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Autore: Rosablanca    19/01/2015    6 recensioni
"Deve essere questa la gioia del cuore.
Come un’unghia che ti graffia una parte del corpo che non sapevi di avere, come un senso di irrequietezza insostenibile, come un dito impertinente che picchietta la spalla. Cosa vuoi tenermi a mente, sorte ingorda? Che non c’è pace nella gioia? Che ciò che rende preziose ai nostri occhi le cose amate è il timore di perderle?"
Tutto inizia con un breve scorrere dei pensieri che si colloca in un momento del manga che a tutti noi piace tanto, e prosegue nel tempo come un what if.
Sono istantanee di momenti della vita dei protagonisti, fotografati dal flusso dei loro pensieri.
E' la mia prima pubblicazione!
Il primo capitolo è ispirato alla dolcissima "Soneanima" dei Tazenda, a cui ho rubato e tradotto le parole.
Sentito omaggio all'autore Andrea Parodi che le ha scritte.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Deve essere questa la gioia del cuore.
Come un’unghia che ti graffia una parte del corpo che non sapevi di avere, come un senso di irrequietezza insostenibile, come un dito impertinente che picchietta la spalla. Cosa vuoi tenermi a mente, sorte ingorda? Che non c’è pace nella gioia? Che ciò che rende preziose ai nostri occhi le cose amate è il timore di perderle?"


Dormi accanto a me, suono dell’anima.
Presto sarà giorno, fuori si sta illuminando.

 
Da un po’ di tempo la finestra fa da sfondo anonimo ai miei pensieri.
La sua figura si staglia velata sul muro ancora scuro della notte, la prima forma che dopo queste ore comincia a ricongiungermi alla realtà, a ricordarmi che, dopotutto, un mondo ancora c’è.
La fisso distratto, sottofondo allo scorrere di questo flusso intenso e caldo dentro alla mia testa.
Che giorno sarà oggi? Che anno? Che vita? Non lo so, non so dare una definizione ora alla nuova realtà che ci aspetta. Cosa penserai, come sceglierai di affrontarla.
E’ fitta la nebbia su quest’alba nuova. Densa come un respiro dal purgatorio, come l’incertezza sospesa di chi attende condanna. O assoluzione. Questa notte ho molto peccato con te lo riconosco, ma tanti anni d’amore renderebbero sacra qualsiasi rappresentazione, perfino un delitto.
Perché questo sarà per chiunque altro all’infuori di noi.
La vedo, primo annuncio dalla fioca lumella del sorgere del sole, dalla tenda che tu stessa hai accostato in un gesto di circostanza. Vedo ancora la tua mano accarezzare la piega di lino e spostarla, mentre assorta gettavi oltre uno sguardo noncurante.
Rivedo quei pochi minuti d’attesa attimo per attimo, impressi sul mio cuore come un marchio nella ceralacca. Dimmi, allora, quale segno hai scelto per me? Ladro? Traditore? Eretico?
Decidi amore, non importa.
Spara.
Tanto io posso anche morirne ora.
La felicità di questa notte basterebbe a consolarmi in una eternità di fiamme e pene.
 
I tuoi capezzoli brillano ancora ,
sul mio corpo pioggia di lacrime.

 
E’ una nebbia generosa, in questo mattino ibrido e nuovo.
Così docile e comprensiva da dosare la sua luce.
E’ calata su di noi come un sipario, trapunta di silenzio sui nostri corpi nudi e ancora inconsapevoli.
Una maschera sull’incertezza delle cose non dette, non rivelate, o ancora non decise.
Sembra che ti protegga, che ti aspetti. Cela senza fretta la nostra pelle nuda nell’attesa del tuo risveglio.
Ci concede tempo, a tutti e due. A te perché ti possa abituare attraverso i sogni a un mondo nuovo possibile e diverso, a me per indugiare ancora un po’, assaporando il liquido bollente che lambisce il mio cervello mentre lascio che le immagini della notte trascorsa facciano da scintilla.
La luce apre la scena sul tuo viso, dal buio mi appare come l’ovale di una madonna antica. Lentamente il profumo che mi stordiva dall’ombra riguadagna una forma umana, e la tua bellezza appare e mi commuove…
Più riconosco i tuoi cari contorni, più mi rendo conto che non hai più nulla di familiare: insieme al giorno sei nuova anche tu.
C’è una parte di te che non avevo mai esplorato prima di stanotte, ne avvertivo l’ esistenza, eppure la porta della tua anima era sprangata. Ma tra le mie braccia non hai potuto fare a meno di infrangere i sigilli e mi hai lasciato entrare,
nel profondo del tuo Cuore di Donna.
Là dove nessuno era mai stato.
Forse nemmeno tu in realtà.
L’ho capito dallo stupore dolce con cui il tuo sguardo si aggrappava al mio.
E adesso che ti rivedo, ti vedo per la prima volta.
 
Il tuo respiro è parola,
i tuoi fianchi nuvole e nebbia.
Ai miei occhi sembra una favola,
Dormo dentro di te.

 
Tienimi così, mia creatura inestimabile.
Ora che mi hai accolto nella tua realtà più vera non lasciarmi andare più. Persevera, ti prego, nell’accettarmi.
Ho attraversato una soglia vestita di luce così calda da farmi temere che tu te ne penta prima ancora che il mio sguardo si riprenda dall’abbaglio. Per la prima volta devo abituarmi a filtrare l’intensità della luce, anziché penetrare il buio fitto del dolore. Dammene per lo meno il tempo.
Deve essere questa la gioia del cuore.
Come un’unghia che ti graffia una parte del corpo che non sapevi di avere, come un senso di irrequietezza insostenibile, come un dito impertinente che picchietta la spalla. Cosa vuoi tenermi a mente, sorte ingorda? Che non c’è pace nella gioia? Che ciò che rende preziose ai nostri occhi le cose amate è il timore di perderle?
Svegliati, Oscar. Dimmi ancora che mi ami, dimmelo così tante volte che io possa averne a sufficienza anche per l’aldilà, che possa aver l’impressione di materializzare la parola e portarla con me.
 
Nelle mie labbra, profumo di donna.
Nei tuoi brividi, ancora fame.

 
Dunque è questo un uomo.
Un corpo caldo che mi avvolge, forte e dolce allo stesso tempo. Un corpo che mi culla, un’anima complementare alla mia.
Al mio Cuore di Donna.
E dire che ho passato una vita a voler essere qualcosa di diverso da questo, qualcosa che non sono né che avrei mai potuto essere. Solo ora lo posso davvero capire.
Non ho mai saputo mentire a nessuno, tranne che a me stessa.
E non so mentire nemmeno ora: se aprissi gli occhi, vi leggeresti chiaramente che il tuo sguardo mi preme addosso come un vento impetuoso.
Mi fai sentire nuda, semplicemente, meravigliosamente spoglia da ciò che è inutile, ovvero tutto all’infuori di noi. Vestita però da ciò che più mi serve: l’amore. Il tuo.
Sì, il tuo sguardo è un manto che mi copre di mondi nuovi mai neanche mai sognati.
Beffardo corpo. Ho passato una vita intera a rinnegarti, e guarda ora cosa mi fai.
Infedele e testardo corpo di donna. Seni che puntano, schiena che si inarca, voce che ti incalza, fianchi che ondeggiano… Cosce che ti abbracciano…
Anni a costringerlo, ma pochi attimi affinché con prepotente naturalezza esplodesse verso ciò per cui è stato davvero creato.
Sorprendente, imbarazzante, nuovo corpo di donna, che con foga ti dai al tuo uomo come se sempre fosse stato così, che senza che ti debba essere insegnato un solo passo accetti il suo invito a danzare.
Sei un ballerino superbo, corpo di donna. Hai saputo tenere il passo.
Hai estasiato e sorpreso entrambi con la tua dote innata, e ne sono felice.
Sono felice che non ti siano di dimestichezza solo spade, fucili e andature marziali.
E tu, dolce ossessione di questa notte appena trascorsa, sarai paziente con me?
Ricominciare dal principio richiede coraggio e tempo, ed io ora devo riprendere dai primi vagiti in avanti.
Mi hai trasformata in una materia nuova e ora mi occorre il modo di plasmarmi. Troverò una forma che si addica al temperamento dei nostri sentimenti, ti darò modo di varcare quella soglia che da tempo meriti e attendi, lo stipite della mia vita confusa. Cercherò di darvi ordine, per te.
Perché il calore che mi hai trasmesso questa notte dilaga in me nonostante il protrarsi delle ore, vorrei racchiuderlo e trattenerlo ma so che in verità non occorre, perché me lo donerai ancora e ancora, rinnovato e sempre più vivo.
 
Tu sei la mia sabbia
Io sono la tua onda
Il sudore è il nostro mare.
 
Suono d’anima
.

I testi in corsivo appartengono alla canzone "Soneanima" di Andrea Parodi e i Tazenda.
Grazie a tutti voi che avete letto! Spero che mi venga l'ispirazione giusta per continuare, e trasformarla nell'introduzione a una storia a capitoli! Ogni commento è bene accetto! :)
  
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