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Autore: ReinaSilverClaymore    20/01/2015    5 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA. IN FASE DI RISCRITTURA.
Ogni volta che pronunciavo quel “nostro” sentivo la voce strozzarsi in gola emettendo più una specie di rantolo che qualcuno addirittura scambiava per emozione ma, in realtà, era solo dolore.
Mi congedai tra i saluti e gli inchini dei presenti fermandomi una manciata di secondi a pochi passi dalla porta ben sorvegliata dalle Guardie Rosse, quasi paralizzata ma non intimorita dallo sguardo velenoso del Cardinale
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aramis, Constance Bonacieux, D'Artagnan, Queen Anne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 2

 

Giravo senza sosta vicino all'entrata del palazzo, cullando il mio bambino che sonnecchiava beato tra le mie braccia.

Ero un po' preoccupata, chissà se Constance era riuscita a parlare con D'Artagnan e informare Aramis.

Ormai dovrebbero già essere qui, perché tardavano tanto?

Dopo qualche minuto, finalmente, riuscivo a sentire in lontananza il passo sostenuto dei cavalli e il cigolio della carrozza; fissavo il punto da cui provenivano quei rumori, impaziente di posare il mio sguardo sul Moschettiere che tanto desideravo incontrare.

Iniziavo a distinguere i colori delle uniformi e delle figure sfocate, vedevo chiaramente solo il profilo di Constance che si avvicinava troppo lentamente.

Regina Anne, la vostra scorta molto personale, è arrivata”

Sul suo viso regnava un sorriso raggiante, i suoi occhi quasi brillavano guizzando da una parte all'altra, incapaci di rimanere fermi nello stesso punto per più di un secondo e aveva le gote leggermente arrossate, chissà cosa aveva combinato il suo adorato D'Artagnan durante il loro breve incontro alla guarnigione.

Sapevo di poter contare su di te”

Tutte le brutte sensazioni che provavo fino a qualche istante prima erano svanite, mi sentivo molto più tranquilla e,mentre camminavo verso l'uscita per andare incontro ai Moschettieri, il mio cuore si riempiva di gioia passo dopo passo e iniziavo a sentire il dolce richiamo della libertà anche se, sfortunatamente, sapevo sarebbe durato solo per qualche ora.

In prima linea, accanto al proprio cavallo, c'era D'Artagnan: la divisa impeccabile come il giorno in cui la indossò per la prima volta, l'espressione fiera e orgogliosa che, fin dal nostro primo incontro, non lo aveva mai abbandonato come la sua costante rigidità alla presenza dei reali.

Mi degnò di un breve inchino per poi posare lo sguardo nuovamente su Constance mentre lei cercava inutilmente di guardare altrove.

Aspettavo dunque di vedere Aramis poco distante da lui ma, sfortunatamente, fu Athos a rivolgermi un saluto.

Vostra Maestà”

Ricambiai con un lieve cenno del capo mentre cercavo freneticamente, da una parte all'altra, aspettando di vedere un terzo Moschettiere.

Guardai Constance in preda allo sconforto, pregando che, almeno lei, potesse in qualche modo rassicurarmi.

Mi spiace non potermi trattenere oltre con voi, sono stato chiamato dal Capitano Treville a presenziare al suo incontro con il Re. Con permesso”

Athos diede una pacca sulla spalla a D'Artagnan e qualche raccomandazione prima di inchinarsi nuovamente e congedarsi per raggiungere il suo Capitano.

Il tempo passava e, nella mia mente, iniziava a farsi strada il pensiero che fosse proprio Aramis a non volersi presentare.

Ecco il nostro ritardatario! Si può sapere dove sei stato?”

Ero ancora voltata verso Constance, al mio fianco, dando così le spalle verso la direzione in cui si era spostato D'Artagnan.

Avevo paura a voltarmi verso il suo interlocutore e dare così certezze ai miei dubbi

Vi prego di scusarmi, ho fatto un breve giro di perlustrazione impiegando più tempo del dovuto”

Mi voltai così velocemente che sentii lo spostamento d'aria provocato dal mio stesso corpo, finalmente era qui, davanti a me, ancora più bello di quanto lo ricordassero i miei sogni.

E io che pensavo fossi stato trattenuto da una piacevole compagnia”

Il vostro commento impertinente era davvero fuori luogo, specie di fronte alla nostra Regina”

Ero a conoscenza della popolarità di Aramis tra le donne ma quel commento mi urtò ugualmente.

La ramanzina di Constance fu subito seguita da una gomitata, poco elegante ma ben assestata, al costato del giovane D'Artagnan che porse immediatamente le sue scuse.

Mi spiace deluderti amico mio, nessuna piacevole compagnia!”

Aramis scese da cavallo, sentivo il picchiettare dei suoi stivali sul terreno asciutto e il tintinnio della spada accuratamente riposta nel fodero al suo fianco. Avanzava verso di me a grandi passi e a testa alta.

Lo guardavo e ammiravo ogni singolo e più insignificante dettaglio: la divisa da Moschettiere che presentava diversi segni di bruciature e tagli, la cappa cerulea che ricadeva su una spalla, la camicia che spuntava appena da sotto la giacca di pelle e il cappello che gli copriva buona parte del viso.

Lo stesso viso che non aveva lasciato spazio ad altro pensiero dal nostro ultimo incontro.

Mia Regina”

Come sua abitudine, si tolse il cappello tenendolo stretto in una mano e appoggiato al petto lasciando così ricadere i capelli scuri sulla fronte e appena vicino alle orecchie.

La schiena curva in un inchino e la testa basta, attimi eterni in cui cercavo di tenere a bada l'istinto di poggiare le mani sulle sue spalle per riportare la sua figura in posizione retta e avere nuovamente per me i suoi occhi e il suo sorriso.

Bene, siamo pronti per partire”

Insieme al cocchiere, posizionarono il necessario nella carrozza per poi congedarlo con la scusa che, tra qualche ora, il Re potesse chiedere i suoi servigi per gli ospiti attesi a palazzo.

D'Artagnan prese posto alla guida mentre Aramis gli viaggiava accanto in sella al suo cavallo portandone anche un secondo, per sicurezza, avevano detto.

Constance era emozionata almeno quanto lo ero io, non faceva altro che guardare il giovane guascone attraverso la tenda anteriore della carrozza

Non penso scapperà”

Dissi sorridendo

Come?”

Il tuo Moschettiere, non penso scapperà quindi puoi darti tregua nel fissarlo”

Le si colorarono persino le orecchie dopo la mia osservazione e una delle espressioni più dolci che io abbia mai visto, apparì sul suo viso.

Vi chiedo scusa, era parecchio che non avevo occasione di vederlo se non qualche volta di sfuggita a palazzo. Mi chiedo spesso come fate voi a resistere, a essere sempre impeccabile e mantenervi così distaccata”

Sono una regina, mi sono stati impartiti severi insegnamenti riguardo i miei doveri e la mia posizione quindi, quando sento che sto per cedere, richiamo tutta la forza di volontà di cui dispongo, punto lo sguardo dritto davanti a me e cammino senza voltarmi anche se, spesso, non è per niente facile”

Questa cosa un po' mi rattrista però, tengo a dirvi che io non vi giudico per ciò che fate o provate”

Constance appoggiò la sua mano sulla mia in una carezza e la sua voce farsi più dolce ma, allo stesso tempo, forte e decisa

So bene cosa si prova, credetemi. Mi trovo nella vostra stessa situazione e, anche se non ricopro una carica importante come la vostra, siamo entrambi donne guidate da un profondo amore verso uomini d'onore pronti a dare la vita per noi. Amare un uomo che non sia il proprio marito è un peccato molto grave e severamente condannato ma il cuore va avanti, senza timore, va dove merita di stare, dove sa che il suo sentimento sarà ricambiato con altrettanta intensità e dove resterà per sempre. Per questo motivo, insieme all'affetto che provo per voi, vi giuro che sarò al vostro fianco qualsiasi cosa accada”.

Non so davvero cosa dire, spero un giorno di riuscire a ricambiare la tua fedeltà e mostrarmi altrettanto coraggiosa”.

Sentivo gli occhi colmi di lacrime, mai avrei pensato che una persona potesse essere tanto buona e dolce.

Già ricambiate questa fedeltà riponendo ogni giorno in me la vostra fiducia”

I Moschettieri chiacchieravano scambiandosi qualche battuta, sembravano tranquilli mentre io mi facevo prendere di nuovo da mille preoccupazioni.

Che ne dite di fermarci qui? Mi sembra un ottimo posto per una passeggiata”

Constance scese per prima con in braccio il mio bambino mentre io indugiavo, un po' goffamente, con quel vestito davvero poco adatto all'occasione pentendomi di non essermi cambiata appena avuta l'occasione.

Permettetemi di aiutarvi”

La mano di Aramis non tardò ad arrivare e stringere la mia per portarmi al sicuro con i piedi per terra.

Il posto era davvero bellissimo, il verde dell'erba si estendeva a perdita d'occhio davanti a noi, gli alberi erano piuttosto radi e creavano zone d'ombra irregolari, i colori vivaci dei fiori rallegravano il paesaggio rendendolo quasi fiabesco e il vento portava con sé il loro profumo, i cielo era di un azzurro opaco misto a qualche sfumatura di rosa appena accennato e ospitava solo qualche piccola nuvoletta bianca, il sole risplendeva intenso nonostante l'ora.

Non sapevo ci fosse un posto così bello a pochi minuti da Parigi”

Possiamo considerarla una delle fortune di essere Moschettiere, suppongo. Durante alcuni incarichi capita di spostarsi molto e, se le cose vanno bene, si fanno piacevoli scoperte come questa”.

Nonostante fossi ben salda al terreno, Aramis ancora non aveva lasciato andare la mia mano e non era certo mia intenzione farglielo notare

Regina Anne, il vostro figlio”

Fu Constance a farlo al posto mio porgendomi quel batuffolo tutto ingarbugliato in più strati di coperte.

Notai subito l'interesse di Aramis non appena ripresi in braccio il bambino, si era avvicinato di almeno un passo a me allungando quanto più possibile il suo sguardo verso la creatura che stringevo al petto.

Se mi è permesso, Vostra Maestà, posso avvicinarmi per vedere il Delfino?”

Non sapevo se definire questa purezza o sfrontatezza ma, in ogni caso, era palese che la richiesta di D'Artagnan era assolutamente innocente e accettai di buon grado anche un po' divertita dalle reazioni dei presenti: lo stupore e l'agitazione di Constance e lo sguardo un po' scioccato di Aramis

D'Artagnan, ti sembrano cose da chiedere?!”

Non preoccuparti Constance, non ha fatto nulla di male, anzi, il suo interesse è sicuramente motivo di orgoglio sia per lui che per suoi i genitori”

Passò giusto il tempo di un respiro prima di rendermi conto di ciò che avevo appena detto così, a cuor leggero. Dovevo trovare un modo per rimediare a questa disastrosa situazione che io stessa avevo creato scavandomi la fossa con le mie stesse mani; chiunque avrebbe potuto fraintendere (anche se, in questo caso, sarebbe più corretto dire “chiunque avrebbe potuto capire”) e incoraggiare dubbi e domande a riguardo non era certo un bene per me né per altri.

Sono certo che questo bambino sia già l'orgoglio di tutta la Francia”

La voce del Cardinale Richelieu gettò una malsana aria, pungente e velenosa che fece rabbrividire i presenti, cavalli compresi.

La sua figura si ergeva tetra in mezzo al quel bellissimo paesaggio rovinandolo e infettandolo con le sue false e ridondanti lusinghe

Cardinale, non vi abbiamo sentito arrivare, cosa vi porta qui?”

Era in momenti come questi che la mia forza di volontà e la mia educazione si facevano strada tra le emozioni che spesso mi rendevano debole.
Lasciai il Delfino nelle mani di Constance, al sicuro da Richelieu, per poi avvicinarmi a lui con uno dei miei migliori e più falsi sorrisi di sempre mentre il suo teatrale inchino aggiunse nausea ai già pessimi sentimenti che provavo per quest'uomo.

Ero preoccupato per la vostra salute, Maestà, mi siete sembrata così debole questa mattina che, in accordo con il Re, vostro marito, abbiamo deciso di sospendere il nostro incontro e venire a farvi visita”

Eminenza, voi e il Re siete sempre così premurosi, non saprei davvero come ringraziarvi”

In lontananza, una carrozza si avvicinava a velocità sostenuta sollevando una gran quantità di terriccio e lasciando solchi sull'erba rovinando la bellezza di quel posto che, fino a pochi istanti prima, aveva ospitato tranquillità e sorrisi.

Ne scese il Re, scortato da un paio di Guardie Rosse che, con passo pigro e trascinato e ben lontani dal portamento dei Moschettieri che mi affiancavano, raggiunsero il Cardinale.

Mi chiedo cosa ci trovi la gente comune a camminare in mezzo a tutta questa erba e sterpaglia”

Louis non era certo il miglior amante della natura e le sue parole di disprezzo non mancavano mai di ricordarmelo.

Tutti fecero un passo indietro e si inchinarono al cospetto del Re, tutti tranne me che, al contrario, avanzavo verso di lui senza timore

Anne, mia cara, non potevi scegliere qualcosa di meno “selvaggio” per questa tua passeggiata? Mi sento così popolano a camminare in un simile posto”

Mio Re, non è molto diverso dai vostri luoghi di caccia, mi sembra di ricordare”

L'acidità delle mie parole furono addolcite da un sorriso piuttosto forzato ma ugualmente efficace

Anne, stiamo parlando di cose molto differenti tra loro, la caccia è un virile intrattenimento, questo invece ...”

Me ne rendo assolutamente conto e non è certo mia intenzione contraddirvi però, vi assicuro, che questo posto e l'aria fresca stanno giovando a me e al nostro bambino”

Di nuovo quella sensazione, quel rantolo che andava a sostituire la mia voce, il respiro irregolare e i battiti assordanti del mio cuore.

Non lo metto in dubbio, sei una madre eccellente, la migliore a mio dire. Ora però torniamo a Parigi, avrai sicuramente bisogno di riposare e cambiarti per la cena. Ho in serbo una piacevole sorpresa per tutti voi”

Come il mio Re desidera”

Tornai accanto a Constance per riprendere fiato e posare gli occhi sulle persone che mi davano la forza di proseguire il mio cammino.

Anne, lascia il Delfino alla tua balia e prendi posto nella carrozza con me e il Cardinale”

-Anne, ricorda qual è il tuo posto -

Ripetevo costantemente a me stessa per riuscire a mantenere la calma e il portamento di una regina degna di questo titolo.

Diedi un leggero bacio sulla fronte di mio figlio, sapevo di lasciarlo in ottime mani ma l'idea di separarmi da lui era sempre motivo di tristezza.

Indugiai ancora qualche breve istante prima di sentire la mano di Aramis sfiorare la mia, nascosta alla vista dei presenti

Mi prenderò cura di lui, avete la mia parola”

Lo sentii in un sussurro, come se fosse stato il vento a parlarmi. Aramis volgeva il capo verso Constance, come se fosse lei la sua interlocutrice e bastò solo un semplice sguardo da parte mia per fargli capire ciò che provavo in quel momento: gratitudine e piena fiducia in lui.

Constance, una volta tornati, ti prego di venire subito nelle mie stanze”

Lei annuì un po' preoccupata e congedandosi con un breve inchino mentre io mi accingevo a raggiungere il Re, lasciando indietro il mio cuore.

 

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Buonasera/giorno a tutti!

Ed eccoci qui, finalmente, con il secondo capitolo.

Devo confessarvi che, inizialmente, non era questo che avevo in mente anzi, pensavo di andare “subito al sodo” con una bella scena Annamis (che fa sempre bene) però poi ho stravolto tutto così, da un momento all'altro.

Spero vi piaccia e, prima di salutarvi, vorrei ringraziare tutte le persone che regalano anche solo un minuto del loro tempo leggendo e/o lasciando una piccola recensione e grazie soprattutto a chi sostiene e apprezza il mio lavoro.

Grazie,

Reina

  
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