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Autore: Mimi18    20/01/2015    1 recensioni
[GDR Trama inventata.]
Serie di flashfic basate sui personaggi del GDR Apocalypse.
#1stYearTogether
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutti i gusti+uno.'
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In the flesh - Apocalypse



 

 

 

#5. You’re the antidote to everything {Twincest}

L’urlo che crepita dalle rosse labbra ha la forza di spaventarlo. Raramente Apollo si preoccupa per qualcosa, lungi da lui provare la reale paura sulla pelle – tuttavia, quando Artemis urla in quel modo, diviene completamente ed irrimediabilmente umano, odiandosi.

Si muove affannata tra le lenzuola madide del proprio sudore, il corpo è segnato dagli spasmi e la pelle del volto pallida – il colore stesso della luna è divenuto suo. Porta le dita a raschiare le braccia, graffi rossi compaiono immediatamente a rovinare l’epidermide, quando la mano di Apollo ferma la sua. È un piacevole contrasto, il calore del suo palmo contro la freddezza del proprio dorso, l’una grande e forte, l’altra piccola e tremante.

«Sono qui,» Apollo affonda il naso nei lunghi capelli rossi, sanno di fragola e improvvisamente vuole baciarla così forte che fatica a trattenersi, stringendo con la mano libera la coperta che per miracolo Artemis non ha ancora calciato a terra. «Non me ne sono andato.»

Il petto della dea si alza ed abbassa ripetutamente, come se avesse corso chilometri, come se qualcuno avesse provato a soffocarla – la mancanza, l’assenza, ora completamente sparite al semplice tocco delle dita di Apollo. Ignora il pensiero di risultare debole ai suoi occhi, spingendosi contro il possente petto e lasciandosi stringere dalle braccia forti, celando grazie ai lunghi filamenti cremisi la propria espressione sconfitta.

Apollo non dice nulla quando i piedi freddi della sorella gli sfiorano le gambe; in un’altra occasione forse se ne sarebbe lamentato, ora si limita a baciarle la nuca, compiendo carezze circolari sulla schiena nuda e così piccola rispetto a sé che domandarsi com’ella sia sopravvissuta fino ad allora è quasi d’obbligo.

«Potresti stringermi più forte?» La voce è quasi troppo bassa per essere udita, eppure Apollo esegue automaticamente quella richiesta che porta il cuore nel petto a battere più forte. È ironico come solamente due mesi prima nemmeno credesse di poterla stringere ancora, ed ora Artemis gli mostra senza alcun muro tra loro come solamente lui possa realmente farla sentire viva, reale – forte.

La labbra di Apollo baciano la sua pelle, mentre la culla contro di sé. Potrebbe andare avanti delle ore, potrebbe addormentarsi con quei capelli sparsi addosso ed i muscoli indolenziti, solo per proteggerla da qualsiasi cosa ancora le faccia così paura. Tuttavia, nel momento stesso in cui la stringe, Artemis cessa di dimenarsi o tremare, come se il semplice contatto tra le loro pelli fosse l’unico bisogno della dea. La vede sollevare gli occhi, iridi smeraldo in una cascata di rosso fiammeggiante, e le sorride.

Quando Artemis si sporge a baciarlo, Apollo comprende che il suo non è l’unico amore a riempire la stanza.

 

 

 

N/a: i personaggi all’interno di questa storia appartengono ai rispettivi autori. Non vengono utilizzati con alcun scopo di lucro.

© Apocalypse GDR.

   
 
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