Fanfic su attori > Orlando Bloom
Segui la storia  |       
Autore: Meahb    22/11/2008    3 recensioni
Fino a che punto si spinge l’amicizia? Qual è la linea di confine tra amicizia e amore? E cosa succede quando il destino è convinto che due persone sono destinate a stare insieme, costi quel che costi?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
question6

QUESTION

 

 

Someday, somebody’s gonna ask you

A question

That you should say yes to

Once in your life

Maybe tonight

I’ve got a question for you”

 

Rhett Miller; ‘Question’

 

 

 

 

 

Londra, Settembre 1997

 

 

“Ok, adesso fate silenzio”, disse Bee passando una ciotola di pop corn a Samantha.

Erano tutti a casa sua, Kevin, Leah, Samantha, Orlando, Sonia ed Harry, per vedere insieme il film a cui aveva partecipato Orlando: “Wilde”. Lui se ne stava immobile sul divano, in faccia un’espressione tesa e preoccupata. Bee conosceva quell’espressione, era la stessa che si dipingeva sul suo volto quando dava a qualcuno uno dei suoi racconti da leggere.

Era l’espressione dell’artista in attesa di giudizio.

Si accomodò accanto a lui, sorridendogli incoraggiante.

Naturalmente lei aveva già visto il film ed aveva trovato l’interpretazione di Orlando ottima. A suo parere, era pronto per compiere il grande salto. Certo, avrebbe sicuramente dovuto migliorare qualcosa, ma in fondo, essere attori significava crescere continuamente come artisti e lei, per quanto la riguardava, era assolutamente sicura delle capacità di Orlando.

I titoli di testa partirono e la stanza si fece immediatamente silenziosa.

Orlando si guardò intorno con discrezione.

Sam e Kevin stavano mangiando pop corn, lo sguardo assorto verso il televisore e le mani infilate nella ciotola. Per contro, dall’altro lato, c’erano sua madre, Leah e suo padre che avevano un’espressione carica di aspettativa.

Accanto a lui, Bee, non aveva smesso un secondo di giocherellare con i suoi capelli da che si era seduta. La ringraziò mentalmente.

“I cerchietti”, come li chiamava lei, erano una delle poche cose che riuscivano veramente a calmarlo.

Assurdamente, si chiese se fosse davvero portato per quel lavoro. In fin dei conti, in quella stanza erano solo sette persone che, tra l’altro, lo adoravano. Cosa sarebbe successo quando avrebbe dovuto prendere parte ad una prima?

Sarebbe impazzito, ecco.

Come minimo avrebbe avuto una crisi isterica al minuto… e pensare poi che a teatro non era quasi mai così agitato. Nervoso si, preoccupato pure, ma agitato a tal punto da avere quasi una crisi isterica no. Mai.

Si accomodò contro il petto di Bee, quindi si girò per parlarle nell’orecchio.

“Dici che a loro piacerà?”

Lei inghiottì il boccone di pop corn, senza smettere di carezzargli i capelli, “Ovvio che si. Sei tu. Piaci a tutti!”

Orlando soffocò una risatina.

Incredibile come alle volte, anche una semplice menzogna possa aiutarci a trovare un po’ di coraggio.

“Bee, ricordami di farti un regalo…”, sussurrò.

“Perché?”

“Perché anche quando mi riempi di cazzate mi fai stare meglio!”, confessò.

Il petto di Bee venne scosso da una risatina soffocata, “Io non dico cazzate Flow. O almeno non le dico a te”.

Lui alzò un sopracciglio, “Piaci a tutti”, citò, “Come no, Bee…”

“Ne riparliamo tra dieci anni, quando avrai uno stuolo di fans adoranti che apriranno fan clubs in tuo nome!”

“Come no, Bee…”

“Abbi fiducia in questa sobria irlandese, cocciuto di un ragazzo!”

Orlando scosse la testa, quindi guardò verso lo schermo del televisore.

Le scene andavano avanti piano, gli sembrò che quel dannato film fosse ogni volta più lento della precedente. Sospirò, quindi si voltò, intercettando lo sguardo di Sam.

Lei lo guardò e gli sorrise, facendogli l’occhiolino.

Anche lui sorrise, poi con lo sguardo fece una rapida carrellata delle persone che aveva intorno.

Tra sé e sé, si ripromise di ringraziarle una ad una se mai avesse veramente vinto un Oscar, come sosteneva Bee.

Perché erano loro, tutte loro, la vera forza alla quale attingere ogni volta che si sentiva sperduto.

Ogni volta che aveva l’impressione che a guidarlo era un Pixie e non la sua coscienza.

 

 

 

“Sei sicura che è qui?”, domandò Leah a sua figlia mentre camminava piano per il Greenwich Park.

Dopo la proiezione, Leah aveva chiesto a Abaigeal di portarla nel suo luogo di potere per poter ringraziare la Dea del talento che aveva donato ad Orlando.

Inutile dire che erano rimasti tutti enormemente soddisfatti dal suo ruolo. Sua madre aveva pianto come una fontana per mezz’ora ripetendo, “Mio figlio è un attore”. Suo padre, invece, gli aveva assestato un paio di potenti pacche sulle spalle e si era congratulato. “Sono fiero di te, figliolo”, gli aveva detto.

Sam, dal canto suo, aveva passato l’ora seguente alla fine del film a chiamarlo “attoruncolo mio”, e chiedendogli uno sforzo più duro del previsto per evitare di lanciarla dalla finestra.

Ora lui e la famiglia Gallagher, si stavano recando nel luogo di potere di Bee.

Samantha, invece, aveva accompagnato i loro genitori a casa.

“Siamo sicuri che questa sia una cosa legale?”, domandò Kevin seguendo la sagoma della figlia e avvicinandosi ad Orlando.

“No athair, non è legale perciò evita di sgolarti”, l’ammonì lei.

Kevin scosse la testa guardando Orlando, “Donne!”, mormorò, “Aingeal, ti ricordi quando ti dicevo di conformarti alla media nazionale irlandese?”

“Si, quindi?”

“Quindi intendevo bere ettolitri di birra, leanbh, non farsi arrestare dai bobbies per essersi introdotti abusivamente in un parco”.

“Oh smettila Kev”, lo zittì Leah, “Facciamo un’offerta alla Dea e torniamo. Ci metteremo al massimo mezz’ora e cercheremo di fare il più piano possibile!”

“Posso assistere anche io?”, domandò Orlando, speranzoso.

“No”, disse Bee severa, “Tu e mio padre ci aspetterete qui. Noi torniamo presto”.

I due uomini si arrestarono, rimanendo a fissare le schiene delle due donne che si allontanavano.

Blàt, hai notato che ogni volta che ci sei tu estromettono anche me?”, osservò Kevin sedendosi a terra.

Orlando lo imitò quindi si mise a ridere, “Mi dispiace. Magari prima o poi cambia idea”, azzardò.

“Chi? Mia figlia?”, Kevin scoppiò a ridere, “Non sperarci. E’ testarda come un mulo”.

“Oh se non lo so!”, assentì l’altro.

Rimasero un po’ in silenzio, ascoltando i rumori della natura. Orlando lo trovò un momento molto mistico…gli sembrava di poter sentire quell’energia di cui tanto parlava Bee.

“Sai Blàt?”, mormorò Kevin, “Sono veramente contento della vostra amicizia”.

Orlando sorrise senza parlare. Intuiva che il discorso non era finito lì.

“Un giorno, parlando con Leah, ci chiedevamo cosa sarebbe successo una volta che foste cresciuti e che gli ormoni si sarebbero impossessati del tuo cervello”, ridacchiò, “ma questi voli mentali me li faccio solo quando rimango troppo tempo senza vedervi. Perché ti assicuro che basta una veloce occhiata per capire che voi due siete completamente fuori dai canoni, ha ragione Aingeal”.

“Bee dice che siamo fuori dai canoni?”. Era inutile domandarlo, lo sapeva anche lui, ma l’incuriosiva sapere quello che lei diceva agli altri di loro.

Kevin annuì, “Sua madre una volta gli chiese se per caso c’era del tenero tra voi due e lei sai cosa gli ha risposto? ‘Definisci il tuo concetto di tenero ma non te la prendere se non è concorde con il nostro’”, rise.

Anche Orlando rise. Quella era la tattica di Bee che preferiva. Ogni volta che qualcuno le domandava qualcosa di insidioso lei se la cavava sempre con quella battuta.

“Ci hai mai pensato?”, proseguì Kevin.

“A cosa?”, domandò lui.

“A voi due insieme. Insieme come le persone normali…”

Orlando sospirò. Non si sentiva per niente in imbarazzo a parlare con Kevin di quelle cose, ma lo spaventava l’evenienza che lui potesse dire qualcosa a Bee.

“Non le dirò nulla”, promise l’uomo, intuendo il corso dei suoi pensieri.

Orlando ridacchiò. Un’altra particolarità dei Gallagher che adorava. Capivano al volo ogni pensiero.

“Ci ho pensato, qualche volta”, ammise, “Ma non credo che sarebbe possibile. Con Bee siamo andati oltre il concetto di normalità alla fine del secondo anno di amicizia. Non credo che molti ragazzi della nostra età riuscirebbero a mantenere un legame come il nostro”.

Kevin annuì solennemente, “Vero. Devo darvene atto. Ma rispondi sinceramente anche a quest’altra domanda: hai mai pensato che prima o poi potrebbe succedere?”

Orlando scosse la testa, “Sinceramente no”, sorrise, “Credo che il periodo di elettricità sia passato ormai!”

Kevin gli diede una pacca sulla spalla, “Fidati figliolo, l’elettricità si sopisce ma non passa mai. Io e Leah siamo insieme da trent’anni e non è mai passata. Neanche per una settimana!”

Imbarazzato Orlando abbassò la testa.

“Non arrossire Blàt! Siamo tra uomini, possiamo parlarne serenamente…”

Il ragazzo scoppiò a ridere.

Rimasero un po’ in silenzio, riflettendo, finché non fu di nuovo Kevin a spezzare il silenzio.

“Come ti comporterai quando succederà?”.

“Lo dici come se fossi sicuro che accadrà…”

“Non mi hai risposto…”

“Non accadrà!”

Kevin fece spallucce, “Convinti voi…”

Orlando, suo malgrado, scoppiò a ridere.

Kevin Gallagher era un uomo incredibilmente assurdo!

Adesso capiva da chi aveva effettivamente preso Bee.

 

 

“Perché questa domanda?”

“Prenditela con tuo padre”, si giustificò lui, “Prima mi ha fatto un discorso assurdo sull’evenienza che io e te potremmo finire a letto!”

Bee scoppiò a ridere come se le avesse appena confidato di aver visto un asino volare.

“Bhé?”, la incalzò.

“Cosa devo dirti, Flow?”

“Non lo so”, borbottò lui, “Potresti cominciare con quello che pensi”.

“A proposito della possibilità che io e te potremmo finire a letto?”

Lui abbassò lo sguardo, imbarazzato, “Si…”, mormorò.

“Credi che potrebbe succedere?”

“Oh no Bee. Non fare questo giochino con me. Sono io quello che fa le domande, qui!”

“Ok allora”, si arrese lei, “Domanda”.

“Pensi che potrebbe accadere?”, domandò lui a bruciapelo.

Bee lo fissò negli occhi, “Penso di no, ma non ho la palla di vetro quindi non posso dirti che non accadrà mai nell’arco di una vita”.

“Quindi ci hai pensato!”, gridò lui stupito.

“Non fare quella faccia!”, lo rimbrottò lei, “Ci hai pensato pure tu!”

“Vero”, confessò Orlando, “Però conosco te e conosco me, quindi lo escludo”.

“E allora di che ti preoccupi?”

“Di niente, volevo solo sapere che ne pensavi tu”.

Abaigeal si accoccolò contro il suo petto, tirandosi le coperte fino alla bocca.

“Penso che prima di preoccuparsi di come medicarsi, bisogna ferirsi”, mormorò.

“Lo dici come se fosse una cosa brutta”, borbottò lui giocando con una ciocca dei suoi capelli.

“Lo dico come va detto. Se e quando succederà ce ne preoccuperemo. Adesso trovo inutile discutere della possibilità che accada”.

“Vaffanculo Bee!”

Lei rise, “Perché?”

“Perché dici sempre le cose giuste!”

Per tutta risposta Bee si voltò e lo baciò sulla fronte, “E’ per questo che mi ami no?”

“Puoi giurarci!”, ridacchiò lui.

Rimasero un po’ in silenzio a guardare la luna che entrava nella camera da letto di Bee.

Oìche mhaith, sùile gorma…” sussurrò lui.

“Oìche mhaith, a muirnìn…” rispose lei.

 

 

NDA

 

Ciao giovani donne!!!

Strow, fosse stato solo un giovedì fiacco sarebbe andato pure bene. Ma qui di fiacco c’è un mese intero…per fortuna c’è l’ispirazione, Orlando e un paio di sogni che ci tengono in piedi!

 

E a voi, ragazze, GRAZIE!

Bebe, calcola che mi hai fatta arrossire… *Amy ha gli occhi a cuoricino*!

Sono contenta che la storia vi prenda e sono ancora più contenta di dirvi che dopo questo capitolo spicchiamo il volo…come lucciole, che non è vero che sono gli uccelli a vederci meglio. Da vicino le cose sono sempre più nitide!!

 

Ah…quasi dimenticavo. Ecco le frasi tradotte (sta volta sono poche…ehehehe!)

 

Leanbh: bambina

Oìche mhaith: buonanotte

 

E con questo è tutto, gioie!

Grazie….sul serio!

Amaranta

 

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Meahb