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Autore: weareasecretcantbeexposed    18/01/2015    2 recensioni
Louis incontra Harry alla stazione e se ne innamora.
Harry non vuole dargli un addio e scappa.
"Forse un noi non c'è mai stato Louis,e mai ci sarà"
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL RAGAZZO DEL TRENO


“Forse un noi non c’è mai stato Louis,e mai ci sarà”


Louis Tomlinson era un ragazzo come tanti,non aveva molte ambizioni se non la felicità e uscire con i suoi amici Zayn Malik,un anglo pakistano che seppur nascondendosi sotto la corazza da duro era dolce come il miele e Niall Horan,un irlandese sempre allegro e spensierato.

Ora,a diciotto anni,Louis viveva in un appartamento a Doncaster con i suoi amici.Più che casa poteva essere definita un porcile,vista la quantità di pacchetti di patatine nascosti dietro le grandi poltrone del salotto.I tre si erano trasferiti lì per andare in università visto che era piuttosto vicina alla casa,tranne per Louis.Il ragazzo dagli occhi azzurri infatti,doveva prendere un treno che lo avrebbe condotto fino a Londra,dove stava l'università,appunto.

Louis c'era stato tre volte appena nella stazione e tutte le volte era troppo piccolo per ricordarselo.In realtà,con grande disappunto di Zayn,non sapeva neanche la strada per arrivarci alla stazione,cosicchè il pakistano dovette accompagnarlo con la sua macchina il primo settembre

"Grazie del passaggio Zayn"lo salutò Louis quando scese dalla vettura
"Assicurati di prendere il treno giusto bel-culetto"
Quel soprannome,molto imbarazzante per Louis,gliel'aveva dato il pakistano appena l'aveva visto e non potè non notare il suo fondoschiena.
Louis entrò in stazione e si stupì della grandezza e modernità del luogo.I treni ad alta velocità che arrivavano e partivano tempestivamente,le panchina di marmo bianco dalla forma essenziale,le colonne sempre di marmo che sorreggevano il soffitto di vetro rendevano quello,uno dei posti più tecnologici e moderni dell'intera cittadina.

Il ragazzo si guardò intorno e visto che non trovava il binario giusto da dove partiva il treno che lo avrebbe portato al'universita,nè voleva infastidire i passanti fermandoli e chiedendo informazioni,si incamminò verso il banchetto dove finivano i poveri malcapitati come lui alla ricerca di un treno.
Si affacciò da sopra il banco e urlò"C'è nessuno?"
Una figura apparve da sotto la scrivania,le guance arrossate e un po' di fogli in mano.Aveva un buffo cappello di lana che gli copriva i ricci,gli occhi verdi e lo sguardo imbarazzato.Louis pensò che quella fosse la creatura più bella e pura dal mondo.
"Scusami ma mi erano caduti alcuni fogli"disse il ragazzo molto impacciato,che si sedette sulla poltroncina davanti alla scrivania
"Come posso aiutarti?"aggiunse sorridendo,con tanto di fossette.
Louis rimase a guardarlo come un beota,trovava quel ragazzo veramente dolce e avrebbe tanto voluto scavalcare la piccola distanza che li separava per dargli un bacio sul naso e assicurarsi che non fosse di panna.Louis si riprese da quei pensieri e sorridendo a sua volta gli disse
"Puoi dirmi da dove parte il treno per Londra?"
Il riccio si grattò la testa e disse
"Devo uscire per mostrarti il binario.Puoi aspettare un attimo?"
Louis annuì e Harry si alzò dalla poltrona per poi aprire una porta dietro di sè.Stava pensando a quanto fosse carino quel ragazzo sconosciuto e a quanto si vergognava del suo aspetto,aveva infatti addosso solo una tuta.Ma d'altronde non doveva mai uscire da lì,se ne stava rintanato in mezzo ai suoi fumetti della marvel,la musica sparata nelle orecchie pensando a quanto era monotona la sua vita.Frequentava la scuola pomeridiana dalle quattro alle otto,aveva un lavoro a tempo determinato in quella stazione che gli garantiva anche l'alloggio a Doncaster,città dove era andato solo perchè la madre era ricoverata là vicino per un incidente.
Uscì dal casotto che serviva a banco informazioni e incontrò gli occhi di Louis che gli indicò di fargli strada.
“Dev’essere bello lavorare qui,voglio dire,non sei mai solo e questo posto è molto moderno”
“In realtà,cioè per avere sedici anni è okay,però sto sempre solo la mattina presto”
“Se vuoi ti faccio compagnia io”
“Compagnia?Perchè?”
Louis fece spallucce
“Sei solo”
Questo implicava alzarsi presto la mattina ma trovava quel ragazzo molto interessante e la sua compagnia gli avrebbe fatto molto bene,ne era sicuro
“Okay,se ci tieni.Comunque è questo il treno”
Il riccio indicò la vettura che si stava avvicinando
“Grazie…”
“Harry,mi chiamo Harry,e inizio il turno alle sei”
“Io sono Louis,ci si vede Harry”
Louis entrò nella treno con il verde negli occhi.

In realtà il primo giorno andò male.Malissimo.Non riusciva a rimanere concentrato,quando guardava da qualche parte gli appariva la faccia di Harry.
Harry.
Il ragazzo del treno,che lo aveva rapito con la sua semplicità e innocenza,i suoi occhi verdi che portavano speranza,la sua faccia paffuta non ancora colpita dall’adolescenza.ll ragazzo con una felpona grigia,che era stupendo comunque.Il ragazzo che lo aveva rapito e non era normale,non era per niente normale perché Louis non si era mai sentito così leggero con una persona,anche solo il pensiero lo faceva sorridere.E non era normale perché lo conosceva da pochissimo,gli aveva solo dato una sorta di appuntamento che sicuramente non sarebbe andato a termine.

Quando tornò in casa rimase tutto il giorno al cellulare,pensando a niente,tanto che fece preoccupare Niall
“Hey amico,tutto bene?Ti vedo pensieroso”
“Nì,credi nell’amore al primo sguardo?”
“Sei innamorato di me?”
“Niall ma che dici!Volevo solo chiedertelo…”
“Io ci credo”
“Grazie Niall”
“E di che”
Quindi poteva esistere.Anzi esisteva.Era possibile.O forse il giorno dopo sarebbe andato alla stazione e non avrebbe trovato più Harry?
Di solo una cosa era sicuro.Harry sarebbe rimasto il suo piccolo segreto.

Il giorno dopo,zaino in spalla e aria assonata,Louis entrò nella stazione,non sorprendendosi nel non trovarci nessuno all’interno.Come aveva previsto Harry,d’altronde.Guardò l’orologio:erano le 6:30,ciò voleva dire che aveva un’ora e mezza da dedicare solo al riccio.
Si incamminò lentamente vicino al casotto trattenendo l’ansia.Cosa gli stava succedendo?Sembrava un dodicenne in crisi ormonale alle prese con la sua prima cotta.Scosse la testa mentalmente e si affacciò da sopra il banco informazioni.Si trovò davanti la faccia assonata di Harry che aveva gli occhi semichiusi e sembrava sempre di più un cucciolo.Quando vide Louis gli sorrise e disse
“Non pensavo saresti venuto”

Ed era vero.Si poteva definire Harry Styles con un solo aggettivo:insicuro.Insicuro di fare le cose giuste,di parlare con le persone giuste,di piacere a tutte le persone.Aveva paura di perdere i suoi rapporti affettivi e non si fidava più di tanto delle persone.Per cui perché fidarsi di Louis,il ragazzo venuto dal nulla alla ricerca di un anonimo treno,che aveva chiesto a lui informazioni per poi promettergli che sarebbe tornato l’indomani?

Invece eccolo lì:gli occhi azzurri che nascondevano un po’ di stanchezza,l’accenno di barba che gli stava magnificamente bene,il sorriso-che Harry si domandò,seriamente,se quel ragazzo fosse nato per dispensare felicità-che si apriva e faceva appparire due rughette all’angolo degli occhi,i capelli scompigliati ma che sembravano adattarsi alla sua personalità,forse libero ma prigioniero, chi lo sa?

Per questo Harry si stupì di tovarselo lì,quel martedì mattina alle 6:30,perché lui era un ragazzino insignificante che secondo lui non si meritava attenzioni da un ragazzo che,sicuramente,aveva milioni di ragazze ai suoi piedi.
Sì,perché Harry era bisex e queste ne era stata l’ennesima conferma.Anche se Louis non somigliava a un uomo,bensì a un angelo.

“Invece eccomi qui”Rispose Louis che si affacciò e abbracciò il sedicenne.Il liscio infatti aveva sempre avuto l’abitudine di salutare tutti con un abbraccio,anche per dispensare un po’ di vuoto e di tristezza.Harry,dapprima stupito,ricambiò l’abbraccio,poggiando il mento sulla spalla del liscio,che intanto nascondeva un sorriso.
“Scusa,sono abituato ad abbracciare tutti e…”
“Non c’è problema,mi fa piacere”
Louis si sarebbe spaccato la mascella a forza di sorridere,ma non riusciva veramente a farne a meno con quel ragazzino.Lo faceva sentire felice,come nessun’altro,come se stesse facendo una pausa dalla vita di tutti i giorni e Harry era proprio quella pausa.

“Allora,che ti va di fare?”
Chiese il riccio,dopo un po’ di attimi di silenzio
“Conoscerti”
E qui il riccio arrossì e come al solito Louis sorrise perché quella era la creatura più dolce e sensibile del mondo e avrebbe solo voluto abbracciarlo per difenderlo dai mali.

“Uhm,ti va di fare colazione?C’è una bar qua alla stazione”
Louis rispose con un certo molto convinto e felice,finalmente avrebbe conosciuto meglio quel ragazzino che la notte prima aveva popolato i suoi sogni.

I due ragazzi ordinarono cappuccino e cornetto per poi sedersi,uno di fronte all’altro,ai tavoli del bar.
“Allora Harry,come mai lavori qui?”
Il riccio abbassò gli occhi,non gli era facile toccare quell’argomento,dell’incidente della madre e del lavoro che si era trovato per pagarsi l’appartamento
“Ho un piccolo problema famigliare e così ho dovuto trovarmi un lavoretto a tempo determinato qua a Doncaster”
Determinato.Perchè quella parola suonava così ostile a Louis?
“Tu invece?Perchè prendi il treno per Londra?”
Louis fece il gesto di avvicinarsi al riccio per poi sussurrargli all’orecchio
“In realtà lavoro al Ministero della Magia,nonostante i miei diciott’anni,così mi tocca tirarmi giù da uno sciacquone ogni mattina e lavorare”
Harry scoppiò a ridere”Uh allora,Louis,puoi insegnarmi un trucchetto di magia”
Il liscio annuì
“Ora te ne insegno uno,chiudi gli occhi e pensa a qualcosa di bello.Ci sei?Ora apri gli occhi e pensa che quello che hai pensato si possa realizzare”
Il riccio fece ciò che gli fu richiesto e quando aprì gli occhi sorrideva,sorrideva perché finalmente dopo tanto tempo aveva potuto sognare senza dormire
“Come si chiama questa magia?”
“Felicità”
Il riccio iniziò a ridacchiare
“Sai Harry dovresti sorridere di più.Sei veramente bellissimo mentre ridi”
E forse Louis non avrebbe dovuto dar voce ai suoi pensieri,o forse Harry non avrebbe dovuto sentire le farfalle nello stomaco.Fatto sta che da quel momento Louis fece promettere ad Harry di sorridere di più,perché la vita era bella ed andava vissuta appieno.Ed Harry lo promise,più per Louis che per se stesso.

Alla fine Louis raccontò la storia dell’università e del motivo per cui doveva prendere il treno ogni mattina.I due non si accorsero nemmeno dell’arrivo del treno,tanto erano concentrati uno sull’altro.
Harry accompagnò Louis al treno,che con la solita scusa della tradizione lo abbracciò e gli promise che sarebbe tornato la mattina dopo.In realtà Louis amava abbracciare il riccio,perché gli infondeva coraggio con le sue braccia magre e l’espressione da cucciolo.I due si diedero un ultimo saluto prima di tornare alla vita normale:uno sul teno e l’ultimo al banco informazioni,dove sicuramente non sarebbe passato nessuno neanche quella mattina.

“Scusa posso sedermi qua con te?”
Una ragazza riccissima e mora indicò la sedia accanto a Louis che gli fece cenno di sì
“Piacere,io sono Alexandra,per tutti Alex”La ragazza gli porse la mano sorridente
“Io sono Louis per tutti Lou”
Louis prese il cellulare in modo da non guardare in faccia la riccia,sennò sarebbe diventato rossissimo.Non era abituato a parlare con le ragazze e ogni volta si sentiva inadatto,sentiva di non appartenere a quel mondo,che se non esistesse andrebbe allo stesso modo e non avrebbe cambiato la vita a nessuno.Ogni volta Zayn e Niall lo zittivano e gli davano un calcio allo stinco dicendogli che era importante,con la sua fissazione per le vans e la sua non-altezza,le sue battute e la sua positività.
“Va tutto bene?”
Chiese lei chinandosi per guardarlo in faccia
“Sì grazie,stavo solo pesando”
“A cosa pensi?Se vuoi dirmelo?”
“Ho conosciuto un ragazzo e boh,sento qualcosa nello stomaco”
Benchè Louis non avesse mai fatto coming out,era nota a molti la sua omosessualità e lui non la nascondeva,lo trovava normale.Non è che quando si presentava a una persona gli diceva”Sono gay,se mi accetti bene,sennò ciao”.Semplicemente,lo diceva così.Sentiva qualcosa per un ragazzo e per lui era normale,come il sole che sorge e la neve d’inverno.

“Da quanto lo conosci?”

Due giorni.Due fotttissimi giorni.

Era pochissimo per consolidare un rapporto ,lo sapeva.Ma se ne fregava perché al cuore non si comanda.

“Due giorni”
La ricci gli sorrise e disse solo

“Se ci tieni veramente,fallo tuo.Anche se sono due giorni.Colpo di fulmine si chiama no?Fregatene,perché l’amore è così,arriva e fa sentire lo stomaco ribaltato,la testa fra le nuvole.E’ un imprevisto.Un bellissimo imprevisto.Te lo dico per esperienza.Seguilo,se puoi difendilo dagli altri”

Louis sorrise e abbracciò la ragazza
“Grazie”

Lei iniziò a ridacchiare per poi abbracciarlo.


L’avrebbe fatto suo.Harry era suo.Anche se da solo due giorni era fottutamente suo.


“Hey Harold!”
Louis si fiondò tra le braccia di Harry che aveva in mano una scopa
“Ehm,ciao Louis”
Louis lo guardò negli occhi e sentì lo stomaco sprofondare.Ci affogava in quegli occhi così verdi,innocenti e veniva ogni volta salvato da Harry
“Che fai di bello?”
Gli chiese il liscio
“Scopo”
E Louis scoppiò a ridere,pensando al doppio senso,mentre Harry diventava sempre più rosso e cercava di riparare alle sue parole
“Voglio dire,sto spazzando,Louis,smettila di ridere dai mi metti in imbarazzo”
Louis smise subito e,prendendo vari detersivi e lasciando lo zaino nel banco informazioni,disse che voleva aiutarlo.Prese uno mocio e cominciò a pulire il pavimento di marmo
“Saresti perfetto come Cenerentolo Harry”
Il piccolo infatti aveva una specie di bandana in testa e un ridicolo grembiule blu di plastica
“E tu come scopa-man”
Louis scoppiò a ridere
“Come scusa?”
“Scopa-man,l’uomo delle scope”
“Questo uomo deve avere una vita sessuale attiva…”
Harry sbuffò,facendo alzare il ciuffo di capelli sulla fronte
“Sempre a pensare male,Louis”


Non avevano parlato molto,solo per passarsi i vari prodotti,solo,nessuno dei due sapeva il motivo,alla fine finiriono a fare una battaglia col sapone.

Erano tutti cosparsi di bolle e schiuma,ma Harry decise di fare una tregua perché iniziavano ad arrivare i passeggeri che sicuramente si sarebbero lamentati.Metre stringevano la mano,in segno di pace,Louis notò della schiuma scendere piano piano dalla guancia di Harry.Sciolse la stretta e con il polpastrello del pollice della mano sinistra tolse la schiuma,per poi sussurrare,molto vicino alle labbra dell’altro”Ora sei pulito,Cenerentolo”

Il corpo di Harry era cosparso di brividi,fanculo Louis e scopa-man.Aveva avuto le labbra quasi a sfiorarsi e quel quasi-contatto aveva fatto tremare non solo le gambe,ma anche il cuore.E si fotta la schiuma,il capo della stazione,i passeggeri,sarebbe rimasto tutto il pomeriggio a giocar a fare i bambini con Louis se ne avesse avuto la possibilità.E avrebbe solo allungato un po’ il collo per assaggiare le labbra di Louis,che ogni tanto si chiedeva di cosa sapessero anche se sapeva che sapevano di buono,ma non poteva,no.Non avrebbe potuto spezzargli il cuore,colpa sua e di quello stupido incidente.

Louis fece qualche passo indetro,prese lo zaino dalla panchina e salutò Harry,con un detersivo in mano,augurandogli di passare una buona giornata.
Ed era sicuro,l’avrebbe passata con la pancia agitata e il cuore che avrebbe sicuramente perso qualche battito.


“Aleeeeeeex”urlò Louis entrando in classe.
La ragazza,sentendo il suo nome,alzò la testa e fece un balzo notando davanti a sé gli occhi azzurri del liscio
“Louis Tomlinson,mi hai fatto prendere un colpo,fottiti”
“No,sentimi.Ci siamo quasi baciati capisci?Baciati.Baciati.Che bella parola”
“Louis hai assunto qualche droga?E poi perché sei sporco di schiuma?”
Louis si passò la mano tra i capelli e notò di averli ancora sporchi di schiuma.
“Allora,abbiamo fatto una battaglia di sapone e mentre facemo tregua mi sono avvicintao e gli ho detto una cosa,molto vicino alle sue labbra.E lui fissava la mie,perciò gli piaccio capisci?”
Alexandra sbuffò e si mise a ridere
“Okay Louis,ora siediti che entra il prof”
Louis si sedette,con ancora il cuore a mille e un po’ di schiuma nei capelli

Una settimana dopo
Erano passati nove giorni tra l’incontro con Harry e Louis era felice come non mai.Quella sera infatti,i due ragazzi sarebbero usciti la sera per la prima volta.Gliel’aveva proposto proprio Harry,e lui lo aveva abbracciato con entusiasmo.Perchè finalmente era felice,felice di aver trovato Harry e di uscire con lui,di aver forse un finale felice.Si sistemò i capelli col gel,tirandoseli su poi si mise una maglietta nera e degli jeans un po’ stretti, finì mettendosi le vans.Zayn,vedendo l’amico così eccitato si rallegrò un pochino,sapeva di tutte le preoccupazioni nel cuore del liscio e per una volta che era felice si sentì rincuorato.”Io esco!”Urlò Louis,prendendo la giacca di jeans e precipitandosi fuori dalla porta.L’aria fresca di Doncaster gli colpì il viso,fino a fargli lacrimare gli occhi.Entrò nella macchina e accese la radio,cominciando a cantare “Hey there Delilah” dei Plain White T’s,era sempre andato fiero della sua voce.Amava la musica in generale,prima di adesso era l’unica cosa che lo rendeva veramente sé stesso.Prima,quando viveva ancora con la madre e il patrigno,aveva un piano forte appartenuto al nonno in salotto e non perdeva tempo per suonarlo insieme a sua sorella Lottie.Già la famiglia.A Louis mancavano tutti.Tranne il patrigno,che seppure lo avesse amato con tutto il cuore,aveva lasciato la madre con non poche difficoltà economiche e molti figli da mandare avanti.Per fotuna Jay si era risposata e ora andava bene,anche se certe volte si creava un incrinatura nell’anima di tutti non appena si nominava la parola papà,che per loro era il signor Tomlinson.

Arrivò alla stazione alle 19:59 e si avvicinò al banco informazioni ,luogo in cui i due ragazzi si sarebbero dovuti incontrare.

Passarono dieci minuti e di Harry neanche l’ombra

Venti minuti e Louis stava cominciando a preoccuparsi, che fosse successo qualcosa a Harry?

Lo vide arrivare dopo venti cinque minuti,la camminata lenta e strascicata,il capo basso e una felpa grigia molto consumata.Louis gli andò incontro.

“Che succede Harold?”

Harry alzò lo sguardo,aveva il viso stravolto e l’espressione di chi sta in pena.
Louis non ci pensò due volte,si avvicinò ancora di più e lo abbracci con una stretta forte ed Harry si aggrappò a quella stretta,l’unica che ultimamente lo faceva sentire bene .Era solo in quella città,il padre era morto quando aveva cinque anni e la madre aveva avuto quell’incidente due settimane prima,quell’incidente che gli stava pian piano inspirando la vita.

“Piccolo,ci sono io,ssh calma calma”
I singhiozzi di Harry aumentarono dopo quella frase,senza motivo,solo che voleva piangere tutte le lacrime che aveva in corpo anche se non sarebbe servito a niente.
Louis si staccò e si chinò di fronte ad Harry,come si fa con i bambini piccoli e prese a togliergli le lacrime con i pollici,ogni volta che una cadeva ,lui rapido l’afferrava.

“Vuoi dirmi che è successo?”
Louis guidò Harry verso una panchina e gli fece poggiare la testa sulla spalla mentre lo stringeva da dietro.
“Se ce la fai,ovvio”

Harry fece un cenno col capo e iniziò
“Io non sono di Doncaster,come credo tu sappia.Sono di Holmes Chapel,una piccola cittadina nel Cheshire,e tu ti chiederai,che ci fa uno del sud qua?Ti spiego,mia madre doveva,per un viaggio di lavoro,venire qua a Doncaster.Purtroppo ha avuto un incidente¬-e qua un singhiozzo trattenuto-con la macchina ed io sono dovuto venire qua per sostenerla…ma oggi ha avuto una ricaduta.Il suo cuore si è fermato.Ed io non so come andare all’ospedale,stavo cercando un modo per andarci ma si è fatto tardi e sono venuto qua per avvertirti almeno…”

Louis lo strinse più forte,come a fargli sapere che lui c’era e che non l’avrebbe abbandonato,come avevano fatto tutti.Prima di tutti il padre,che prima ancora di saper scrivere e leggere lo aveva abbandonato sotto un camion.Poi la sorella,Gemma,andata a vivere in America perché l’Inghilterra gli stava stretta e si sentivano sì e no due volte al mese.Infine la madre,che se non ce l’avesse fatta non avrebbe veramente saputo cosa fare.

“Sai cosa Harry?Sciacquati la faccia e andiamo a trovare tua madre,dai su ti accompagno io!”

Harry lo ringraziò con lo sguardo,poi andò a lavarsi la faccia.

Louis si fermò a riflettere.Quel ragazzo,a sedici anni,era praticamente solo al mondo,mentre lui aveva gli amici e la famiglia che comunque lo sosteneva sempre.E lui ogni volta faceva una tragedia per una cosa,mentre quel riccetto era abituato a subire,a lasciare che il destino facesse il suo corso,a testa bassa,a saper affrontare le situazioni.Decise che ci sarebbe stato,almeno per una volta sarebbe stato qualcuno per una persona.

Quando Harry tornò lo strinse di nuovo in un abbraccio per poi guidarlo verso la macchina.
“Harry,sai dirmi dov’è ricoverata tua madre?”
“Nell’ospedale vicino alla chiesa”
Louis aveva capito a quale ospedale si riferiva,lui era nato lì.
Arrivarono in poco tempo e appena Harry vide la struttura ricominciò a piangere,Louis gli prese la mano tra la sua e incominciò ad accarezzarne il palmo.I due si guardarono
“Harry,ce la puoi fare”
Il ragazzo annuì ed entrò nell’ospedale,chiedendo subito della madre Anne.Gli indicarono la strada ementre entrava vide Louis sedersi in una delle sedie di plastica che servivano per l’attesa.
“Louis,puoi-puoi venire con me?”
Louis gli sorrise e annuì,un sorriso rassicurante.Sperava che andasse tutto bene,perché non ce la faceva a vedere Harry così distrutto.Ci voleva una minima parola per farlo crollare e Louis si sentiva male perchè si era promesso che l’avrebbe protetto,ma finora non ci stava riuscendo.
I due ragazzi entrarono,Harry con le lacrime agli occhi e Louis con una aria preoccupata.
Vicino al letto c’era una dottoressa intenta a controllare una cartella clinica e,appena si accorse della presenza dei due gli invitò a sedersi nelle due poltrone presenti nella stanza.

“La condozione della signora Anne si è ristabilita,ha avuto un crollo momentaneo per un piccolo errore della macchina ma ora non c’è niente per cui preoccuparsi.Tra una settimana può tornare a casa”
Harry scoppiò in una risatina nervosa,per poi spalancare la bocca e iniziare a saltellare per la stanza.Raggiunse la madre,che ancora dormiva e l’abbracciò,mentre Louis li guardava intenerito.

Però questo significava anche un’altra cosa:Harry se ne sarebbe andato dopo una settimana

Anne aprì gli occhi e appena vide il figlio lo strinse a sua volta.Poi guardò oltre il letto e vide Louis,che la salutò con un sorriso timido.Borbottò un “Vi lasci soli”per poi uscire dalla stanza insieme alll’infermiera.

“Mammaaaa mi sei mancato.Ho avuto tanta paura…”
“Harry,sto bene e a te come va?”
“Bene,mi son trovato un lavoretto”
“E chi era quel ragazzo?”
Harry arrossì
“E’ il fidanzatino Harry?”
“Ma no mamma,lui è solo un amico,si chiama Louis…”
“Da come sei arrossito non si direbbe”ridacchiò la donna.
Harry si passò una mano tra i capelli e si mise a ridere pure lui
“Allora da quanto?”
“Da quanto cosa?”
“Siete fidanzati”
“Ma non lo siamo”
“Allora lui ti piace…”
Harry sbuffò
“Eh okay,mi hai coperto”
I due risero
“Harry,divertiti.Però ricordati che tra una settimana ce ne andiamo”
Harry annuì rabbuiandosi.
Era quello il problema,il motivo per cui non riusciva a lasciarsi andare,il motivo per cui non rispondeva ai continui flirt di Louis.Era quello il problema della sua insonnia,della voglia di libertà.Il problema era che dopo una settimana se ne sarebbe dovuto andare,lasciando Louis.Lasciandolo.Ed era per questo che voleva rimanere solo un amico.Per quanto questa decisione fosse difficile doveva provarci per tutti e due.Perchè alla fine avrebbero sofferto troppo,sapendo che erano distanti e non si potevano più vedere.E poi,era sicuro di piacere a Louis?Non del tutto.Aveva capito qualcosa dalle occhiate che gli riservava il giovane ma non voleva illudersi.

“Tempo per la visita finito”Li interrupe l’infermiera,entrando nella stanza.

Harry si chinò sulla madre e le lasciò un bacio sulla guancia,poi la salutò e uscì.
Fuori trovo Louis con una scatola di pizza in mano che intanto gli sorrideva.
“Fame?”
Harry annuì
“Vieni,andiamo in macchina a mangiare che si è fatto buio e fa freddo”
Andarono in macchina e mangiarono la pizza,certe volte osservandosi negli occhi che ogni volta che si incontravano svegliavano dei sentimenti nel cuore di entrambi.


“Grazie Louis.Non ti ringrazierò mai abbastanza,grazie per avermi portato qua a vedere mia madre,grazie per la pizza,grazie”
Ed Harry avrebbe potuto aggiungere un sacco di grazie,grazie per averlo incontrato,di esserci ogni mattina alle 6:30 per fargli compagnia,di essergli sempre accanto,di averlo salvato da quell’abisso che era diventata la sua vita,di averlo fatto innamorare.Un grazie sincero,come quelli che ti dicono i bambini piccoli che non sanno mentire.
“DI niente Harry,dove vuoi andare?”
“Io sono un po’ stanco in realtà…”
“Sì capisco.Se mi dici dove abiti ti ci accompagno”
Harry annuì e gli disse la via.
Il viaggio fu silenzioso,l’unico rumore che si sentiva era la musica in sottofondo trasmessa alla radio.
Arrivati,Harry scese dalla macchina seguito da Louis che lo abbracciò forte,come sempre
“Harry,dimenticavo di dirti.Il tredici è il compleanno del mio amico Niall e beh,ti andrebbe di venire?”
Harry annuì felice,avrebbe passato una serata con il liscio senza contrattempi finalmente.
“Okay e…ci vediamo domani Harry”
“Louis?”
Louis si voltò perché ormai stava già raggiungendo la macchina
“Ti voglio bene”
“Io di più”


“Harreeeeeh”
Louis abbracciò da dietro il ragazzo che per la paura gli diede una gomitata sul naso
“Oddio scusa Louis,solo che mi hai fatto prender un colpo”
Louis cominciò a ridere
“Mi prendi in giro Louis?”
“Attento ai fantaaasmi”
Louis lo prese in braccio con la pancia sulle spalle e la faccia dietro,come se fosse un sacco,e Harry cominciò a protestare
“Hai una bella forza per esser le sette”
Louis fece una faccia soddisfatta,lasciandolo cadere delicatamente a terra
“Lo so”

Harry gli fece una linguaccia a cui Louis non fece caso,perchè occupato a controllare il cellulare
“Che devi fare stammatina Harry?”
“In realtà niente”
Louis sospirò
“Per fortuna,andiamo a prender un tea per favore,che ho una fame che non ci vedo più?”
Harry sorrise,facendo apparire le farfalle nell panci di Louis
“Certo”
I due ragazzi entrarono nel bar della stazione e ordinarono due bevande calde,poi si sedettero a berle.Louis guardava con interesse Harry,i cui occhi verdi intato leggevano il menù del locale.Lo trovava veramente bello,con i tratti delicati e la pelle bianca.Avrebbe passato una sola giornata ad ammirarlo se solo avesse potuto.Per lui era la definizione di bellezza,sia interiore sia esteriore,con i ricci che cadevano in continuazione e lui doveva sempre spostarli con la mano un po’ paffuta come le sue guance lattee.Poi era simpatico e insicuro e arrossiva sempre,era tenero ma anche forte.E lui non aveva mai conosciuto una persona così,la maggior parte della gente era superficiale e non gliene importava di nessuno,invece lui era diverso.E Louis lo avvertiva,per questo gli aveva subito prestato attenzione.
“Lou,mi senti?”
Riemerse dai suoi pensieri con la voce leggermente roca del riccio
“Eh?Sì ci sono”
“Allora,che mi rispondi?”
Louis non sapeva cosa gli aveva chiesto il riccio,perciò decise di dargli retta
“Secondo me hai ragione”
“Veramente?Dovrei farmi avanti?”
Avanti?Farsi avanti?
“C-cosa?”
Harry sbuffò,piuttosto divertito
“Ti ho detto che ho visto una ragazza ieri alla stazione e vorrei invitarla ad uscire”
Louis aprì la bocca,la tazza a mezz’aria e l’espressione piuttosto confusa e addolorata.Perchè Harry non capiva?Perchè non capiva di piacergli,di essersi innamorato di lui?Perchè non capiva che così gli faceva solo del male?
E poi Harry era suo,suo da quasi due settimane,e sarebbe rimasto suo per sempre perché-cazzo-i sentimenti che sentiva Louis gli dicevano proprio così e una stupida ragazza non poteva rovinare tutto
“No”
“No cosa?”
Giusto,no cosa?
Harry era libero di fare quel che gli pare con chi gli pare,non era suo.Erano solo amici e quello che provava Louis era solo gelosia del suo amico,certo
“I-io devo andare Harry”
Ecco, scappare .Scappare dai problemi. In questo era bravo Louis.
Sin da quando era piccolo l’avevano abituato così:all’ennesimo problema preferiva scappare senza dare spiegazioni.Come quella volta in cui si era fatto la sua prima canna nelle scale anti incendio della scuola e per avitare di essere sospeso disse che in realtà la stava tenendo a Stan,che con la faccenda non c’entrava niente.Ed era bravo pure a fingere,quando,dopo un attimo di indecisione,lasciò il bar,con all’interno un Harry confuso e in cerca di spiegazioni.

Erano le nove di mattina ed Harry si chiedeva ancora cosa avesse fatto male con Louis,quando gli squillò il cellulare.Vide lo schermo illuminarsi e la scritta”Mamma”apparireHarry rispose subito
“Hey mamma come andiamo?”
La voce della madre gli arrivò lontana
“Harry!Da me tutto bene.Sarò veloce,perché sennò mi finisce il credito.Alla fine ce ne andiamo il tredici notte,perché i dottori hanno detto che posso esser dimessa prima!Non è bellissimo?Tanti baci Harold,ci vediamo presto”
“C-iao”
Aveva tre giorni da passare con Louis,solo tre fottutissimi giorni.E se li sarebbe goduti.


Harry aveva chiesto tre ore di pausa al suo datore e senza pensarci salì sul treno per Londra.Louis gli aveva leggermente accennato della sua università,che si trovava verso il centro dellla città.Harry la aggiunse senza troppe preoccupzioni,tanto era abituato a cavarsela da solo e quando entrò chiese subito di Louis alla segretaria.
Lei gli indicò la stanza dove si sarebbe dovuto recare e Harry,dopo un po’ di esitazione,entrò sotto l’occhiata di tutti i presenti.Solo una persona non ci aveva fatto caso,visto che gli dava le spalle e la sua risata cristallina riempì l’aria.Harry subito se ne innamorò.
Purtroppo,quando il ragazzo si voltò,Harry riconobbe gli occhi di Luis e subito si ergognò di essere venuto là.D’altronde,che c’entrava li con la sua vita privata?Harry capì quanto fosse imbarazzante la situazione per entrambi e infatti si voltò per andarsene ma venne prese per il poso da una mano che capì subito essere di Louis e si voltò verso di lui.
“Che ci fai qui?”
Ed Harry non sapeva veramente cosa rispondere,era andato lì senza un motivo,voleva solo andarci,ne sentiva il bisogno.
“Non lo so”
Louis fece un sorriso,amaro,gli lasciò il polso e se ne tornò indietro ignorandolo completamente.Non sapeva il perché,ma era come se Harry gli avesse parlato di quella tizia per farlo ingelosire e non voleva essere usato.

Harry guardò per terra,poi pensò un attimo a cosa sentiva per Louis,quelle emozioni che si possono sentire una volta tutta la vita.Le farfalle a ogni sua parola,anche se detta con disprezzo.E se ne fegò altamente,per la prima volta,superò la sua insicurezza e gettò le sue braccia attorno al collo di Louis davanti a tutti,fregandosene del giudizio della gente e incominciò a lasciargli dei baci sulla guancia mentre lo stomaco scoppiava.E Louis non rispondeva,era restato attonito davanti ad Harry,a quanto per la prima volta sentiva che le sue braccia fossero casa sua.E quando Harry cominciò a lasciargli dei delicati baci sulle guance capì che Harry era più di un amico.

Louis prese per mano il riccio e lo portò fuori dalla stanza,sotto gli occhi divertiti di Alexandra.
“Scusami Louis”

Louis pensò che Harry non doveva scusarsi,perché non aveva fatto niente di male.Veramente,non gliene fregava dei compagni di università,l’unica di cui gli importava era a conoscenza della sua omosessualità e dell’interesse verso il riccio,quindi non si era nemmeno vergognato.
“Scusa per questa mattina.Non so cosa ho fatto in realtà,ma scusami.Non volevo che tu scappassi così,tu sei importante per me”

Louis lo strinse a sé
“Non devi scusarti curly”
Harry strinse la faccia sulla maglietta di Louis mentre l’altro poggiò il mento sulla nuca del ragazzo
“Sai cosa Harry?Andiamo al London Eye,tanto a quest’ora non c’è nessuno”
“E tu salti l’università?”
“ Harry tra quattro giorni parti!Godiamoceli”
Tre giorni Louis,pensò Harry
“Okay,allora muoviamoci”

I due ragazzi raggiunsero la famosa ruota panoramica in un batter d’occhio e quando furono là sopra non riuscirono a non pensare a quanto non fosse imbarazzante la situazione,erano nel posto più romantico della città da soli.

Harry però,aveva imparato che era meglio fregarsene,semplicemente ignorò tutto e poggiò la testa sulla spalla di Louis.Intanto quel gesto aveva provocato il contrario nel liscio che incominciò ad avere i brividi.

“Mi piace questo posto”
“Anche a me molto,si può vedere tutta Londra.In realtà non ci sono mai venuto perché appena esco dall’università torno a Doncaster ma mi sarebbe piaciuto andarci un giorno di questi”

“Mh mh”

Harry mugugnò e si concentrò sul paesaggio fuori.Aveva sempre sognato viaggiare in giro per il mondo,vedere nuove persone e incontrare nuove culture.In effetti era un ragazzo maturo per la sua età,anche se non sembrava.

Il giro finì e Louis disse ad Harry che sarebbe tornato all’università,mente il riccio tornò a Doncaster.

Due giorni dopo,il tredici settembre,Louis si stava dando una controllata allo specchio in camera sua,mentre la casa cominciava a riempirsi di musica,gente e alcool.Il liscio pensò che Niall si era organizzato bene per essere il suo diciasettesimo compleanno.
Uscì dalla stanza e prese le chiavi,salutò un po’ di persone e prese la strada verso la stazione.Era agitato,in quei due giorni il suo rapporto con Harry era cambiato molto e se n’era accorto soprattutto per le occhiate che gli riservava il giovane.

Arrivò dopo dieci minuti e trovò Harry ,vestito con uno jeans stretto e una maglietta bianca.Louis non potè non pensare quanto fosse bello il suo amico.

“Harold”
Harry si girò e gli riservò un sorriso,poi gli saltò al collo abbracciandolo
“Hey Louis”
“Pronto per stasera?”
Harry annuì,finalmente sarebbe riuscito a passare una serata con il liscio.L’utima serata che avrebbe passato a Doncaster in realtà.Quel pomeriggi lo aveva passato impachettando i suoi abiti,le lacrime che si mischiavano ai capelli.Sentiva veramente il cuore pesante,gli sarebbe mancata Doncaster.Gli sarebbe mancato Louis,con i suoi sorrisetti sghembi e gli occhi azzurri,la frangetta scmpigliata.Gli sarebbero mancate le farfalle nello stomaco che sentiva solo in presenza dell’altro,il contatto con le sue mani,le risate,i doppi sensi.Gli sarebbe mancato ogni singolo momento passato con lui e lo sapeva,perché ci pensava spesso,che si sarebbe pentito di non essersi goduto ogni momento passato con il liscio.

“Sì,andiamo?”

I due ragazzi salirono in macchina senza dire una parola.Molte olte i loro silenzi dicevano molto più delle parole e,semplcemente,non c’er bisogno di parole.


Arrivarono alla festa e Louis scoprì subito che Harry riservava un lato festaiolo,infatti appena entrò in casa non si fece problemi a conoscere tutti.

“Vieni Harry,ti faccio conoscere il festeggiato e Zayn”
Harry si incamminò con Louis verso la cucina,che notò essere l’unica stanza senza gente della casa,e rimase subito colpito dal ragazzo pakistano,che nel mentre si stava scolando l’ennesima bottiglia di birra della serata.Di solito non si ubriacava e se lo faceva non arrivava a stare male e vomitare,ma Louis appena lo vide in quello stato di inconscenza ebbe un fremito,sentì che qualcosa non andava.

“Allora Harry,lui è Niall il festeggiato e lui è Zayn”

Niall ricomparve dal frigorifero e salutò Harry con una stretta di mano,per poi riscomparire nell’elettrodomestico.Zayn invece gli riservò una lunga occhiata e Harry si sentì in imbarazzo,così decise di fare lui la prima mossa
“Ciao Zayn,sono Harry”
E gli porse la mano

Zayn la soppesò a lungo per poi stringergliela e dire
“Sei libero domani sera?”
Harry lo guardò tra lo sconvolto e l’imbarazzato mentre Louis trafiggeva con il suo sguardo di ghiaccio il pakistano
“Harry lascialo perdere è ubriaco”
Harry fece un gesto di saluto a Niall e Zayn e,prendendo la mano di Louis,andò in salotto dove intanto c‘era la musica a palla e gente ubriaca
“Sono le dieci e siamo già messi così”Sospirò Louis
“Sei mai stato un festa così schifosa?”Aggiunse,rivolgendosi ad Harry,che intanto si faceva piccolo sul divano dove si erano messi seduti appena arrivati in salotto
“Non è schifosa…”
Louis lo guardò esplicitamente,sollevando il sopracciglio
“Okay lo è…”

“Harry sai,volevo passare questo giorno con te bene invece quando usciamo facciamo schifo”
Harry rise,facendo comparire le fossette
“Beh hai ragione…”
I due ragazzi rimasero in silenzio,navigando nei loro pensieri.
Harry pensava a quanto la sfortuna fosse dalla sua parte.Aveva trovato una persona fantastica,che lo trattava benissimo e lo faceva sentire bene,ma avrebbe dovuto dimenticarlo,per tutti e due.Perchè la sua vita era un casino e non voleva che Louis debba sempre pensare a lui.Inoltre avrebbe sinceramente voluto dire a Louis che nel giro di poche ore se ne sarebbe andato ma non voleva che gli desse un addio.

Louis,d’altra parte,sarebbe saltato addosso a Harry,avrebbe passato la sera a dirgli quanto era speciale e dolce e che non si doveva preoccupare di niente che c’era lui.Già,lui.Lui che non bastava a sé stesso e aveva una famiglia distrutta.Pensò alla partenza, quanto tra tre giorni gli sarebbe mancato il ragazzo del treno come ormai chiamava Harry.Ne aveva riempito intere pagine di diario,descrivendo ogni singolo sentimento che provava in sua compagnia.

“Louuuuis”
Louis riconobbe la voce petulante della sua ex ragazza Eleanor Calder.L’aveva lasciata perché non faceva altro che usarlo,lo portava in un mucchio di negozi facendogli sborsare un sacco di soldi.All’inizio l’aveva amata,ma poi si accorse che non era ricambiato.Così,semplicemente la lasciò,poco dopo capì di essere gay.
Eleanor gli salì letteralmente in braccio,sotto lo sguardo sorpreso e frustato di Harry e quello scocciato di Louis.
“Eleanor,scollati”
La schiettezza di Louis aveva fatto colpo un’altra volta
“Mh perché?”
La ragazza si girò verso il riccio
“Ah capito.Mi hai lasciato per un ragazzino certo.E dimmi Louis ci hai mai scopato come facevi con me?”
Louis diventò rosso,non tanto per l’imbarazzo,ma per la rabbia.Non doveva permettersi di trattare così Harry,che di male non aveva fatto proprio nulla

“Eleanor vai a fanculo”
Detto questo spinse letteralmente la ragazza giù dalle sue gambe prendendo Harry per mano,uscì dalla casa.Il ragazzo dagli occhi verdi non aveva fiatato,era semplicemente sconvolto.
“Harry scusami.Non avrei dovuto portarti qui”
Harry lo guardò con un misto di tenerezza e comprensione,Louis era veramente dispiaciuto e si vedeva da come teneva lo sguardo fisso sull’asfalto
“Lou,non preoccuparti”
Harry si avvicinò e lo strinse in un abbraccio,mentre Louis si calmava un po’.Il liscio era veramente frustrato,si era fatto “Dominare”per l’ennesima volta da Eleanor,lasciandole dire quelle parole di disprezzo.

“Harry,vuoi tornare a casa?Ti accompagno alla stazione?”
Harry annuì,avrebbe dato là il suo addio nascosto a Louis.
Mentre erano in macchina scoppiò un temporale e Harry pensò a quanto quella situazione era fatta,l’addio con la pioggia,ovvio.Lo stomaco si attorcigliava su se stesso mentre il liscio parcheggiava e Harry lo guardò,per l’ultima vota nella sua vita.

“Ti accompagno dentro?”
Harry fece di sì col capo,era sicuro che se avesse aperto la bocca sarebbe crollato.Guardò Louis,come si guarda la cosa più bella del mondo e quando lui ricambiò lo sguardo sentì un sapore amaro in bocca.Lo stava lasciando,ma non voleva.Se solo fosse stato più coraggioso gliel’avrebbe detto…
“Domani è l’ultimo giorno qui a Doncaster…”Sospirò Louis guardano la luna,più parlando a sé stesso che a Harry.
Quest’ultimo non ce la fece più,lo strinse in un abbraccio disperato misto alle lacrime mentre sopsirava un “Mi mancherai Lou”
E poi lo fece,lo fece perché gli venì estremamente naturale farlo.Gli prese il viso e lo baciò con dolcezza,dichiarandosi e dicendogli un addio,mentre il cuore gli martellava in petto e le gambe tremavano.Si staccò per riprendere il fiato e Louis gli sorrise,le labbra ancora umide.

“Meglio che vada…”balbettò Harry
Louis lo guardò,felice,felice come non mai”Ci vediamo domani Harry”
“S-sì”

Il giorno dopo,un Louis saltellante arrivò al banco informazione e con la bocca aperta notò che al posto di Harry c’era un ragazzo moro.”Scusa,sai dov’è Harry?”
Il moro alzò la testa
“Ti chiami Louis?”Il liscio annuì
L’alto ragazzo allora gli porse un busta e gli fece un sorriso triste.
Louis soppeso la busta,poi si sedette in una panchina e aprì la busta,c’era una letttera.Louis incominciò a leggerla con le lacrime,perché aveva già capito tutto.

“Ciao Louis,
se puoi non odiarmi anche se so già che è impossibile.Se vuoi la realtà sono partito ieri notte,mia madre è uscita prima dall’ospedale.So che è dura da dire,dopo il bacio di ieri,ma non cercarmi.Ti prego,per tutti e due.Io ti amo,se le farfalle e le gambe che cedono significano questo,non so se provi lo stesso.Forse un noi non c’è mai stato Louis e mai ci sarà.Sappi che ho scritto questo con le lacrime,lacrime di amore per te,di frustrazione perchè non sono quel ragazzino perfetto che tutti si aspettano.Questa è una fuga.Una fuga da te e da tutti,non sono capace di spiegartelo.Ho sempre pensato a te in queste due settimane,sei stato il mio salvavita cazzo,e io ti ripago così.
E’ tutto un errore Louis,non sarei dovuto venire a Doncaster e innamorarmi.Non avrei dovuto,penso,farti innamorare di me,sapendo che non ci potremo mai rincontrare e farci una vita insieme.Sono stato un codardo e mi scuso.Ti prego,non venire a cercarmi,non chiedere di me,fai come se non fossi mai esistito.Innamorati,sposati,fai delle cazzate,ma non pensarmi ti prego.
Ti lascio,con la speranza vana che tu non mi odi.
Ti amo
Harry”

Louis rimase là mezz’ora rileggendo quelle righe.Ogni volta una parte del suo cuore veniva crepato.
Pensò che un noi ci sarebbe potuto stare,che non lo odiava.E lo amava.Lo amava follemente.
Si alzò,piegò la lettera e se la mise in tasca,poi,con estrema calma,entrò nel bar.Prese la solita colazione,quella che faceva con Harry e cominciò a piangere.La consapevolezza che quell’amore era stato soffocato lo fece morire.


SCLERO TIME
*le arrivano i sassi*
Mi odio da sola.E’ la cosa più angst che abbia mai scritto cavolo.Vabbè non mi dilungo,volevo solo dirvi che se amate una persona fatevi avanti subito e non aspettate che se ne vada.Sono 24 pagine e boh,è un tomo,comunque amo questa os perché dai,è originale
Comunque è dedicata a Giulia e ai nostri quattro mesi di amicizia ed è anche un regalo di compleanno per lei aw.
Bye-sara

   
 
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