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Autore: dark__warrior91    17/01/2015    0 recensioni
One shot ispirata dal tweet di Harry Styles del 9/1/15 e dalla canzone "Mine" di Beyonce.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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É triste non averlo qui con me. Mi manca tutto di lui, anche il suo disordine quando lascia tutta la roba buttata a terra al ritorno di un viaggio, che puntualmente spetta a me mettere a posto.
Questa casa é vuota senza di lui. Se mi concentro, posso ancora sentire la sua risata echeggiare tra le pareti del nostro nido d'amore, posto a conoscenza di nessuno, posto che ha assistito ad innumerevoli notti in cui c'eravamo solo io e lui. Il mondo fuori, noi dentro e al sicuro.
Lui é con lei adesso. Deve farlo per noi, per il nostro bene. Siceramente, tutta questa farsa non sta portando buone cose. Sono stanco di nascondermi; il mondo deve sapere, ma ancora non é pronto. E se il mondo non é pronto, quando noi potremo esserlo finalmente?
Sopra il divando c'é ancora una sua maglia. Sorrido spontaneamente e mi avvicino per stringerla tra le mani. La annuso, e posso sentire ancora il suo profumo. Menta e tabacco, un mix strano ma su di lui assolutamente perfetto.
Fuori sta piovendo. Vedo il vetro della finestra cosparso di centinaia di goccioline di pioggia che gareggiano per arrivare prime. Non sanno a cosa vanno incontro. Per essere le migliori non tengono conto della triste fine che li attende. Saranno cancellate all'improvviso, così come sono scese dal cielo.
Se lui fosse qui, in questo momento ci staremmo coccolando sul divano, stretti l'uno all'altro, protetti dal freddo con una calda coperta, mentre il mondo va avanti lì fuori e noi rimaniamo sempre fermi nello stesso punto, destinati a soffrire per motivi ancora a noi sconosciuti.
Non dovrei pensare a lui in momenti come questi, quando la solitudine é l'unica cosa a farmi compagnia. É sbagliato e forse lo sono anch'io, ma non m'importa. Non m'importa finché avró lui al mio fianco a tenere stretta la mia mano.
Chissà come deve essere bello avere una storia d'amore normale come quella di chiunque altro. Deve essere bello poterlo guardare in qualsiasi momento, senza la paura che occhi indiscreti possano vedere. Deve essere bello girare le chiavi nella toppa di casa e pensare che lui stia dentro ad aspettarmi. Già. Deve essere bello.
L'orologio segna le 11. É meglio che me ne vada a letto. Dormire non mi farà pensare a lui, almeno spero. In realtà spero soltanto che questa notte lui torni da me, dove deve stare, nelle braccia di chi appartiene. Lui é mio, e non sarà mai di qualcun'altro.
Mi spoglio dei miei vestiti e rimango solo in boxer. Guardo la sua maglia. Sono tentato di indossarla. É un po' stretta per me, ma non m'importa; solo così ho un modo per sentirlo vicino.
Mi stendo sul letto e mi rimbocco le coperte. Fa più freddo del solito quando non c'é lui ad abbracciarmi da dietro e a tenermi al caldo con le sue braccia. Questo letto é troppo grande per una sola persona.
Mi giro di lato e metto le mani sotto il cuscino, con la speranza che Morfeo arrivi presto per non farmi più pensare.
Secondi, minuti, ore. Non riesco a dormire se non ho lui, non ci riesco, é più forte di me.
Mi giro spazientito dall'altro lato e affondo la testa sul cuscino. Ho voglia di piangere.
Mentre alcune lacrime calde cominciano a scendere dai miei occhi sento la porta di casa chiudersi. Alzo la testa sorpreso e sorrido pigramente. É lui. É tornato da me.
Sento dei passi svelti precipitarsi in camera da letto. É lui. Si avvicina lentamente verso di me. Pensa che stia dormendo. Come potrei?

"Haz" sussura lui vicino al mio orecchio.

"Lou" lo abbraccio e lo tiro verso di me per farlo distendere sul letto. Sul nostro letto.

"Non puoi capire quanto mi sei mancato" mi strige tra le sue braccia e tutto questo mi é mancato. É la sensazione migliore del mondo.

"Lo so, piccolo. Lo so." Lui sospirò e, se possibile, mi strinse ancora di più a se.

"Dai. Vieni a letto. Senza di te non riesco a dormire." lo prendo per le mani.

"Ah, quindi ti servo solo per farti dormire?" ha un sopracciglio alzato.

"No! Ma che dici, Lou! Mi sei mancato come l'aria ed ora per favore vieni a letto. Ho bisogno di te." dico serio e fissando gli occhi nei suoi.

"Va bene, amore." Sorrido e arrossisco per come mi ha chiamato e lo vedo disfarsi dei suoi vestiti per rimanere solo in boxer. Sembra un dio, é bellissimo.

"Perché indossi la mia maglia? É piccola per un gigante come te."

"Volevo sentire il tuo profumo" arrossisco.

"E io voglio sentire la tua schiena nuda premuta sul mio petto." Mi aiuta a sfilare la maglia e lascia tanti teneri baci su tutto il mio petto.

Lo guardo con occhi incantanti. Forse tanta sofferenza non é minimamente paragonabile a momenti come questo. Posso farcela e resistere per averlo completamente mio. É un compromesso.
Gli alzo la testa con le mani. Ci guardiamo per qualche secondo. Sono davvero fortunato di averlo. É un essere spettacolare e, alcune volte, non posso credere che lui appartenga a me e io a lui.
Annullo la distanza e poso finalmente le mie labbra sulle sue.
Amo le sue labbra, le bacierei giorno e notte se potessi.
Incominciamo a baciarci, lentamente e con molta passione.
Dopo un po' chiedo l'accesso alla sua bocca, e lui ovviamente me lo concede.
Poso le mani sui suoi fianchi e lui mette le sue nei miei capelli, tirandomeli e giocandoci. Amo quando gioca con i miei capelli, é così rilassante.
Dopo un po' ci sfiliamo i boxer; posso sentire la sua erezione premere sulla mia gamba. Porto una mano a soddisfare il suo bisogno, e lui geme senza neanche trattenersi.
Mi fa rotolare di lato e si posiziona sopra di me. Porto le mani sul suo sedere e lo stringo. Lui mi lascia una scia di baci umidi che parte dal collo fino al mento. Ci soffia sopra,  il che mi provoca brividi su tutto il corpo. Lo voglio. Lo voglio così tanto.
Louis si avvicina al comodino e dal secondo cassetto tira fuori un preservativo.
Si porta l'estremità della bustina trai denti e lo strappa con la mano.
Mi porge il preservativo affinché glielo infili. Lo faccio molto velocemente e lui si posiziona meglio sopra di me.
Affonda in me lentamente e con dolcezza. All'inizio gemo per il dolore ma, dopo un po' di tempo, il dolore si trasforma in piacere. Mi sento completo. 
Affonda in me più velocemente e con un ritmo stabile, e io gemo senza neanche controllarmi.
Porto le gambe a stringergli i fianchi e lui si protende verso le mie labbra per soffocare i miei gemiti.

"Noi ci dovremmo sposare" dice tra una spinta e l'altra.

Sentendo quelle parole vengo immediatamente sul busto di Louis. Veniamo nello stesso momento; lui si svuota dentro di me e si accascia sopra di me, lasciandomi tanti teneri baci sulla pancia e sul petto.
Restiamo per qualche minuto in silenzio per far passare l'effetto dell'orgasmo. In questo momento penso a quello che ha detto Louis "Noi ci dovremmo sposare". Mi viene da piangere, é la cosa più bella che mi potesse dire. Lo stringo forte a me e gli accarezzo i capelli.

"Lou?"

"Dimmi Haz."

"Pensi davvero quello che hai detto? Che ci dovremmo sposare, intendo." 

Lui alza la testa e fa incontrare i nostri occhi, verde nel blu e viceversa.

"Certo che sì Haz. Te l'ho detto perché é da tanto che volevo dirtelo, ma non sono mai riuscito a trovare il coraggio per farlo, fino ad oggi ovviamente. Io voglio una famiglia con te Haz. Vorrei poter avere tanti bambini in giro per casa che corrono e giocano. Mi immagino una bambina bellissima con gli occhi verdi che impara a fare dolci con te, il suo papà, mentre vi ricoprite di farina a vicenda nel bel mezzo di una lotta, e poi arrivo io a sgridarvi, ma sono interrotto dal rumore di un vetro in pezzi perché un bambino sta giocando a pallone ed ha sbagliato mira. Io vorrei che tutto questo si realizzasse, Harry. Voglio davvero portarti su un altare. Mi immagino già il giorno del nostro matrimonio; io che ti aspetto sull'altare e tu che avanzi lentamente verso di me. Poi tu mi raggiungi in lacrime, e io ti dico di non piangere ma in realtà lo sto facendo anch'io.
Ti immagini la nostra torta? Io me la immagino alta e grandissima, magari con sopra raffigurati i nostri tatuaggi che si completano.
Poi tu vuoi fare la foto vicino alla torta, ma dobbiamo aspettare perché io non riesco a smettere di piangere per l'emozione. Tu ti avvicini a me e mi stringi forte mentre mi sussurri parole dolci all'orecchio per tranquillizzarmi. Dopo riusciamo finalmente a farci fare la foto, e quella foto sarà aggiunta all'album del nostro matrimonio che sfoglieremo con i nostri figli in una giornata invernale davanti a un camino.
Haz, io vorrei davvero che tutto questo un giorno si realizzi. Per farlo qualcuno deve pur fare il primo passo, no?"

Louis si alza dal mio corpo e si dirige nel punto in cui aveva abbandonato il cappotto per venire da me. Da esso estrae una piccola scotolina e si dirige nuovamente verso di me. Io non riesco più a pensare a niente. Sono bloccato e mi viene un'incredibile voglia di piangere.

"Hey Haz" apre la scatolina e all'interno c'é un anello con una gemma azzurra rettangolare sopra. "Vuoi sposarmi e diventare mio marito?" 

Io scoppio a piangere in un pianto liberatorio. Finalmente tutte le lacrime che ho trattenuto per il suo discorso sono uscite, ma se ne sono aggiunte altre dopo la sua proposta.
Mi butto addosso a lui e lo bacio con foga e con un'incredibile passione, tenendogli il viso con le mani.

"Sì Lou, voglio sposarti ed essere tuo marito" dico piangendo.

Anche Louis cede e si mette a piangere. Estrae l'anello dalla scatolina e me lo infila al dito. É meraviglioso e la gemma mi ricorda tantissimo il colore dei suoi occhi.

"Ti amo, Lou."

"Ti amo anch'io, Haz." 
   
 
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