Silenzio.
C’è solo silenzio, intorno a me.
È tutto ciò che le mie orecchie sono in grado di udire.
Sono sorda dalla nascita, ma sinceramente ciò non costituisce un problema per me.
Ci ho fatto l’abitudine, con il passare del tempo.
Molti credono che io sia deficitata, a causa della mia sordità, nel mondo.
Ma si sbagliano, eccome se si sbagliano.
Perché io sono in grado di vedere ciò che sfugge agli occhi di tutti gli altri.
Particolari indifferenti, riflessi di luce, ombre e sorrisi appena accennati: cose che le persone normali non riescono a percepire in quanto troppo distratte dai suoni che giungono alle loro orecchie.
Per tale motivo sono contenta di essere sorda.
Perché posso bearmi davvero della bellezza del mondo che mi circonda senza perdere neanche un solo singolo, piccolo miracolo che la natura offre.
Però c’è qualcosa che mi rende insopportabile la mia condizione.
Mi distrugge, ed a volte mi fa desiderare di non essere mai nata.
E quel qualcosa è l’impossibilità di udire la sua voce.
Che mi chiama, mi parla, di dedica una poesia.
Che mi dice che mi ama.
Soffro, per questo.
Perché la sua voce è l’unico miracolo a cui vorrei davvero assistere, ma che so rimarrà sempre nascosto.
Alle mie orecchie.
Ed al mio cuore.