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Autore: AlexisRose    17/01/2015    0 recensioni
" Cosa succede quando ad un certo punto della tua vita, ti accorgi che le scelte che hai fatto non ti porteranno mai ad essere felice?
E cosa succederebbe se improvvisamente ti rendessi conto che tu, quelle scelte, non le hai fatte di tua spontanea volontá, ma che in realtá qualcuno ti ha condizionato?
Cosa succederebbe?
Io sono scappata. Non da un passato difficile, ma da scelte difficili che qualcuno ha preso al posto mio.
Sono scappata lasciando alle spalle tutti i "se", i "ma" e i "forse". "
La storia di una ragazza che cerca di ritrovare se stessa, lasciandosi tutto alle spalle.
Ma dopotutto, ricominciare tutto da capo, in una città come Helsinki, non sarà poi così facile...
o forse no.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 2

 

Mi feci portare dal taxi fino alla Senaatintori, la Piazza del Senato e da li proseguii a piedi. Da uno sguardo su internet, avevo trovato l'hotel più economico, l'Hotelli Finn.

Ora come ora però, l'unica cosa che sognavo era mettere le mani su un cappotto e degli abiti più pesanti. 

Da piazza del Senato, mi diressi verso il centro e con non poche difficoltá, comprai degli abiti più pesanti.

Le commesse furono molto gentili, peccato che non parlassero bene inglese, pertanto ci siamo ridotte a comunicare a gesti.

Una volta terminati gli acquisti di prima necessitá, mi incamminai verso l'Hotel che avevo addocchiato.

Era un misero 3 stelle, ma era uno dei pochi che potevo permettermi.

Entrai nella reception piena di sacchetti, sembrando appena uscita dal film I Love Shopping.

Tentai con l'inglese.

- buongiorno, volevo chiederle se avevate disponibile una camera singola per una settimana - chiesi cortesemente all'uomo baffuto che mi si presentava davanti.

- buongiorno a lei! Purtroppo mi è rimasta solo una doppia disponibile. Sarebbero 300€, ma penso di poter fare uno strappo alla regola e farle pagare come se avesse preso una singola. 200€ e siamo a posto - disse il vecchietto sorridente

- grazie mille, ma nessun problema. Pagherò quello che c'é da pagare, grazie comunque - dissi imbarazzata. Non volevo certo fare la figura dell'approfittatrice!

- insisto, signora - disse lui porgendomi le chiavi

- signorina a dire il vero, comunque non posso accettare. Sono 300€ e pagherò 300€ - dissi fermamente avvicinandomi per prendere le chiavi

- facciamo 250€ e la chiudiamo qua? - disse lui allontanando le chiavi dalla mia mano

- affare fatto allora - dissi io sorridente.

Questa proprio non me la sarei mai aspettata! Che cortesia!

- signorina Villa, mi servirebbe un documento e una firma qua. Le pulizie vengono fatte una volta ogni due giorni. Per qualsiasi cosa, non esiti a rivolgersi a me. Io sono Pennti, comunque - disse cordialmente

- grazie mille Pennti. Mi chiami pure Chiara, non ci sono problemi - dissi sorridendogli


 

La camera era spartana, ma accogliente. La fortuna era che la stanza era dotata di un piccolo angolo cottura, pertanto avrei potuto benissimo cucinare qualcosa qua.

Erano giá le 16:00 ed il mio stomaco iniziava a lamentarsi considerevolmente.

Decisi di uscire e trovare un posto dove poter mangiare e un supermercato per fare la spesa.

Scesi nella hall e decisi di approfittare subito della disponibilitá del signor Pennti.

- Pennti, mi scusi se la disturbo subito. Mi saprebbe per caso indicare il supermercato più vicino? - chiesi 

- nessun disturbo cara, il più vicino è dietro la Piazza del Senato, nel lato nord. Ti consiglio di andare a piedi, tanto è vicina. Sai giá come arrivarci? - chiese gentilmente

- si, grazie mille. In qualsiasi caso ho la mia fedele cartina con me! Grazie ancora! - dissi avviandomi in strada.


 

Mentre passeggiavo, pensai per la prima volta a come mi sentivo.

Non ero per nulla spaesata. Mi sembrava di essere a casa, pur non avendo mai visitato questa cittá. In questo periodo le ore di luce erano scarse, ma ciò non mi impediva di guardare ammaliata le luci di questa cittá, la cui bellezza era indescrivibile.

La sua posizione, vicino al mare, la rendeva terribilmente malinconica e allo stesso tempo romantica. Non vedevo l'ora di visitarla meglio.

Ripensai al fatto che solo 9 ore fa ero in Italia.

9 ore fa ho preso la mia decisione, finalmente.

Ho lasciato tutto senza ripensarci su due volte, conscia del fatto che se lo avessi fatto anche questa volta, sarei rimasta. L'unica cosa che provavo ora era il sollievo.

Potevo sentire quel senso di libertá scorrere nelle mie vene. La pazzia del mio gesto mi stava ubriacando di gioia. Ero libera. In tutti i sensi.

Non avevo ancora acceso il telefono e non avevo di certo intenzione di farlo a breve.

Decisi di chiamare i miei genitori da una cabina telefonica.

Vi ho giá detto quanto sono fantastici i miei? 

Ecco, ora sicuramente saranno terribilmente incazzati.


 

- pronto - 

- ciao, mamma - 

- Chiara, ma dove sei? - 

- sono andata via, mamma... Non ce la facevo più -

La sentii sospirare rassegnata ma soprattutto consapevole di quello che avevo passato negli ultimi tempi.

lo immagino, amore. Ma sono incazzata nera! Nemmeno un saluto! E poi dove diavolo sei? - 

- scusatemi davvero, ma se non lo avessi fatto subito non lo avrei più fatto. -

- lo capisco. Negli ultimi mesi ti ho visto proprio spenta... A dirti la veritá, non é stata una grande sorpresa vederti sparire... Volevo solo avere la certezza che si fosse trattato di questo, e non di altro... Chiara... Vuoi dirmi dove sei? - 

- se te lo dico, devi promettermi che la cosa resterá solo tra me, te e papá. Fabio non lo deve sapere. - 

- te lo prometto, amore. Voglio solo stare tranquilla. - 

- sono a Fuerteventura -

Dissi con cercando di metterci tutta la convinzione possibile

- immaginavo... Ti sei giá sistemata? -

 - si... Ho trovato un piccolo appartamento in centro a Corralejo. Tutto a posto. Ora scusami, ti lascio che devo fare la spesa...-

- certo, certo. Stai attenta e fatti sentire regolarmente...-

- certo... Ciao mamma, ti voglio bene...-

Dissi prima di riattaccare.


 

Vi chiederete come mai la mia mamma è stata così comprensiva...

Beh, lei sapeva tutto. Sapeva del mio disagio e soprattutto lo capiva.

Vi chiederete inoltre, come mai, dato che la mia mamma sapeva tutto, le ho mentito sulla mia destinazione?

Ovviamente perché l'ultima cosa che mi aspetto è che se ne rimanga zitta. Ci penserá su qualche giorno, ma poi scoppierá e la prima persona alla quale lo dirá sará Fabio.

Sospirai rassegnata a dover mentire alla mia famiglia.

Qualcuno doveva sapere dove fossi, in caso ci fosse stata un emergenza.

Decisi che l'indomani avrei scritto alla mia migliore amica. Lei si che avrebbe mantenuto il segreto. 


 

Mi inoltrai nelle corsie del supermercato, rimanendo a dir poco avvilita.

Le etichette erano tutte in finnico ed io nn sapevo come interpretarle.

Inoltre avevo lasciato in camera l'ipad, quindi non avevo con me un traduttore.

Mi rassegnai a comprare solo verdure, olio e pasta.

L'indomani avrei fatto un giro nella piazza del mercato per comprare del pesce.

Stavo accuratamente studiando una scatoletta per capire se si trattava di zuppa o altro, quando una voce sconosciuta si rivolse a me in inglese.

- fossi in te metterei giù quella roba. È zuppa di pesce in scatola e ti posso assicurare che fa veramente schifo -

Mi girai e mi trovai davanti  una ragazza altissima, occhi azzurri e dread lunghi fino al ginocchio.

Riposai la scatola e la ringraziai per il consiglio

- turista appena arrivata? - mi chiese sorridente

- in realtá sono appena arrivata, ma non sono esattamente una turista. Credo che mi trasferirò qui per qualche tempo, sempre che riesca a trovare qualcosa di commestibile da mangiare nel contempo...- dissi sorridendogli

- wow! Che coraggio trasferirsi qua a Gennaio! Io sono Martha, comunque - disse la ragazza porgendomi una mano

- piacere mio, io sono Chiara - risposi stringendole la mano

- bene, Chiara. Vediamo cosa riusciamo a mettere nel tuo carrello ora... - disse prima di trascinarmi dietro di lei.


 

Mezzora dopo uscivamo dal supermercato con due buste piene di roba.

Avevo scoperto Martha veniva da Exeter, in Inghilterra e si era trasferita ad Helsinki da tre anni, in cerca di nuovi orizzonti.

Era davvero simpatica e speravo con tutta me stessa di poter rimanere in contatto con lei, anche se non azzardavo ad essere così invadente.

- da che parte vai? - mi chiese fermandosi fuori dal market

- verso l'Hotel Finn, è li che per ora alloggio - le spiegai

- benissimo! io abito ad una traversa di distanza- disse iniziando ad incamminarsi


 

- e così sei arrivata qui stamattina dall'Italia... Come mai te ne sei andata? La crisi? - mi chiese curiosa

- non proprio... Avevo un bel lavoro, ma diciamo solo che non era più il mio posto nel mondo. È una lunga storia... - cercai di spiegare brevemente

- beh, visto che é una storia lunga, ti va di raccontarmela stasera davanti ad un drink?-  chiese lei

- certo! Volentieri! - risposi felice

- ah! Non ti ho chiesto se ti piace la musica finlandese... Sai, metal, rock eccetera.. - chiese spalancando gli occhi

- io amo la musica finlandese! - risposi entusiasta

- allora stasera ti porto nel locale dove lavoro di solito, il Tavastia. Fortuna che il venerdì è il mio giorno libero! - disse prendendomi a braccetto.

- aggiudicato! Non vedo l'ora - esclamai ridendo


 

Mi sentivo terribilmente spensierata e piena di vita. Nessuna traccia della Chiara malinconica e apatica. Cercai di contenermi, pensando che comunque ero in Finlandia da poche ore e che le cose avrebbero potuto peggiorare da un momento all'altro.

Decisi però di godermi la vita, cercando di ritrovare quella che ero una volta. 

La ragazza spensierata e sempre sorridente.


 

Ci lasciammo ad un incrocio con la promessa di rivederci quella sera alle 22:00. Mi sarebbe passata a prendere lei con la sua auto, così da essere più comoda.

Rimasi spiazzata dalla sua gentilezza e probabilmente realizzai che qui la cosa era normale. Siamo solo noi italiani a non essere gentili e disponibili con tutti.

Entrai nella mia stanza ed iniziai a disporre le cose in frigorifero.

Avendo una fame terribile, aprii un pacchetto di patatine ed accesi il telefono, che subito iniziò a vibrare nelle mie mani.


 

56 chiamate senza risposta

12 messaggi


 

Tutti da Fabio, che mi chiedeva dove fossi finita.

Cancellai tutto e non risposi nemmeno ai messaggi, spegnendo il telefono.

Quello che dovevo dirgli gliel'avevo detto ieri sera.

Mi sdraiai sul letto e rievocai nella mente la conversazione della sera precedente, dove tutto era finito.


 

- Fabio, cortesemente potresti mettere giù il telefono quando ti parlo?! - dissi stizzita.

Ogni volta che cercavo di intrattenere un discorso con lui, o stava al telefono oppure si metteva al computer. Sbuffando, il ragazzo bloccò lo schermo, senza mettere via il cellulare.

- che cosa c'é? - disse svogliato

- c'è che sono mesi che sto provando ad assecondarti rimanendo qua e ogni giorno la situazione peggiora. Quel giorno ti avevo chiesto di venirmi incontro anche tu, proponendo possibili soluzioni, ma tutto quello che ho ottenuto é la solita routine. Lavoro, casa, computer, televisione. Io non ce la faccio più. - dissi esasperata

- beh, é un problema tuo se le cose non ti vanno bene. Di certo non puoi pretendere che sia io a trovare la soluzione ai TUOI problemi - disse puntandomi il dito contro

- dato il fatto che l'unica ragione per la quale mi trovo qui, é la nostra relazione, mi sembra abbastanza normale che tu mi dia una mano a risolvere le cose - gli risposi 

- cosa ne so io cosa ti può rendere la vita migliore? Iscriviti in palestra, vai a correre oppure fonda un club del libro. Fatti tuoi! Basta solo che te la fai passare! - disse riprendendo in mano il cellulare e iniziando a scrivere messaggi

- io non sono come te! Non vivo di palestra, lavoro e computer! - gli urlai contro

- certo! Tu vivi di libri e basta! Ma per favore, ritorna con i piedi in terra. Dove credi di andare? Cosa ti aspetti dalla tua vita? Che sia tutto rose e fiori come i romanzetti rosa che leggi? Svegliati una dannata volta! - disse lui uscendo dalla stanza sempre con il cellulare in mano

- io non pretendo una vita da romanzo! Pretendo però che tu mi stia ad ascoltare quando ti esprimo il mio disagio nei confronti di qualcosa! - dissi andandogli dietro

-  mi hai stancato con tutte queste chiacchiere. Ora ho una partita in rete, ne riparliamo domani - disse lui staccandosi dal cellulare solo per accendere il computer

Rimasi allibita. Persi la pazienza.

Tutte le volte, quando aprivo l'argomento della mia infelicitá, mi rispondeva così.

Adesso basta.

- basta. Fabio, è finita. - dichiarai fermamente

- si certo. Come no - rispose lui digitando al computer

- non sto scherzando, Fabio. Abbiamo chiuso. Stop. Finita. Game over. Io me ne tiro fuori.- gli urlai.

Lui abbandonò lo schermo del pc e spostò lo sguardo nel mio, impaurito.

Per un momento ebbi la pia illusione che si fosse pentito del suo menefreghismo.

- e la caparra per il ristorante ? E la caparra delle bomboniere? - disse lui 

Illusa.

Cretina.

Immaginate cosa provai quando ebbi la prova di avere a che fare con un insensibile pezzo di merda legato solo ai soldi...

- fottiti Fabio - dichiarai tranquillamente prima di uscire dalla porta e dalla sua vita.


 

Ah l'amour! 

Certo che l'amore rende proprio schiavi, oltre che ciechi.

Nessun problema, non avrei mai più commesso l'errore di innamorarmi.

Forse potevo diventare lesbica... Era un'idea.

Naaa... Mi sarebbe troppo mancato... Ehm ehm... Si dai, ok la smetto.

Decisi di lasciar perdere quelle cazzate e mi infilai in doccia.

Ripensandoci, non mi potevo proprio definire innamorata di Fabio. Forse c'era stato amore all'inizio, ma senza tutte quelle storie frivole delle farfalle nello stomaco o unicorni che volano.

Solo una grande sintonia e armonia. Il problema è che man mano che gli anni passavano, non parlavamo più. Anche quando ci vedevamo, il che succedeva tutti i giorni, non parlavamo più di 5 minuti. O facevamo sesso, oppure guardavamo qualche film.

Il tutto molto squallido, con il senno di poi.

Beh, una cosa è certa: l'amore nei confronti di quel ragazzo era sparito da una sacco di tempo. Era subentrata la cosiddetta abitudine, ma senza più feeling.

Non pretendo di avere lo stesso tipo di amore dei primi tempi, ma la sintonia, la complicitá e lo stare bene insieme sono elementi indispensabili in una relazione. 

Ormai Fabio non mi considerava nulla più di un buco per soddisfare i suoi impulsi.

Ora che ero lontana da casa era facile lasciarsi andare a riflessioni obiettive di questo tipo, e ne fui felice. Ora che la nostra storia era finita, non dovevo più mentire nemmeno a me stessa.

L'unica cosa della quale ero certa quando avevo lasciato l'Italia, era che Fabio, non appena avesse davvero realizzato la nostra rottura, non si sarebbe dato per vinto, perchè nonostante tutto, lui non era capace a rimanere solo.

A provare la mia teoria c'erano i messaggi e le 52 chiamate senza risposta.

Al momento il mio cellulare rimaneva spento, non avevo intenzione di farmi rovinare la serata.

Non che avessi intenzione di rispondere ad una delle sue chiamate, ovvio.

Mangiai un piatto di spaghetti al sugo e una bella bistecca, almeno con la pancia piena avrei retto molto meglio l'alcool.


 

Finito di mangiare mi preparai in vista della serata, scegliendo dei leggins neri e una maglia lunga, ma abbastanza scollata, dello stesso colore.

Completai il tutto truccandomi leggermente e mettendo gli stivali nuovi di pacca.

Ovviamente tacco 13 senza plateau.

Erano anni ed anni che non mi mettevo in ghingheri e la cosa mi stava dando alla testa.

L'immagine che mi si presentò davanti allo specchio non rifletteva per nulla la Chiara degli ultimi 5 anni. Forse non era nemmeno mai esistita.

Fissai il mio riflesso e mi trovai più grande, matura. Ne fui felice.

Era arrivato il momento di essere me stessa, e non vedevo l'ora.

Rimasi ad aspettare in strada l'arrivo di Martha, accendendomi una sigaretta per ingannare il tempo.

Sia ben chiaro, io non fumo regolarmente. Diciamo solo che lo faccio quando sono particolarmente agitata ed attualmente la mia preoccupazione derivava dal non sapere cosa mi sarei trovata davanti questa sera. La classica paura dell'ignoto.

Vidi che una macchina nera si accostava al marciapiede dall'altro lato della strada.

Martha abbassó il finestrino e mi fece cenno di salire.

Spensi la sigaretta con la punta dello stivale ed entrai nell'abitacolo.

- ciao Martha! - la salutai sorridente

- ciao Chiara, tutto bene? - chiese lei baciandomi una guancia

- si tutto bene, tu invece? - chiesi per cortesia

- da quando ci siamo lasciate pomeriggio è scoppiato il finimondo. Mi sono trovata il mio ex sotto casa e ho dovuto aspettare mezzora prima che si decidesse ad andarsene per poter entrare. John sta diventando ossessivo! - disse lei

- oddio mi dispiace! Potevi venire da me, almeno ci saremmo fatte compagnia - le dissi comprensiva

- hai ragione, ma avevo paura di disturbarti... - disse lei timidamente

Questo accenno di timidezza contrastava nettamente con il suo carattere esuberante ed espansivo.

- non mi avresti disturbata per niente! Mi fa piacere avere una persona come te intorno! - decretai sicura

- grazie! Allora la prossima volta non mi farò troppe pippe mentali e correrò subito da te! - rispose strizzandomi l'occhio


 

Arrivammo al Tavastia dopo una ventina di minuti e grazie a lei entrammo senza nemmeno fare la fila.

La notte era giovane e non stava ancora suonando nessuno.

Ci sedemmo al bancone ordinando da bere e iniziando a raccontarci le rispettive vite.

- quindi sei appena uscita da una storia... - chiesi cercando di farle parlare di questo fantomatico John.

- si. É stato un vero stronzo. Vivevamo assieme e una sera ero rientrata prima dal lavoro, fu in quell'occasione che lo beccai a letto con la sua segretaria. Non ne fui poi così tanto sorpresa, a dirti il vero. L'avevo capito che c'era un'altra. Quindi l'ho mollato e mi sono trasferita per conto mio. Sono passati ormai due mesi. Ogni tanto, come oggi, me lo trovo fuori ad aspettarmi sotto casa, solo che proprio non mi va di parlargli. - mi raccontò

- certo, posso immaginare! Ma scusa, se sono due mesi che ti rompe, non puoi denunciarlo? Questo é stalking! - esclamai allarmata

- si, ma non lo fa sempre. Cerca di convincermi a rimettermi con lui, cosa che si sogna, ovviamente. È innocuo, non ti preoccupare. Piuttosto, raccontami un po' cosa ci fai tu qua... Hai detto che la storia era lunga.-

E così mi aprii con la mia nuova amica, raccontandogli degli ultimi 2 anni.

Gli parlai del mio ragazzo sempre presente fisicamente, ma mai con la testa.

Parlando con lei, mi resi conto che non ricordavo nemmeno la nostra ultima chiaccherata da persone normali... Io e Fabio non parlavamo da più di un anno.

Mi chiedo ora come ho fatto a stare insieme ad una persona con la quale non parlavo e oltretutto stavo pure per sposarlo!

- oddio ma come hai fatto a lasciar passare tutto questo tempo? e lo stavi pure per sposare! ecco perché hai quel solitario all'indice sinistro...- disse lei allarmata

In pochi minuti, una persona estranea aveva capito di più della mia vita rispetto a quanto avevo fatto io fino ad oggi.

- scusa Chiara, ma se il matrimonio è annullato, perchè non togli l'anello?- mi chiese timorosa

- non fare quella faccia! Ho provato di tutto ma non riesco a toglierlo... Penso che l'unica soluzione sia tagliarlo. Lo porto da così tanto tempo che il mio dito lo ha inglobato! - dissi in preda al panico

- su, non ti preoccupare. Magari lasci passare qualche giorno e si toglie da solo. Sai, il freddo sgonfia le dita, quindi prima o poi uscirá da solo. Ma ora, brindiamo: alle nuove amicizie e soprattutto alla tua nuova vita! Kippis! (Salute) -  esclamò Martha alzando il cocktail

- Alle nuove amicizie, alla mia nuova vita e soprattutto alle donne indipendenti! Kippis! - risposi io facendo tintinnare i bicchieri.

- quindi adesso cercherai un lavoro? - mi chiese Martha

- dubito che troverò un lavoro senza sapere il finnico.. - risposi tristemente

- beh, dipende cosa cerchi. Che lavoro facevi in Italia? Hobby? Esperienze passate? - 

- facevo l'impiegata in un'assicurazione, quindi come lavoro lo escludiamo. Come esperienze passate, fammi pensare...ho fatto la cameriera in qualche bar ed in un ristorante. Infine i miei hobby sono la musica e i libri - le raccontai

- beh, lasciando perdere il tuo lavoro precedente, potresti fare la cameriera. Basta imparare la lista dei cocktail e qualche frase di cortesia e il gioco è fatto. - disse lei speranzosa

- mah... Io aspetterei di imparare un po' di più la lingua. Se poi mi capita di portare le ordinazioni sbagliate, mi sarei giocata un'opportunità lavorativa.- le spiegai

- hai ragione... E la musica? Ascolti solo oppure suoni qualcosa? - 

- suono un po' di tutto, chitarra, basso, batteria e un po' di piano. Principalmente il basso però. Poi canto. Avevo due gruppi in Italia... Ecco, questa è una delle pochissime cose che ho odiato dover lasciare li.- le spiegai

- ma è fantastico! Potrei parlare con il titolare e chiedergli di farti una prova. Di solito avevamo una ragazza che cantava e suonava il piano nelle ore dei pasti, ma ora se nè andata. Poi, così non avresti problemi con la lingua... - disse entusiasta

- questa potrebbe essere un'idea, in effetti. Se non ti spiace, prova a chiedere. Sarebbe fantastico! - risposi felice

- nessun problema tesoro! Speriamo che Viktor ti prenda! Io e te che lavoriamo qui... Meraviglioso! Guarda, iniziano a suonare! Che ne dici di andare a ballare un po'? -

Senza aspettare la mia risposta, che in qualsiasi caso sarebbe stata positiva, mi trascinò in pista.

Ballammo per un tempo indefinito, fino a quando non sentimmo più le gambe. Ci trascinammo verso il bar e ordinammo nuovamente da bere. Questa volta però, presi solo una coca-cola, conscia del fatto che non avrei retto altro alcool. Martha invece si scolò due mohito in due minuti, con la scusa della sete. Fu così, che quando uscimmo dal locale, la più sana ero io.

- Martha, se vuoi guido io. Capisco che non sei nemmeno brilla, ma se ci ferma la polizia sono guai. -Le spiegai 

- hai ragione, forse è meglio che guidi tu. Ti dico la strada - rispose saggiamente

Qualche minuto dopo, ci trovavamo davanti al mio albergo e incappai in una tragedia: la porta era chiusa. Guardai l'orario e constatai che in effetti, visto che erano le 4 di notte, avevano avuto le loro buone ragioni per chiudere. Mi girai verso Martha e mi feci coraggio

- ho un problema... - dissi timidamente

- che succede? - chiese allarmata

- ehm...sono chiusa fuori... - risposi

 - beh, ma qual'è il problema? Vieni da me! Non accetto un no come risposta, anche perchè non hai molta scelta: o da me oppure sul marciapiede - disse sorridente


 

Fu così che mi trovai nel monolocale di Martha.

Due minuti e giá rimpiangevo il marciapiede. Quello non era un appartamento... Era uno sgabuzzino! 

- si, lo so... Non é il massimo, ma è quello che posso permettermi al momento. Comunque è una soluzione temporanea, devo solo trovare una casa decente con un affitto abbordabile. - mi spiegò lei

- beh, non sará il massimo ma almeno hai la tua indipendenza, no? - risposi cercando di sembrare convincente.

Il monolocale era composto da un'unica stanza contenente cucina e letto e poi un piccolo bagno. Per fortuna era tutto pulito ed ordinato.

Troppo stanche per fare altro, ci buttammo sul letto e cademmo immediatamente tra le braccia di Morfeo.


 





Hyvää iltapäivää  a tutti!
ed eccoci qui con il secondo capitolo della storia, dove Entreremo un po' nel freddo centro di Helsinki e conosceremo un altro personaggio, moooolto importante\
Il nostro amatissimo Ville lo ritroveremo tra un po', ma non disperate, arriverà facendo la sua comparsa in sella al suo ronzino con tanto di chitarra sguainata! (uhm.. non esattamente)
Non amo dilungarmi in discorsi inutili, volevo solo avvisarvi che questi prossimi 2 capitoli saranno dedicati principalmente alla protagonista che sta cercando di rifarsi una vita partendo da zero. -.-'
INFINE, VOGLIO RINGRAZIARE COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE SEGUITE/PREREFITE/RIOCORDATE

MetalheadLikeYou
Stormy_Weather
Heaven_Tonight


E SOPRATTUTTO,  GRAZIE MILLE A COLEI CHE HA RECENSITO LA STORIA 

youaremyheaventonight85
  
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