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Autore: Gely_9_5    18/01/2015    6 recensioni
In un mondo senza Voldemort, Lily, James e Harry partecipano ad una festa pre-scuola al Malfoy Manor.
Un'alternativa al primo incontro tra Harry e Draco descritto dalla Rowling.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Ciao a tutti!
Questo è il mio primo approccio con il mondo di Harry Potter e non mi sembrava il caso di cominciare con una long.
L’idea è partita da un forte mal di testa ed una notte insonne. Brutta storia, eh? Eppure non è uscita molto male…
Volevo descrivere un “alternativo” primo incontro tra Harry e Draco, in un utopico mondo senza Voldemort, senza Mangiamorte e simili problemi.
Questa OS, quindi, non ha nulla a che vedere con il primo libro: Lily e James sono vivi, Sirius non è ad Azkaban, Lucius non attende il ritorno del Signore Oscuro e tutti vivono in pace e amore…
Spero vi piaccia!
Aspetto i vostri commenti!
BUONA LETTURA!

 

I PERSONAGGI APPARTENGONO A J.K.ROWLING.

 


‹‹ Harry, tesoro sei pronto? ››
Il bambino, sentendosi chiamare, si voltò.
‹‹ Sì, mamma. ›› rispose. ‹‹ Ancora non capisco perché dobbiamo andare a questa cena… ›› borbottò poi.
Lily sorrise, accovacciandosi davanti a suo figlio. Incrociò il suo sguardo con quello del piccolo Harry: due paia di occhi della stessa tonalità di verde si osservarono.
‹‹ Te l’ho detto, Harry. Saranno presenti tutti i tuoi futuri compagni di scuola, con le loro famiglie. Non sei contento di poter fare subito amicizia con qualcuno di loro? ››
‹‹ E se non dovessero piacermi? ›› chiese infantilmente.
Normalmente non faceva tutti questi capricci, ma la presenza della madre lo faceva sempre tornare un po’ indietro negli anni, quasi non crescesse mai.
‹‹ Vedrai che ti piaceranno! La famiglia che ha organizzato questo evento è stata molto gentile ad invitare anche noi. Sarebbe scortese non presentarsi, non credi? ››
Harry, se pur di controvoglia, non poté far altro che dar ragione a sua madre.
‹‹ Sento forse qualcuno che fa i capricci? ›› chiese una voce maschile proveniente dalla stanza accanto.
Harry e Lily si guardarono e si sorrisero mentre James entrava nella stanza calzando il suo completo migliore.
Lily lo raggiunse e si scambiarono un piccolo, dolce bacio, sotto gli occhi estasiati di Harry: adorava osservare i suoi genitori durante le semplici attività quotidiane e si meravigliava sempre dell’entusiasmo che provavano entrambi nel semplice incontrarsi la sera quando James rientrava da lavoro.
Doveva trattarsi di quel sentimento che gli adulti chiamavano amore, anche se Harry, ad appena dieci anni, non poteva dire di aver capito bene di cosa si trattasse.
‹‹ Vieni qua, ometto! ›› lo chiamò suo padre.
Harry lo raggiunse in fretta. Anche James si accovacciò di fronte a suo figlio, come aveva fatto Lily poco prima, e prese a sistemargli il colletto della camicia.
A differenza di suo padre, Harry non indossava la cravatta, nonostante ne possedesse alcune. Suo padre era stato categorico: Harry avrebbe dovuto sopportare la tortura – così l’aveva chiamata – di indossare la cravatta ogni santo giorno da lì a poco più di un mese, quando avrebbe cominciato a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e James voleva risparmiare suo figlio almeno fino ad allora.
A Harry non dispiaceva indossare la cravatta. Gli dava la sensazione di essere più grande, un uomo maturo, com’era solito definirlo il suo patrigno Sirius ogni volta che lo vedeva – ovvero quasi tutti i weekend quando passava a trovarli e restava ore ed ore a parlare e scherzare con suo padre.
‹‹ Ecco fatto! ›› esclamò James appena ebbe terminato.
Quando anche sua madre fu pronta, i tre uscirono insieme dalla stanza.
Passando accanto alla porta, Harry vide di sfuggita il loro riflesso in uno specchio a grandezza naturale appoggiato al muro e, in quell’attimo, realizzò di essere davvero felice.
 
*
 
Il Malfoy Manor – era questo il nome del luogo in cui si sarebbe svolta la festa – aveva un’aria poco raccomandabile, almeno all’esterno. Fu questa la prima impressione di Harry quando con i suoi genitori raggiunse l’ampia cancellata di ferro che circondava la magione.
L’insolita frescura nell’aria e il cielo plumbeo, poi, non facevano altro che dare al luogo un’atmosfera ancora più lugubre.
Harry, da ragazzino coraggioso qual era, non si lasciò intimidire, ma ringraziò mentalmente di avere accanto i suoi genitori, pronti ad intervenire in suo aiuto in caso di pericolo.
I suoi primi timori furono subito sostituiti dalla sorpresa non appena entrarono nell’atrio principale della struttura: un elfo domestico prelevò i loro soprabiti, facendo strada attraverso un corridoio riccamente decorato, dalle pareti ricche di ritratti di famiglia e complementi d’arredo da fare invidia ad un re.
Una musica dolce li sopraggiunse e fece capir loro la direzione da prendere per dirigersi alla sala da ballo in cui la festa era da poco cominciata: una grande mescolanza di colori si parò dinanzi ai loro occhi non appena ebbero messo piede nel salone. Maghi e streghe di tutte le età riempivano l’enorme stanza, facendoli sembrare tanto piccoli ed insignificanti; alcuni gruppi di ragazzini erano sparsi qua e là e parlottavano tra di loro con entusiasmo.
James condusse sua moglie ed il piccolo Harry a conoscere i proprietari della villa nonché organizzatori della festa.
Individuò subito il signor Malfoy nella folla e li condusse da lui.
‹‹ Signor Malfoy ›› lo chiamò per attirare la sua attenzione.
Quando questi si voltò, Harry si trovò davanti l’uomo con la carnagione più chiara che avesse mai visto. I suoi capelli erano lunghi e biondi, gli occhi chiari e lo sguardo astuto.
Era un uomo di classe. Si capiva da com’era vestito, da come si muoveva. E dal suo strano modo di parlare, quando salutò i suoi genitori dando loro il benvenuto nella sua “umile” dimora.
‹‹ Questa è mia moglie ›› disse James.
Lucius Malfoy – questo era il suo nome – porse la mano a sua madre e si esibì in un baciamano degno di un film. ‹‹ Signora Potter, è un piacere fare la sua conoscenza ›› disse.
Lily ridacchiò. ‹‹ Mi chiami Lily, la prego ››
‹‹ E questo è mio figlio Harry ›› riprese James posando una mano sulla spalla del figlio.
Lucius Malfoy lo guardò e fece una smorfia che, forse, doveva essere qualcosa di molto simile a un sorriso. ‹‹ E’ un vero piacere conoscerti… Mio figlio Draco frequenterà la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts proprio come te… A proposito, dove si è cacciato? ››. L’uomo prese a guardarsi intorno.
‹‹ Oh, Narcissa! ›› esclamò appena vide sua moglie. ‹‹ Vieni, voglio presentarti i signori Potter ››.
Davanti ai loro occhi comparve la figura minuta di una donna dai capelli chiarissimi come quelli del marito, ma dai lineamenti più dolci ed un vero sorriso che le sollevava gli angoli della bocca. ‹‹ E’ un vero piacere avervi qui nella nostra casa ›› disse mentre stringeva le mani di James e Lily. Si presentò anche a Harry e, come aveva fatto suo marito poco prima, si mise alla ricerca di suo figlio.
‹‹ Oh, eccolo… ›› mormorò, indicando una testa bionda – quale sorpresa! –  nella folla. ‹‹ Draco! Draco, vieni qua, figliolo! ››
Un ragazzino magrissimo, dagli occhi di ghiaccio e il viso pallido li raggiunse e si avvicinò alla madre.
Harry riconobbe in quel gesto lo stesso che faceva lui quando si trovava in presenza di estranei: si avvicinava a sua madre e, senza darlo a vedere, cercava il contatto fisico con lei per avere la certezza che lei fosse accanto a lui per proteggerlo.
A parte l’aspetto fisico completamente diverso, Harry e Draco sembravano avere alcuni aspetti in comune e Harry, curioso com’era, non vedeva l’ora di scoprire se ce ne fossero altri.
‹‹ Draco, questo ragazzo è Harry Potter. Andrete a scuola insieme. Su, non fare il maleducato: presentati e portalo a fare un giro per la casa! ›› disse Narcissa a suo figlio.
Il biondo sorrise timidamente e porse una mano al moro. Harry la guardò per un attimo, poi la strinse con piacere, ricambiando il sorriso.
I genitori di entrambi i ragazzi si allontanarono, permettendo ai due di parlare e conoscersi e, chissà, magari fare amicizia.
‹‹ Andrai anche tu a Hogwarts quest’anno? ›› chiese Harry rompendo il ghiaccio.
‹‹ Sì, ›› rispose Draco, ‹‹ anche se mio padre avrebbe preferito mandarmi all’istituto Durmstrang… ››
‹‹ E tu? Quale preferisci? ›› gli chiese Harry.
Draco ci pensò un po’ prima di rispondere. ‹‹ In verità non lo so. Nessuno me lo ha mai chiesto, prima d’ora… ››
‹‹ Io invece ho sempre desiderato andare a questa scuola! ›› confessò Harry entusiasta. ‹‹ I miei genitori ed il mio padrino l’hanno frequentata ed io desidero seguire le loro orme ››.
‹‹ Anche mio padre è stato a Hogwarts! ›› esclamò Draco.
‹‹ Entrerai a far parte della squadra di Quiddich? ››
‹‹ Spero di sì! Io amo il Quiddich! ›› disse Draco con gli occhi che brillavano.
‹‹ Anche io! Credo sia una caratteristica di famiglia: mio padre era cercatore nella squadra di Grifondoro… ››
Draco fece una smorfia.
‹‹ Cosa c’è? ›› gli chiese il moro allarmato.
‹‹ Grifondoro? Tutti i componenti della mia famiglia sono stati smistati in Serpeverde. E’ quella la mia strada. Non dirmi che tu desideri entrare nella casa di Grifondoro? ››
‹‹ Mh… In verità sì. Come mia madre. Come mio padre. Come Sirius… ››
Draco ghignò. ‹‹ Allora, probabilmente saremo nemici ››
Harry spalancò gli occhi, scioccato. Nemici? Non aveva alcuna intenzione di essere nemico di quel ragazzo. Gli stava simpatico…
Non poté far altro che ridere, contagiando anche il biondo.
 
I due ragazzi trascorsero tutta la serata a parlare.
Draco presentò a Harry alcuni suoi amici: Blaise Zabini, che a Harry risultò subito simpatico; Pansy Parkinson, una ragazza strana con manie di protagonismo; Theodore Nott, un tipo silenzioso.
Gli fece fare anche un giro della magione ed Harry rimase incantato: la sua famiglia era piuttosto benestante, la loro villa era molto grande, ma mai come quella reggia!
‹‹ Come fai a vivere qui? ›› chiese a Draco mentre salivano le scale per dirigersi al secondo piano. ‹‹ Voglio dire, io mi perderei di certo! ››
Draco sorrise e lo guardò con superiorità. Harry non si offese: aveva notato che il ragazzo era solito fare quella faccia con tutti. ‹‹ Ormai vivo qui da anni, conosco questa casa come le mie tasche… Ti dirò che certe volte mi risulta un po’ stretta… Per questo non vedo l’ora di andare a Hogwarts: è un castello, lì non ci si annoia mica! ››
Harry non poté far altro che dar ragione al suo nuovo amico, scoprendosi impaziente di andare a vivere nella sua nuova casa.
‹‹ Questa è la mia stanza ›› disse ad un certo punto Draco, fermandosi dinanzi ad una porta.
La aprì con fare teatrale e, appena dentro, Harry non riuscì a trattenere un’esclamazione: la camera di Draco era gigantesca, con tappeti preziosissimi sul pavimento, quadri alle pareti ed un letto a baldacchino dalle tende e le coperte verdi al centro della stanza.
‹‹ Wao… ›› gemette Harry.
Draco sorrise compiaciuto. ‹‹ Bella, vero? ››
Harry riuscì solo ad annuire.
Per evitargli l’imbarazzo, Draco lo fece distrarre mostrandogli alcuni ritratti di famiglia.
‹‹ Questo, ›› disse indicando un uomo dai capelli neri in una foto, ‹‹ è Severus Piton. Sarà il nostro insegnante di pozioni a scuola ››
‹‹ Sembra piuttosto severo… ›› borbottò Harry osservandolo.
‹‹ Lo è, in realtà. Ma è un buon uomo, a modo suo… ››
Continuarono a parlare a lungo, senza rendersi conto che il tempo scorreva.
Qualcuno bussò alla porta della stanza di Draco, interrompendo le loro chiacchiere. Narcissa aprì la porta ed entrò, seguita da Lily e James che, osservando la casa, avevano sul volto la stessa espressione che aveva Harry quando era entrato.
‹‹ Ragazzi, si è fatto tardi… ›› prese a dire Lily.
‹‹ Harry, dobbiamo andare ›› disse James.
Harry annuì e si voltò per salutare Draco. ‹‹ Ciao, Draco. Ci vediamo a scuola! ››
Draco ricambiò il saluto e li accompagnò con i suoi genitori fino alla porta d’ingresso.
Harry continuò a salutarlo con la mano fino a quando il portone non si fu chiuso completamente.
 
‹‹ Allora, Draco? Ti sei divertito? ›› chiese Narcissa a suo figlio prima di andare a dormire.
‹‹ Sì, madre. Molto! ›› rispose Draco sorridendo.
‹‹ Ho notato che hai passato molto tempo con il figlio dei Potter… E’ simpatico? ››
‹‹ Sembra un tipo a posto. Peccato solo che sia intenzionato ad entrare nella casa di Grifondoro. Credo potrebbe essere un buon Serpeverde ›› disse con aria da saputello.
 
Dall’altra parte della città, Harry, sotto le coperte nella sua camera, stava rispondendo alle stesse domande.
‹‹ Sì, mamma, sono stato davvero bene! ››
‹‹ E che mi dici del figlio dei Malfoy? ›› gli chiese James.
‹‹ Draco? E’ stato molto disponibile! Ha un carattere strano, ma non è cattivo… Spero solo che a scuola avremo dei buoni rapporti! ››
‹‹ Perché dici così, tesoro? ›› chiese Lily preoccupata.
Harry rise. ‹‹ Sarà un Serpeverde! ››
Lily e suo figlio risero davanti alla strana espressione comparsa sul volto di James.
‹‹ E’ ora di andare a dormire! ››
Dopo avergli augurato la buonanotte, Lily e James uscirono dalla stanza.
Harry, rimasto solo, si preparò per dormire, contento di aver trascorso una bella serata e ancor più perché aveva trovato un nuovo amico.
Lui e Draco si addormentarono quasi contemporaneamente, con lo stesso identico sorriso dipinto sui loro volti.
  
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