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Autore: AlexisRose    17/01/2015    2 recensioni
Questa é una storia sui Nightwish e sulla nuova cantante Floor Jansen. Premetto che la storia non conterrá fatti veritieri, il tutto per romazare la storia.
" Da quando tre anni prima Floor aveva rotto la sua amicizia con Tuomas la sua vita non era stata piů la stessa. Serate brave e notti alcoliche avevano contornato gli ultimi anni. D'altronde il primo amore non si scorda mai. Lui perň aveva la sua musica, mentre lei... non si bastava. Ora perň stava ricostruendo pezzo per pezzo la sua vita, cercando di recuperare l'amicizia con il tastierista e facendosi strada nel mondo della musica. Certo, mai si sarebbe aspettata di trovare il lupacchiotto fuori dalla sua porta quella mattina..."
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jukka Nevalainen, Marko Hietala, Nuovo personaggio, Tuomas Holopainen
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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8

15/11/2013 - Alppimaja Röskö, Finland    Ore 14:35

Una settimana fa erano iniziate le registrazioni delle parti strumentali e Marco, Tuomas, Jukka e Emppu sembravano giá degli zombie. Entravano nella sala incisioni alle prime luci dell'alba e ne uscivano a notte fonda. Avevo calcolato una media di 4 ore a testa di sonno. Io invece facevo la spola tra casa, supermercato e lago. Mi occupavo dell'idratazione e del nutrimento dei ragazzi, cercando di fargli assumere dosi di cibo e acqua a ritmi regolari. Mi sembravo una mamma. Una volta avevo imboccato pure Jukka che non poteva smettere di suonare. I pomeriggi invece erano per me, o meglio, erano per i testi. Mi rifugiavo sempre sulla panchina in riva al lago cercando di buttare giú le parole. L'ispirazione non mancava e avevo giá scritto 11 testi su 13 assodando la parte cantata. Da quando Tuomas si era "esposto" era diventato freddo e distaccato. La sera gli consegnavo i testi e lui li rivedeva, facendomeli poi trovare corretti al mattino.

Non c'erano piů stati discorsi né chiaccherate, solo frasi di circostanza e di necessitá musicale.

Tutta la rabbia che provavo l'avevo riversata nelle canzoni, che ora apparivamo graffianti e cattive. Ma a Tuomas andava bene cosí.

Marco aveva intuito la situazione e veniva da me solo quando Tuomas non era presente, mentre gli altri erano troppo stanchi anche solo per scambiare quattro chiacchiere a fine giornata.

Mi sentivo tremendamente sola.

Per questo motivo mi ora mi trovavo seduta su questa panchina, cercando di riversare i sentimenti e trovare conforto alla mia solitudine scrivendo il dodicesimo pezzo.

Parlava di un uomo triste e solo che si ritrova catapultato in un mondo che non riesce piů a comprendere, e lo sará fino alla morte, momento che anelerá fino alla pazzia. 

Tuomas voleva la speranza e io gliel'avevo data. La speranza di una morte serena.

hope of a kind death" ecco trovato il titolo. Chiusi il moleskine e fissai il cellulare.

Decisi di provare a chiamare Will. Il cellulare perň risultava staccato e cosí non potei fare a meno di sentirmi sempre piů triste e sola al mondo.

Chiusi il taccuino e tornai verso la casa, ma una figura mi si staglió davanti facendomi spaventare.

- AAH! - urlai

- scusa Floor, non volevo spaventarti - disse Tuomas in modo freddo

- missione fallita, allora. Cosa c'č? - chiesi riprendendo a camminare  ma rallentando il passo in modo tale da rimanere al suo fianco

- volevo chiederti se hai un altro testo da darmi, abbiamo staccato prima oggi. A Jukka gli é venuta la tendinite. - chiese lui

- tieni, l'ho scritto ora - dissi freddamente porgendogli il foglio

Il tastierista lesse il brano e rimase qualche minuto in silenzio, rompendolo solo per leggere ad alta voce un pezzo


 

 " loneliness seems to be the best way to  forget pain.  

I think I'm going crazy. 

Madness, you are welcome.

Maybe this time I won't feel anything.

I  deserve my sweet death.

I need my gentle death.

Unless you will find me,

Unless you will save me,

I will always hope in a kind death"


 

Tuomas finí di leggere e mi restituí il foglio.

- non va bene? Devo riscriverla? - chiesi allarmata

- in realtá é perfetta - disse lui prendendomi la mano e tornando verso la panchina, dove

ci sedemmo in silenzio. Non riuscivo a comprendere il motivo per la quale mi aveva fatto tornare li, ma non avevo intenzione di rompere per prima il silenzio. Non dopo tutto quello che era, o meglio, non era successo quel mese.

- Floor, dimmi la veritá. Stai andando in pezzi?- chiese Tuomas. Il tono che aveva usato mi ricordava quello di quando eravamo amici inseparabili, quando io potevo davvero fare affidamento su di lui. Quando io mi fidavo di lui.


 

Sto andando in pezzi?! Cosa te lo fa credere brutto idiota! Non calcoli la mia presenza da piů di un mese ed ora vieni pure a chiedermi come mi sento dentro? Sei impazzito per caso? Ti é andato un Sol maggiore di troppo al cervello? Floor svegliati! Vattene via! Stai lontano da questo deficiente! Non ti capisce! Se l'avesse fatto, se ne sarebbe accorto subito che qualcosa non andava o come minimo se ne sarebbe accorto dalla prima canzone che gli hai presentato! Ti ricordi? L'hai scritta apposta per lui! Per fargli capire quanto ti stava ferendo! E lui l'indomani te l'ha fatta trovare corretta sul tavolo della cucina senza nemmeno commentarla. La stessa cosa per tutte le atre 12 canzoni.

Smettila di farti del male Floor, vai via. Risparmiati la pessima figura. Preserva il tuo orgoglio. Conserva la tua dignitá. Non ti abbassare. Corri via piů in fretta che puoi! Scappa... O il lupo ti prenderá.


 

Per la prima volta, decisi di ascoltare la vocina della mia testa, quindi mi alzai, gli sorrisi e feci per andarmene, ma mi bloccai. Lui mi aveva ferito abbastanza, ora era il mio turno. Mi voltai e con un sorriso gli risposi.

- non é piů affar tuo. Comunque no, non sto andando in pezzi. 

  Io non sono come te, Escapista - 


 

Non mi ero girata a vedere l'espressione di Tuomas. Non era piů affar mio. Niente piů lo sarebbe stato. Questa pagliacciata era durata abbastanza e cosí decisi di fare le valigie.

Andai in camera ed iniziai a ripiegare tutti i vestiti, mettendoli in valigia. 

Mi stavo concentrando solo su questo : magliette. Pantaloni. Vestiti. Maglietta. Spazzolino...oh! É in bagno, dopo lo prendo. Trucchi, pigiama, profumi e intimo. Raccolsi i libri da terra e li ficcai nel borsone, chiudendo il tutto. 


 

Ho dato dell'escapista a Tuomas. e anche se non é una novitá, dato che si é proclamato lui stesso tale, non posso fare a meno di pentirmi. Sono stata davvero cattiva. Gli avevo detto che io non sono come lui, ma la realtá é che sono una stupida. 

Io sto scappando. Da tutto e tutti. Sto evitando di affrontare il problema, mettendomi sul suo stesso piano. Comportandomi esattamente come lui... come un escapista...


 

Appena questo pensiero prese forma nella mia mente, le ginocchia mi cedettero e mi ritrovai seduta sul letto con la testa fra le mani. 

Lacrime rabbiose mi rigavano il viso. 


 

Io.

Non.

Sono.

Come.

Lui.

Io non scappo dai problemi.

Questo č il mio sogno, ció per cui ho lavorato.

Ció che ho sempre sognato.

Non lo lascerň andare.

Non scapperň.

Io rimango.

Anche se i pezzi del mio cuore sono dispersi ovunque.

Anche se non li ritroverň mai piů.

Anche se la sua sola presenza fará sempre vacillare il mio mondo.

Rimarró impassibile.

D'ora in poi sarň spietata, determinata e concentrata solo sul mio lavoro.

Addio lacrime. Addio sentimenti. Addio amore. Addio dolore. Addio cuore. 


 

                                             Addio Sydän.


 

               E fu cosě, che nacque la tredicesima canzone: Heartless


 

L'avevo dedicata a me stessa e per la prima volta, il testo di parlava di una lei e non di un lui.

Parlava di me. 

Ogni volta che il mio mondo sarebbe stato messo in discussione da Tuomas, avrei avuto qualcosa a cui aggrapparmi per ricordarmi di non mollare. 

Di tenere duro e camminare sempre a testa alta. 

Niente piů lacrime, né dolore, né rabbia,né rancore. 

Solo me stessa e la musica.


 

Appiccicai il testo sulla testiera del letto del tastierista e decisi di andare a provare in sala, dato che sarei stata sola.

Chiusi a chiave e impostai i computer, registrando da sola tutta la parte cantata delle 13 tracce. 

Cinque ore dopo ero riemersa dalla sala prove con un cd in una mano e un asciugamano nell'altra. Saltai la cena e mi fiondai nella sauna, concedendomi subito dopo un bagno rilassante. Probabilmente mi ero addormentata, visto che ora l'acqua era diventata ghiacchiata. Decisi di coccolarmi ancora un po', quindi svuotai e riempii di nuovo la vasca con acqua bollente.

Una volta uscita dal bagno, mi rinchiusi in camera mia.

Mi misi le cuffie, riascoltando tutta la notte la mia voce e trovando ogni volta delle migliorie da apportare per l'indomani. 

Questa fu la mia routine per 21 giorni.


 

06/12/2013 ~ Alppimaja Röskö, Finland.        Ore 6:01

Eravamo in ritardo di una settimana con le registrazioni, ma i ragazzi contavano di finire tutto entro i tempi. Avevano deciso di registrare tutto e mixare il grosso subito, mentre per le finezze e i dettagli avremmo avuto tempo una settimana e mezza.

La mia vita e il mio approccio con la band erano mutati considerevolmente. Con Marco il rapporto era tornato come prima,tutti ciccini e coccolosi. Mentre con Tuomas le cose andavano bene. Innanzitutto eravamo tutti e due troppo impegnati ed entusiasti per scannarci a vicenda, quindi anche se avessimo voluto litigare, non ce ne sarebbe stato il tempo. Dopodichč possiamo dire che avevamo iniziato a calcolarci nuovamente a livello umano. 

Io riconoscevo di aver sbagliato e lui riconosceva di aver sbagliato. 

0  a 0 palla al centro. 

Tutto come prima, se non addirittura meglio. 

Il mio cuore era latitante da un pezzo, ma nemmeno questo era un problema, anzi... 

Semmai un vantaggio!

Quando Tuomas era nelle vicinanze le mie barriere si innalzavano automaticamente, non lascando né entrare, né far trasparire emozioni.

Tutto andava per il verso giusto.

Le mie registrazioni terminavano oggi. Durante le ultime settimane i ragazzi avevano reputato opportuno sfruttare la mia carica emotiva pazzesca per registrare immediatamente la parte cantata, facendo slittare le registrazioni della parte strumentale.

Oggi era il mio ultimo giorno di registrazioni ed ero felice come una Pasqua!

Ma quello che non sapevo, era che la giornata non sarebbe stata poi cosí semplice...


 

Alle 7:30 ero giá pronta in saletta. Avevo riscaldato la voce e raggiunto il mio stato mentale REM pre-registrazioni. Tutto perfetto, fino a quando Tuomas entró saltellando allegramente e sventolando un foglio di carta davanti al mio naso.

- cos'é? - chiesi preoccupata da cotanta allegria

- il quattordicesimo pezzo! Ovvio, no? - sorrise innocentemente il tastierista

- HOLOPAINEN, MA TI SEI BRUCIATO IL CERVELLO?! - gli urlai addosso

- JANSEN, ABBASSA QUESTA CAZZO DI VOCE! - mi urló a un centimetro dal naso.

Mi feci piccola piccola. 

Dio che vergogna! Ero talmente presa che non avevo innalzato le barriere anti-Tuomas e il mio cervello si era disconnesso dal filtro.

- ehm, scusa... Sai, la tensione e tutto il resto... - dissi poco convincente

- si certo certo. Ne parliamo dopo. Finisci qua, poi ti voglio in camera mia. Nessun "ma" Floor, dobbiamo parlare. - 

Detto questo, prese e se ne andó via sbattendo la porta.


 

Finii di registrare in due ore e tornai su con lo stomaco aggrovigliato per la tensione. Decisi di farmi un the prima di salire da Tuomas, cercando di combattere la nausea. Quando mi accorsi che non avrebbe funzionato, decisi di farmi una doccia bollente.

Mi misi una tuta e bussai alla porta della camera di Tuomas.

Lui aprě e mi prese per un braccio, chiudendo la porta e sbattendomici addosso. 

Smisi di pensare a tutto il resto. 

Nient'altro esisteva. 

Solo io e lui a pochi centimetri di distanza. 

Trattenni il fiato aspettando una sua reazione.



BOOM!
E adesso?!
la mia vena sadica inizia a farsi sentire... 
dovrete attendere per saperne di piů xD


quindici...
grazie mille di nuovo ad
AmalaClaudia, mia piů che fedele recensitrice!
e grazie a tutti voi che leggete la storia, quatti quatti e silenziosi... 


 
  
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