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Autore: Arya Rossa    19/01/2015    3 recensioni
Anastasia e Christian sono felicemente sposati da vent'anni, hanno solo un figlio Ted, di diciotto e vivono nella loro normalità. le cose cambieranno quando a mr Grey verranno rubati dei soldi, dopo poco tempo si scoprirà che la ladra del multimiliardario non è altri che una ragazzina di soli diciassette anni: Lilith.
la ragazza con un passato burrascoso ed un presente ancora peggiore si ritroverà affidata alla famiglia Grey ed a dover lottare per nascondere a tutti ciò che le è successo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio, Theodore Grey
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Non gli era mai successa una cosa del genere. Per tanti anni le persone ci avevano provato ed in tanti modi diversi, ma… così, sotto il suo stesso naso! Mai.
Stava andando a prendere la moglie dal lavoro per pranzare con lei in un ristorante di lusso, il suo preferito, dove andavano almeno una volta alla settimana. La strada era affollatissima a quell’ora, quindi aveva detto a Taylor di lasciarlo a circa mezzo chilometro dall’edificio dove lavorava Ana, una volta arrivati scese dall’enorme suv nero ed iniziò a camminare. Si scontrò con circa cinquecento persone nel giro di dieci minuti ed un paio rischiarono anche di farlo cadere.
Arrivato davanti l’edificio rimase fuori ed inviò una mail ad Anastasia dicendole di scendere e, dopo pochi minuti, sentì la porta che si apriva e girandosi vide la sua bellissima moglie, vestita con uno dei tubini rosa chiaro che le piacevano tanto e che le aveva regalato lui stesso. Come sempre era uno splendore.
Dopo essersi salutati con un bacio a fior di labbra si avviarono, tenendosi sempre per mano.
Mangiarono, o meglio, Christian mangiò e costrinse lei ad ingoiare tutto ciò che aveva nel piatto ed intanto si raccontarono tutto quello che avevano fatto in quelle poche ore.
Quando arrivò il conto se ne accorse.
Cercò il portafoglio nella tasca interna della giacca per pagare, ma non trovò assolutamente niente. Rimase fin troppo scioccato, ma non lo diede a vedere. Chiamò la cameriera e tentò di sorridere come se nulla fosse, facendo impazzire Ana probabilmente. “Scusi, devo aver dimenticato il portafogli…”
La ragazza gli fece un sorriso smagliante sotto gli occhi gelosi della moglie come se lei non esistesse. “Non c’è problema mr. Gray. È un cliente abituale, può pagare la prossima volta” affermò senza neppure andare a chiedere al suo capo.
“Manderò uno dei miei assistenti questo pomeriggio stesso. Andiamo Ana” le sorrise più calorosamente che poteva e la trascinò via, mentre lei non capiva. “Christian, che diamine è successo?” chiese.
“Niente, non preoccuparti, mi ha vibrato il cellulare, devo tornare in ufficio urgentemente, tutto qui”
Lei si fermò improvvisamente e strattonò il braccio. “Siamo sposati da diciannove anni, credi che mi berrò questa storia così facilmente? Ti sei mr. Maniaco del controllo, non dimentichi il portafoglio e di certo non metti il lavoro prima di me, ti conosco”
Lui alzò gli occhi al cielo. “Ana, per favore” lei incrociò le braccia e Christian capì di non avere scelta. “Qualcuno mi ha rubato il portafogli. Da sotto il naso! Lo avevo quando sono uscito. Non la passerà liscia, fidati di questo, ma adesso devo capire chi è stato”
Cacciò il cellulare e fece una veloce telefonata a Taylor. Gli disse cos’era successo, semplicemente. Avrebbe pensato a tutto lui. “Devi tornare a lavoro, oppure a casa se preferisci”
“Cosa? Hanno appena rubato il portafoglio a mio marito e vuoi che torni a lavorare? Manco morta, devo fare in modo che tu non perda la tesa e sappiamo entrambi che lo farai senza di me. Non immagino neppure cosa potresti fare a quel tizio per una cosa del genere”
Christian la conosceva e sapeva di non avere alternative, di nuovo, quindi annuì. “Però andiamo a casa. Subito. Penserò a tutto da lì”
“Va bene, ma come pensi di fare senza l’auto? Hai detto a Taylor di indagare”
“Andiamo a piedi” le prese di nuovo la mano e ricominciò a trascinarla.
“Christian, ti hanno derubato, non sono in percolo di vita, calmati”
“Si, ma in quel portafogli c’erano delle carte di credito e mille dollari in contanti. Inoltre nessuno può derubare me”
“Cosa? Perché ti porti dietro tutti quei soldi? No, aspetta, non voglio saperlo”
Rimasero in silenzio tutto il resto del cammino, quando arrivarono nella casa che aveva fatto costruire apposta per loro Ted non c’era ancora, ma considerando che aveva diciotto anni ed andava all’università sicuramente era a lezione e Christian non si preoccupò. Che novità.
Passò un paio d’ore a fare telefonate ed a tentare di calmarsi, inutilmente, e ci riuscì solo quando ricevette una telefonata. “Grey” disse, come al solito.
“Mr Gray, sono Taylor. Ho trovato il ladro”
“Come? Spiegati”
“C’erano delle telecamere nei negozi tra il punto in cui vi ho lasciato e l’ufficio di mrs. Grey. Le ho guardate ed ho visto abbastanza chiaramente una persona che vi veniva addosso”
“Era una strada affollatissima, mi sono venute addosso moltissime persone”
“Si, ma solo una vi ha spinto ed è rimasta addosso a voi per vari secondi, il tempo di derubarvi cioè. E, signore, è successa anche un’altra cosa. Sono spariti cinquemila dollari dal suo conto in  banca”
Si alzò di scatto dalla scrivania. “Dove siete adesso?”
“Io e il ladro? Siamo alla stazione di polizia”
“Vi raggiungo subito” attaccò e corse verso l’uscita, naturalmente però venne bloccato da Anastasia.
“Dove stai andando? E se pregato di dirmi la verità senza costringermi a cavartela dalla bocca”
“Vado alla stazione di polizia, torno presto”
“Vengo con te” continuò lei con tutta calma e mentre prendeva un copri spalle.
“Non pensarci…”
“Non era una domanda. Senti, puoi permettermi di venire subito o puoi andartene e farmi prendere da sola la macchina che mi hai regalato. La scelta è solo tua”
“Ana, non sono in vena di discutere”
“Bene, allora non discutiamo” uscì sorridendo e senza dargli la possibilità di ribattere, lui alzò gli occhi al cielo e la seguì. 
Arrivarono a destinazione in poco più di un quarto d’ora. Li vari poliziotti lo portarono in una stanza per gli interrogatori, Ana era evidentemente confusa. “Ho inviato una mail a Taylor dicendogli di portare il ladro qui per vederlo” spiegò.
“Ma perché vuoi vederlo? Ti ha rubato il portafoglio un paio d’ore fa. Fattelo ridare e mandalo in prigione o… che ne so. Non sono abituata a questo genere di cose”
“Si, è quello che volevo fare, ma Taylor mi ha detto che dovevo vederlo, io ho solo suggerito il posto. Non so perché”
Entrammo nella stanza e lo sguardo della donna subito venne catturato dallo spazio trasparente che divideva loro e il ladro. “Ecco perché” sussurrò indicando il ladro.
Girò lo sguardo anche lui e vide qualcosa che non si sarebbe mai aspettato. Dietro lo specchio c’era una ragazzina. Doveva avere al massimo sedici anni, non di più. Aveva i capelli rossi e lisci che le cadevano sulle spalle, arrivando poco sotto il seno, continuava a fissare con aria decisa e un po’ troppo menefreghista lo specchio, nonostante non potesse vedere nessuno, così i coniugi Grey notarono subito anche i suoi occhi verdi. Christian si girò verso Taylor e lo fissò sconcertato. “Che significa questo?”
”Mr Gray… è lei la ladra”
“Cosa?” Anastasia passò lo sguardo da lui, a Christian a tutti gli altri addetti alla sicurezza del marito. “Non manderemo una ragazzina in prigione”
“Ana…”
“No! È fuori discussione Christian. Quanti anni avrà? Diciassette?”
“Diciassette, manca ancora un po’ ai diciotto” la interruppe uno degli uomini aprendo un fascicolo, doveva aver avuto altri guai. “L’abbiamo trovata mentre girava per i quartieri… bassi. Ha dei vestiti in quella sacca dietro la schiena, nient’altro. Crediamo sapesse che stavamo arrivando” detto questo si allungò ridando il portafoglio al suo capo.
“Christian, non può andare in prigione. È una bambina. Ha poco più di un anno in meno di nostro figlio dannazione!” continuò Anastasia.
“Ana, calmati. Lasciateci da soli, Taylor, tu resta”
Dopo che furono tutti usciti Anastasia iniziò ad urlare di nuovo. “Christian, no. Non puoi chiedermi questo. Non mi importa che ti ha rubato mille dollari è una bambina! Ci sarà un motivo se lo ha fatto dannazione e di certo quei soldi non ti cambieranno la vita!”
Rimasero tutti in silenzio per vari minuti, poi Christian fece un respiro profondo e aprì la bocca. “Seimila dollari Ana. Taylor, cosa succederà alla ragazza?”
“Ormai siamo alla polizia Mr Gray e la denuncia è stata fatta. Ho parlato con poliziotti ed hanno detto che per lei possono fare un’eccezione mandando la ragazzina in un orfanotrofio, ma solamente fino a diciotto anni, se non troveranno una famiglia in questo lasso di tempo, vari mesi, andrà in carcere. Ci sono anche altri reati sul suo fascicolo, di poca importanza naturalmente, ma sommati ad un furto, all’uomo più importante e ricco della città può causarle guai seri”
Anastasia alzò una mano per bloccarlo, assumendo uno sguardo che avrebbe fatto commuovere e rattristare al tempo stesso davvero chiunque. “Ho sentito  abbastanza. Christian. È un bambina, ti prego, non farla finire in prigione per questo”
“Cosa vuoi che faccia Ana? Spiegami cosa vuoi da me per favore perché oltre a mandarla in orfanotrofio non ho idee, stai esagerando inoltre. Ricordati che è una ladra”
“Si, ma noi non sappiamo cosa la ha spinta a rubare. Ti prego almeno parlale, non riesco a vederla andare in carcere Christian, non per mano nostra”
Lui sbuffò e senza rispondere entrò violentemente nella stanza dov’era la ragazza, lei subito alzò lo sguardo fissandolo sorridente. “Mia curiosità, perché ancora non sono in carcere? Insomma, ho derubato il grande Christian Gray sotto il suo naso e neppure se ne è accorto. Che ci faccio ancora qui?” scoppiò a ridere e lui avrebbe tanto voluto andarsene, ma pensò alla moglie ed andò a sedersi. “Dimmi, come hai fatto a trovare il mio pin per la carta di credito?”
Lei sorrise di nuovo ed appoggiò le braccia sul tavolo. “26274. Sul cellulare sono rispettivamente ANASG. Ana Steel Grey. Hai un ossessione per lei, nel tuo portafoglio c’erano solo foto sue, non è stato difficile, ci sarebbe riuscito anche un neonato con le informazioni dentro quel coso e, non per vantarmi, ma tu puoi scegliere: o sono stata abbastanza intelligente o tu sei stato esageratamente stupido”
Christian serrò i pugni e si rilassò sulla sedia. “Come ti chiami?”
“Davvero? è davvero questo che vuoi sapere?” lui si limitò a fissarla. Che era insolente era davvero dir poco ma, per fortuna, dopo un minuto lei sbuffò. “Lilith”
“Bene, Lilith, dimmi, perché mi hai derubato?”
“Mi servivano soldi, ci sono altri motivi per cui si ruba? Comunque sappi che, per tua sfortuna, non ho più un centesimo quindi non posso ridarti niente”
“A chi hai dato i soldi?” lei inarcò le sopracciglia e Christian alzò gli occhi al cielo. “Hai vestiti luridi, scarpe rovinate e una felpa vecchissima. Non hai speso i miei soldi per degli abiti e di sicuro non hai speso seimila dollari per mangiare considerando che, ad occhio e croce, sei sottopeso, quindi suppongo che tu abbia dato i miei soldi a qualcuno, chi?”
“Touchè mr Grey, sei meno stupido di quanto pensassi. Ma non ti dirò a chi li ho dati, sappi solo che quel denaro sarà utile a qualcuno e che non li userai tu per comprarti stupide macchine di lusso di cui non hai bisogno. Ora posso andare in carcere? Ho sonno”
Lui ignorò quell’atteggiamento spavaldo che mostrava, “Secondo il fascicolo che mi ha dato il mio assistente sei scappata da ogni orfanotrofio o casa-famiglia in cui sei stata, perché? Inoltre, chi ti ha aiutata?” appoggiò le mani sul tavolo di fronte a lui e lei si fece indietro sulla sedia lasciando cadere le mani sulle gambe.
Abbassò o sguardo ma dopo qualche secondo lo rialzò e sorrise. “Non dirò altro mr Gray”
Christian le fissò le braccia e notò che tremavano anche se poco. Aveva un ottimo autocontrollo sul suo viso ma il suo corpo la stava tradendo. La guardò un’ultima volta negli occhi ed uscì.
Anastasia lo guardò, delusa. Ma lui rimase impassibile. “Verrà a casa con noi” dichiarò. Sua moglie e Taylor lo fissarono. “Cosa?” domandò la prima. “Va bene che non voglio che vada in prigione ma non intendevo questo!”
“Credo che qualcuno le faccia del male”
“Ripeto, cosa?”
Christian fissò Taylor e lui, capendo uscì. “Ana, la ragazzina si mostrava sicura, ma nel momento in cui ho appoggiato le mani sul tavolo avvicinandomi lei si è ritratta e si è tesa. Ha rubato i soldi ma non li ha usati per se stessa, li ha dati a qualcuno ed ogni volta che viene adottata la aiutano a scappare. Credo che qualcuno la minacci e la costringa a fare tutto questo”
Anastasia abbassò lo sguardo. “È… terribile”
“Per questo verrà con noi, se ho ragione prenderemo quel qualcuno e poi decideremo cosa fare. Se ho torto la rimanderemo indietro. Va bene?”
Dopo almeno cinque minuti di silenzio assoluto, lei si limitò ad annuire.
  
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