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Autore: keepcalmandwrite    18/01/2015    1 recensioni
"Tutto ciò che ho fatto da quando ti ho vista nascere è stato soltanto per te, aggiungo nei miei pensieri, non so come reagirebbe se le confessassi così tanto."
Un momento tra Jacob e Renesmee, ormai in età adolescenziale. Narrazione dal punto di vista di Jacob. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Il ramo di un albero, scosso dal gelido vento invernale, sbatte prepotentemente sull’imponente vetrata della stanza. Improvvisamente apro gli occhi, confesso che il rumore mi ha spaventato, e riacquisto lucidità poco a poco. Non mi ero reso conto di esser caduto in dormiveglia, probabilmente complici la corsa che avevo fatto nel bosco poco prima e questa coperta che mi tiene davvero troppo caldo. Aspetta, quando mi sono addormentato non c’era! Sono sicuro ce l’abbia messa addosso qualcuno, notando il sonno in cui io e Renesmee, al mio fianco, siamo precipitati dopo esserci seduti. Mi volto a guardarla: a differenza di me, lei sta dormendo profondamente. Ha la testa appoggiata al mio braccio e riesco a sentire i suoi respiri regolari.
Rimango immobile ad osservarla in quell’unico movimento di ispirazione ed espirazione, in quel corpo minuto ma in continua crescita. Renesmee cambia così in fretta che mi sembra di vedere il suo corpo che sta crescendo anche in questo momento qui, appoggiata a me. Lei, in un movimento rilassato, allunga le gambe che prima teneva vicino lo stomaco, ma la coperta che ha addosso le arriva poco più su delle caviglie, lasciando scoperti i minuti piedi. Sorrido, poiché sembra mi abbia letto nel pensiero e che con quel gesto mi abbia voluto dire “Sì, sto crescendo. Guarda, non mi arriva più neanche la coperta!”. Senza indugio mi tolgo di dosso la mia e l’appoggio delicatamente sulle sue gambe, dove l’altra non arriva più. Non nascondo di avere qualche difficoltà nel muovermi in maniera delicata, costretto inoltre ad usare un solo braccio, ma non vorrei svegliarla per nessuna ragione al mondo. Le sue labbra si incurvano leggermente in un sorriso, forse mi sta ringraziando.

Una figura appare d’improvviso di fianco la maestosa libreria di casa Cullen, voltata verso la grande vetrata, e non riesco a trattenere un sussulto. Carlisle si volta verso di me con una piccola risata sul volto.
“Cavolo, non mi abituerò mai a voi!” dichiaro in tono rassegnato.
“Scusami, non volevo spaventarti.” mi risponde prontamente lui con un sorriso gentile, poi torna a guardare fuori dalla finestra. Da quando è nata Renesmee passo molto più tempo in questa casa, ma con le entrate di scena improvvise di vampiri non ho ancora imparato molto bene a convivere.
“Dovrei dare una sistemata a quel ramo, sta graffiando la vetrata.” sospira dopo poco, continuando a guardare fuori. “Sì, dovresti decisamente”, penso dentro di me. Uno scrosciare sempre più insistente ci avverte che sta iniziando a piovere.
“Jacob, se vuoi trattenerti più a lungo sai che puoi.” mi ricorda poco dopo, voltandosi a guardarmi “Per noi è sempre un piacere accoglierti.”
“Ti ringrazio Carlisle” rispondo prontamente “ma il tempo da lupi non mi spaventa di certo!” sorrido al gioco di parole, poi sposto lo sguardo su Renesmee che sta ancora beatamente dormendo.
Il vampiro si avvicina al divano, stavolta con movimenti più lenti. “Avrei bisogno di misurarle l’altezza stasera, potresti chiederle di raggiungermi allo studio quando si sarà svegliata?” mi chiede accarezzando delicatamente i capelli alla bambina, ormai ragazza.
“Nessun problema!” gli sorrido in risposta. Lui mi saluta cordiale e in un batter d’occhio è già sulle scale che sale verso il piano superiore.
Renesmee si sottopone alle visite di Carlisle di norma una o due volte alla settimana. Il medico tiene sotto controllo ogni cambiamento di lei, del suo corpo e della sua capacità innata di apprendimento. So che Renesmee è un essere speciale, un caso quasi unico nel mondo soprannaturale in cui viviamo, per questo Carlisle la sta studiando a fondo.

Il silenzio che era sceso nella stanza viene interrotto da un improvviso scalpitare. Renesmee, che fino ad un attimo fa stava dormendo beatamente, inizia ad agitarsi nel sonno.”Cavolo, devo fare qualcosa!”, penso frettolosamente, poi appoggio le mie mani sulle sue spalle ed inizio a massaggiarle, sperando di calmarla.
“Nessie, tranquilla, è solo un brutto sogno.” le sussurro avvicinandomi, con la speranza che quell’incubo se ne vada al più presto dalla sua mente. Non pare mi abbia sentito, anzi ora sta anche ansimando qualcosa. Mi si gela il cuore nel vederla in quel modo, così improvvisamente. Nessie, cos’è che ti turba tanto? Ti prego dimmelo, lo sai che per te io affronterei qualsiasi demone. Decido infine che la cosa migliore da fare è cercare di svegliarla, perché il suo dolore proprio non posso sopportarlo.
“Nessie svegliati, stai avendo un incubo!” le dico, stavolta in tono più deciso, continuando a tenere una mano sulla sua spalla per farle sentire che le ero vicino. Ecco, finalmente apre gli occhi. Nel momento in cui riacquista lucidità, riesce visibilmente a calmarsi e si alza con la schiena.
“Scusami, non volevo essere duro con te, però avevi davvero bisogno di svegliarti.” dichiaro, guardandola in faccia. Il suo sguardo perso nel vuoto si sposta sul mio.
“Ehy Nessie stai bene? Cos’hai sognato?” le chiedo con una punta di preoccupazione.
Lei in risposta porta una mano sul mio viso. Quel tocco delicato mi fa stare subito meglio. Mi concentro sulle immagini che mi proietta nella mente, mentre i nostri sguardi continuano a sostenersi. Lei cerca sicurezza nei miei occhi, e sa che ne troverà sempre.
“I Volturi.” sospiro infine, dopo aver assistito a quelle immagini: Aro che in un giorno nevoso arriva lì, in casa sua, e senza esitazioni la fa sua prigioniera e con tutto il resto della truppa la porta via con sé, in qualche luogo sconosciuto.   
“Non succederà, vero?” lei deglutisce e ritira la sua mano. “Non torneranno a prendermi?”
“Nessie, non devi pensare ad una cosa simile!” la rassicuro prontamente. Lei abbassa lo sguardo pensierosa. Senza pensarci due volte allungo le braccia per avvicinarla delicatamente a me e stringerla.
“Non succederà mai, lo sai che la tua famiglia lo impedirebbe ad ogni costo.”
Il contatto fisico sembra farla stare meglio. Riesco a sentire il suo respiro farsi più regolare. Ora si è decisamente calmata, e sento che sta cercando di accennare un sorriso, probabilmente per non farmi preoccupare troppo.
“Sì, lo so bene questo.” sospira, poi si stacca da me per guardarmi, stavolta leggermente sollevata. “Hai ragione, è stupido ripensare a quei terribili momenti. Sono passati anni ormai.” afferma con convinzione.
“Ness, non dire così.” intervengo subito per correggerla, appoggiando una mano sulla sua spalla. “Ascoltami, è del tutto comprensibile che tu ripensa a ciò che è successo. Voglio dire, eri solo una bambina, ed è normale che tu ne sia ancora spaventata.” Mentre parlo ripenso alle temibili parole di Aro e a come avesse fatto riferimento ad un loro probabile ritorno, ma quello non era il momento di preoccuparsi. “Però devi anche sapere che non ti succederà mai niente.”
Lei fissa il pavimento, stavolta con uno sguardo che non mi rassicura affatto. Nessie, a cosa stai pensando? Quale pensiero sta attraversando la tua splendida mente in questo momento? Quell’attimo di silenzio sembra interminabile. Renesmee infine, come se avesse appena concluso un complicatissimo ragionamento che solo lei potesse capire, decide di guardarmi, stavolta dritto in faccia.
“Se quei vampiri torneranno, tu combatteresti per me?” mi chiede tutto d’un fiato. Ora mi sta guardando dritta con quegli occhi che sembrano cercare qualcosa dentro di me, così intensamente come se la risposta fosse di vitale importanza. Stavolta non si risparmia nessuna emozione, e le sue guance si tingono di un rosa vivo. A quanto pare quella domanda nasconde un significato segretamente più grande per lei.
Renesmee è una ragazzina molto intelligente, a tratti anche introversa. Il suo modo per esprimere affetto è ben lontano da parole varie ed inutili, per questo so che quel che dice ha un significato molto profondo dentro di lei. Riesco a capire come quell’esperienza di tensione ed instabilità, vissuta a pochi mesi di vita, l’abbia condizionata tanto in diversi aspetti. Questa è la prima volta che l’argomento viene discusso tra di noi. Lei si è sempre mostrata forte, con i suoi poteri e le sue abilità da vampira di cui va orgogliosa. Mai mi aveva confessato di temere ancora quella setta. Questo momento deve essere davvero importante per lei.  
“Certo che combatterò per te. Combatterò sempre per te.” Tutto ciò che ho fatto da quando ti ho vista nascere è stato soltanto per te, aggiungo solo nei miei pensieri, non so come reagirebbe se le confessassi così tanto. Lentamente avvicino la mia mano alla sua. Lei, in quel momento di totale complicità, accetta di portare la sua nella mia. Con quel gesto, sono sicuro, mi sta dimostrando la sua sconfinata gratitudine. Osservo le nostre mani che s’intrecciano: pelle dura come marmo contro pelle morbida e scottante, pelle chiara come la luna contro pelle scura come la terra. Un vampiro e un licantropo, due tribù opposte. Ma noi due, Jacob e Renesmee, siamo uniti da qualcosa di così grande che va oltre a tutto ciò. Qualcosa che lei ancora non conosce, ma che come me ne sta provando ogni effetto.
La guardo negli occhi, e riesco a notare una piccola scintilla. Dentro di lei sembra qualcosa sta cambiando. Ma d’un tratto ne sembra spaventata,  e così decide di alzarsi. Si allontana verso la finestra  per spostare lo sguardo altrove. Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, Nessie. Abbiamo l’eternità ad aspettarci, non c’è fretta.
  
 Fuori il buio si è ormai impossessato completamente del bosco e la pioggia continua a scrosciare indisturbata.  Poi torna a guardarmi, stavolta tranquilla come se il timore che aveva provato fosse ormai lontano di un centinaio d’anni.
“Jake, non farne parola con i miei. Dell’incubo, intendo. Non voglio far preoccupare nessuno inutilmente.” mi confessa con un sorriso premuroso.
Le sorrido per darle la mia parola, poi aggiungo “Sì, è vero. Bella si piazzerebbe in camera tua e ti controllerebbe per tutta la notte mentre dormi!” Scoppiamo entrambi in una risata rilassata.
 “Ora che ci penso, dovresti salire da Carlisle. Controllo di routine.” la informo. Cavolo, sembra passato un tempo infinito da quando il vampiro era entrato nella stanza, tanto è stato intenso il momento successivo.  
“Giusto.” sospira lei, poi si riavvicina al divano dove ero ancora seduto e mi tende una mano. “Dai, accompagnami!”.
In risposta le prendo la mano per accettare l’invito e di conseguenza mi alzo. Nel fare ciò, noto qualcosa che durante il resto della giornata mi era sfuggito.
“Ehy Nessie, sei cresciuta di nuovo!” mi avvicino un po’ per constatare ciò che avevo appena detto. “Guarda, mi arrivi quasi al gomito!” le faccio notare sorpreso.
Anche lei si avvicina per controllare se quell’affermazione era vera. Riesco a leggerle la soddisfazione negli occhi. “Cavolo, è vero! Jake, dobbiamo fare corse nel bosco più spesso allora, se sono questi i risultati!” ridacchia e io le sorrido di rimando.
“Carlisle ci darà la risposta ufficiale. Su, andiamo.” Le indico le scale con un cenno del capo. Lei si incammina, impaziente di mostrare al nonno quanto fosse diventata grande, mentre io la seguo. La mia mente vola alla conversazione scambiata poco prima, e in una frazione di secondo mi sembra di vedere il fuoco sacro che ci unisce. Non mi sono mai sentito così vivo prima d’ora.  
   
 
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