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Autore: _fex_    20/01/2015    0 recensioni
Louise Devone ha un motto che non smetterà mai di ripetere: you only live once. Ed è proprio cosí per lei, sedicenne testarda sempre pronta a divertirsi, a fare pazzie assurde, piangere e poi sorridere, perchè si vive solo una volta no?
Ha solo una paura Louise, ha paura di amare. Paura di affezionarsi troppo ad una persona ed essere abbandonata cosí, come se tutti i ricordi si evaporizzassero. Forse bisogna solo aspettare quello giusto. Sí è cosí. Ora ha solo in mente di godersi la vita senza soffrire per persone che non ti meritano. Soffrire. Pft. Louise non soffre per nessuno.
Ma se qualcuno le facesse cambiare idea?
Se qualcuno la facesse sorridere veramente?
Se qualcuno le facesse PROVARE L'AMORE?
"Lasciati amare." le sussurra Luke e finalmente, Louise si ritrova a sorridergli come non aveva mai fatto prima.
TRYING THE LOVE.
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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It's where we go, it's where we'll be
I know if I'm onto you, I'm onto you
Onto you, you must be into me.
-Haunted, Beyoncè.

*POV SAMANTA*
Ci siamo. Mancano solo le scarpe e sono pronta. Vado davanti allo specchio per vedere come sto e tutto sommato non sto niente male. I suoi occhi saranno miei.
Indosso le scarpe e mi guardo: i capelli biondi li ho raccolti con una coda mossa ma comunque alta, che mi lascia il collo scoperto. Gli occhi sono contornati con un leggero tratto di eyeliner nero e un po' di mascara e per concludere, ho applicato un leggero velo di lucidalabbra sulla bocca che sta bene con le due roselline rosa chiaro che ho ai lobi delle orecchie.
Dovevo far combaciare il tutto con il delicato vestito che indossavo, rosa pallido molto chiaro, con una cintura nera in centro che mi stringeva la vita. Mi sistemo bene le spalline che mi sfiorano la pelle, il vestito è di seta ed è terribilmente morbido il che mi ricorda le mani di Ashton. Istintivamente chiudo gli occhi e mi passo le mani sul collo.
Quanto lo vorrei qui adesso. Dio, quanto lo vorrei.
Riapro lentamente gli occhi e le mie iridi verdi focalizzano immediatamente i miei tacchi neri, lucidi.
Sorrido debolmente alla vista di quella me, dolce e delicata, raffinata, che tra qualche ora sarà sotto il Suo sguardo bramoso voglioso, seducente.
Prendo la mia giacca nera ed esco di casa aspettando Ash al cancello, che ci porterà a casa dei suoi parenti, ad un paio d'ore da qui.
Improvvisamente sobbalzo quando sento la voce bassa del riccio pronunciare un flebile "Hey Sam" che seppur semplice, mi ha scatenato un mare di brividi.
Mi volto per scrutarlo dalla testa ai piedi, è semplicemente bellissimo; indossa una maglia bianca, sopra ad essa ha una camicia dello stesso colore e i suoi pantaloni aderenti sono sempre neri come le sue converse.
Capelli tirati leggermente indietro, labbra umide e sopracciglia corrugate che valorizzano le sue iridi color nocciola.
Il mio cuore prende a battere più forte, fuori controllo.
Si avvicina a me con passo lento e mi prende i fianchi attaccandomi letterlmente a lui, avendo i tacchi riesco a guardarlo negli occhi senza alzare il viso. E' una sensazione strana e devastante, perchè non riesco a reggere il suo sguardo.
"Sei di una bellezza disarmante, Samanta." sussurra sulle mie labbra scandendo il mio nome. Comincio a tremare.
Gli prendo il collo tra le mani e sorrido leggermente abbassando lo sguardo. La sua bocca si avvicina alla mia sfiorandola, mi morde leggermente il labbro inferiore ma non mi bacia infatti si allontana da me leccandosi le sue labbra. 
Sospiro pesantemente e lo sento ridacchiare. "Maledetto lucidalabbra." sussurro.
Oh Dio, non posso averlo detto veramente.
Lui si gira verso di me prima di attraversare la strada e mi sorride "C'è tempo, non abbiamo fretta signorina Connor."
Ma perchè deve essere così seducente proprio sta sera? Dio.
Entriamo nella sua macchina e il viaggio si fa silenzioso fino a quando ci fermiamo ad un semaforo e così lui decide di rompere il ghiaccio.
"Manca ancora una mezz'oretta e siamo arrivati, come stai?" Chiede stringendo il volante.
Non è arrabbiato, vuole solo dominare la situazione e ci sta riuscendo perfettamente.
"Sto bene. Tu?" 
"Sto bene anch'io Sam." dice sorridendo, e improvvisamente si volta verso di me guardandomi.
Schiudo le labbra i suoi occhi finiscono su esse.
"Maledetto lucidalabbra" sussurra lentamente sorridendo malizioso. I suoi occhi ritornano sui miei.
Rido leggermente per evitare di dire cose inappropriate o di fare azioni che potrebbero fargli perdere il controllo.
Ritorno a guardare la strada anche se siamo ancora fermi, serro le labbra sentendo il lucidalabbra appiccicoso e lo maledisco mentalmente per la seconda volta. 
Perchè ho una voglia assurda di unire le nostre labbra. 
E mentre penso, sento la sua bocca premere sul mio collo. Non mi sono neanche accorta che si è allungato per raggiungere una mia gamba scoperta con la sua mano e la mia pelle del collo anch'essa scoperta. Chiudo gli occhi incapace di formulare pensieri. "Ashton.." sussurro sentendo la sua mano fare pressione sulla mia coscia. 
"Sei consapevole del fatto-" s'interrompe deglutendo "che questa sera potrei perdere il controllo molto facilmente." Conclude mordendomi leggermente la mia pelle.
Rabbrividisco e respiro pesantemente. "Si" sussurro leggermente. "E sai anche che tu non mi aiuti affatto se continui a spogliarmi con lo sguardo." Dice guardandomi negli occhi. 
Colpita ed affondata, e brava me.
"S-si scusa..scusami Ashton." Supplico mentalmente che ritorni alla guida perchè non resisto più, sto scoppiando c'è troppa attrazione tra noi. 
"Non ti scusare, sono io che non riesco a controllarmi e lo sai." Dice allontanandosi per afferrare di nuovo il volante e stringelo molto forte. "O no?" Si gira verso di me accigliato ed io sorrido annuendo.
E' bellissimo.

----

"Ashton tesoro mio!" Esclama sua madre, una donna più bassa di lui, una donna bellissima. Basta solo vedere il suo sorriso confortante che trasmette così tanta gioia, ma è quella gioia che è riuscita a conquistare dopo aver lottato per essere felice e si vede perfettamente.
"Ciao mamma" Dice lui stringendola. 
Sorrido guardandoli, chiunque noterebbe che non hanno mai smesso di volersi bene e li ammiro.
"Oh scusami bellezza, tu devi essere Samanta?" chiede la donna bionda.
Guardo velocemente Ashton che mi sorride a trentadue denti e ritorno con lo sguardo su sua madre.
"Si, sono io. Piacere signora Irwin." Sorrido cordialmente.
"Oh ti prego! Chiamami pure Anne" Ricambia lei sorridendo ed io mi sono sentita subito a casa. Guardo di nuovo Ashton che mi fa l'occhiolino.
Diciamo che per più di un'ora, oltre a mangiare, la famiglia Irwin non ha fatto altro che farci complimenti su come stiamo bene insieme io e il riccio, anche se ho notato che il viso del patrigno di Ashton si nascondeva uno sguardo quasi disgustato, ma non capisco il perchè, spero solo che mi stia sbagliando. Il fratellino Harry è semplicemente un amore, ho compiacevolmente notato che la sua figura maschile preferita è il fratello maggiore e non esiste cosa più bella se non i suoi grandi occhi blu fissi su Ashton curiosi e attenti ad ogni cosa che gli racconta. Solo guardandoli ora insieme capisco che per Harry e Anne, Ashton è sempre stato il loro eroe nei momenti più brutti e difficili e lo capisco dal modo in cui lo guardano e gli sorridono.
A distrarmi dai miei pensieri è la voce di Anne che mi chiama dalla cucina. Io, imbranata come sono, mi alzo goffamente dal divano dove Ashton e Harry stanno giocando e mi dirigo verso la cucina ma non vedo il patrigno di Ash, sarà andato a dormire senza averci detto niente. O è molto strano quell'uomo, oppure non si sente bene.
"Eccomi Anna" Le dico cordialmente. Lei sta lavando i piatti ma mantiene quel sorriso che ho imparato ad apprezzare.
"Sai Samanta, Ashton mi parla tanto di te. E non te lo sto dicendo per farti rendere conto che lui ti ama veramente perchè penso che tu lo sappia già.  Te lo dico perchè da quando sei entrata nella sua vita è tornato a sorridere come faceva quand'era piccolo, l'hai reso davvero felice Samanta e io non so come ringraziarti per questo." Dice.
Sorrido e mi permetto di poggiarle una mano sulla spalla.
"E non smetterò mai di farlo Anna. Non c'è assolutamente bisogno di ringraziarmi perchè ormai la cosa è reciproca, io rendo felice lui e lui rende felice me." Rispondo sinceramente.
"E ne sono felice. Ma vedi, quello che sto cercando di dirti è che per rendere felice Ashton ce ne vuole, non ci sono riuscita io che sono sua mamma e mi devi credere perchè so riconoscere il vero sorriso di mio figlio. Ha passato una brutta infanzia eppure non ha mai mollato, ma non è mai stato felice come merita di essere e ne sono sicura. Per me vederlo così contendo dopo tanti anni è un'emozione unica che ogni mamma spera di avere prima o poi." Dice guardandomi, commossa.
E beh, lo sono anch'io. La abbraccio spontaneamente.
"E' un onore per me, credimi Anne." Le dico asciugandomi le lacrime di gioia.
"Oh cara scusami non volevo farti piangere" si asciuga le lacrime ridacchiando "Sei davvero una bellissima ragazza."
"Grazie" Rispondo io abbassando lo sguardo arrossendo, non ci posso fare niente sono fatta così.
"Che succede qui?" Chiede Ashton entrando improvvisamente, senza il fratello. Probabilmente l'avrà lasciato in salotto a guardare i cartoni con la scusa di stare solo con me. Lo conosco.
"Niente Ashton stavamo parlando, io vado un attimo a vedere come sta papà, non si sente molto bene scusatelo." Dice Anne.
Io annuisco e le sorrido, e quando la signora Irwin è uscita dalla cucina, vedo il volto di Ashton avvicinarsi sempre di più al mio.
"Allora, tutto bene?" Chiede facendo su e giù con lo sguardo dai miei occhi alla mia bocca.
Ricordo le parole che mi ha appena detto Anne e realizzo che la fortunata qua sono io ad avere al mio fianco un ragazzo come lui, perchè in poco tempo è diventato anche il mio di eroe.
"Si adoro la tua famiglia soprattutto tua mamma abbiamo già stretto un buon rapporto." Mi sorride annuendo.
"Ma.." Dico indietreggiando, finisco sul piano della cucina e con un passo si avvicina a me stringendomi a lui.
"Ma?" Ribadisce piegando leggermente la testa, si lecca le labbra.
"Non ci siamo ancora salutati bene noi due." Sussurro.
Non riesco ad alzare la voce e so che lo sto provocando. E Dio, non ci siamo ancora baciati è assurdo.
Alza di scatto gli occhi e li punta sui miei "Non si gioca con il fuoco Samanta Connor." Dice flebilmente facendomi sedere sul piano.
"Mi sembra di averti già detto che il mio obbiettivo per questa sera è rischiare. Mettiamo che voglia giocare." Gli rispondo alzando leggermente il viso, in segno di sicurezza.
Ma sono così ubriaca d'amore che il mio cuore sta barcollando, questa è la verità.
Affonda i suoi denti bianchi nel suo sottile labbro e in uno scatto avvicina il suo bacino al mio provocandomi un sospiro più pesante del solito.
Gli stringo il colletto della maglia bianca.
"Finiresti per bruciarti." Dice con voce rauca.
"Voglio bruciarmi." Rispondo subito, senza esitare. Lui chiude gli occhi in due fessure e sorride malizioso ed io schiudo le labbra.
Avanti baciami cazzo. 
Si avvicina ancora di più a me, ma la porta si apre di scatto.
Ashton si allontana subito dal mio corpo grattandosi il capo mentre io oltre che ad essere 50 sfumature di rosso in viso cerco di rimettermi in piedi tentando di non cadere. Maledizione.
"Oh, Harry." Ash si avvicina al fratello prendendolo in braccio. 
"Cosa stavate facendo Ash?" Chiede ingenuamente il bambino. Io ridacchio e mi avvicino ai due.
Ashton guarda prima me e poi il fratello minore. "Niente che riguarda te, piccolo birbante." Dice solleticandogli la pancia.
Sono così teneri.
"Fermati! Mamma ha detto di andare in salotto!" Esclama stremato Harry.
Così dopo aver lasciato il fratello,Ash mi prende per mano e mi porta in sala dove ad aspettarci c'è solo Anne.
"Ragazzi, Ron vi fa le scuse, ma non sta per niente bene, evidentemente si è beccato l'influenza ed è prudente lasciarlo su di sopra." Dice mortificata.
"Tranquilla mamma, ce ne stavamo giusto andando. E' tardi, sono le undici passate ed è meglio se andiamo a casa." Risponde Ashton guardandomi ed io annuisco.
"Giusto ma certo, Ashton fa attenzione! Non guidare velocemente e sii prudente." Lo raccomanda Anne dandogli una pacca leggera sul sedere.
"Mamma! Avanti sono bravo a guidare." Dice lui avvicinandosi ai cappotti.
Ridacchio guardando Harry che ride coprendosi la bocca con le mani, lei ci fa l'cchiolino.
"Beh, quindi grazie di tutto mamma, sei stata davvero accogliente." Dice Ashton arrivato alla soglia della porta.
Si china per salutare il fratello ed io ne approfitto per abbracciare Anna che mi stringe forte a sè.
"Davvero Anna, grazie di tutto." Le dico e lei mi sorride un'altra volta "Grazie a voi della compagnia, noi siamo sempre qua."
"Ciao Harry!" Dico infine al piccolo e lui mi abbraccia.
"Ma quindi tu sei la moglie di mio fratello?" Chiede improvvisamente.
Divento paonazza.
"Harry!" Esclama Anna.
"Ancora per poco" Gli risponde Ashton sorridendo. Oh Dio l'ha detto davvero.
"Ashton!" Esclama ancora una volta Anne imbarazzata. Scoppio a ridere perchè evidentemente è più in imbarazza lei di me.
"Saluta papà" Sussurra Ashton tornando serio.
"Certo, a presto ragazzi e buona fortuna per tutto" Risponde Anne sorridendoci per l'ultima volta, prima di rientrare in casa con il piccolo.
Ci giriamo e con passo veloce ritorniamo alla macchina, ma prima di salire sento le mani di Ashton che mi fanno voltare completamente verso di lui.
"Ora, ci aspettano due ore di viaggio che possono diventare due secondi se solo facessimo tutto molto velocemente e tu-" dice poggiandomi sulla portiera "dovrai stare buona senza provocarmi, mh?" 
"Senti un po' riccio, sei stato tu prima a poggiare poco delicatamente la tua bocca sul mio collo!" Dico spazientita, cercando di non urlare.
"Poco delicatamente" Ripete lui emettendo un risolino.
"S-si" Gli rispondo. 
E' stupendo, sempre.
Piega la testa per poggiare le sue labbra ancora su quel pezzo di pelle non marchiato, per adesso. La sua bocca comincia a compiere un movimento molto lento e la cigliegina sulla torta è la sua calda lingua che ad un tratto prende a fare cerchi immaginari sul mio collo.
Lentamente sale fino alla mia guancia, arrossata. "E così com'è signorina? Abbastanza delicato? Lo preferisce più rude il movimento o va bene così?" Chiede sarcasticamente mordendomi la pelle.
I suoi stra maledettissimi morsi.
Poggio le mani sul suo petto e chiudo gli occhi "Baciami Ashton, ti prego." Sussurro. Dovevo stare zitta, ma evidentemente ho la testa troppo annebbiata per rendermi conto di quel che faccio e dico.
Sento le sue labbra curvarsi in un sorriso e la sua lingua leccarmi, anche se in una frazione di secondo, la mia pelle.
"Si scusami principessa, non volevo sbavarti il lucidalabbra prima." Dice con voce bassa, divertito.
Apro gli occhi furiosa e lo fisso ansimando.
Può fare il bastardo quanto vuole tanto so che mollerà prima lui.
Fa per poggiare le sue labbra sulle mie ma mi scosto.
Mi sto odiando si, ma voglio farlo arrivare all'estremo solo così, voglio vedere quanto può resistere e fino a dove si spinge.
Continuo ad osservarlo e salgo in macchina. Il suo sguardo è confuso e innegabilmente eccitato.
Poi si morde il labbro e in un lampo sale in macchina.
"D'accordo Samanta, giochiamo." Dice prima di mettere in moto.
La macchina parte e il viaggio comincia.

"Mettiti la cintura." Afferma guardando la strada.
E' come se il suo sguardo urlasse sfida anche se non mi sta osservando.
"E se non la volessi mettere?" Chiedo mordendomi il labbro, mi avvicino a lui che sta guidando e poggio una mano sul suo petto dove stringo la sua maglia.
"Non fare la stupida Sam, sto guidando." Dice, faccio scendere la mano fino ad arrivare al cavallo dei pantaloni che tiro leggermente.
Ansima.
"Sam ti prego." Sussurra dopo essersi schiarito la voce. Ridacchio e torno al mio posto, so che è pericoloso fare queste cose mentre guida, ma sono certa che se questa è una sfida lui ha già perso in partenza.

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Passate due ore a stuzzicarci a vicenda, siamo arrivati a casa sua che è vuota. Probabilmente Michael e Calum saranno in un qualche pub della città mentre Luke, beh Luke è da Louise poco ma sicuro.
Scendo dalla macchina e non smetto di togliergli gli occhi di dosso, chiudo la portiera e corro verso il portone di casa sua, mi mordo il labbro guardandolo impacciato a fare tutto di fretta.
Correndo si avvicina a me e mi spinge contro la porta, ma ancora non mi bacia ed io continuo a tenere il labbro inferiore tra i denti.
Apre di scatto la porta e se la chiude alle spalle. Mi osserva malizioso. "Avanti avvicinati piccola."
Io sono dall'altra parte del salotto ed è tutto buio, così mi tolgo i tacchi per poter correre meglio infatti comincio a correre senza sapere dove sto andando mentre sento i suoi passi dietro di me.
Sicuramente ora sono in cucina, così mi posiziono dalla parte opposta del tavolo centrale, difronte ad Ashton.
"E adesso?" Chiedo col fiatone.
In tutta risposta lui si toglie la giacca nera, la maglia bianca, poi lo vedo privarsi dei jeans neri e delle scarpe.
E' in boxer davanti ai miei occhi.
"E adesso che fai?" Chiede lui, facendo spuntare un sorriso malizioso e quelle dannate fossette. "Non ti tirerai mica indietro."
Riesco leggermente a vedere quello che fa perchè la luce della luna gli sta illuminando tutto il corpo.
Mi mordo terribilmente il labbro inferiore, dannata perfezione. Non so dove riesco a trovare tutto questo coraggio, ma mi avvicino a lui che indietreggia mantenendo quel fottuto sorrisino, fino ad arrivare con la schiena al muro.
Anche se sono sicurissima che lui mi sta osservando, chiudo gli occhi gli passo le mani su tutto il torace, prende ad ansimare.
Avvicino le mie labbra alle sue e le sfioro, ed è come sfiorare la bocca di un leone affamato.
Infatti, con violenza la sua bocca si unisce alla mia e comincia a mordere le mie labbra, a leccare e a succhiare la mia pelle come se non ci fosse un domani.
Mi stringe possessivamente e una sua mano finisce sotto al mio vestito.
Il mio cervello non ragiona più, il mio cuore è in coma e il mio corpo sta in piedi solo perchè le sue braccia mi stanno stringendo a lui.
Niente in me è più funzionante.
Mi trascina continuando a baciarmi fino al piano di sopra, in camera sua, dove apre la porta con uno scatto violento e la richiude facendomi sbattere la schiena su di essa. Gemo leggermente perchè le sue labbra non mi hanno ancora lasciato la bocca.
Velocemente mi toglie il vestito e rimango in mutande e reggiseno davanti ai suoi occhi che ora luccicano e non sanno cosa guardare prima, perchè capisco che sta andando in tilt, ormai sta per perdere il controllo ed io non mi voglio tirare indietro.
"Sei bellissima" Sussurra più a sè stesso che a me. "Sei più che bellissima cazzo." Continua.
Mi gurda per un attimo negli occhi e poi torna a baciarmi, come prima. Posiziono entrambe le mia mani sulle sue spalle per poi portarle al collo fino ad immergerle nei suoi ricci, geme.
Mi prende in braccio e mi porta sul letto dove mi fa sdraiare e la sua tortura continua su tutto il mio corpo così chiudo gli occhi e mi abbandono alle sue azioni.
La sua bocca comincia a baciarmi ogni centimetro di pelle dalla fronte alle gambe e sembra non stancarsi, le sue mani finiscono dietro la mia schiena e subito mi slaccia il reggiseno che toglie con estrema calma. Ansimo sempre più forte.
Arrivato al mio petto, Ashton poggia le sue labbra su uno dei miei seni e comincia a mordere la mia pelle mentre l'altra mano non fa altro che accarezzarmi.
Questo contatto mi provoca un abisso di fremiti e brividi così mi libero gemendo perchè non riesco a trattenermi.
"Così brava piccola" Sussurra lui stringendomi possessivamente il mio seno. "Sei splendida." Continua.
Inerme continuo ad ansimare sotto di lui, ma torna a baciarmi mentre le sue mani scendono sul mio corpo.
Improvisamente però, non so come spiegarlo sarà coraggio o forse voglia di sentirlo credo, comincio ad accarezzargli la pelle del torace fino ad arrivare ai suoi boxer che gli sfilo.
E' successo tutto molto in fretta infatti lui si ferma sorreggendosi sul materasso con le mani, e mi guarda negli occhi.
"Non farlo se non ti senti pron-" Non lo faccio finire di parlare che porto una mia mano sulla sua erezione e premo.
Strizza gli occhi e si abbandona su di me appoggiando le braccia ai lati del mio corpo quasi nudo. Emette un suono grutturale.
Comincio a muovere la mano su tutta la sua erezione lentamente e lui affonda la sua testa nell'incavo del mio collo sospirando pesantemente.
Sento il suo fiato sul mio collo ed è una sensazione fantastica.
Tiro indietro la testa e inizio a muovere la mia mano sempre più velocemente e lui prende a gemere il mio nome.
Arrivato al culmine mi prende il polso e mi dice con voce strozzata per l'eccitazione "Aspetta, non adesso" 
Confusa mi alzo leggermente per vedere cosa fa e noto che si sta abbassando per togliermi gli slip. Oh Dio.
Fa penetrare un suo dito nella mia entrata, poi ne aggiunge un altro ed un altro ancora fino a farmi quasi urlare dal piacere ma tutto quello che faccio è mordermi violentemente il labbro inferiore.
Ed ora capisco che lo sta facendo per sentirmi dire che voglio di più perchè è quello che voglio, così gemo il suo nome accontentandolo.
"Ashton..di più ti prego." Lo supplico.
Ad un tratto al posto delle dita, sento qualcosa di caldo ed umido che continua ad accarezzarmi; la sua lingua entra ed esce di me con una lentezza devastante ed io non posso far altro che dimenarmi sotto di lui.
"Ashton!" Ormai ha perso il controllo, sta letteralmente dominando la situazione.
Vengo nella sua bocca e subito dopo alza la testa chiudendo gli occhi, e si lecca le labbra davanti a me.
Mentre risale per poggiare le sue labbra sul mio collo e lasciarmi l'ennesimo succhiotto, sento la sua erezione pulsare su di me e aumenta la voglia di farlo impazzire.
Intanto apre la sua bocca per mordermi e succhiarmi la pelle del collo provocando in me un urlo pieno di piacere e dolore, gli tiro i capeli indietro.
"Entra in me." Dico decisa sul suo orecchio. Lui passa lentamente la lingua nel punto preciso in cui mi ha lasciato il succhiotto e si prepara per accontentarmi. Ansimo quando sento la sua erezione sul mio punto debole e mi mordo il labbro quando entra in me.
"Ti amo" Dice improvvisamente, sembra così eccitato che non riesce a parlare.
"Ti amo Ashton." Rispondo. 
Inizia ad entrare e ad uscire in me lentamente fino a prendere un ritmo più veloce che mi fa girare la testa dal piacere.
Arrivati al culmine del piacere, urliamo i nostri nomi e lui viene in me senza preoccupazioni.
All'improvviso gli prendo il viso tra le mani e gli bacio il collo, mordendo e tirando la sua pelle. Lui ancora dentro di me,immobile ma con il fiatone,ansima sulla mia fronte leggermente umida.
Altri brividi.
"Sei mio." Sussurro sul suo collo dopo averglielo marchiato. Il mio cuore continua a parlare come se fossi completamente andata, perchè non gliel'avrei mai detto seppure lo pensi, non avrei mai trovato il coraggio di sussurargli "sei mio".
Lui geme incapace di parlare per il troppo fiatone e mi bacia la fronte, poi porta a pari altezza il suo viso sopra il mio e chiude gli occhi per far tornare il suo respiro regolare. Gli accarezzo i capelli ed esce da me provocando un gemito strozzato da parte di tutti e due.
Si accascia difianco a me, tira su le lenzuola per coprirci e mi fa voltare verso di lui.
"E tu sei mia." Mi dice abbracciandomi. Si mette a pancia in su e comincia ad accarezzarmi i capelli mentre io poggio la mia testa sul suo petto dopo avergli lasciato un leggero bacio su di esso.
Lui mi ama per quella che sono, ama i miei difetti, e non c'è cosa più bella.


*POV LOUISE*
Sto quasi per addormentarmi quando il campanello comincia a suonare senza pause.
Sbuffo e vado ad aprire.
"Ah bene! Dopo quasi un'ora di ritardo sei vivo e vegeto meno male che ci avresti impiegato dieci minuti!"
Luke Hemmings con il fiatone e una faccia sconsolata è difronte a me, ora.
"Shh ti prego scusami, ma non sai cos'è successo." Dice tra un sospiro e l'altro.
Lo faccio entrare e gli porto un po' d'acqua prima di farlo sedere sul divano.
"Avanti racconta." Dico con tono severo, ovviamente sto scherzando.
 "Prima mi devi dire che non sei arrabbiata con me e che mi ami. Ho fatto di tutto per arrivare in fretta! Giuro che non l'ho fatto apposta!" Quasi urla prima di bere un sorso d'acqua.
"Luke Robert Hemmings, ho detto racconta."
"Ok ok va bene. Ero in macchina, stavo venendo da te e ad un certo punto vedo una ragazza accascaita per terra in lacrime. Ora tu capisci che la strada era vuota lei veniva da un vicolo e non potevo lasciarla lì." Dice tutto d'un botto senza respirare.
Annuisco e corrugo le sopracciglia. "Continua"
"Così ho accostato la macchina e mi sono avvicinato a lei, mi ha detto come si chiama e mi ha spiegato che il suo ragazzo l'ha lasciata dopo averle fatto del male anche se io non ho visto nessun segno di violenza sul suo corpo. Così mi ha raccontato che lei è sola e che ha bisogno di conforto perchè ora è molto depressa soprattutto dopo quello che gli ha detto il suo ex ragazzo e ti assicuro che le ha detto di tutto. Consecutivamente mi ha dato il suo numero di telefono." Continua porgendomi il numero della ragazza. "Perchè dice che io l'ho salvata e che sono un amico ma io sinceramente non so proprio cosa farci Lou." Conclude prendendo fiato.
Dopo aver realizzato il tutto guardo il numero e poi Luke e gli chiedo "Come si chiama la ragazza?"
"Dice di chiamarsi Tracy Skylar. " Mi risponde aggrottando le sopracciglia.
"Mai sentita" Sputo sinceramente. "Già neanche io e non so proprio cosa fare con il suo numero" Dice lui esitante.
"Beh potresti chiederle come sta e bla bla insomma, ci sta provando con te no?" Dico alzandomi dal divano.
"Oh Dio sei gelosa." Sussurra osservandomi.
Io mi volto verso di lui "Mi sembra dovere." Rispondo con tono serio.
Lui si alza e si avvicina a me. "Hey hey piccola non intendevo quello, dico solo che non c'è bisogno di esserlo per una ragazza uhm..del genere, insomma a primo impatto mi è sembrata una poco di buono infatti se non fosse stato per il fatto che stesse piangendo l'avrei lasciata lì credimi." Mi dice.
Sorrido abbassando lo sguardo e le sue braccia mi circondano i fianchi stringendomi maggiormente a lui.
"Tutto bene?" Mi chiede poggiando le labbra sulla mia fronte.
Che diamine gli ha lasciato il suo numero e lui l'ha accettato.
Annuisco.
Non mi convince il fatto che questa ragazza si trovava nella stessa via in cui c'era Luke, io di lui mi fido senza dubbio, ma la voglia di conoscere la ragazza mi assale. "A me non convince questa ragazza." Sussurro più a me stessa che a lui.
"Ok senti, dato che sono venuto qua per stare felicemente con te, togliamoci questo pallino. La chiamo. Ma qui difronte a te, voglio vedere cosa mi dice." Propone guardandomi negli occhi.
Ridacchio e annuisco. Lui digita il numero della ragazza e solo dopo due squilli gli risponde così mette il vivavoce, io guardo intensamente Luke.
"Si?" Risponde lei con una voce leggermente acuta e scazzata, da quel che capisco.
"Ehm, Tracy? Sono Luke il-" 
"Ah si Luke! Che piacere sentirti! Ti ho pensato per tutto il tempo davvero, è incredibile l'impatto che hai avuto su di me." Continua lei, interrompendolo.
Che cosa? No no un momento.
Mi alzo e mi avvicino a lui stringendo i pugni, io la ammazzo. Lui con una mano mi fa segno di aspettare facendomi l'occhiolino.
E adesso che ha in mente?
"Già e quale impatto avrei avuto su di te?" Chiede lui. Lo fulmino con lo sguardo.
"Eccitante" Risponde lei in un sussurro seducente.
"Ah si? Spiegati meglio." Continua lui poggiando la sua mano dietro al mio collo per avvicinarmi a lui, si lecca le labbra.
"E' che voglio creare un rapporto con te e non di semplice amicizia." Dice lei diretta e convinta, ma continua a tenere quel tono seducente che mi sta facendo perdere la pazienza.
"E cosa ti farebbe eccitare di me? Parla di più" Le dice Luke, con una mano continua a tenere il telefono mentre con l'altra mi stringe la nuca iniziando a baciarmi lentamente il collo, chiudo gli occhi. 
"Beh il tuo corpo muscoloso" Mi porta con la schiena al muro.
"Le tue grandi mani" Spinge il suo bacino al mio, ansimo leggermente e gli stringo i capelli.
"Le tue labbra e il tuo piercing." Mi morde e mi tira il labbro inferiore.
"Luke, cosa stai facendo?" Cerco di chiedere sotto voce.
"Sii te stessa e basta, vedrai." Mi risponde con voce più bassa possibile mordendomi il lobo dell'orecchio, io in realtà sono incazzata con questa troietta che ci sta provando con lui e mi eccita? Dio non lo capisco.
"Continua" Dice con voce graffiata a Tracy .
"I tuoi occhi sono così azzurri." Mi guarda negli occhi e  con la mano libera passa tutto il mio profilo fino ad arrivare al mio sedere che stringe possessivamente, mordendosi il labbro.
Ansimo più forte.
"Vorrei renderti mio Luke" Continua sfacciata lei.
China la testa per mordermi il collo e avvicina la cornetta alla mia bocca ed i miei ansimi aumentano.
Scende alla mia clavicola, il mio punto debole, e comincia a passarci la lingua mentre stringe ancora di più il mio fondoschiena. 
Oh Cristo. 
Gemo perchè non riesco a trattenermi; gli stringo i capelli e gemo il suo nome.
"Ma..Luke che sta succedendo? Chi è?" Chiede ritornando ad una voce acuta.
Lui in tutta risposta mi morde violentemente la pelle e mi stringe più forte a lui, gemo di nuovo. "Oh Luke.."
"Ma con chi sei?!" Chiede ancora una volta, lei.
E solo ora la mia mente ritardata ha capito.
Lui mi alza prendendomi in braccio e comincia a baciarmi il petto scoperto scoperto dallo spacco della mia felpa.
Le sue labbra, la sua lingua, è così caldo e rilassante.
"Si Luke" Continuo io, sorride sul mio petto.
Mi mordo il labbro emettendo un suono dalla gola, e lui con un dito mi libera il labbro inferiore lasciandomi ansimare come prima. "Ma che succede?!" Esclama lei.
Mi morde la pelle del petto con difficoltà, infatti comincia a lasciarmi baci e a soffiare su di essa provocandomi brividi.
"Dio, Luke!" Urlo.
"Ah, uhm si ti faccio sentire la mia ragazza, hey piccola saluta tracy Skylar!" Dice d'un tratto Luke passandomi la cornetta.
Io in risposta ansimo più forte e lui ride.
"Oh mio Dio sei uno stronzo!" Urla lei senza riagganciare, evidentemente aspetta una sua risposta.
"Ops." Le risponde, riagganciando.
Finalmente lancia il suo cellulare sul divano e mi prende il viso tra le mani lasciandomi baci dappertutto.
"A-..avevo ragione..stronzo." Gli dico tirandogli leggermente i capelli, lui alza il volto per guardarmi e mi sorride accigliato.
"Ti chiedo perdono, oh mia regina." Mi risponde con aria da sbruffone.
Mi avvicino a lui e gli mordo il labbro inferiore, tirandogli il piercing.
Lui stringe maggiormente la pelle ai lati del mio collo accarezzandola con i pollici ed emette una specie di gemito.
"Dovrai farti perdonare." Gli soffio sulle labbra.
"Ah si?" Risponde guardandomi le mie.
"Si."
"E cosa dovrei fare per farmi perdonare riccia?"
"Tutto quello che voglio io."
"Mi sembra un po' eccessi-"
"Ah ah, non lo è." Gli lascio un lungo bacio sulla guancia dopo avergli tappato la bocca con un dito.
Torno con i piedi per terra e assottiglio gli occhi pensando a cosa fargli fare. Il suo sguardo si fa interessato quando nota che mi mordo il labbro; probabilmente pensa che la mia idea è quella di fargli fare qualcosa di "sporco" tipico di lui. E invece..
"Dovrai andare a prendermi un grosso barattolo di crema al cioccolato al supermercato, con me." Comincio.
Alza un sopracciglio. "Wow! Questo è troppo oh mia regina! Mi sacrifico per te, tienilo a mente!" Recita trattenendo le risate.
"Hey, chi ti ha detto di andarci vestito così?" Gli dico avvicinandomi malignamente. Ed il suo sguardo diventa subito terrorizzato.

----

"Questo è assurdo! Io ho una reputazione in questa città Louise, non posso permetterti di rovinarmela solo perchè ho accettato il numero di una troia!" Quasi urla disperato.
Beh con un maglioncino rosa sopra ad un tutù puntualmente rosa e delle AirForce bianche ai piedi chi non lo sarebbe?
"Non sai quanto mi dispiace, amore." Gli dico.
Mi fulmina con lo sguardo.
"Nah non è vero" Scoppio a ridere.
Sbuffa incrociando le braccia. "Non puoi farlo davvero ti prego." Mi supplica lui.
"Eh dai ormai ci conoscono tutti in questa cittadina, sanno che da noi due ci si può aspettare qualsiasi cosa" Gli rispondo prendendo un paio d'occhiali da sole che gli farò indossare nel bel mezzo di un inizio dicembre. "E poi, si tratta di crema al cioccolato."
"A cosa ti serve?" Chiede lui con un tono di voce superiore al suo. Ridacchio silenziosamente, è leggermente sclerato.
Mi avvicino a lui "E' un segreto, ma ti dico solo che servirà a noi." Sussurro infilandogli gli occhiali da sole.
"Ma ho un fottuto tutù rosa addosso! Perchè mi odi così tanto?!" Urla sconcertato.
"Shh" gli tappo la bocca con una mano e gli sistemo un berrettino bianco in testa. "Sei sexy anche così, di cosa ti lamenti? Alla fine sono io quella che ti deve sbavare dietro, o no?" 
Alza il viso stringendo le labbra, segno che ho ragione. "Ti odio." Sussurra esasperato.
"Ah, io ti amo ops." Gli rispondo, lo prendo per mano e lo trascino alla porta.
"Me la pagherai cara Louise Devone, carissima." 
"Vedremo solo quando avremo in mano quel barattolo di crema." Dico prima di baciargli il collo.
Apro la porta e la chiudo alle mie spalle, Luke bestemmia sottovoce.
"Ahi ahi, le brave bambine non bestemmiano." Gli sorrido.


DAJEEEE.
Oh Dio sto capitolo è na bomba è venuto lunghissimo uh. 
Beh diciamo che è il mio modo per chiedervi scusa per tutto, ritardo eccetera. PARDONNNN.
Aalloora, com'è? Ovviamente cercherò di aggiornare al più presto ma intanto fatemi sapere che ne pensate di questo.
Non aspettatevi belle cose nel prossimo capitolo (?) ewe
Quindi niente, spero sia tutto ok, e vi lascio.
Un bacione enorme enorme, byee.
_fex_
  
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