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Autore: Neens O Brien    20/01/2015    1 recensioni
I'm back con il seguito di "Will we ever have our happy ending?". Vi ricordo che non seguo il telefilm, questa è semplicemente la continuazione della mia storia precedente, di cui vi lascio il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2511902
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mandy Milkovich, Mickey Milkovich, Phillip 'Lip' Gallagher
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-MANDY-

Erano giorni che quasi non riusciva a chiudere occhio. Avrebbe voluto prendersi a pugni da sola, come faceva ad essere così stupida? Probabilmente Lip l’aveva presa solo per una puttana, ma lei non era Karen Jackson, non lo sarebbe mai stata. Non era cambiata radicalmente dopo che il padre l’aveva umiliata, Mandy era sempre stata esattamente com’era in quel momento. Beh, probabilmente meno depressa, ma comunque il punto era che come poteva pretendere che Lip vedesse qualcosa di più in lei, se era la prima a non vedere altro se non una ragazza arrabbiata?

Le veniva da ridere a pensare che il suo problema maggiore era un ragazzo. Non lo schifo di quartiere in cui viveva, non la sua famiglia allo sbaraglio, non i suoi pessimi voti, no. Uno stupido ragazzo, quanto era caduta in basso.

I suoi fratelli erano usciti per andare a prendere suo padre, che quel giorno sarebbe uscito di prigione, ma lei aveva rifilato una scusa per non doverli accompagnare. La sua vita era più semplice quando Terry non c’era, ma doveva ammettere di avere addosso meno pressione rispetto ai suoi fratelli, che dovevano sempre fare il possibile per non deludere le aspettative del padre. Mandy tirava semplicemente fuori il fatto di non avere una figura femminile come riferimento, e lui allentava la presa, anche se non sempre era così semplice.

Vide dalla finestra la macchina con Iggy, Joey e Mickey allontanarsi accelerando, e tirò un sospiro di sollievo. I suoi fratelli non erano di certo dei geni, anzi Iggy e Joey avevano un quoziente intellettivo pari a zero, ma la conoscevano bene, e sapevano sempre quando qualcosa non andava. Mickey era l’unico a conoscere il vero motivo del suo strano comportamento, ma dopo un paio di giorni aveva smesso di preoccuparsi, e le sembrava strano che non fosse già andato a cercare Lip con una mazza da baseball.

Si ricordava bene che, quando gli aveva detto che Ian aveva provato a violentarla, lui era scattato immediatamente per proteggerla. Certo, non era proprio la stessa cosa, ma era raro che Mickey Milkovich facesse minacce a vuoto, e non riusciva davvero a capire il perché. Probabilmente capiva quanto lei tenesse a Lip e non voleva farla soffrire ulteriormente mandandolo all’ospedale, era l’unica spiegazione plausibile.

Mandy uscì dalla stanza, prese un pacchetto di sigarette che qualcuno aveva dimenticato sul tavolo della cucina e ne tirò fuori una. Mentre l’accendeva pensava che avrebbe dovuto darsi una mossa, fare qualcosa per riprendersi, anche solo per non darla vinta a quel coglione di Lip, così prese la borsa e uscì di casa, senza sapere dove sarebbe andata. Prese la direzione opposta a quella della casa dei Gallagher, tanto per non rischiare di imbattersi in Lip, anche se l’unica persona con cui le andava davvero di parlare era proprio suo fratello Ian.

Sapeva che il ragazzo era tornato a lavorare da pochi giorni, e solitamente toccava a lui aprire, ecco perché Mickey poteva permettersi di arrivare sempre tardi. Quando aprì la porta del negozio, lo individuò immediatamente dietro la cassa, e gli rivolse un mezzo sorriso.

-Ciao! E’ un secolo che non ci vediamo!

Lo sguardo del ragazzo si ricoprì di una patina di preoccupazione mentre la guardava, e Mandy capì che qualcuno gli aveva parlato di quello che era successo. Doveva essere stato Lip, perché che lei sapesse Ian e Mickey non erano mai andati troppo d’accordo, quindi non c’era ragione per cui il fratello dovesse parlare di lei con lui.

-Hey Mandy… tutto okay?

Mandy roteò gli occhi mentre sospirava.

-Quel coglione di tuo fratello ti ha detto cos’è successo ed ora sei preoccupato per me, vero?

C’era da ammettere che la sincerità di Ian era disarmante.

-Già. Allora, stai meglio?

Lei scosse le spalle.

-Meglio, sì. Alla fine tuo fratello è solo un coglione, mi riprenderò in fretta.

Accennò un sorriso.

-Bene, meno male. Però se devo essere onesto…

-Cosa?

-Beh, non mi uccidere, ma pensavo che avresti capito.. Non lo sto giustificando, ma sapere che fa lo stronzo per un motivo non cambia niente?

Mandy lo guardò con le sopracciglia aggrottate.

-Ma cosa stai dicendo?

-In che senso? Non è venuto a parlarti l’altro giorno?

-Non lo vedo da giorni, e l’ultima volta che abbiamo parlato mi ha detto che per lui sarebbe andato bene non vederci più.

Ian sembrava confuso.

-A me sembrava piuttosto convinto quando è uscito di casa per venire da te. Dubito che abbia cambiato idea per strada.

La ragazza non capiva. Sicuramente non era venuto da lei a dirle nulla. Ma, pensandoci bene, aveva sentito Mickey urlare contro qualcuno il pomeriggio della ‘rottura’, e dopo il fratello le aveva detto che erano solo dei testimoni di Geova, ma aveva una strana luce negli occhi. E se fosse stato Lip? E se fosse venuto da lei per scusarsi ma non ne avesse avuto occasione?

-Evidentemente Mickey deve averlo mandato via, in effetti quando è venuto a lavoro era piuttosto incazzato e mi ha detto che Lip era passato, ma pensavo che ti avesse parlato.

A Mandy piaceva che il fratello la difendesse, non che lei ne avesse bisogno, ma la faceva sentire protetta. In quell’occasione, però, avrebbe voluto che si fosse trattenuto. Sapere che Lip era venuto da lei per dirle qualcosa, anche se non sapeva cosa, le metteva in agitazione lo stomaco.

-E cosa voleva dirmi?

Ian fece un mezzo sorriso.

-Non spetta a me dirtelo, chiedilo a lui.

Gli fece il dito medio e un sorriso mentre usciva, ma come poteva presentarsi a casa di Lip? Che cosa gli avrebbe detto? Probabilmente si era già trovato qualcun’altra con cui scopare, e quindi non sarebbe nemmeno stato a casa.

Tutte queste domande nella sua testa si interruppero quando, girato l’angolo, vide proprio Lip che veniva dalla sua parte. Si stava accendendo una sigaretta, quindi non l’aveva ancora vista, e lei si avvicinò, indecisa su cosa dire.

-Hey.

‘Oh, fantastico, che frase ad effetto. Complimenti Mandy!’. Lip alzò la testa e quando la vide, il suo volto si aprì in un sorriso.

-Ciao Man, tutto ok?

Lui non poteva sapere che lei era a conoscenza delle sue intenzioni, quindi probabilmente Mandy avrebbe trovato quella gentilezza fuori luogo, se solo non avesse avuto voglia di conoscere quello che il Gallagher aveva da dire.

-Si, tutto bene. Sono appena passata a salutare Ian, e lui mi ha detto che mi dovevi parlare.

Il ragazzo parve molto concentrato sulla sua sigaretta.

-Ti ha detto che cosa dovevo dirti?

-No, ha detto solo che lo dovevi fare tu.

Lip sollevò le spalle e sembrò pensarci per qualche secondo.

-Volevo solo dirti che hai dimenticato una scatola di preservativi a casa mia. Sai, è nuova, quindi immagina vo che la rivolessi.

Dire che Mandy era stupefatta sarebbe stato un eufemismo. Era inutile aspettarsi qualcosa da uno come lui, avrebbe dovuto capirlo tempo prima. E anche se Ian aveva detto che voleva scusarsi, evidentemente ci aveva ripensato, quindi tutte le sue buone intenzioni di qualche giorno prima potevano andare a farsi fottere.

-No, puoi tenertela. Usala pure per scopare con chi ti pare, magari chiedo a Mickey se Angie è disponibile questo weekend.

Probabilmente il suo sguardo di disprezzo lasciava poco all’immaginazione, ma non le importava. Non le importava più.

O almeno così diceva a se stessa mente girava i tacchi e si allontanava di Lip Gallagher.
   
 
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