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Autore: Anown    19/01/2015    1 recensioni
Storia un po' deprimente principalmente su Vanilla e il suo rapporto con Chocola due anni prima della loro candidatura al trono. Se volete darmi un parere mi fa molto piacere indifferentemente dal fatto che sia positivo, negativo o neutro. Grazie dell'attenzione.
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chocola Meilleure, Houx, Saule, Vanilla Mieux
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Principessa la prego lasci fare a me.- disse una cuoca a una bambina con i capelli corti, biondi e leggermente riccioluti che mescolava imperterrita delle uova insieme alla farina.
-Veramente vorrei preparare la torta da sola, lei pensi a riposarsi quando sarà finita gliene darò un pezzo.- rispose la bambina che nel frattempo si era anche sporcata con l’impasto.
-Ma principessa non posso accettare, dovrei cucinarla io.- ribatte la cuoca.
-Infatti dato che si impegna sempre tanto si merita di riposarsi e comunque ho intenzione di portarne un pezzo a Chocola quindi ci tengo molto a farla con le mie mani.- insistette la bimba.
-Principessa Vanilla che cosa sta facendo?- disse una balia imponente.
-Sto facendo una torta, la prego mi lasci finire, ne darò un pezzo anche a lei.- rispose Vanilla con tono supplichevole.
-Ma principessa questo non è un compito che spetta a lei, inoltre tra poco sarà l’ora del  sonnellino.- disse la balia con tono severo.
-No, io non voglio dormire e poi non è giusto che voi facciate sempre tutto al posto mio, per voi è faticoso quindi che c’è di male se qualche volta faccio da sola dato che mi annoio pure a non fare niente.- rispose la bambina supplicando.
-Ok, va bene. Però non è vero che non fa niente da sola, lei è una bambina molto studiosa.- ribatte la balia.
-Si, però scommetto che se poteste studiare al posto mio lo fareste.- concluse la biondina.

La mattina seguente Vanilla durante la ricreazione diede una delle due fette di torta che aveva portato a Chocola che come da copione, sbadata com’era, aveva scordato la merenda.
-Grazie Vanilla. Ha davvero un bell’aspetto.- disse la rossa vivace come al solito.
-Di niente, spero solo che sia venuta bene, alla balia ed alla cuoca è piaciuta ma potrebbero avermelo detto solo per farmi contenta.- disse Vanilla molto nervosa.
-Non ti preoccupare, in ogni caso è il pensiero che conta ma scusa tu non l’hai assaggiata?- domandò l’amica.
-Sì, però non sono sicura di essere stata oggettiva nel giudizio.- mentre Chocola  avvicinava la torta alla bocca Vanilla era preoccupatissima, e se la torta fosse venuta male? E se non le fosse piaciuta? Quando l’aveva fatta non vedeva l’ora di farla mangiare all’amica ma in quel momento si era pentita di avergliela data così senza riflettere.
-Ma è buonissima! Davvero è la prima volta che ne fai una?- a Chocola era piaciuta e Vanilla ne era felicissima.
-Si è la prima volta, ti piace davvero?- Chocola per rispondere disse sì con la testa.
-Wow. È davvero bellissima, l’ha fatta la tua cuoca?- chiese una compagna riferendosi alla torta.
-No l’ho fatta io.- rispose Vanilla arrossendo.
-Si certo come no.- disse un'altra ragazza ad una sua amica ridacchiando.
-Come avete detto scusa!?- rispose furiosa Chocola alle due mentre Vanilla triste abbassava lo sguardo.
-Niente.- rispose intimorita una delle ragazze.
-Bene, allora avrò sentito male.- rispose Chocola minacciosa.
-Ehi Chocola, vieni un attimo?- disse una ragazza.
-Sì, sto arrivando.- disse Chocola e si allontanò, Vanilla rimase dov’era, non aveva mai parlato molto con quella ragazza e preferiva non essere di troppo.
Finito di parlare Chocola tornò.
-Ehi Chocola, vuoi venire con noi a giocare in cortile?- chiese un ragazzino insieme a un gruppetto di bambini.  
-Sì, certo, Vanilla vuoi venire anche tu?- Vanilla rispose facendo cenno di no con la testa.
-Aspetta, non credo che tu possa venire, facciamo giochi un po’ pericolosi, tipo arrampicarci sugli alberi e cose di questo tipo, scusa ma ci rallenteresti e basta.- disse il ragazzo.
-Non è vero, può venire comunque.- disse Chocola.
-No non fa niente, tu va pure a giocare, io rimango qua.- disse Vanilla arrossendo.
-Cosa? Ne sei sicura Vanilla?- chiese Chocola.
-Si tranquilla, mi imbarazzerei a stare lì a guardare senza fare niente. Preferisco restare qui e portarmi avanti con i compiti.- ribatte Vanilla.
-Ok, allora io vado. Ciao.- la salutò Chocola.
-Ciao.- anche Vanilla salutò.
Vanilla non voleva rimanere a guardare mentre l’amica giocava, aveva il timore che gli altri la prendessero in giro perché non era capace di arrampicarsi. In quel caso Chocola si sarebbe arrabbiata e avrebbe preso le sue difese però in questo modo si sarebbe sentita un peso per lei, meglio rimanere a studiare.
Era passato solo un minuta ma Vanilla si era già pentita di non essere andata a giocare con gli altri, del resto la ricreazione non  era fatta per studiare. In quella classe vuota lei si sentiva tanto sola così decise di uscire.
-Ma quanto è fastidiosa quella principessina?- sentite quelle parole Vanilla si fermò, a parlare era stata una ragazza dietro l’angolo del corridoio.
-Non me ne parlare, hai visto durante l’interrogazione come rispondeva? Si sente tanto intelligente ma secondo me ha degli ottimi insegnanti privati che la seguono passo passo e che le fanno tutti i compiti inoltre non è poi così brava, gli insegnanti le mettono buoni voti solo perché è la principessa.- rispose un'altra ragazza mentre Vanilla si sentiva come se le stessero ficcando un pugnale nello stomaco.
-Verissimo e poi durante gli esercizi pratici fa schifo, che razza di erede al trono è?- disse la prima ragazza infierendo sulla già scarsa auto stima della principessa.
-A proposito sai cosa mi ha detto mia madre? In realtà la madre di Vanilla non dovrebbe essere la regina, la regina dovrebbe essere la madre di Chocola.-disse l’altra ragazza ridendo, Vanilla non poteva credere a ciò che aveva sentito.
-Davvero? Non ci posso credere ma effettivamente Chocola sarebbe molto più adatta come principessa, non è molto studiosa ma perlomeno è simpatica e nelle prove pratiche è davvero  incredibile.- rispose incredula la prima ragazza.
-Già, non capisco come quelle due possano essere amiche. Probabilmente a Chocola la principessina fa pena.- a quel punto Vanilla non riuscì a trattenersi dal piangere così le ragazze guardarono dietro l’angolo e si accorsero di lei. Vanilla si sentiva imbarazzatissima ad essere guardata mentre piangeva così scappò  in cortile e cercò un posto isolato dove continuare a piangere senza che gli altri la guardassero.
Chocola era meglio di lei in tutto. Non era studiosa ma stava simpatica a tutti, era bravissima negli sport, si sapeva imporre e anche chi inizialmente la trovava antipatica poi inevitabilmente le andava dietro conquistato dal suo carattere .
A Vanilla invece venivano date attenzioni solo perché era la principessa ma era troppo timida, noiosa, imbranata e a quanto pare tutto l’impegno che metteva nello studio non la rendeva più simpatica mentre quello che metteva per migliorarsi negli esercizi pratici era inutile.
Avrebbe dovuto odiare Chocola perché rispetto a lei era perfetta in tutto tranne che nello studio? Certo che no. Chocola era la sua migliore amica, l’aveva sempre aiutata e le voleva troppo bene, non avrebbe mai potuto odiarla anche sforzandosi. Era Chocola che avrebbe dovuto odiarla, lei era solo un impiccio per l’amica. Perché Chocola le teneva sempre compagnia? Era vero che le faceva pena?
-Ehi Vanilla va tutto bene?- chiese Chocola con tono apprensivo.
-No! Non va affatto bene.- piagnucolò Vanilla –Non ho bisogno della tua pena, vattene!- continuò.
-Pena? Ma di cosa parli?- le domandò Chocolà preoccupata e perplessa.
-L’unico motivo per cui siamo amiche è che ti faccio pena  vero? Per il resto sono fastidiosa e noiosa vero? Perché dovresti perdere tempo con me.- rispose Vanilla strillando istericamente.
-Calmati, come ti possono venire certe idee in mente? Tu sei una ragazza simpatica e gentile.-  disse Chocola cercando di consolare l’amica.
-Scusa ma dove la vedi questa simpatia, sto antipatica a tutti.- ribatte Vanilla.
-Non è vero, sei un po’ timida ma non fai antipatia a nessuno.- cercò di convincerla Chocola.
-Ma se devi sempre prendere le mie difese.- le fece notare Vanilla.
-Ho capito, qualcuno ti ha insultato vero? Dimmi chi è, gliela farò pagare.- disse Chocola pensando di aver trovato la soluzione.
-Lascia perdere, non voglio essere un peso per te.- disse Vanilla cercando di asciugare le lacrime.
-Vanilla seriamente tu per me non sei un peso. Sei un ottima amica e sei gentilissima, mi hai pure portato una fetta di torta.- Chocola si avvicinò alla ragazza e l’aiutò ad asciugarsi il viso.
-Ma io non sono di compagnia, tu ti trovi bene con tutti mentre con me non puoi fare niente, io non riesco a partecipare ai tuoi giochi o a socializzare con le tue amiche, stare con me è seccante.- disse la ragazza singhiozzando.
-Si, è vero ma tu hai un carattere molto diverso dalle altre e passare tempo con loro è divertente ma lo è anche passare il tempo con te, sei l’unica che mi può aiutare con i compiti e l’unica che ha la pazienza  di fare una torta  apposta per portarmene una fetta. Sei tu che devi avere pazienza con una come me, insomma una volta ho addirittura raccontato di quella volta che hai fatto pipì  a letto e tu mi hai perdonato, conosco streghe che mi avrebbero ucciso per molto meno,  seriamente sei la strega più gentile che conosca, non vuoi nemmeno che aggredisca quelli che ti hanno insultata.- spiegò Chocola mentre accarezzava la testa all’amica.
-In realtà il motivo per cui non voglio che tu sappia chi mi ha insultato non è che sono gentile, semplicemente non voglio che te ne occupi tu al posto mio ma sono troppo timida per occuparmene da sola.- rispose la ragazza più calma.
-Se mi dici chi è stato ci parlo io, per me non è un problema.- si offrì Chocola.
-No, tranquilla, voglio occuparmene da sola, magari quando ne sarò capace lo farò.- Vanilla evitò di accennare anche quello  che avevano detto sulla madre di Chocola, anche se fosse stato vero probabilmente la rossa non ne sapeva niente.

Uscite da scuola Vanilla e Chocola incontrarono Houx e Saule.
-Ciao ragazze.- dissero i due gemelli.
-Ciao, perché siete venuti qua?- chiese Chocola.
-Te lo sei scordata? Ci eravamo messi d’accordo che dopo la scuola saremmo andati a giocare sulla montagna.- spiegò Saule.
-Ah giusto.- disse Chocola però dopo quello che era successo non le andava di lasciare sola Vanilla così ebbe una splendida idea.
-Ehi Vanilla vuoi venire anche tu?- a  Vanilla l’idea di arrampicarsi su una montagna sembrava pericolosa non divertente ma non le andava di restare in disparte così accettò.
Arrivati i bambini cominciarono ad arrampicarsi ma dopo diversi minuti, arrivati ad una certa altezza il terreno cominciò a franare così Houx e Saule volando salvarono Chocola… e Vanilla?
Vanilla cadde e si ritrovò in un crepaccio con la caviglia slogata.
-Chocola! Chocola! Houx, Saule dove siete?- cominciò a chiamare la bambina nella speranza di essere trovata ma niente da fare. La biondina si mise a piangere per alcuni minuti ma nessuno veniva, si erano ricordati di salvare Chocola ma di lei non gliene era importato nulla.
-Ehi Vanilla.- la chiamò Chocola sporgendosi sul crepaccio poi cominciò a scendere.
-È tutto a posto?- chiese la rossa.
-No, mi fa malissimo la caviglia.- disse Vanilla piagnucolando e abbracciando l’amica.
-Non ti preoccupare ora ti riporto su, aggrappati a me.- disse Chocola, Vanilla si aggrappò e le due risalirono.
-Siete due idioti, invece di occuparvi tutti e due di me perché uno di voi due non si occupava di Vanilla.- disse minacciosa  Chocola a Houx e Saule.
-Non urlare, tanto oramai è accaduto.- disse Vanilla tutta arrossata.
-Ci dispiace, non volevamo lasciarti cadere.- disse Saule dispiaciuto.
-Già. La prossima volta cercherò di occuparmi io di salvarti.- disse Houx anche più dispiaciuto del fratello.
-Tranquilli, l’importante è che io sia uscita dalla buca.- rispose Vanilla con tono tremolante.
-Dato che questi sono due incapaci se ce ne sarà bisogno ti salverò io Vanilla. Non ti preoccupare,
sarò il tuo cavaliere.- disse Chocola sicura di sé e Vanilla finalmente sorrise, almeno Chocola si sarebbe sempre preoccupata per lei e questo le sarebbe sempre bastato... forse.
  
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