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Autore: Engel_Aranel    19/01/2015    1 recensioni
Questa merda di nebbia non mi permette di vedere dove sto andando. Sto guidando lentamente mentre lo sfrigolio della radio mi tiene compagnia. Non si vede nulla. Sembra di essere immersi nel vuoto più totale. Non ho idea di dove mi trovo in questo momento, ma continuo a proseguire lungo la strada che man mano prosegue dentro la nebbia. Non ho idea di quanto tempo mi ci vorrà, ma tanto non ho fretta. Anche se ancora non capisco come merda ho fatto a ritrovarmi in questa situazione del cazzo.
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Incastrata nei pantaloni di Bill, appena visibile, c'era qualcosa di spesso e scuro. Ho subito capito di cosa si trattasse, ma voglio la conferma. Non mi ero accorta che l'avesse avuta con se per tutto questo tempo.

«Non è niente» la sua voce è un sussurro.

«A me non sembra niente...» mormoro, mentre la preoccupazione sale.

«Non deve importarti, stanne fuori».

«Io non...».

«Seriamente Ev, stanne fuori.» La voce è dura e non ammette repliche. Abbasso la testa soppesando le sue parole e cercando di decidere cos'è meglio fare. La cosa mi spaventa, ma dall'altra parte so che Bill non mi farebbe mai del male, nonostante il poco tempo trascorso, so che non lo farebbe. Eppure non li conosco, sono praticamente due sconosciuti e io sono qui da sola.

«Vieni, faccio un caffè» Bill è tranquillo e si dirige verso la cucina, lo seguo in silenzio e Tom ci imita sedendosi poi su uno sgabello dal bancone.

 

Siamo seduti tutti e tre sul divano, abbiamo chiacchierato un po' o almeno ci hanno provato e ora Tom sta facendo zapping tra i canali della TV.

«Cazzo, scegli un fottuto canale e finiscila!» brontola Bill all'improvviso, il fratello se la ride continuando il suo curiosare i programmi.

Non passa molto tempo che Bill perde la pazienza e si alza infastidito allontanandosi dalla sala e dirigendosi verso la sua stanza. Lo seguo velocemente, bloccandolo poco prima che sparisse al di là della porta.

«Scusa, io... dormo sul divano?» domando nella speranza che capisca che mi mancano le coperte.

«Sì, ti va bene? Sempre che mio fratello si levi da là, altrimenti puoi prendere la sua stanza» Scherza.

«No, mi va benissimo il divano» Non aggiungo altro, in fondo siamo a Los Angeles, non farà così freddo! Lui mi sorride dolcemente, mi da la buonanotte e si richiude la porta alle spalle. Il silenzio cala, finché un imprecazione non irrompe prepotente nel corridoio. Corro in sala, dove trovo Tom a terra, mentre si strofina un braccio.

«Ma cos-» Non riesco a finire.

«Non ti azzardare a ridere!» Esclama lui.

«Sei caduto dal divano?» domando trattenendo le risate e lasciandole libere non appena capisco che il suo silenzio è un'affermazione imbarazzata. Sul viso del ragazzo compare un'espressione tra l'offeso e l'arrabbiato, ma dopo qualche istante si addolcisce scoppiando a ridere insieme a me. Nel giro di pochi secondi è passato da uno sguardo quasi spaventoso, ad uno simile ad un bambino che scarta il regalo che ha sempre desiderato, è strano.

Non sono del tutto certa che la scelta di stare con loro sia giusta, ma non so cos'altro fare. Inoltre sono la cazzuta Ev! Di sicuro non mi faccio spaventare da questi due!

Cerco d'incoraggiarmi e di auto-convincermi, ma non credo di esserci riuscita. Tom si alza, mi da la buonanotte e se ne va, allontanandosi a passo lento e tranquillo.

Mi guardo intorno per l'ennesima volta, mentre mi avvicino al divano e mi ci siedo. Avrò davvero fatto bene a venire qui? Mi sdraio fissando il soffitto.

Dopo venti minuti, sono ancora sveglia a fissare le travi di legno che sostengono il soffitto della sala, quaranta minuti dopo anche. Un rumore però cattura la mia attenzione, muovo leggermente la testa, portando lo sguardo verso la porta della sala. Cerco di muovermi il meno possibile e provo a rimanere coricata in modo da non farmi scoprire. Il buio fortunatamente mi copre abbastanza, facendomi comparire come un'ombra. All'improvviso compare una figura scura, recupera il giubbotto dall'attaccapanni dell'ingresso. La indossa, poi sbuffa cominciando ad andare avanti ed indietro per l'atrio. Dopo qualche secondo una seconda figura si avvicina alla prima e imita le mosse dell'altro. Sono sicura che siano Bill e Tom, ma dove vanno a quest'ora? È notte fonda!

Non so cosa fare, la curiosità mi fa impazzire, ma la paura non mi fa muovere. So che non posso seguirli di nascosto, non finirebbe bene, eppure non posso neanche stare qui a casa a far niente!

I ragazzi aprono la porta e sento il rumore della serratura che scatta quando la richiudono. Mi alzo velocemente, avvicinandomi alla finestra per osservare fuori. Li vedo discutere in modo leggermente animato, poi la figura che pare essere Tom si dirige verso il garage mentre l'altro aspetta. Compare una macchina sportiva, ma il buio non mi permette di vedere altro. L'altra figura si avvicina e sale, mentre per la seconda volta noto quel luccichio incastrato nella vita del ragazzo. Mando giù il groppo alla gola e torno a coricarmi sul divano. Dove staranno andando? Che cosa mi nascondono? Non so se voglio veramente saperlo. Mi alzo per la seconda volta e decido di andare verso il corridoio. Provo la porta della camera di Tom, chiusa. Quella di Bill, chiusa. L'unica aperta è quella del bagno. Impreco e torni in sala. Perché hanno chiuso tutto? Mi guardo in giro, alla ricerca di qualcosa che mi possa essere utile, ma niente. Vado in cucina e prendo un bicchiere d'acqua, sorseggiandolo poi lentamente.

Calma, riflettiamo. Ma nessuna idea mi viene in mente. Devo scoprire dove tengono le chiavi.

Torno a sdraiarmi in sala, rassegnata e decisa a dormire.

 

«Cazzo, Tom! Fai piano!» Delle urla mi risvegliano lentamente dal mio sonno. Mi sollevo leggermente per vedere cosa succede e scorgo due figure sfocate camminare verso il corridoio. Una delle due è aggrappata all'altra e cammina zoppicando.

COSA?

Mi alzo velocemente, svegliandomi tutto d'un colpo. Cerco di raggiungere i ragazzi, ma quando arrivo nell'atrio, li vedo entrare nella stanza di Tom, richiudendosi la porta alle spalle. Mi avvicino silenziosamente, sperando di riuscire a sentire qualcosa, ma non appena mi appoggio, il legno si sposta facendomi quasi cadere. La figura di Bill mi guarda dall'alto con uno sguardo che non promette nulla di buono, provo a buttare un occhio dentro, ma il suo corpo non mi permette di vedere nulla.

«Che cazzo fai?» Domanda il biondo irritato.

«Ehm io... cercavo Tom...».

«Inginocchiata sul pavimento?» Merda.

«Ehm, no... e che..».

«Smettila di sparare cazzate, so cosa stavi facendo e ti ripeto per l'ultima volta, stai alla larga da ciò che non ti riguarda... la prossima volta non sarò così clemente» m'interrompe con la sua voce seria e dura. Quella che ti trapassa di brividi di paura. Quella che vorrei sentire il meno possibile.

«Cosa mi nascondete?» chiedo decisa.

«Mi hai sentito? Hai capito cos'ho detto?» domanda alzando la voce mentre chiude la porta della camera del fratello.

«Sì, ma io-».

«Bene, allora vedi di fartele entrare in zucca!» afferma per poi andare nel bagno.

Non me ne frega di ciò che ha detto, Tom magari mi risponderà. Mi giro verso il legno e busso. Nessuna risposta. Che stia dormendo? Di già? Beh sono tornati poco fa, dovrà recuperare il sonno.

Vado verso la cucina per preparare qualcosa come colazione, restando attenta ad ogni movimento strano nel corridoio. Sento una porta aprirsi, un'altra chiudersi. Dopo qualche minuto qualcosa torna a cigolare per poi sbattere bruscamente, alla fine un urlo agghiacciante che viene soffocato quasi subito. L'idea di abbandonare la casa si fa largo nella mia mente, ma non lo farò. Non posso scappare. Non posso scappare sempre.

Il silenzio è sceso già da un po', finisco la mia colazione e poso tutto nel lavandino. Torno in sala, recuperando il mio cellulare. Lo accendo e aspetto per vedere quante chiamate perse. In pochi istanti il telefono inizia a vibrare senza sosta, quando smette lo prendo e controllo. Ho un totale di trentadue chiamate perse e ventisette messaggi. Cazzo. Comincio a scorrere le chiamate e come sospettavo sono un misto tra Caro e Jason. Do una lettura veloce anche ai messaggi ed uno cattura la mia attenzione. È di Jason.

Ev, che cazzo di fine hai fatto?Mark si è risvegliato e chiede di te! Siamo tutti in ansia, fatti sentire!”

Mark si è risvegliato. Mark si è risvegliato. Non credo che riuscirei ad affrontarlo lucidamente, non finché è in un letto d'ospedale. Mentre sono incantata a fissare il nulla il telefono prende a vibrare impazzito. Leggo sul display il nome di Jason e il mio cuore parte in quarta. Rispondo? Lo lascio suonare? Il mio dito scorre sul tasto verde.

«Pronto? Ev?» La voce di Jason è preoccupata. «Ev? Ci sei? Stai bene? Rispondi Ev!» Continua senza sosta, ma io non riesco a reggerlo e attacco la chiamata, spegnendo il cellulare.

«Ti servirà un numero nuovo, non credo che smetteranno tanto presto» Una voce mi fa sussultare e voltare di scatto verso la porta dove Bill è appoggiato allo stipite. A torso nudo, illuminato dalla luce mattutina che entra dalla finestra. Si avvicina a me e si siete nel posto libero qui accanto.

«Già...» Sussurro.

«Hai deciso cosa fare?» Chiede con calma.

«No.» Affermo decisa. «Non credo di avere la forza di tornare» Ammetto più a me stessa.

«Eppure sei una ragazza così forte...» Dice lui.

«Seh, come no, sto scappando...».

«No, stai ragionando, scappare è un'altra cosa. E sei davvero una ragazza forte, sai, pochi decidono di mettersi contro me o Tom e tu sei una testa dura!» sorride. È meraviglioso quando sorride.

«Non so cosa c'è dietro... So che nascondete qualcosa di spaventoso, ma non ho idea di che cosa sia» il suo sguardo si scurisce. «E sono determinata a scoprirlo, anche se questo mi metterà nei guai.» la mia voce è stabile, nemmeno un sussulto.

«E poi non sei forte? Hai deciso di andare contro il peggio, cosa c'è di più?» Domanda.

«Già, preferisco buttarmi tra le braccia dell'ignoto invece che tra quelle conosciute... sono stupida, non forte» rifletto.

Lui rimane in silenzio, io anche. Lui respira tranquillamente, il mio è più affannoso. Entrambi con la mente piena di pensieri, il cuore pieno di dubbi, lo stomaco pieno d'incertezze.

«Dove siete andati stanotte?» Domando interrompendo il silenzio.

«La sai la risposta...» Dice in un sussurro e io borbotto un “non sono affari tuoi gne gne gne” cercando di imitare la sua voce, lui sorride e posa il suo sguardo su di me mentre il mio s'incatena al suo.

«Sei una bellissima ragazza, non hai bisogno di loro...» Afferma in un sussurro riferendosi ai miei compagni di viaggio mentre si avvicina leggermente a me. Io non mi muovo e neanche rispondo.

«Se rimani qui ti tratterò da principessa, ma non da principessa delle fiabe, ma da principessa cazzuta quale sei, so che non sei da romanticismo, dolcetti e fiori, lo si vede...» Continua.

«Come posso stare qui, fidarmi di voi se mi nascondete la vostra vita?» Chiedo.

«Lo facciamo per il tuo bene, meno sai e meglio è...».

«Non dopo che ho visto le pistole, Bill» affermo. «Non è qualcosa di stupido, ci sono delle armi di mezzo!» alzo il tono di voce leggermente.

«Lo so, è per questo che non possiamo coinvolgere anche te.» Si avvicina ancora un po' ed ormai sento il suo respiro sul mio lobo. Sono in astinenza da troppo, per i miei gusti, non posso resistere di più. Mi manca il contatto fisico con qualcuno, mi manca il sesso. Lui sembra capirlo e comincia a mordicchiare il mio lobo.

«No, Bill» lo respingo con poca convinzione, lui sorride e continua il suo lavoro. «Se arrivasse Tom?».

«Non arriverà..» sussurra tra un morso e l'altro.

«Bill, questo non mi farà dimenticare il fatto che non mi hai risposto» Affermo soffocando i primi gemiti.

«Lo so, lasciati andare per una volta... So che lo vuoi, perché negarlo?» Si allontana e mi guarda confuso con un sorriso malizioso. Lo fisso per qualche istante, ma non resisto a lungo che le mie labbra sono sulle sue.












Ok, in super ritardissimo, ma eccovi il settimo capitolo!!!
Iiiin ogni caso, sto pensando di non continuare la storia, non vedo riscontri da voi e non capisco se vi sta piacendo o meno...
Comunque scusate per i mega ritardi, ma faccio troppe cose tutte assieme e alla fine finisce così -.-' inoltre mi rendo conto che i capitoli non sono più lunghissimi :/
Spero in ogni caso che leggiate e che, se continuerà, voi proseguirete a leggere! :)
Bacioni,
Aranel ♥
   
 
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