Hogwarts:
- Stanza delle necessità
Era passato ormai un anno da quando si erano messi insieme dopo la sconfitta di voldemort.
Harry si sentiva strano, quella sarebbe stata una serata speciale per lui e per ginny e non sapeva esattamente cosa regalarle. Quando lei entro nella stanza, i due ragazzi cominciarono a baciarsi appassionatamente, ormai sapevano di aver superato il punti di non ritorno quando... PUFF!
-Biblioteca
- Avanti Ronald non è difficile - ripetè Hermione per l'ennesima volta, erano lì dentro da ore ormai.
Ron in realtà aveva capito l'esercizio di pozioni già dieci "non è difficile" fa. In realtà amava vedere la fronte di Hermione che si corrugava e le sue labbra che si increspavano leggermente mentre pensava. -Hermione... sei bellissima- disse lui senza pensare più a nulla. Lei si girò con gli occhi lucidi e si avvicinò a lui molto lentamente, finché... PUFF!
New York:
- Per le strade della città
-Jace passami quella spada- urlò Alec al suo parabatai e quello eseguì. Poi, uno da una parte e uno dall'altra, infilzarono il demone davanti a loro che si sciolse in una melma violacea, i due si guardarono sorridendo -E oggi sono 12- disse il biondo all'amico - io sono a 13- rispose l'altro.
-Vi sembra questo il momento di mettersi a contare i demoni che avete ucciso oggi?!- urlò Clary dall'altro lato della strada.
Jace si girò e la vide combattere, ancora non era sicuro quando la vedeva così in pericolo, ma Simon e Isabelle la stavano aiutando contro l'ultimo demone rimasto, quindi si costrinse a calmarsi.
Una volta sconfitto quello- Ragazzi, vado da Magnus- informò Alec e se ne andò salutando gli altri. Arrivato alla porta dello stregone, bussò e non appena si guardarono negli occhi... PUFF!
Lo stesso accadde nella strada dove prima era avvenuta la battaglia, all'improvviso divenne deserta.
Idris:
- Biblioteca
-Will, arrendiamoci- Tessa sospirò chiudendo l'ennesimo libro sulla storia dei fratelli silenti. -Deve pure esserci qualcosa da fare per riportare indietro Jem- replicò il ragazzo frustrato, da quando il suo Parabatai era stato costretto a diventare fratello silente per non morire, non riusciva a trovare un'ottima di pace, passava giorno e notte in biblioteca a cercare il modo di rompere la maledizione.
-Will... mi dispiace- la ragazza gli si avvicinò e gli accarezza una guancia. -Lo so Tess, dispiace anche a me- le rispose tirandola a sedere su di lui che era adagiato sulla poltrona e baciandole una guancia.
Prima che uno dei due potesse dire qualcosa... PUFF!
Il campo mezzosangue
- In giro
L'ora del coprifuoco era passata ormai da tempo. Chirone aveva già fatto il giro di ispezione delle case e aveva quasi beccato Annabeth mentre andava da Percy. Lei stava aspettando Charles con impazienza perchè non vedeva l'ora di stare con lui dato che per tutto il giorno si era allenato solo con la spada. Mentre stava ripensando al loro primo bacio, senti tre colpi alla porta della casa. Dopo aver preso i cioccolatini preparati da suo padre uscì.. eccolo tutto muscoli e sorriso. Ne lui, ne lei riuscirono a controllarsi. Si abbracciarono appassionatamente e prima che entrambi completassero il "ti amo" che avevano sulle labbra... PUFF!
-Laghetto
Il piano di Annabeth era riuscito alla perfezione, come sempre del resto. Era comodo per Percy avere come ragazza una figlia di Atena. Lui aveva pensato al pic-nic (ovviamente pieno di cibi blu), quando Annabeth era entrata dalla finestra, lui non aveva capito più nulla... Era l'unica che stava bene con la maglietta arancione del campo.
La luce della luna si infrangeva sui suoi capelli biondi e rifletteva il grigio dei suoi occhi. Percy non capiva come lei potesse essere così perfetta e, allo stesso tempo, lei non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Erano blu come il mare e azzurri come il cielo, il contrasto con i capelli era davvero straordinario, si sentiva davvero una ragazza fortunata.
Arrivati al laghetto Percy prese la mano di Annabeth e, entrati in acqua, lui creò una sorte di scudo che li proteggeva da sguardi indiscreti. Nessuno dei due riusciva a respirare e, mentre le labbra si stavano avvicinando per il loro bacio subacqueo... PUFF!
Distretto 12:
-Villaggio della vittoria
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Peeta! Dove sei? – gridò Katniss dalla cucina, il ragazzo arrivò correndo – Che succede? Chi ci attacca? – urlò.
-
Peeta, calmati, era solo il pane che stava bruciando, nessuno ci attacca – lei lo abbracciò, capendolo, da quando la guerra era finita nessuno dei due riusciva più a vivere in pace, entrambi si svegliavano costantemente più volte durante la notte a causa degli incubi, erano sempre preoccupati e si agitavano per niente.
- Dai, andiamo a pranzo da Effie e Haymitch – disse Katniss sciogliendo l’abbraccio, gli stampò un bacio sulle labbra, poi lo prese per mano e si avviarono alla porta, prima che potessero aprirla… PUFF!
Distretto 4:
- Villaggio della vittoria
Finnick stava guardando Annie che si era addormentata sulle sue gambe mentre leggeva il suo libro preferito.
Finnick si rese conto che il respiro di lei era diventata l’unica cosa che riusciva ancora a dargli speranza, il respiro di lei era quello di lui e viceversa, nulla sarebbe stato in grado di separarli mai più e lui non l’avrebbe permesso.
Annie si svegliò sentendo il respiro di Finnick che aumentava e diventava più pesante.
Lui si accorse che Annie era sveglia solo quando i suoi occhi incrociarono quelli azzurri di lei, la coperta che aveva addosso le era scivolata via e ora riusciva a vedere la sua pancia: ormai lei era incinta di 4 mesi.
Lei cominciò ad agitarsi, ma vedendolo tornare al presente si calmò.
Per evitare che lei facesse domande, le disse – Amore, come chiameremo il bambino se sarà femmina? – ad Annie si illuminarono gli occhi e gli sussurrò all’orecchio l’unico nome che le venne in mente – Maggie -, mentre Finnick si sporgeva per baciarla… PUFF!
Palazzo della regina Lissa
I raggi del sole illuminavano la stanza in cui Rose e Dimitri dormivano ancora abbracciati, era quasi un mese intero che avevano turni di guardia diversi e riuscivano a passare poco tempo insieme, ma quella notte si erano amati fino all’alba.
- Roza – lo voce dolce di Dimitri la riscosse dai suoi sogni, ma dopotutto cosa servivano i sogni quando quello più grande si era già avverato e la guardava con amore? – Buongiorno – gli sussurrò lei –Che turno hai oggi? – le chiese lui – La mattina – rispose Rose sbadigliando – Anche io – si alzarono per vestirsi, uscirono dalla camera tenendosi per mano, ma non appena misero piede nella sala del trono… PUFF!
Londra:
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Sul tetto del Big Ban