interno.
L’essere che vi era “cristallizzato” sorrideva e stringeva a sé qualche cosa, la fonte di quella luce flebile.
Un ornamento,forse?!!
In fondo alla sala si distingueva difficilmente una sagoma , probabilmente una donna.
Lei. Stava fuggendo.
Inseguita da goraht affamati.
Stava cercando di fare ciò che nessuno aveva mai osato.
Stava cambiando il suo destino.

(Campi del nord- Athnak)
Un araldo era appena sceso dalla groppa di un drago e avanzava a passo veloce per il territorio alleato.
Il drago dalla squame olivastre, che aveva appena domato con destrezza il giovane messaggero era particolarmente irrequieto.
Servirono circa una ventina di uomini per condurlo alle stalle.
-…messaggio urgente dalla truppa dell’ovest…da riferire personalmente al Sacro Consilio…- riferì lo strano ragazzo dalle orecchie a punta.
Il soldato che l’aveva prontamente ascoltato, lo scortò senza esitare per un buon tratto. L’accampamento ospitava migliaia di soldati.Uomini, elfi, custodi, cenis, imeut, aronius…
Tutti, (per la prima volta,anche se sarebbe meglio asserire per laseconda!)stavano combattendo per la loro libertà.
Per la vittoria!
In effetti, non si poteva rischiare la sconfitta; avrebbe significato l’eterna sudditanza, la vittoria del male e del suo sovrano.
Il suo nome era Sarnek.
L’accampamento era stato progettato contro ogni eventuale forma di attacco nemico.
La sua struttura circolare non le aveva mai provocato gravi danni.
Era stata sempre una perfetta sentinella, anche quando una “ ipotetica” imboscata avesse sorpreso la prima formazione, quella più esterna ( formata da 4 uomini)non avrebbe potuto sconfiggere la seconda( formata dal doppio della precedente)
ne la terza ne la quarta che erano state già avvisate dell’attacco.
Al centro di questa formazione “a scudo” vi era la tenda del Sacro Consilio o 7 saggi, gli esseri più potenti di tutto il reame.

(sotterranei-?)
Avanzavo a passo veloce verso quel labirinto di corridoi.
Non c’era più tempo.
“Loro” mi stavano raggiungendo.
La gemma cristallina che stringevo emanava della luce a tratti e ciò fortunatamente mi aiutava moltissimo giacchè non vi era luce.
Il corridoio in cui avanzavo si snodava in 4 altre parti, scelsi la seconda e percorsi sempre il mio cammino a passo spedito.
Esso si snodava a sua volta in altre 2 direzioni. Scelsi la prima.
-grr……-
..Oh...no...pensai
Mi misi a correre.
Ormai erano giunti.
Un paio di demoni mi stavano inseguendo.Cercai di aumentare l'andatura e caddi rumorosamente a terra.
Pochi secondi e le zanne delle due bestie mi sfioravano il viso.
Bastavano una manciata di centimetrie...e...
Esse erano “sporche” e desiderose di altra carne…

(Campi del Nord- Athnak)
Il giovane messaggero era appena uscito dal capannone del Sacro Consilio e si era diretto verso le stalle, senza dar conto
alla piccola folla che
lo osservava già da parecchio tempo.

Seguirono diverse ore di snervante attesa. Tra i soldati stavano girando vari pettegolezzi su un presunto tradimento del Primo Comandante.
-è solo una sporca menzogna…..!!!-ringhiò un imeut. La sua mascella si era contratta tutto ad un tratto facendo sobbalzare chi gli stava
di spalle.
-Soren non ci tradirebbe mai………-disse un altro, alzandosi di scatto.
In effetti, il Primo Comandante, giunto nella Terra del Fuoco da quasi un anno e mezzo non aveva procurato assai problemi.
Il suo passato era quasi un mistero.
Correva voce che fosse stato Consigliere Ufficiale del Sovrano oscuro,o Sarnek, e che in seguito ad un suo pentimento si
fosse arruolato di sua volontà al campo nemico.
Soren,questo era il suo nome.
Dotato in particolar modo nell’uso delle armi; era sempre stato un prezioso elemento per le truppe del Nord tanto che un dì fu nominato Primo Comandante dallo stesso Sacro Consilio.
Aveva sempre elaborato strategie efficienti e invincibili.
Permise così una serie di vittorie e ammirazione ma tale "successo" procurò a sua volta profonda gelosia e profondo odio da molti altri ufficiali e dai suoi stessi soldati.

(Soren)
La sala che fino ad all’ora era stata luogo di discussioni, ora era silenziosa.
Un silenzio che poteva essere interpretato come mille parole. La casacca che portavo con me conteneva una boraccia,
un pugnale e una spada, un ricordo di tanto…tanto tempo fa.
-..Ofus….-
Un uomo dalla statura meno robusta della mia e con una lunga barba blu si avvicinò.
- ..Comandante?-
Presi la spada che era supina alla mia destra.
La estrassi dal suo fodero. Sulla lama c’erano incisi strani simboli.
Una promessa….
La riposi e me la legai alla cintura.
- ..PREPARA L’ESERCITO….-
Il giorno della resa dei conti si avvicina ….sempre di più
Il soldato uscì dal salone.
Io restai.
Nell’aria si respirava una nuova essenza.
Odore di guerra……pensai

(tempio- Menesis)
Un tempo si chiamava "la dimora celeste", adesso era un cumulo di rovine.
Da lontano, il rumore di un pianto irrompeva il “sacro silenzio” del luogo marmoreo.
Erano le lacrime di una fenice.


  
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