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Autore: Ranocchia_Chan    18/01/2015    2 recensioni
[-Creepypasta-][-Creepypasta-]
(la storia è stata momentaneamente sospesa la riposterò in una nuova versione appena potrò, scusate il disagio)
DAN DAN DAAAAAAN! ok questa sarà la prima storia che porterò a compimento u.u mi ci metto di tigna ormai. Per il titolo, è probabile che verrà cambiato in futuro appena ne troverò uno più decente XD
***
La vita del killer è molto più complicata di quel che si pensa.
Oltre il piacere del sangue, oltre la cruda follia, oltre la dura corazza che ci si è costruiti addosso magari si possono avere anche delle emozioni, sepolte nell'angolo più nascosto del proprio essere, magari emozioni che si credono svanite.
I nostri amati Creeper si sono trasferiti in una nuova città.
I giovani ragazzi, su consiglio dello Slender, proveranno ad adattarsi alla vita sociale, a "ricominciare" ma di certo non avranno una facile e soprattutto noiosa permanenza a Rooksville.
Misteri, uccisioni, magie, segreti che vanno tenuti al sicuro ed enigmi da svelare attendono i nostri eroi.
Vi ho incuriosito? lo spero vivamente. ;3
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeff the Killer, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Lo trascino in una piccola piazza con un giardino alberato sul lato destro, dove dei bambini stanno costruendo un piccolo palco facendosi aiutare da alcuni adulti.

Annuso l'aria e guardo verso sinistra. Avanti a me c'è la pizzeria. Lascio andare Ben e mi fiondo al suo interno affamato come se non avessi mai mangiato. Mi avvicino ai tavoli notando che alla cassa non c'è nessuno.

Ben mi segue tastandosi il fondoschiena per la botta che gli ho fatto dare.

Mi siedo al bancone e suono il campanello.

-"Arrivo!"- Una voce dalla cucina.

La porta bianca si apre, facendo apparire un ragazzo.

Avrà più o meno diciotto anni, capelli lunghi biondo platino, acconciati in ordinate ciocche rasta, a loro volta legate in una coda sulla nuca.

Gli occhi a mandorla verdi e luminosi, sull' orecchio destro indossa un pendente con una pietra azzurra, mentre all'orecchio sinistro porta un auricolare, tipo quelli per i cellulari.

Si avvicina al bancone guardandoci con un sorriso cordiale.

-"Buon giorno! Cosa desiderate?"-

Faccio per aprire bocca ma Ben mi precede.

-"Allora, io vorrei- guarda il menù pensieroso poggiandosi un dito sulle labbra e gonfiando le guance- patatine grandi, una pepsi grande, e una capricciosa!"-

Sorride guardando il ragazzo che intanto prende le ordinazioni, e poi inizia a guardarmi.

-"Tu invece?"-

Guardo il menù indeciso mordendomi l'interno della guancia.

-"Io prendo una pizza margherita semplice ed una sprite media. Grazie."- lo guardo accennando un sorriso.

Lui ricambia il sorriso porgendoci due vassoi.

-"Cinque minuti e le pizze sono pronte!"- Ci poggia davanti le bibite e da a Ben le patatine.

-"Grazie mille"- borbotta iniziando a divorarle.

Faccio un cenno con la testa per ringraziarlo ed infilo le mani in tasca.

Sento la copertina ruvida del taqquino. Me ne ero quasi scordato!

Lo prendo e lo apro ghignando leggermente.

Ben sorseggia la coca guardandomi.

-"Osha è uello?"-

Biascica a mezza bocca protendendo il viso sul libretto.

Scanso il diario impedendogli di vedere.

-"Roba mia."- Lo guardo in cagnesco, lo vedo sbuffare e sedersi di nuovo bene.

Mi siedo di tre quarti per essere sicuro che il nano non legga. Sfoglio la seconda pagina riprendendo a leggere.

 

"Fuochi fatui.

Qui a rooksville i fuochi fatui sono molto comuni. Si possono avvistare facilmente nel bosco, al cimitero, a volte anche in spiaggia se c'è un po di nebbia.

Ho deciso di studiare i loro movimenti per circa un anno, e sono giunta a conclusioni alquanto interessanti.

Nel periodo che va dalla nostra festa d'autunno a più o meno Halloween i Fuochi fatui aumentano notevolmente, e se avvistati il loro colore è variabile da un viola chiaro, ad un azzurro ghiaccio.

Durante i mesi di Novembre e Dicembre, fino ad arrivare a metà Febbraio i fuochi fatui.."

 

Il ragazzo mi poggia davanti il piatto con la pizza destandomi dalla mia lettura.

Alzo lo sguardo e bofonchio un grazie addentando uno spicchio di pizza e riniziando a leggere.

 

"...i fuochi fauti sono in grado di emettere dei suoni, e durante il loro girovagare apparentemente senza senso , possono condurre dove l'animo della persona che li avvista si ritiene al sicuro, o addirittura dove è realmente al sicuro da un pericolo imminente. Per il resto del periodo dell'anno i fuochi fatui hanno comportamenti normali, fatta eccezione per cinque giorni di marzo nei quali i fuochi fatui si incentrano soprattutto intorno al Castello del Corvo.

Io durante la mia vita ho avuto occasione di vederne parecchi.

E mi è capitata una cosa che non ho mai notato durante gli appostamenti.

Il fuoco fatuo era a pochi centimetri da me, sentivo la sua aura, pian piano vedo il suo colore cambiare, diventare da blu cielo, ad un rosso, acceso con qualcosa di familiare al suo interno, non so spiegare bene.

Provando a toccarlo ho avvertito una sensazione strana nel petto, come se il mio cuore fosse stato pompato di colpo di aria.

Dopo quell'avvenimento non mi è più capitata una cosa simile."

 

Faccio per prendere l'ultimo spicchio di pizza, possibile che sono stato cosi veloce a finirla? Ne avrò mangiate si e no cinque fette.

Alzo lo sguardo sul piatto e noto che tutta la pizza che in teoria doveva essere rimasta è misteriosamente sparita.

Chiudo il libretto guardando Ben con gli occhi inniettati di sangue.

Sorride leccandosi le dita soddisfatto mentre sorseggia la pepsi.

-"spero ti vada di traverso brutto ladro."-

Ringhio fra i denti prendendo il portafoglio.

Il ragazzo fa il conto ed io pago torturandomi il labbro con i denti per la rabbia.

Ben si alza mordicchiando uno stuzzicadenti e salutando esce dalla pizzeria.

Il ragazzo mi porge un volantino.

-"Se ti interessa questo weekend c'è la Festa d'Autunno. C'è la fiera, il palio. È divertente! Invita chi vuoi!"- mi sorride inclinando la testa.

Guardo il volantino e poi dirigo il mio sguardo verso di lui.

-"Cosa sarebbe questa Festa? È da stamattina che ne sento parlare ma non ci ho capito un tubo."-

-"È la festa per commemorare la fondazione della città e questa tradizione si rifà ai riti propiziatori per il raccolto che si facevano nell'antichità. È molto interessante come manifestazione."-

Mi gratto il mento per poi guardarlo.

-"Ci farò un pensierino."-

-"Comunque piacere- tende la mano verso di me- io sono Simon"-

Stringo la mano diffidente, rilasciandola subito.

-"Piacere. Jeff."-

-"Siete in vacanza oppure di passaggio?"-

Prende i vassoi e li pulisce mettendoli a posto.

-"Ci siamo trasferiti qui da poco. Viviamo in un quartiere vicino al centro.>>

-"Oh! Bene! Quindi verrete al mio college. Se hai bisogno di aiuto chiedi pure!"-

Sorride grattandosi la guancia.

Ma in questa città sono tutti così gentili e smielosi?? Mi viene da vomitare.

Faccio per rispondere ma Ben si precipita dentro con uno sguardo allarmato.

-"Jeff, corri corri!!!!!"-

Mi prende il polso e mi trascina fuori quasi staccandomi il braccio.

Si dirige verso il piccolo giardinetto dove c'è una folla di adulti e bambini intorno ad una donna che piange e stringe fra le braccia un bambino svenuto.

Mi avvicino per vedere meglio la situazione.

La donna ha fatto sdraiare il bambino a terra ed un uomo sta facendo la manovra di rianimazione cercando di svegliarlo.

Forse è una mia impressione, ma è mostruosamente pallido. Troppo direi.

Intorno agli occhi ha degli aloni viola. Non si sveglia, però respira.

Mi sento una mano spingere sul braccio e spostarmi di lato.

Una ragazza si avvicina levandosi il grosso cappello da cowgirl e controlla il bambino. Sente il battito, controlla gli occhi, misura la temperatura. Da alla donna una boccetta con del liquido trasparente e li fa andare via di fretta verso l'ospedale accompagnati da un agente di scorta.

Poggia a terra la faretra e l'arco estraendo una freccia.

Due uomini dei rangers fanno sgombrare l'area da tutta la folla creatasi intorno a noi.

A terra vicino al palco ci sono delle impronte nere. Come se la terra fosse bruciata.

Mi avvicino chinandomi per guardarle. Faccio per sfiorarle ma ricevo una bacchettata con l'asta di una freccia sulla mano.

Alzo il viso e guardo la giovane con una smorfia scocciata. Appuntata sul petto ha la stella da vice sceriffo.

La vedo chinarsi alla mia altezza guardandomi dritto negli occhi.

-"Potrebbe essere elettromagnetico non toccare."-

si sistema gli occhiali con due dita e con la punta della freccia preleva un po di terriccio e lo mette in una provetta. Poi passa un dito a terra e poi annusa la terra sfregando le dita.

E meno male che non si può toccare.

Sbuffo guardanola.

-"Ero solo curioso eh."-

Si stringe il piccolo cipollotto sulla nuca rimettendosi il cappello e mettendosi dei guanti di pelle marrone. Mi guarda con superiorità stringendo con un colpo secco il laccetto del guanto.

-"La curiosità uccide a volte."- Sussurra socchiudendo gli occhi.

Fossandomi con quello sguardo da maestrina si alza e cammina nel parco affiancata da un altro agente, che fa delle foto agli elementi che la sceriffa ritiene sospetti.

Guardo intorno. Dietro un angolo del palco noto una strana bioluminescenza.

Mi avvicino con nonchalance e prendendo il coltellino a serramanico sposto leggermente un pezzo di legno scoprendo una pietra grigia con un foro al suo centro. Faccio finta di niente e mi alzo lasciando tutto al suo posto.

La ragazza mi si avvicina scrivendo su un piccolo pad.

-"Tu hai visto qualcosa? Eri presente quando è successo?"-

Faccio cenno di no con la testa.

-"Sono arrivato quando tutto era gia successo. Mi spiace."-

Assume un espressione scocciata come se fossi stato solo una perdita di tempo e messo via il pad si dirige verso un gruppo di persone alle quali inizia a fare domande e con le quali sembrerebbe aver trovato informazioni che le interessino.

Guardo verso gli alberi.

Questa cosa mi sa sospetta. Parecchio direi. Non credo sia un creeper. Avrebbe tenuto un profilo basso. Così sembra fatto a posta per attirare l'attenzione. Qualcosa si muove su un palazzo. Giro la testa verso quella direzione. Riesco a notare una figura che esce da una finestra e che poi sfreccia sul tetto correndo verso la strada che va verso il bosco. Non reagisco. Non mi va di avvertire la piccola sceriffa lì. Troppa fatica camminare fino a lei

Ben si avvicina toccandomi la spalla.

-"Jeff, mi ha chiamato Jane. Dobbiamo andare a casa, Slender sta dando in escandescenza"-

Giriamo i tacchi e torniamo a casa.

 

°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°

 

Non riesco a fare a meno di pensare a quel tizio.

Perchè tutta quella messinscena? Perchè poi non nascondere la propria natura?

Che stupido sono. Con i trucchi teatrali che ci sono oggi sarà stato facile fare quel travestimento. Però, voglio capire perchè. Porebbe anche essere vero alla fine.

Chiudo gli occhi lasciandomi cullare dalla musica.

Inizio a viaggiare con la mente, immagino la festa d'autunno, perchè.. ora sto vedendo una ragazza.

La vedo danzare armoniosamente intorno ad un grande fuoco come fosse una driade. Ha una tunica bianca, ed i capelli acconciati con dei fiori azzurri luminosi e puri

Il fuoco assume un colore rosso acceso.. come il fuoco fatuo del diario.

Le fiamme si allungano verso il cielo prendendo la forma di un grande corvo che apre le ali e plana sulla giovane investendola con la sua forza.

Al centro della fiamma vedo apparire il ragazzo che ho visto di sfuggita oggi.

Lo vedo tendere la mano verso di lei e una fiamma si stacca dal grande volatile, ora poggiatosi sulla spalla del giovane, e va a penetrare nella testa della ragazza che inizia ad urlare stringendosi la testa.

Apro gli occhi di scatto.

Che diavolo mi prende?

Troppe emozioni in un giorno solo direi.. sì decisamente è così.

Mi alzo ed esco dalla stanza. Vado verso l'ufficio che Slender si è fatto al primo piano. Percorro il corridoio silenziosamente.

Sento la voce di Slendy che parla al telefono.

Mi posiziono dietro la porta e origlio curioso.

-"No non ne ho la più pallida idea sinceramente. Non lo so, dovrebbe avere più o meno l'età di Jeff, Jane e gli altri quattro."- si dondola sulla sedia mettendo le gambe sulla scrivania.

-"Ma tu lo sai quante ragazze della sua età ci sono in questa città?? devo aspettare per forza l'inizio della scuola per trovarla. No. no.. fam.. si lo so... Agh fammi parlare Offender!!!! Dicevo. Lo so che potrei far finta di nulla. Ma lo ho promesso a sua madre. Mhmh, si ci sentiamo domani .."-

Lo vedo attaccare e sedersi. Si mette le mani nei capelli sospirando e poggiando i gomiti sulla scrivania.

Di chi diavolo sta parlando? A chi ha promesso cosa?

Prende una piccola cornice da un cassetto e guarda la foto con malinconia in un certo senso.

Busso leggermente.

Mette via di fretta la foto.

-"Avanti."-

Entro e mi avvicino a lui.

-"Senti.. io ho seri problemi a controllarmi. Oggi volevo ammazzare una ragazza. Poi con le cose strane che succedono io non so se resisto."-

Slender mi fa cenno di sedermi alla poltrona davanti a lui.

Obbedisco.

Inizio a parlargli. Inizio a liberarmi dal peso opprimente che ho sul petto.

Gli parlo della mia voglia troppo innatuarle di uccidere, della mia voglia di sangue di sentire urla e suppliche. Gli parlo dell'inquietudine che ho avuto durante la giornata, mentre mi comportavo normalmente ma dentro mi sentivo un mostro in gabbia.

Lui annuisce guardandomi.

Si alza e prende un ciondolo dalla antica libreria dietro di lui.

Me lo lancia. Lo prendo al colo con la mano e schiudendola guardo l'ogetto.

È una biglia trasparente con una scia di colore rosso all'interno.

-"Quel ciondolo racchiude la tua "anima killer" chiamiamola così se vuoi. Ogni qual volta che ti sentirai scoppiare stringila forte. Sentirai quella energia trasferirsi da te alla biglia e starai subito meglio. Fidati."-

Si siede prendendo la tazza del tè e bevendo un sorso.

Guardo la biglia inarcando un sopracciglio. Sospiro rassegnato.

Vado verso la porta.

-"Se lo dici tu. Senti..posso uscire un po stasera?"- Lo guardo aprendo la porta.

Lui annuisce con tranquillità.

Sorrido lievemente ed esco dalla stanza.

Vado in camera e prendo una felpa e la tracolla col blocco da disegno.

Metto il ciondolo al collo.

Esco di casa e inizio a girovagare per le vie della città.

Ci sono molte persone in giro, per i preparativi della festa.

Ora voglio stare da solo sinceramente.

Mi dirigo verso un sentiero. C'è un cartello con scritto "belvedere" seguo il sentiero illuminato dalla luna e da qualche rada lanterna.

Alzo lo sguardo, il sentiero è in salita, da quel che vedo arriva alle rovine di un qualche edificio, dalla torre merlata presumo sia un castello. Che sia il Castello del Corvo? Accellero il passo curioso. Le rovine sono situate su un alto promontorio. Il profilo delle rocce sembra quasi una donna che sostiene il peso della terra. Che strani i giochi della natura a volte.

Alla mia sinistra c'è solo un muro di cemento, oltre quello il vuoto e il freddo degli scogli e dell'acqua. Alla mia destra invece ci sono delle panchine illuminate da dei lampioni ed oltre quelle inizia la foresta.

Non ho mai visto una notte così bella, così, calma.

La luna è piena, splendente come non la ho mai vista prima. Arrivo in cima al promontorio. Mi siedo a terra poggiandomi addosso al muro del castello. Metto le cuffie e prendo il blocco da disegno iniziando a imbrattare il foglio.

La matita scorre veloce e fluida sul foglio. Non so cosa sto disegnando. Non mi piace progettare. Mi piace iniziare un lavoro ed avere la sopresa per cosa verrà fuori una volta terminato.

Una brezza marina leggera come un respiro mi scompiglia i capelli.

Sento nell'aria un odore dolce, come di frutta fresca, unito all'odore del mare e al fresco della sera.

Finisco il disegno lo guardo con curiosità.

Ho disegnato un cervo, bianco come la luna stessa, con le corna adornate da centinaia di teschi. Sulla schiena del cervo nascono due grandi ali nere, gocciolanti di sangue in alcuni punti.

Sono soddisfatto devo dire. Sono anche migliorato a dirla tutta quindi posso solo che essere contento.

Metto via il blocco e chiudo gli occhi ripenso alla telefonata di Slender.. chissà di chi stava parlando sono curioso, beh ora meglio riposarsi.

Chiudo gli occhi e mi rilasso.

Di li a poco il sonno inizia a farsi sentire, metto il cappuccio della felpa poggiandomi al muro. Do un ultimo sguardo al cielo.

Una stella cadente scende veloce verso l'orizzonte. Non esprimo nessun desiderio, la ritengo una cosa stupida.

Chiudo di nuovo gli occhi e cado in un sonno profondo, calmo e tranquillo.

La mattina mi sveglio, sono sdraiato a terra con la testa sulla borsa.

Il blocco da disegno è vicino a me a terra.

Che strano ero sicuro di averlo messo dentro la borsa..

Mi siedo e lo prendo in mano.

Con sorpresa noto una scritta sul foglio dietro a quello del disegno.

 

"Il re Corvo sta tornando. La strega sarà presto sua regina."

 

Guardo la scritta sbigottito, è scritta con un inchiostro rosso lucido ed opaco, lo sfioro con un dito, è ancora fresco.

Avvicino il dito al naso annusando l'inchiostro.

Questo odore... Non può essere. Spalanco gli occhi. Questo.. è sangue.

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice :D

Perdonatemi se il capitolo è scritto un po male ( tanto che Offender sembra un principe azzurro u-u") spero che non abbia velocizzato troppo le cose T-T se avete consigli sono bene accetti u.u Bene Bene u.u come avevo detto i guai iniziano eh eh penso che Jeff impazzirà davvero a breve u.u
Jeff- e tu mi paghi lo strizzacervelli u_u
Ran- se se contaci amorino :'3 io il cervello neanche so dove è di casa XD come posso pagarti qualcuno che serve per qualcosa che io non so cosa è? u.u
Jeff- .-. *face palm*
Ran- comuuunque u.u Ringrazio Neko_chan14 per aver recensito ^w^ spero la storia continui o inizi a piacervi, se sì recensite pure con una lavagnetta magica(?), ci vediamo nel prossimo capitolo! Bella unicorni arcobaleno! >wO *batte un cinque mentale*

   
 
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